Oggetto: 2021.03.13 – ARTUSO MIRKO – RDN – 121323171940
at
POLIZIA LOCALE COMUNE DI CASALE SUL SILE PROVINCIA DI TREVISO, PIAZZA ALL’ARMA DEI CARABINIERI TELEFONO. 0422 784527 – 336 525351 – polizialocale@comunecasale.tv.it
Io sottoscritto/a MIRKO ARTUSO, nato/a il 16 NOVEMBRE 1977, persona di nazionalità e cittadinanza Veneta, codice unico personale 11193605526
PREMESSO
che l’antica Repubblica Veneta, anche detta “Serenissima”, fondata nell’anno 697, non ha mai cessato di esistere e “de jure” è tutt’ora esistente su tutti i propri Territori.
Che ogni Movimento di Liberazione Nazionale è l’organo deputato dal diritto internazionale a rivendicare il diritto all’autodeterminazione di un Popolo soggetto all’occupazione di uno stato straniero, ovvero da un regime razzista e/o colonialista.
Che questo MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO (MLNV), fondato il 29 settembre 2009, ha rivendicato il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto con “denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano – Rivendicazione di sovranità del Popolo Veneto”, depositate presso la sede O.N.U. di Ginevra in data 28 settembre 2010 e presso la sede O.N.U. di New York il 27 novembre 2011.
Che nessuna opposizione è mai stata avanzata contro la rivendicazione di sovranità di questo Popolo Veneto denunciata dal MLNV, né dallo stato occupante italiano né dall’ONU né da qualsiasi altro stato terzo.
Che questo MLNV, così come disposto dal diritto internazionale, dovendo dotarsi di un apparato istituzionale ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo aggiuntivo (1977) alla Convenzione di Ginevra del 1949, in data 4 febbraio 2012 ha così istituito il GOVERNO VENETO PROVISORIO (GVP).
CONSTATATO/A
01)-che in fatto e in diritto lo stato italiano sui Territori della Repubblica di Venezia rimane ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sui Territori della Serenissima Patria gli anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista;
02)-la reiterata illegale occupazione “ab origine” dei Territori della Sovrana Repubblica di Venezia, per la frode posta in essere contro il Popolo Veneto e con la quale ha annesso “manu militari” i Territori della stessa;
03)-la reiterata e dolosa inosservanza e trasgressione del principio di autodeterminazione che rende nulli i trattati che, occupandosi di trasferimento di territori, non includono una disposizione che preveda una previa consultazione della popolazione interessata – (il “plebiscito” del 1866 è ben noto per essere stato una truffa nei confronti del Popolo Veneto perché la consultazione è avvenuta in stato di occupazione militare, con inganno e l’estorsione di una scelta non libera e già stabilita, anche nei falsi risultati, prima ancora del suo avverarsi).
04)-Uno Stato si estingue a livello internazionale solo quando si ha un mutamento rilevante di tutti e tre i suoi elementi costitutivi (territorio, popolazione e apparato di governo).
05)-Ad oggi è sempre più disperato il tentativo, posto in essere dallo stato straniero occupante italiano, nel disconoscere l’esistenza del Popolo Veneto.
06)-Questi avrebbe sentenziato, tramite il suo massimo Organo di Giustizia che “il Popolo Veneto avrebbe cessato di esistere in virtù del Plebiscito del 1866, scegliendo di diventare popolo italiano”.
07)-Pur essendo ben a conoscenza del falso storico di questo avvenimento, che di fatto è stato una frode commessa dal regno italiano, anche ammessa dallo stesso Conte Thaon di Revel, plenipotenziario del re d’italia di allora e responsabile dell’operazione, che ammise in un suo successivo memoriale il raggiro commesso, la Corte Costituzionale italiana e le più alte cariche istituzionali dello stato occupante dolosamente e in correità ignorano i fatti nel perpetuare una frode nei confronti del Popolo Veneto;
08)-che il Popolo Veneto è sottoposto al regime militare straniero nonostante facesse parte di uno Stato indipendente e comunque in possesso di uno status distinto da quello italiano;
09)-la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani con la conseguente condizione di messa in schiavitù di Esseri Umani in specie di Nazionalità Veneta;
10)-la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione del diritto all’ autodeterminazione con valore “jus congens”, di cui è detentore il Popolo Veneto;
11)-la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione della disposizione per cui lo stato occupante italiano non può disporre dell’utilizzo del territorio della Repubblica di Venezia e delle sue risorse naturali;
12)-la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione della disposizione che vieta allo stato occupante di stipulare accordi internazionali, relativi al territorio su cui è stanziato il Popolo Veneto, in particolare con la cessione di porzioni di esso a soggetti e sovranità straniera, (es. Eurogendfor….);
13)-la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione della disposizione per cui gli stati che opprimono popoli soggetti a dominio coloniale, a occupazione militare straniera o a governo razzista, sono obbligati a consentire l’esercizio del diritto all’autodeterminazione, in particolare a non impedire l’esercizio di questo diritto con mezzi coercitivi;
14)-la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione della divieto di cui all’art.2, par.4 della Carta delle Nazioni Unite, che proibisce agli Stati di ricorrere alla minaccia o all’uso della forza contro i Popoli che invocano il diritto all’Autodeterminazione;
15)-la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione delle disposizioni per cui i Movimenti di Liberazione Nazionale sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono in nome e per conto loro;
16)-che lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illecita e illegale permanenza della sua occupazione sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, che ha espressamente abrogato a tutti gli effetti il regio decreto italiano 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia;
17)-che dal 1934 l’allora Regno d’Italia è divenuto una CORPORATION con denominazione “REPUBLIC OF ITALY” CIK#: 0000052782″ perché registrata presso la Securities Exchange Commission (S.E.C.) – (www.sec.gov), quale corporation di tipo governativo, ovvero una azienda privata spogliata di qualsiasi sovranità .
18)-che grazie alla registrazione alla S.E.C., l’attuale stato italiano è soggetto alle leggi e le regole internazionali dell’Uniform Commercial Code (U.C.C.), agendo anche per il tramite del proprio copyright, dimostrando che non agisce come stato di diritto (stato italia e/o Repubblica Italiana), ma in qualità di “Company” e/o “Corporation”, vale a dire “società Privata” iscritta alla S.E.C. .
19)-che la successiva formale denuncia, denominata DECLARATION ON FACTS e relativa chiusura e pignoramento della Repubblica Italiana, con riferimento e per causa UCC DOC. #2012127914 e UCC DOC. #2013032035, mai confutata dall’attuale stato italiano entro il termine previsto, è diventata ora Legge Internazionale con piena validità giuridica in tutto il pianeta.
20)-che il documento nr. WA DC UCC Doc# 2012113593 depositato in U.C.C., è diventato legge internazionale e dispone a tutti gli effetti quanto segue:
“Se il Rispondente dovesse scegliere di agire in nome e per conto di una entità pignorata, causando al Proponente (in questo caso il rigettante) qualsiasi danno come qui stabilito, il Rispondente, nella sua individuale e illimitata capacità , viene ad esserne assolutamente responsabile.
Simili azioni possono dare luogo ad azioni legali portate avanti contro il Rispondente, ai sensi dell’ordine pubblico UCC1-305, incluso ma non limitatamente all’UCC COMMERCIAL BILL (vincolo/ipoteca) sul patrimonio del Rispondente”.
Pertanto, qualora qualsiasi individuo perseveri nel perseguire eventuali azioni per conto di una Banca pignorata o di “Governo pignorato”, causando ad un altro e qualsiasi individuo ogni danno ipotizzabile come qui rigettato, egli è a titolo personale e senza alcuna pregiudiziale assolutamente responsabile dei suoi atti”.
E CHE IN CONSEGUENZA DI TUTTO CIO’
Tutti gli organi e qualsiasi “autorità “, enti e società private o pubbliche, facenti parte o che agiscono in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano agiscono in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori della Repubblica di Venezia.
Tutti gli atti e/o i provvedimenti di qualsiasi natura, posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana nei Territori occupati della Repubblica di Venezia sono privi di qualsiasi effetto giuridico perché posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio, con la derivante conseguenza che ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da una qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana di occupazione, sui Territori della Repubblica Veneta sono a tutti gli effetti INESISTENTI, ovvero tamquam non esset.
Tutti gli effetti di atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali, siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio non possono produrre asservimento e sottomissione in schiavitù in qualsivoglia maniera e forma di qualsiasi Persona umana.
FORMALIZZO COSI’ IL PRESENTE RIGETTO CHIEDENDO
at POLIZIA LOCALE COMUNE DI CASALE SUL SILE PROVINCIA DI TREVISO:
tutta la documentazione relativa all’atto di cui al rigetto.
Al proprio GOVERNO VENETO PROVVISORIO:
di assicurarsi che lo stato italiano non ignori e consenta il reiterarsi delle violazioni poste in essere come per l’atto di cui al rigetto.
Si chiede inoltre la pubblicazione del presente atto a mezzo ALBO UFFICIALE del Governo Veneto Provvisorio con valore di notificazione e l’iscrizione a ruolo giudiziario dei responsabili dell’emissione dell’atto e della successiva notifica o del suo tentativo, al fine di assicurare l’ulteriore a praticarsi in seno alla Giustizia Veneta.
Che sia riconosciuta l’inconfutabilità dell’illegale azione posta in essere da POLIZIA LOCALE COMUNE DI CASALE SUL SILE PROVINCIA DI TREVISO per le ragioni in premessa.
NEGO IL CONSENSO
al presente procedimento senza pregiudizio UCC 1-308;
NEGO L’AUTORIZZAZIONE
al trattamento dei proprio dati personali UCC 1-103.
SONO INOLTRE A PRECISARE QUANTO SEGUE:
Il 12 marzo 2021 ad ore 16:05 mente percorrevo via Bonisiolo in direzione nord con l’autoveicolo Fiat Punto Sporting 6gear tg. BM 091 MC di proprietà della mia compagna tale Rivadossi Paola venivo invitato dal agente De Min Andrea vestito con divisa d’ordinanza il quale lasciava passare le due vetture precedenti alla mia e da sopra la linea di mezzeria del centro strada mi faceva cenno con le mani di entrare al interno di un senso unico, di un parcheggio subito dopo il civico 85 interno F. Procedevo lungo tutto il senso unico fin che mi trovavo l’uscita del parcheggio bloccata dalla macchina d’ordinanza una fiat punto tg. YA 623 AL e dall’altro agente Scarpa Martina anch’essa vestita con divisa d’ordinanza che era al fianco dell’auto d’istituzione lato passeggiero. Mi accodavo dietro l’auto d’ordinanza e l’ag. De Min Andrea mi si avvicinava al finestrino lato guida e mi chiedeva i documenti, fornivo libretto di circolazione e una carta identità ma non la patente, specificavo che l’avevo lasciata involontariamente nei Jeans ed ero vestito con la tuta. Lo stesso mi chiedeva perché ero fuori dal mio comune di residenza in quanto essendo conosciuto in paese e dando per scontato che avessi la residenza in Casale sul Sile veniva dato per scontato che arrivassi dal comune limitrofo. Spiegavo che ero andato a pagare un debito. A questo punto dopo essere andato a consultarsi con l’ag. Scarpa il De Min mi chiedeva “dove avessi la residenza” rispondevo a “Ponte di Piave in via Ilario Coden al civico n.° 5 interno 1”, allora l’ag. De Min tirando delle sue conclusioni personali mi diceva “Lei è partito da Ponte di Piave per andare a Mogliano V.to?” io riferivo che “io non ho detto questo, questo lo sta dicendo Lei” L’ag. visivamente indispettito tornava vicino al auto d’ordinanza e si metteva a parlare con l’ag. Scarpa, e dopo poco ritornava al finestrino del lato guida riferendo che mi “faceva un verbale” ed io rispondevo che “non c’è nessun problema ma mi servono i loro nominativi completi perché in qualità di Uficiale Federale Publico ero poi tenuto a fare il Rigetto Di Notifica attendere che venisse pubblicato in Gazeta Uficiale Veneta e poi notificarglielo”, in quel momento si avvicinava anche l’ag. Scarpa e entrambi mi rispondevano che “i loro dati completi li avrei trovati nel verbale “(cosa non vera perché ci sono solo i cognomi e la carica del solo De Min, non solo nemmeno la firma è leggibile). Stizzito ritornava verso l’auto d’istituzione e dopo aver parlato con la sua collega tornava verso di me chiedendomi di “firmargli un modulo dove dichiaravo che avevo la patente ed in corso di validità ” o qualcosa del genere non ho capito bene la richiesta, in ogni caso rispondevo “che non compilavo nessun modulo e non firmavo nulla”. L’agente di scatto tornando verso la collega mi diceva “allora mi tocca trattenerla per accertamenti e chiamare i carabinieri per verificare la sua patente” e io gli riferivo “faccia pure sono qui che aspetto” arrivato a canto della collega incominciavano interminate telefonate la Scarpa componeva il numero e dopo aver risposto glielo passava al De Min lo stesso riceveva il telefono ed incominciava a girare attorno al auto d’istituzione, la Scarpa tirava fuori un secondo telefonino dalla sua tasca destra anteriore e anch’essa utilizzava il dispositivo dopo circa cinque minuti l’ag. De Min tornava verso di me chiedendo spiegazioni e riferivo che “non potevano fare questo e che sarei stato obbligato in quanto Uficiale Federale Publico a avviare un Rigetto Di Notifica e poi anche notificarglielo”, lo stesso ag. mi rispondeva “di notificarlo al comune perché loro come corpo di P.l. non hanno una posta certificata e che lui non risponde nemmeno agli ordini del sindaco ma solo a quelli del prefetto” ed allora ritornava verso l’auto d’istituzione. Infastidito tornava a parlare con la collega Scarpa Martina e poi sempre con aria seccata tornava verso di me dicendomi di “indossare la mascherina e scendere dal auto”, chiedevo il “perché” e mi rispondeva che “adesso apriamo la macchina” e voleva verificare che avessi a bordo il triangolo di sicurezza, “rispondevo che la mascherina la indossavo solo per suo rispetto”, quindi indossavo la mascherina, mi recavo nel retro del auto aprivo il baule e sollevavo il tappetino dimostrando il giubotto carta rinfrangente ed il contenitore del triangolo, rivolgendomi al agente chiedevo “vuole che glielo tiro fuori o le va bene cosi?” lo stesso dopo aversi sporto e visto il contenitore mi riferiva che andava bene cosi. Allora richiudevo il baule e ritornavo al posto di guida e mi toglievo la mascherina. Lo stesso ritornava verso l’auto d’istituzione parlava con l’alto agente e ritornava verso di me dicendo che io “l’ho minacciato”, riferivo che “io non l’ho mai minacciato che ero solo un Uficiale Federale Pubblico e che questa era un auto d’istituzione, e lo invitavo a notare l’adesivo posto sul vetro anteriore con stemma del Governo Veneto Provvisorio al quale dopo renderò resoconto di questo evento”. Lo stesso ritornava verso l’auto d’istituzione prendeva un block notes e tornava verso di me chiedendomi informazioni con aria goliardica sul GVP e chiedendomi di scusarlo riporto testuali parole del ag. De Min Andrea “SCUSAMI SE SONO IGNORANTE SAPEVO CHE ESISTEVA UNA REGIONE VENETO MA NON UNO STATO VENETO” e “SE LO AVESSERO ARRESTATO ORA?” sicuramente interessante e discutibile che una persona che riveste il ruolo di pubblico ufficiale si ritiene ignorante ed invece di rappresentare la legge del suo paese pensa a divertire le persone goliardicamente ma allora io incurante del aria di sfotto davo delle informazioni basilari sulla “sede del GVP, riconosciuto a livello internazionale e anche dal ONU, nonché gli atti sono stati notificati anche al governo italiano, e che facevo parte della Cernida di Casier-Casale sul Sile e di essere stato istituito di detta carica in base al decreto n.7 del GVP”, il De Min prendeva nota di tutto sul suo block notes. Poi continuava sempre con aria ridicolizzante chiedendomi “SE AVESSI ANCHE LA CARICA DI UFFICIALE GIUDIZIARIO”, gli rispondevo che “ho fatto domanda anche per quello ma non me l’hanno ancora data”. Gli Ag. pensando di ridicolizzare ad un lettore il verbale mi chiedevano se potevano scrivere sul verbale la mia carica e per tanto che non firmavo il verbale. Alle 16:45 dopo essere stato intrattenuto assieme a mio figlio Artuso Millian Renato di anni due e mezzo per oltre mezzora contro il mio, nostro volere sotto il sole al interno del abitacolo della macchina e senza l’intervento dei carabinieri mi veniva rilasciato a mani il verbale, il libretto di circolazione, la mia carta identità e con aria sbeffeggiante venivo “invitato a notificargli il RDN e mi chiedeva quanto ci volesse per ricevere la notifica.” Confermavo che glielo avrei notificato io in persona a mezzo posta elettronica ed per la notifica giustamente il tempo necessario perché venga pubblicato in gazzetta ufficiale veneta e poi avrei provveduto alla notifica.
Nota riflessiva personale, non so quale sia il procedimento per essere assunti nel corpo di Polizia Locale, certamente esige di una riforma più selettiva, non trovo comunque corretto che una persona che riveste il ruolo istitutivo di una nazione prenda in giro un cittadino autodeterminatosi Veneto facendosi passare da ignorante e con atteggiamenti poco decorosi della divisa che veste. Tanto e dovuto.
Artuso Mirko Cristian Augusto Uficiale Federale Publico del Governo Provvisorio Veneto
13.03.2021
In fede:
MIRKO ARTUSO
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REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO
Oggetto: CERTIFICATO DI REGISTRO NR.121323171940
Si attesta che in data 2021.03.13, MIRKO ARTUSO, nato/a il 16 NOVEMBRE 1977, persona di nazionalità e cittadinanza Veneta, codice unico personale 11193605526, ha formalizzato la registrazione del rigetto di notifica presso il Governo Veneto Provisorio costituito dal Movimento di Liberasione Nasionale del Popolo Veneto (MLNV) ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo addizionale (1977) alle convenzioni di Ginevra del 1949.
La persona interessata ha chiesto la pubblicazione del presente atto a mezzo ALBO UFFICIALE del Governo Veneto Provvisorio con valore di notificazione e l’iscrizione a ruolo giudiziario dei responsabili dell’emissione dell’atto e della successiva notifica o del suo tentativo.
A tale rigetto di notifica il sistema informatico ha attribuito automaticamente il seguente codice unico: 121323171940
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PRECISAZIONE A PUBBLICA MENZIONE:
il rigetto è l’atto formale attraverso il quale ogni Cittadino del Popolo Veneto si oppone e contrasta l’illegalità dell’azione posta in essere dalle forze e autorità di occupazione straniere italiane che agiscono in difetto assoluto di giurisdizione e lo fa informando delle loro responsabilità i destinatari secondo le norme vigenti, anche riferite a quelle dell’U.C.C. .
I rigetti di notifica non sono dei ricorsi posti in essere in ambito italiano ma sono atti espressioni di volontà attraverso i quali il Cittadino del Popolo Veneto, che liberamente e coscientemente si è autodeterminato e ha dichiarato la propria Nazionalità e Cittadinanza Veneta, si oppone alle illegali pretese italiane di obbligarlo al pagamento di imposte ed essere soggetto a controlli e provvedimenti da parte delle istituzioni di occupazione.
Questo Governo Veneto Provisorio (GVP) viene invece attivato sul fronte dell’iscrizione a ruolo giudiziario (IRG) dei responsabili che hanno emesso l’atto e/o il provvedimento oggetto di rigetto.
Tale procedura è deputata a sviluppare e potenziare il principio di effettività che prevede la concreta esecuzione di quanto stabilito dal diritto sostanziale, cioè dalle norme del nostro Ordinamento Giuridico Veneto Provvisorio, (l’obbiettivo è il disconoscimento della personalità dello stato straniero occupante italiano rispetto alla sua illegale sovranità sui nostri territori – la personalità dello Stato è infatti determinata e dimensionata dal criterio dell’effettività ; nonché ai fini di determinare a chi spetti la sovranità di un territorio occupato, in base all’ effettivo esercizio del potere di governo).
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ATTO RIGETTATO
tipologia atto rigettato: VERBALE DI CONTESTAZIONE
data dell’atto rigettato: 12 MARZO 2021
contrassegnato da nr./codice: N.° 2273
emesso da: POLIZIA LOCALE COMUNE DI CASALE SUL SILE PROVINCIA DI TREVISO
a firma di: QUALIFICA AGENTE DE MIN ANDREA E AGENTE SCARPA MARTINA
la cui notifica è stata eseguita o tentata a mezzo: QUALIFICA AGENTE DE MIN ANDREA E AGENTE SCARPA MARTINA
in data: 12 MARZO 2021
REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO
WSM
Venetia lì 13.03.2021
La Segreteria di Stato