2019.07.09 – SPINA DANIELE – SPN – 201979191624

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Oggetto: SEGNALAZIONE/DENUNCIA ALLA POLISIA NASIONALE 201979191624 di fatti per i quali si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili, se noti.


S E G N A L A N T E:
Nome: Daniele
Cognome: Spina
sesso: M
data di nascita: 14-10-1960
Distretto di nascita (ex comune): ETIOPIA
Contea di nascita (ex provincia o stato estero): ADDIS ABEBA
indirizzo di residenza: VIA FILIPPO CORRIDONI 6
Distretto di residenza (ex comune): SENAGO
Contea di residenza (ex provincia): MILANO
E-mail: danielespina3@gmail.com
Telefono: 3775192886
Eventuale fax:
in qualità di: [select INQUALITADI “PARTE LESA” “PERSONA INFORMATA DEI FATTI”

C I R C O S T A N Z E:
data iniziale del fatto segnalato:05/07/2019
luogo iniziale del fatto segnalato:TORINO (TO) CARESANA (VC)
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:TRIBUNALE MINORENNI TORINO – CARABINIERI STROPPIANA

S E G N A L A Z I O N E:
a mattina del 5 LUGLIO 2019 AD mi sono recato a Torino al TRIBUNALE DEI MINORENNI DI TORINO, per avere un incontro con BUFARDECI GUIDO per disporre l’immediato rilascio di Matias : Pavesi
Abbiamo fatto la notifica all’URP: ossevazione delle azioni e dei fatti compiuti in questi due anni a danno di Matias ed Elena in violazione di tutti i trattati internazionali e dei loro stessi codici interni, la segretaria URP ha chiamato il Dott. BUFARDECI invitandolo a riceverci, il quale si è rifiutato.
Eravamo già andati in questo TRIBUNALE COMMERCIALE DI DIRITTO PRIVATO, nato come gli altri nel 1934 in conseguenza della iscrizione dello stato ITALIA alla SECURITY EXCHANGE COMMISSION per iniziare in quell’anno fino ad oggi il traffico commerciale di bambini rapiti, per capire come fosse possibile che un’assistente sociale in violazione della legge italiana, internazionale e del suo stesso codice deontologico potesse arbitrariamente decidere di cancellare la madre dalla vita del figlio e viceversa, cosa che non appare nel loro terzo provvedimento fraudolento emesso a danno di Matias ed Elena, essendo stati violati anche i due precedenti provvedimenti, il segretario della stanza 54 di tale tribunale motiva che i giudici non dialogano con la popolazione per salvaguardare la propria sicurezza, senza considerare che eravamo disarmati e passati sotto controllo di metal detector per entrare.
Se un giudice fa il suo dovere e lavoro di cosa dovrebbe avere paura? Di confrontarsi a viso aperto con una mamma? Come mai questi giudici temono la popolazione? Dalla vicenda di questi due anni e da ciò che sta emergendo dallo scandalo esploso a Reggio Emilia si evince ciò che sappiamo essere in opera dal 1934 per mano di questi enti chiamati TRIBUNALI PER I MINORENNI, ossia il totale e completo disonore con cui operano procuratori e giudici di tale ente, precluso e pignorato ufficialmente nel 2013, al fine di rapire e commerciare bambini italici.
Questo segretario Giuseppe il giorno 21 giugno 2019 ci ha dato il suo numero di interno e chiesto di telefonare per avere un appuntamento. Alla telefonata eseguita hanno risposto di fare richiesta scritta. Eseguita richiesta scritta abbiamo atteso e ritelefonato ma sia BUFARDECI che SCOVAZZO STEFANO, presidente TRIBUNALE MINORENNI TORINO, negano il colloquio.
Disarmati e in pace abbiamo le registrazioni di quanto affermiamo. Nel ufficio dove dovremmo trovare BUFARDECI guido, stanza 54 non lo abbiamo trovato nemmeno il giorno 5 luglio 2019 quando io, Daniele nato Spina, Ufficiale federale della Polisia Veneta, Ambasciatore popolo veneto e osservatore diritti umano A/RES/53/144 con testimonianza di Vincenzo Antar Sabaat Di Anna, ho redatto verbale di accertata violazione a BUFARDECI GUIDO e disponendo sette giorni di tempo per avere una sua comunicazione in risposta.
Abbiamo depositato in copia suddetto verbale all’ Urp.

In contemporanea, mentre noi eravamo nella sede di questo ente la madre del bambino rapito e deportato per la terza volta il giorno 2 luglio e nascosto nella struttura di fianco a C.A.S.A. GINEVRA, insieme a Giuseppe Scarpa in qualità di testimone, mentre si accingevano a deportarlo per la quarta volta in quella stessa giornata a Sostegno (BI), presso la struttura detentiva per bambini rapiti, IL CAMPO ONLUS, si è recata nuovamente a Caresana e ha richiesto intervento delle forze dell’ordine per verificare la trafugazione del bambino nella struttura di fianco come testimonia la registrazione della ragazza che litiga con educatrice.
I carabinieri allertati hanno impiegato quasi tre ore a presentarsi sul luogo e nuovamente hanno dichiarato che non hanno potere di fare nulla, men che meno entrare nel lager, di rivolgersi al tribunale. Ma eravamo già anche lì e anche lì rifiutati.
Uno dei due carabinieri aveva già ricevuto verbale di accertata violazione, DE NICOLO FABIO, fa presente che siamo in Italia e che bisogna rispettare la legge italiana.
La madre ha fatto presente, pur non essendo cittadina italiana e nemmeno il figlio fin da prima del rapimento dello stesso, di aver sempre rispettato tali leggi, come risulta agli atti della REPUBLIC OF ITALY CORP.
La madre ha inoltre fatto presente che: sono die anni che ci usate come biglie rimpallando me tra forze dell’ordine, servizi sociali e tribunali in violazione non solo di ogni legge e codice deontologico ma anche dei tre provvedimenti emessi dall’autorità TRIBUNALE DEI MINORENNI DI TORINO, che le procedure ed ordinamenti a cui è stata rimandata da due anni mentre le rovinavano figlio e famiglia sono tutte, TUTTE, fallaci e violate, compresi gli stessi provvedimenti emessi da questa loro autorità, tutti e tre, che chi sta violando la legge è proprio lei carabiniere qui di fronte alla madre, non la madre, non il piccolo rapito.
I “servizi sociali” di competenza territoriale rifiutano le telefonate della madre ed ignorano le richieste di colloquio inoltrate via pec e mail, motivando che la madre non sta adempiendo alle disposizioni di tale tribunale commerciale privato, di cui madre e figlio non sono proprietà.
Il giorno 11 luglio scadono i termini previsti per GUIDO BUFARDECI.
Daniele Spina