Fatto salvo quanto denunciato alle Nazioni Unite con documento depositato in data 28 settembre 2010 presso la sede di Ginevra di codesta Organizzazione
VISTI il diritto dell’autodeterminazione dei popoli sancito dall’articolo I paragrafo 2 della Carta delle Nazioni Unite firmata a San Francisco il 26 giugno 1945 ed entrata in vigore il 24 ottobre 1945;
il Patto Internazionale relativo ai diritti civili e politici siglato a New York il 16 dicembre 1966 dall’Assemblea Generale O.N.U.;
la Risoluzione n. 2625 del 24 ottobre 1970 dell’Assemblea Generale ONU la Conferenza sulla sicurezza e la cooperazione in Europa di Helsinki del i agosto 1975;
PRESO ATTO che il diritto all’autodeterminazione, parte del diritto internazionale imperativo (Jus cogens), è un diritto inalienabile di ogni Popolo e quindi del Popolo Veneto, al quale solo spetta il legittimo esercizio ditale diritto erga omnes;
CONSTATATI tali incontrovertibili fatti:
- che dall’anno 1797 la Repubblica di Venezia (dopo quasi 1500 anni di storia) ha subito l’occupazione dell’esercito napoleonico;
che dal 1815 i suoi territori sono stati occupati dall’impero austroungarico; - che dai 1866 perdura in fatto e in diritto l’illegittima e illecita occupazione della Repubblica dì Venezia da parte dello stato straniero italiano;
- che la Repubblica di Venezia non ha mai cessato di esistere e che pertanto l’occupazione straniera italiana continua ad oggi a negare il diritto all’ autodeterminazione e quindi ad impedire al Popolo Veneto l’esercizio della propria sovranità;
CONSIDERATO che il solo Popolo Veneto ha il potere di rivendicare e di esercitare legittimamente il diritto all’autodeterminazione, con esclusione di qualsiasi altro soggetto politico e/o amministrativo appartenente alle istituzioni straniere italiane, quali Regioni, Province, Comuni, partiti o movimenti che concorrono a eh zioni politiche o amministrative italiane;
NOI CITTADINI DEL POPOLO VENETO, già aderenti al progetto Polisia Nationale Veneta nell’ambito delle Istituzioni di Autogoverno del Popolo Veneto, nel legittimo esercizio del diritto all’Autodeterminazione,
Al SENSI E PER GLI EFFETTI DELLE NORME DEL DIRITTO INTERNAZIONALE in data 29 settembre 2009 ci siamo costituiti in Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV).
PREMESSO QUANTO SOPRA E PROVATO CHE IN CONSEGUENZA DI CIÒ poco tempo dopo l’istituzione del MLNV, in seguito ad un’intensa attività di spionaggio protrattasi per mesi contro i membri del MLNV e gli altri Cittadini deI Popolo Veneto aderenti al progetto Polisia Nationale Veneta, lo stato straniero occupante italiano ha sferrato un violento attacco contro il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto col pretesto di un’inchiesta giudiziaria strumentale e calunniosa, artatamente creata e formalmente avviata in data 16 luglio 2009, ipotizzando circostanze fantasiose e reati di fatto inesistenti quali la costituzione di una fantomatica associazione paramilitare in presunta violazione di una legge italiana del secondo dopoguerra, il decreto legislativo 14 febbraio 1948, n. 43.
Nonostante le ipotesi di reato prive di qualsiasi fondamento, infatti, in data 5 novembre 2009 la polizia italiana, diretta daI questore e dal procuratore italiano di Treviso, è intervenuta pesantemente in forze, con armamento da guerra (mitragliatori) con, dei bliz mirati, ha sottoposto a perquisizione i fondatori, gli altri appartenenti al MLNV e altri cittadini del Popolo Veneto, le loro private abitazioni, i luoghi dei loro posti di lavoro e i loro autoveicoli, ha sottratto illegalmente beni ed effetti personali e strumentali di lavoro, terrorizzando le rispettive famiglie e i loro conoscenti li ha quindi sequestrati, segregati e sorvegliati a vista per molte ore negli uffici della questura di Treviso, dove li ha sottoposti ad interrogatori informali e a inaudite violenze morali e psicologiche, fino a rubarne l’identità personale con illeciti rilievi foto-dattiloscopici.
Nell’occasione la polizia italiana, ha illegalmente sottratto due fucili e nove pistole al dott. Paolo Gallina, Vice Presidente del MLNV nonché comandante di polizia locale, armi legalmente detenute dà oltre venti anni, e delle quali la stessa polizia italiana aveva già previamente accertata la legittima detenzione da parte del Vice Presidente del MLNV anche perché titolare di regolare porto di pistola per difesa personale e di apposita licenza di collezione rilasciata proprio dalla questura italiana a Treviso.
Con le armi sottratte illegalmente gli inquirenti italiani hanno indetto una conferenza stampa e radiotelevisiva e con l’abuso dello strumentò mediatico hanno presentato alla pubblica opinione le armi rubate nell’abitazione privata del Vice Presidente del MLNV indicandole come parte di un arsenale in dotazione allo stesso MLNV, e insinuando a carico dei propri membri intenzioni e finalità di natura terroristica.
Per diversi mesi a seguire, gli inquirenti italiani, con criminale premeditazione, hanno abusato dello strumento mediatico anche spingendosi indecentemente a denigrare e ridicolizzare i fondatori del MLNV, facendo pubblicare stralci di dialoghi personali privati, spiati e intercettati telefonicamente.
Un violento e repressivo attacco contro il MLNV è stato poi sferrato dai parlamentari italiani RUBINATO Simonetta e NACCARATO Alessandro, che in data 12 novembre 2009 nella seduta n. 245, con la loro interrogazione parlamentare a risposta scritta n. 4-04996 indirizzata al ministro dell’interno italiano MARONI Roberto, hanno esplicitamente calunniato e diffamato due dei fondatori del MLNV e altri aderenti al progetto della Polisia Nationale Veneta, attribuendo loro la costituzione di una “pericolosa struttura paramilitare” con palesi finalità eversive e secessioniste, con tanto di pianificazione di esercitazioni di tiro con armi da fuoco in località montane e di atti dimostrativi contro le forze dell’ordine italiane, asseritamente sventata dall’inchiesta e dai primi elementi raccolti dalla polizia italiana a Treviso.
A causa dell’inchiesta e delle gravi diffamazioni e calunnie enfatizzate mediaticamente dagli inquirenti e dai due parlamentari italiani, alcuni membri del Direttivo del MLNV hanno perso il lavorò; il Vice Presidente del MLNV dott. Paolo GALLINA è stato oggetto di un durissimo attacco da parte dei consiglieri comunali di opposizione, che nella seduta del consiglio comunale straordinario appositamente convocato dal sindaco del Comune di Cornuda (Treviso) per il giorno 3 dicembre 2009, hanno caldeggiato la sua destituzione dall’impiego di comandante della polizia locale.
Nel prosieguo dell’inchiesta-farsa italiana, e addirittura oltre il termine perentorio di sei mesi prescritto dalla legge italiana per la durata delle indagini preliminari ovvero anche dopo la data del 16 gennaio 2010, la polizia italiana ha costretto con singolari Inviti telefonici i presunti testimoni a sottoporsi ad interrogatori informali presso gli uffici della questura di Treviso, estorcendo loro false dichiarazioni con la minaccia di una improponibile pena detentiva di dodici anni e minacciandoli di altre indicibili negative conseguenze; nel frattempo, le predette autorità italiane hanno continuato, come continuano ad oggi, a rendere pubbliche e ad enfatizzare mediaticamente facinorose, false e calunniose dichiarazioni contro il MLNV e a diffamarne i fondatori.
L’attività persecutoria poliziesco-giudiziaria italiana contro il MLNV e i suoi fondatori è tale che l’inchiesta si è protratta ben oltre il termine perentorio di sei mesi prescritto dalla legge italiana: con un’inchiesta avviata formalmente in data 16 luglio 2009 e da terminarsi entro la data dei 16 gennaio 2010, il procuratore italiano di Treviso, in violazione della stessa legge italiana, ha firmato l’avviso della conclusione delle indagini preliminari recante data 1 maggio2010, provvedimento notificato agli interessati il 17 e 18 maggio 2010.
Il procuratore italiano di Treviso ha quindi firmato la richiesta di rinvio a giudizio degli stessi appartenenti al MLNV in data 22 luglio 2010, richiesta che per la legge italiana è nulla di diritto, depositata alla cancelleria del giudice italiano per le indagini preliminari in data 23 luglio 2010, mentre tutti i beni e gli effetti personali e strumentali di lavoro a suo tempo illegalmente sottratti dalla polizia italiana ai legittimi proprietari sono tuttora illegalmente trattenuti dagli inquirenti italiani, in difetto dell’obbligatorio decreto di convalida del procuratore italiano di Treviso.
L’aggressione è tale che, nonostante l’avvenuta adozione di un provvedimento abrogativo, il decreto legislativo italiano 15 marzo 2010, n. 68 (articolo 2268, comma 1 – 297), gli inquirenti italiani, oltre ad aver violato i termini di prescrizione della procedura penale, hanno perseverato con il chiedere il rinvio a pubblico giudizio degli appartenenti al MLNV, imputando loro violazioni mai commesse ad una legge italiana abrogata (il decreto legislativo 14 febbraio 1948, n. 43).
A fronte delle reiterate violazioni della legge italiana e dei crimini commessi dagli inquirenti, la parlamentare italiana RUBINATO Simonetta ha pubblicamente e ripetutamente elogiato e sostenuto il questore di Treviso DAMIANO Carmine e il procuratore italiano di Treviso FOJADELLI Antonio anche nel loro operato, sollecitando più volte il ministro dell’interno italiano MARONI Roberto ad intervenire a loro difesa.
Lo stato straniero occupante italiano, sebbene non sia ad oggi riuscito a rinviare a pubblico giudizio gli appartenenti al MLNV, imputati di aver violato una legge italiana abrogata, ne ha comunque disposto la convocazione ad una udienza preliminare fissata per il mese di dicembre 2010 con provvedimento del giudice straniero italiano.
TUTTO CIÒ PREMESSO IL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE DEL POPOLO VENETO NOTIFICA e DENUNCIA all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e a tutta la Comunità Internazionale gli atti di aggressione ripetutamente posti in essere dallo stato straniero occupante italiano nei confronti del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto.
AMMONISCE E DIFFIDA lo stato straniero occupante italiano dal persistere nei suoi comportamenti illeciti e dal reiterare in qualsivoglia maniera atti di forza contro questo MLNV e i suoi appartenenti, tanto più se finalizzati a negare al Popolo Veneto il legittimo esercizio del proprio diritto all’autodeterminazione;
AVVERTE lo stato straniero occupante italiano che tali atti di forza integrano atti di guerra contro questo MLNV e contro il Popolo Veneto; in conseguenza di ciò questo MLNV sarà legittimato ad usare la forza contro lo stato oppressore e chiunque in difesa del diritto all’autodeterminazione del Popolo Veneto, e in difesa di ogni singolo membro di questo MLNV, dei propri familiari e di ogni cittadino del Popolo Veneto.
Persistendo lo stato di occupazione della Repubblica di Venezia, da parte dello stato straniero italiano, il MLNV non riconosce su questo territorio alcun ente italiano, né alcuna istituzione o autorità amministrativa e/o giudiziaria italiana, né alcun provvedimento legislativo e/o normativo, amministrativo o giurisdizionale italiano, tanto meno riconosce alcun provvedimento di natura fiscale;
ORDINA allo stato straniero italiano di cessare ogni atto di forza e/o di ostilità di qualsivoglia natura, di porre fine ad ogni azione amministrativa e/o giudiziaria contro il MLNV e/o contro qualsiasi membro di questo MLNV, e/o contro qualsiasi suo familiare e/o contro qualsiasi cittadino del Popolo Veneto, di non azzardarsi, con le sue forze armate e/o di polizia, ad avvicinare o molestare nuovamente in qualsivoglia maniera alcun membro del MLNV, suo famigliare o conoscente, o alcun cittadino dei Popolo Veneto, di provvedere all’immediata chiusura del procedimento penale-farsa calunniosamente avviato contro il MLNV e i suoi membri, previo risarcimento di tutti i danni e restituzione presso i rispettivi recapiti dei beni e degli effetti personali da loro illegalmente sottratti e trattenuti, provvedendo poi con pubblica ammenda e rettifica delle dichiarazioni calunniose rese dal questore italiano Damiano Carmine, dal Procuratore italiano Fojadelli Antonio e dal parlamentare italiano Rubinato Simonetta e di procedere nei confronti dei suddetti per i reati loro ascrivibili.
In ossequio ai principi ed agli scopi della Carta delle Nazioni Unite, questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto
CHIEDE all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, alla Comunità Internazionale e ai singoli Stati terzi:
- di pretendere dallo stato straniero occupante italiano il rispetto del diritto del Popolo Veneto all’autodeterminazione e di porre fine alla illecita e illegittima occupazione del Territorio della Repubblica di Venezia;
- di sostenere, appoggiare ed assistere questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto nella sua lotta per l’autodeterminazione del Popolo Veneto e quindi per la liberazione della Repubblica di Venezia dall’occupazione straniera italiana.
Con tale intimazione allo stato straniero occupante italiano, il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto ha reso pubbliche le proprie irrevocabili condizioni stabilendo quale termine ultimo di applicazione il giorno 31 dicembre 2010, termine oltre il quale sarà difficile ogni trattativa e diverrà irrinunciabile anche il ricorso all’uso della forza.
13.12.2010
Il Presidente deI MLNV
Sergio Bortotto