AVVISO A PUBBLICA MENZIONE
Oggetto: Mori Vasanthkumar nato il 27.05.1982 a Bangalore (India), persona di nazionalità Veneta e Cittadina del Popolo Veneto, Essere Umano registrata presso l’Anagrafe del Popolo Veneto sotto l’egida del Governo Veneto Provvisorio (GVP) istituito dal Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo addizionale (1977) alle Convenzioni di Ginevra del 1949.
Fatti accorsi il giorno di domenica 11 agosto 2019 in località Egna (Bz) e segnalati/denunciati alla *Polisia Nasionale Veneta in data 20.08.2019.
At
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO dei Ministri italiano PROCURA DELLA REPUBBLICA presso il TRIBUNALE DI BOLZANO COMMISSARIATO DEL GOVERNO PER LA PROVINCIA DI BOLZANO STUDIO LEGALE KMFB COMANDO STAZIONE CARABINIERI DI EGNA (BZ) COMANDO STAZIONE CARABINIERI DI COL SAN MARTINO (TV) COMANDO STAZIONE CARABINIERI DI VILLORBA (TV) LADURNER KLAUS QdP Il QUOTIDIANO DEL PIAVE IL GAZZETTINO Il DOLOMITI SRL ALTO ADIGE e per l’ulteriore a prasticarsi Segreteria di Stato del Governo Veneto Provvisorio – sede Divisione Federale Investigativa |
Si precisa che gli atti di denuncia/segnalazione pervenuti alla Polisia Nasionale Veneta non sono dei ricorsi posti in essere in ambito italiano e sono atti espressioni di volontà attraverso i quali i Cittadini del Popolo Veneto, che liberamente e coscientemente si sono autodeterminati e hanno dichiarato la propria Nazionalità e Cittadinanza Veneta, si oppongono all’esercizio di qualsiasi attività che ritengono illegale anche da parte di autorità e forze militari e/o di polizia italiane operanti in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori della Serenissima Patria, ovvero di violazione, in proprio danno, di diritti umani, civili e politici, ovunque nel mondo.
Per quanto di competenza, questo GVP viene attivato sul fronte dell’iscrizione a ruolo giudiziario dei responsabili che, secondo il denunciante sono responsabili degli eventi e delle conseguenze derivanti dagli atti posti in proprio danno.
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POLISIA NASIONALE VENETA
Istituzione del Governo Veneto Provisorio (GVP), apparato istituzionale di cui è dovuto dotarsi il Movimento de Liberasione Nasionale del Popolo Veneto (MLNV) ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo addizionale (1977) alle Convenzioni di Ginevra del 1949.
SEGNALAZIONE/DENUNCIA PRESENTATA IL 20.08.2019 E PUBBLICATA SUL LA GAXETA UFICIALE IN DATA 20 AGOSTO 2019
(http://gaxetauficiale.mlnv.org/main/2019/08/20/2019-08-20-mori-vasanthkumar-spn-101830182431/)
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DENUNCIANTE
Nome: VASANTHKUMAR
Cognome: MORI
sesso: M
in qualità di: PARTE LESA
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CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:11.08.2019
luogo iniziale del fatto segnalato:COMUNE DI ORA (BZ)
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA’ ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:CARABINIERI DELLA STAZIONE DI EGNA (BZ) + ALTRI
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DENUNCIA QUANTO SEGUE
Io sottoscritto Mori Vasanthkumar di nazionalità Indiana e cittadinanza Veneta a seguito dei fatti accorsi in data 11 agosto 2019 sono a dichiarare in onore e verità quanto segue:
la mattina di domenica stavo guidando la mia autovettura Fiat Panda di colore rosso e targata CF-782-LN, acquistata usata da un paio di anni e priva di segni di collisioni con terzi sulla SS.12 proveniente da Bolzano con direzione Trento.
Passata una galleria e lo svincolo per raggiungere le località Ora e Montagna, mia destinazione iniziale, effettuavo una manovra a “U”, per recuperare il percorso di destinazione e per approfittare di uno spiazzo nella carreggiata opposta, per urgenti bisogni fisiologici.
Ammetto di aver svoltato nonostante la segnaletica orizzontale contrassegnata da doppia riga continua, ma la manovra l’ho effettuata in sicurezza e tranquillità presegnalandola con l’indicatore di direzione.
Nessun veicolo in entrambe le carreggiate si trovavano in prossimità della mia posizione consentendomi la manovra.
Al completamento della manovra e approcciandomi alla discesa dal mezzo, anche grazie al finestrino di guida parzialmente aperto, udivo il rumore secco di un impatto tra veicoli e una successiva accelerata (con stridore di gomme), da parte di un’ auto di colore scuro e apparentemente di tipo sportivo, (a prima vista un modello tipo “Lotus”), con alla guida un individuo di circa sessant’anni, che si allontanava repentinamente in direzione Trento.
Notavo nel frattempo un motociclista rialzarsi da terra ancora a cavalcioni della sua motocicletta di tipo “moto-cross” e affiancato da altre simili moto.
Alcuni istanti dopo, mentre mi accingevo a scendere, venivo raggiunto da un individuo di media età indossante calzoncini corti e canottiera, proveniente di corsa dall’opposta carreggiata e che mi intimava di consegnarli la patente e il libretto dell’auto.
Perplesso chiedevo al soggetto di qualificarsi ma questi mi intimava di non scendere e lo notavo tornare alla sua macchina di colore chiaro, (tipo Suv), posta nell’altra carreggiata ben oltre due veicoli fermi dopo le moto.
Lo stesso soggetto aveva chiesto ad uno dei motociclisti di avvicinarmi e di controllare che non scendessi dal mio veicolo.
Questo individuo, che poi effettivamente mi avvicinava, palesandosi di giovane età, indossante occhiali da vista e privo di casco, mi chiedeva nel frattempo se avevo l’assicurazione.
Poco dopo venivo nuovamente raggiunto dal precedente individuo che si qualificava come carabiniere esibendo un tesserino che, nel tornare ad allontanarsi da me, per chiamare in ausilio una pattuglia col proprio telefonino, esigeva dallo stesso motociclista di persistere nell’impedirmi di scendere dal mio veicolo.
Tutto ciò mi appariva francamente inverosimile e mi preoccupava non capendo le motivazioni di tale veemenza considerato che il carabiniere neppure si era preoccupato di identificare i conducenti dei veicoli che lo precedevano appena dopo le moto coinvolte nel sinistro, nonostante potessero essere validi testimoni dell’incidente.
Nel contempo i motociclisti avevano liberato la carreggiata e si erano accomodati sul guard-rail consentendo il ripristino del flusso veicolare.
Il militare, tornato nei pressi della mia auto, mi accusava di aver provocato l’incidente e di aver attraversato la carreggiata nonostante la doppia linea continua.
Nonostante la mia critica alle accuse del militare, tra l’altro non confutate nell’immediatezza da alcun motociclista, e l’incredulità che si stesse operando contro di me come fossi il responsabile del sinistro, insistevo nell’affermare la mia estraneità all’episodio.
Aggiungevo inoltre che il mio veicolo non era entrato in collisione con alcuno e non presentava segni di impatto, soprattutto nella parte posteriore, visto e considerato che sembrava trattarsi di un tamponamento ad opera del motociclista.
Sopraggiunta una pattuglia di carabinieri uno di loro mi avvicinava intimandomi con tono minaccioso di scendere dal mezzo.
Ancora più incredulo per l’evolversi della situazione in mio sfavore, accentuato dall’atteggiamento minaccioso e poco rispettoso dei militari, replicavo di non aver fatto nulla.
Alla ripetuta aggressiva intimazione di scendere dal mio veicolo cercavo di tutelarmi registrando quanto stava accadendo col mio telefonino.
Poco dopo, però, venivo derubato dello stesso da parte di uno dei militari che congiuntamente al carabiniere in borghese cancellava la registrazione fin lì realizzata e restituendomelo solo dopo la mia insistente richiesta di contattare almeno un testimone di mia fiducia.
Nel frattempo sopraggiungeva un’altra pattuglia dell’Arma e venivo letteralmente circondato da almeno sei militari alcuni dei quali, con toni minacciosi e provocatori, istigavano una mia reazione con ripetuti schiaffetti sulla mia spalla sinistra.
In particolare, inoltre, uno dei militari, quello di statura più alta degli altri, faceva ben alludere che si stava preparando ad un’azione forzata contro di me, indossando provocatoriamente dei guanti neri e avvicinandosi alla mia persona come per prendermi e trascinarmi fuori dal veicolo.
Nonostante avessi avvertito i militari che temevo la loro presenza e ancor più le loro manifestate e percepite malevoli intenzioni, pretendevo e ottenevo di poter chiamare un testimone di mia fiducia tale Daniel Morello.
A questi, giunto sul posto, veniva comunque impedito da uno dei militari, di avvicinarmi e di poter assistere alla pretesa di sottopormi anche all’alcol test per il quale avevo chiesto la presenza del testimone.
Non corrisponde a verità il fatto che io mi sia rifiutato di sottopormi a tale visura alcolimetrica, come poi contestata con il conseguente ritiro della patente di guida.
In presenza del testimone procedevano così al mio arresto, con apposizione ai polsi delle manette di sicurezza, nonostante non avessi posto alcuna resistenza.
Venivo poi accompagnato in caserma.
Lì, privato delle manette, venivo raggiunto dal mio amico che poteva avvicinarmi in una sala d’attesa, ma poco dopo veniva fatto uscire dalla caserma.
Accompagnato nella camera di sicurezza scortato da due carabinieri mi facevano togliere le scarpe e lì mi trattenevano per circa un’ora.
Accompagnato in uno degli uffici i militari mi sottoponevano forzatamente a rilievi foto-dattiloscopici e insistentemente pretendevano da me la sottoscrizione degli atti da loro realizzati.
Di certo io non sono mai stato informato delle ragioni del mio arresto e non ho mai potuto neppure esporre la mia versione dei fatti per i quali sembravano non aver alcun interesse.
Per disposizione, probabilmente del comandante della stazione, venivo nuovamente ammanettato con le mani dietro la schiena.
Venivo poi trascinato a forza e con ripetuti scossoni ad un veicolo di servizio e portato in carcere con i sistemi di emergenza sonori e visivi attivati e con una condotta di guida da farmi temere le conseguenze di un incidente.
Giunto in carcere venivo girato verso un muro con il divieto di voltarmi e di relazionarmi con chi della polizia penitenziaria stava formalizzando alcuni atti per la mia detenzione.
Esperite le formalità, presumo di rito, il poliziotto della penitenziaria chiedeva ai carabinieri se avessi avuto qualche reazione nei loro confronti e ottenendo conferma della mia placidità.
Alla luce dei fatti esposti appare che due sofferte notti in un carcere non siano sufficienti per suffragare un briciolo di rispetto umano e della verità che è stata dolosamente travisata non solo dai carabinieri e dalla magistratura, ma anche da alcune testate giornalistiche con una falsa informazione pubblicata in loco e anche nella regione di residenza.
Conseguenze immediate sono state quelle morali e fisiche da me patite e la perdita del lavoro con l’obbligo di sottoscrivere le mie “volontarie” dimissioni.
Essendo io Veneto mi rivolgo alla Polisia Nasionale Veneta quale unica autorità moralmente legittima per il perseguimento del rispetto dei miei diritti violati.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
VASANTHKUMAR MORI
La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 101830182431) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.
All’atto della presente il Sig. MORI Vasanthkumar ha integrato la precedente segnalazione/denuncia con le seguenti precisazioni:
In data 24.09.2019 ho notato che sono pervenute sul mio cellulare privato numerose chiamate proveniente dalla stazione carabinieri di Col San Martino – Farra di Soligo (Tv) (nr. chiamante 0438-898105) ed alcune anche da numeri di telefono sconosciuti.
Quando ho riscontrato le chiamate, verso le 10.45, ho richiamato la stazione carabinieri di Col San Martino – Farra di Soligo (Tv), chiedendo le ragioni per le quali avevano tentato di contattarmi.
Il militare, rimasto sconosciuto, riferiva che doveva provvedere alla notifica di un atto della Prefettura (non specificata) e che avrei dovuto presentarmi presso la loro caserma per l’adempimento.
Lo stesso mi rimproverava che avevo mancato alla presentazione la domenica precedente 15 settembre c.a., nonostante il presunto accordo di giorni prima.
Ho ribadito, come nella precedente occasione, che sono stato privato della patente di guida e della mia vettura e che non sono nelle condizioni di raggiungere la loro caserma.
Il militare, con tono sprezzante ha allora aggiunto che a lui non interessava e che avrebbe segnalato alla Prefettura il mio rifiuto a ricevere l’atto, nonostante avessi riferito di trovarmi in località Villorba (Tv) presso gli uffici del Movimento de Liberasione Nasionale del Popolo Veneto e di questo Governo Veneto Provisorio, la cui ubicazione è ben a conoscenza della locale stazione carabinieri.
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Sono stato ingiustamente incarcerato da domenica 11.08.2019 fino alle ore 12.00 di martedì 13.08.2019 senza aver mai visto un avvocato, senza aver mai potuto contattare una persona di fiducia o avvisare qualcuno della mia detenzione.
Nessuno ha mai raccolto la mia versione dei fatti accorsi e non sono mai stato messo al corrente delle accuse a mio carico.
L’avvocato, che mi è stato assegnato d’ufficio l’ho visto la prima volta quando sono stato portato dal carcere in tribunale ammanettato e ancora trattenuto in una cella in attesa del processo.
L’avvocato mi ha solo chiesto se avevo un lavoro.
Nulla mi ha chiesto di quanto mi è successo ma ha “consigliato” il patteggiamento per essere immediatamente liberato.
Ho potuto quindi poi assistere al processo a mio carico, senza poter parlare e raccontare la mia versione dei fatti che nessuno mi ha chiesto.
L’avvocato si è limitato a chiedere il patteggiamento e mi ha poi ribadito che adesso avrei dovuto affrontare la questione del rifiuto dell’alcoltest.
Nonostante ribadissi che non mi ero mai opposto al controllo ma che attendevo solo l’arrivo di una persona di fiducia per la testimonianza, l’avvocato replicava che bisognava attendere l’esito di non meglio specificati provvedimenti.
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Una volta uscito dal carcere venivo contattato telefonicamente dal datore di lavoro, Ladurner Klaus, che mi invitava a presentarmi il giorno successivo alle ore 11.00 presso il suo ufficio e non al posto di lavoro.
Il giorno successivo, come disposto, mi sono presentato al Sig. Ladurner Klaus che in presenza della Spa-Manager Sig.ra Patrizia, ha sollecitato le mie dimissioni, asserendo che avrei commesso un reato e che volente o nolente dovevo dare le dimissioni volontarie nonostante il mio contratto di lavoro scadesse il mese di novembre e limitando la disponibilità dell’alloggio per il breve tempo necessario a trovarmi un altro alloggio.
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Mori Vasanthkumar, in libertà di coscienza e volontà, ha dichiarato la propria sovranità come essere umano, di essere di nazionalità e cittadinanza Veneta e identificando come unica valida autorità sui territori occupati della Serenissima Patria il Governo Veneto Provvisorio (GVP) costituito ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo addizionale (1977) alle convenzioni di Ginevra del 1949 sotto l’egida di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) che con la pubblicazione all’Albo Ufficiale del GVP, avvenuta in data 15 maggio 2014, ha invalidato ogni notifica prodotta dalle autorità d’occupazione straniere italiane sui territori della Repubblica Veneta.
OSSERVATO CHE
La Persona Umana, meglio in oggetto indicata, ha pubblicamente espresso la sua capacità a manifestare validamente e coscientemente la propria volontà nel compimento di atti giuridici di cui è palesemente consapevole.
Ha così manifestamente espresso e notificato ad ogni autorità d’occupazione straniera italiana il proprio diritto a non essere costretto a eseguire alcunché in relazione a qualsiasi tipo di provvedimento da esso emanato.
Non è suddito dello stato italiano e non è obbligato in alcun modo verso di esso.
Come essere umano, manifestamente di nazionalità e cittadinanza Veneta, ha anche il dovere morale di opporsi ad ogni artifizio e inganno che lo induca ad essere reso in schiavitù o asservito in qualsivoglia maniera alle autorità d’occupazione straniere italiane.
Non si identifica con l’imposta cittadinanza italiana e non si sente obbligato a riconoscere l’illegale giurisdizione dello stato straniero italiano.
Ha manifestamente esercitato il diritto e potere di rappresentare se stesso.
Si è riconosciuto Veneto per diritto naturale identificandosi nel Popolo Veneto quale comunità di Genti Venete liberamente accomunate da un duraturo sentimento di appartenenza, avente un riferimento comune ad una propria cultura, lingua e una propria tradizione storica e sviluppate su un territorio geograficamente determinato costituito dalle proprie terre d’origine.
Si riconosce di Nazionalità Veneta quale espressione dell’identità del Popolo Veneto di cui sente e dichiara di far parte.
Riconosce come la propria Nazionalità Veneta sia conforme e si manifesti con il concetto di Nazione Veneta, destinata a identificare, qualificare e valorizzare la pluralità della comunità dei Popoli universalmente intesa come umanità;
E CHE
Il presente atto non può essere ignorato e non preso in considerazione con tutte le conseguenze da esso derivanti.
Il presente atto è altresì rafforzato dal negato consenso senza pregiudizio ai sensi dell’UCC 1-308.
RICHIAMANDOSI
Alla “Denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano – Rivendicazione di sovranità del Popolo Veneto” di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) datata 27.09.2010 e depositata alla sede O.N.U. di Ginevra in data 28.09.2010 e alla sede O.N.U. di New York in data 27.11.2011.
All’Ultimatum del MLNV datato 13.12.2010 e notificato allo stato straniero, colonialista e razzista italiano e alla sede O.N.U. di Ginevra in data 14.12.2010 e alla sede O.N.U. di New York in data 27.11.2011.
CONSIDERANDO CHE
Questo MLNV ha il dovere di ripristinare la legalità sui territori della Serenissima Patria.
Questo MLNV ha stabilito di non usare violenza o di far uso della guerra di liberazione nonostante sia prevista e conforme alla legge.
Questo MLNV disconosce e rigetta l’illegale e imposta autorità delle istituzioni italiane.
Lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illecita e illegale permanenza della sua occupazione sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, che ha espressamente abrogato a tutti gli effetti il regio decreto italiano 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia”.
Non esiste prova documentata che ogni singola Persona di Nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto sia un cittadino italiano e che abbia firmato un contratto regolarmente valido con l’entità correntemente identificata con il nome di “stato italiano” e che obblighi loro a seguire le sue emanazioni politiche, penali, civili, commerciali, fiscali, stradali e qualsivoglia altra sua norma.
Qualsiasi relazione e negozio giuridico determina uguali doveri fra le parti rispetto anche all’illegale e illegittima possibilità e pretesa di asservimento e sottomissione in schiavitù in qualsivoglia maniera e forma di qualsiasi Persona umana;
E CHE IN CONSEGUENZA DI CIO’
Tutti gli effetti di atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio non possono produrre asservimento e sottomissione in schiavitù in qualsivoglia maniera e forma di qualsiasi Persona umana.
E CHE
La mancanza della prova documentale da tempo dettagliatamente richiesta e che dimostri la legittima e legale pretesa anche di qualsivoglia riscossione di natura economica e/o fiscale intimata ad ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto non possono essere neppure condizionatamente accettate e di conseguenza produrre gli effetti che ne deriverebbero.
Qualsiasi documentazione riferita ad atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio deve essere trasparente, di facile comprensione, anche trascritta in lingua Veneta e priva di ambiguità interpretative rispetto anche a definizioni giuridiche.
Tutti gli atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio, anche in difetto degli adempimenti richiesti col presente documento entro e non oltre novanta giorni dalla sua pubblicazione all’ALBO UFFICIALE del Governo Veneto Provvisorio avente effetto di notifica a pubblica menzione sono a tutti gli effetti nulli, inesigibili, inesistenti e devono comunque ritenersi estinti.
AVENDO RECEPITO E CONFORMANDOSI
Al principio naturale per cui ogni essere umano è Persona ed espressione della propria personalità derivante dalla propria originale individualità;
al principio naturale per cui ogni Persona è sovrana di sé stessa e unica titolare della propria identità;
al principio naturale per cui l’esistenza di ogni Persona costituisce un imprescindibile diritto naturale universalmente efficace e come tale non può che essere libera;
al principio naturale per cui ogni Persona è libera di scegliere di non far parte di una società per la quale non nutra sentimenti di appartenenza, non identificando con essa le proprie radici etniche e un comune riferimento culturale, di lingua, tradizioni e storia;
alla Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo e del Cittadino del 1789;
alla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani firmata a Parigi il 10 dicembre 1948;
al principio di autodeterminazione dei Popoli che è stato accettato e iscritto nell’articolo 1.2 della Carta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (firmata a San Francisco il 26 giugno 1945 ed entrata in vigore il 24 ottobre 1945);
al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici – New York 16 dicembre 1966, ratificato anche dallo stato straniero occupante italiano con legge 881/77 del 25 ottobre 1977;
al principio di uguaglianza dei diritti e dell’autodeterminazione dei Popoli di cui alla risoluzione dell’Assemblea Generale dell’O.N.U. nr.2625 del 24.10.1970;
ai principi stipulati con la Conferenza sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Helsinki, 1 agosto 1975)
ESSENDO PROVATO
Che in fatto e in diritto lo stato italiano sul Territorio della Repubblica di Venezia rimane ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sui Territori della Repubblica di Venezia gli anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista;
SI PRENDA ATTO CHE
Tutti gli atti e/o i provvedimenti di qualsiasi natura posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana nei Territori occupati della Repubblica Veneta sono privi di qualsiasi effetto giuridico in quanto posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio; ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da una qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana di occupazione, sui Territori della Repubblica Veneta è a tutti gli effetti INESISTENTE, ovvero tamquam non esset.
L’attuale occupazione straniera italiana dei territori della Serenissima Patria è da ritenersi illegale e illegittima “ab origine”, ossia fin dall’inizio della sua prevaricazione, pertanto anche ogni sua autorità e provvedimenti da essa emanati sono abusivi e appunto per questo vietati.
Il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) per il tramite del suo apparato istituzionale Governo Veneto Provvisorio (GVP) attesta e certifica che ogni essere umano che abbia fatto la propria Dichiarazione di Sovranità Personale e di Nazionalità Veneta, non è e non può essere di proprietà privata dello stato straniero italiano né può essere in qualsivoglia maniera da esso asservita e sfruttata come pretenderebbe il governo straniero italiano registrato alla SEC quale Governo Aziendale (Governo Corporativo) – società corporativa privata (corporation) e che agisce relativamente al Trust governativo, rivestendo cioè il ruolo di beneficiario e non quello di fiduciario; per l’effetto, ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto non può essere un trust dello stato straniero italiano e quindi non può essere associata e/o identificata mediante il nome registrato all’anagrafe dello stato straniero italiano e quindi non può essere privata della capacità giuridica, della cittadinanza Veneta e del suo nome.
SI VIETA
Il trattamento dei dati personali della persona umana in oggetto e deve intendersi negato il consenso all’utilizzo del suo nome per il trattamento dei dati personali nonché la raccolta, elaborazione, raffronto, modificazione, comunicazione e la loro diffusione agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporation” e se ne chiede l’immediata cancellazione da qualsiasi banca dati sia digitale che cartacea.
SI AVVISA E NOTIFICA
Agli agenti, ai rappresentanti, ai funzionari, agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporations” dell’attuale situazione;
CHE E’ FATTO LORO DIVIETO
In ragione dell’attuale stato di fatto e di diritto, di porre in essere qualsiasi atto, azione, omissione e/o procedura di qualsivoglia maniera ai danni della persona umana in oggetto e di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto.
Il persistere e/o proseguire nell’attuazione di tali comportamenti, atti, azioni, omissioni e/o procedure di qualsivoglia maniera, anche tese alla riscossione di natura economica e/o fiscale per conto dello stato straniero occupante italiano anche ex Corporations,
VERRANNO ATTRIBUITE PERSONALMENTE SPECIFICHE RESPONSABILITA’
Per aver agito in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio, nel Territorio della Repubblica Veneta contro appartenenti al MLNV e contro Persone, in specie di Nazionalità Veneta e/o che dichiarino di far parte del Popolo Veneto con vessazioni, minacce, mediante illegali, strumentali e persecutori accertamenti fiscali, ingiunzioni di pagamento e procedure coattive di riscossione di imposte, tributi e sanzioni in nome e per conto dello stato straniero occupante razzista e colonialista italiano e di altri suoi enti pubblici impositori, e/o in concorso con questi.
Per aver posto in essere reiterati atti di forza e di aggressione contro il MLNV e contro Persone, in specie di Nazionalità Veneta e/o che dichiarino di far parte del Popolo Veneto mediante le illegali e persecutorie ingiunzioni e procedure predette.
Per aver posto in essere illeciti contro la sovranità del Popolo Veneto, contro l’integrità territoriale e contro la personalità della Nazione Veneta.
Per aver commesso il reato continuato e aggravato di devastazione e saccheggio nel territorio della Nazione Veneta.
La responsabilità dell’esecuzione di tali norme criminose verrà ascritta personalmente e singolarmente a ciascuno dei responsabili anche se in concorso fra loro, nei modi, tempi e condizioni che saranno ritenute di adottarsi per assicurarli alla Giustizia Veneta per i provvedimenti indennizzanti e giudiziari del caso, con tutti i propri beni, presenti e futuri e fino alla settima generazione e valutati approssimativamente a partire dal minimo di € diecimila per ogni giorno dalla loro formazione con decorrenza esecutiva passati novanta giorni dalla data di pubblicazione all’albo ufficiale del Governo Veneto Provvisorio.
E’ FATTO OBBLIGO
Agli organi e a qualsiasi “autorità” e/o ente e/o società privata e/o pubblica facente parte o che agisce in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano anche in qualità di “ex Corporations” di non procedere ulteriormente in qualsivoglia maniera col recapitare, notificare, intimare, iscrivere a ruolo e/o limitare anche parzialmente e in qualsivoglia maniera il legittimo godimento dei diritti umani, civili e politici di ogni Persona di nazionalità Veneta e/o che dichiari di far parte del Popolo Veneto
APPLICAZIONE DEL PRINCIPIO DI RESPONSABILITA’ COLLETTIVA
Si rammenta che le violazioni e gli illeciti commessi da agenti/organi/funzionari stranieri italiani contro cittadini del Popolo Veneto e/o contro il MLNV e i suoi militanti integrano illeciti internazionali imputabili anche allo stato italiano.
Atteso il principio di responsabilità collettiva contemplato dal diritto internazionale, la responsabilità per qualsiasi violazione del diritto internazionale commessa da un qualsiasi organo dello stato straniero occupante italiano si intende estesa all’intera comunità statale e quindi allo stesso stato, che possono patire le conseguenze dell’illecito.
Per l’effetto, allo stato straniero occupante italiano è estesa la responsabilità di tutti tali atti di imputazione e di qualsiasi atto di aggressione, di forza e/o di guerra posto in essere contro il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e/o contro i cittadini del Popolo Veneto.
SI FA INFINE PRESENTE CHE
Il presente atto verrà pubblicato a mezzo l’ ALBO UFFICIALE del Governo Veneto Provvisorio con valore di notificazione e l’iscrizione a ruolo giudiziario dei responsabili con decorrenza esecutiva passati novanta giorni dalla data di pubblicazione.
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Quale Presidente del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e del Governo Veneto Provvisorio, istituito dal MLNV ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo di Ginevra, reclamo che lo stato italiano rispetti il diritto al riconoscimento della personalità giuridica di ogni Cittadino del Popolo Veneto che si sia autodeterminato sotto la propria egida.
Visti pertanto:
“Denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano – Rivendicazione di sovranità del Popolo Veneto” di questo Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto (MLNV) datata 27.09.2010 e depositata alla sede O.N.U. di Ginevra in data 28.09.2010 e alla sede O.N.U. di New York in data 27.11.2011.
Ultimatum del MLNV datato 13.12.2010 e notificato allo stato straniero, colonialista e razzista italiano e alla sede O.N.U. di Ginevra in data 14.12.2010 e alla sede O.N.U. di New York in data 27.11.2011.
DECRETI DEL MLNV-GVP NR.
- 01 – 2012.06.01 – SOGGETTIVITA’ DEL MLNV
- 04 – 2013.04.09 – NULLITA’ ASSOLUTA DEI PROVVEDIMENTI DI PIGNORAMENTI ITALIANI
- 05 – 2019.01.06 – NULLITA’ ASSOLUTA DI TUTTI I PROVVEDIMENTI ITALIANI
- 07 – 2019.04.18 – DELEGA DI UFICIALE FEDERALE PUBLICO
UCC Doc. N°2012127914 del 28.11.2012. (cancellazione dei governi sulla carta rif. dichiarazione dei fatti)
In questa specifica circostanza non si provvede con la dichiarazione di arresto di tutti gli attori protagonisti, per aver posto in essere e/o favorito, l’esecuzione di tali norme criminose con l’aggravante della manifesta ostilità nei confronti di Esseri Umani e della Nazione Veneta e del Popolo Veneto per la violazione dell’art.2 par. 4 della Carta delle Nazioni Unite che vieta di ricorrere anche alla sola minaccia oltre che all’uso della forza nei confronti dei Popoli che invocano il diritto di autodeterminazione.
Tale responsabilità renderà necessaria l’applicazione delle conseguenze derivanti dal doloso inasprimento delle condizioni di belligeranza con lo stato straniero occupante italiano in conseguenza della quale sarà ad esso estesa per l’effetto dell’applicazione del principio di responsabilità collettiva.
Il diritto all’autodeterminazione è una norma ius cogens, cioè diritto inderogabile, un principio supremo e irrinunciabile del diritto internazionale, per cui non può essere derogato mediante convenzione internazionale.
Come tutto il diritto internazionale, il principio di autodeterminazione è stato anche ratificato dallo stato italiano con la legge nr.881/1977.
Nell’ordinamento italiano il principio vale come legge dello Stato che prevale sul diritto interno (Cass. pen. 21-3 1975).
Non si sottovaluti che nel settore dell’uso della forza, l’affermazione del principio di autodeterminazione, ha ampliato la portata del divieto di cui all’art.2 par.4 della Carta delle Nazioni Unite, proibendo agli stati di ricorrere anche alla sola minaccia oltre che all’uso della forza contro i Popoli che invocano il diritto all’ autodeterminazione … e di violazioni in tal senso ne sono state compiute molte dalle autorità italiane pur agendo in difetto assoluto di giurisdizione.
Noi Veneti, non siamo mai diventati italiani e nessuno ci può imporre una nazionalità e una cittadinanza che non ci appartiene anche perché è una violazione dell’art.15 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (firmata a Parigi il 10 dicembre 1948 e la cui redazione fu promossa dalle Nazioni Unite perché avesse applicazione in tutti gli stati membri).
Infine i militari italiani della stazione carabinieri di Col San Martino (Tv) e qualsiasi altra autorità italiana, sono diffidati dal persistere a chiamare telefonicamente o dal pretendere che il Sig. Mori Vasanthkumar si presenti presso loro strutture, perché dopo quanto ha subito non si fida, teme per la sua incolumità e il reiterarsi della violazione dei propri diritti, compresi quelli di assicurarsi legittimamente le prove e la testimonianza di terzi.
Qualunque pretesa sia formalizzata per iscritto, motivata ed eventualmente qui recapitata.
Così è e cosi sia.
WSM
Con onore e rispetto
Venetia, mercoledì 25 settembre 2019
Sergio Bortotto
Presidente del MLNV e del Governo Veneto Provvisorio