2021.04.29 – ARTUSO MIRKO CRISTIAN GIOVANNI – SPN – 121439123235

Oggetto: 2021.04.29 – ARTUSO MIRKO CRISTIAN GIOVANNI – SPN – 121439123235

DENUNCIANTE
Nome: MIRKO CRISTIAN GIOVANNI
Cognome: Artuso
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:28 ottobre 2020
luogo iniziale del fatto segnalato:Vittorio Veneto, via G Oberdan n.°44 cap 31029
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:Battistuzzi Michela 1970 nata a Bologna residente in Marcon in via Armando Diaz civico n.° 92 lavora presso il Casino di Venezia denominato Cà Noghera sito in via Paliaga al civico 4,6,8 con mansione di pulizie dell’ambiente sala e servizi.

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Con la presente denuncia si richiede per tanto che vengano indagati per i reati di ingiurie, diffamazione, diffamazione aggravata, calunnia, falso ideologico, falso in atto pubblico, false attestazioni in atti dello stato civile la persona sopra identificata che ha testimoniato dichiarando fatti non corrispondenti alla realtà distorgendoli a favore del Vallongo e riportando informazioni per sentito dire quindi non veritiere.
Il giorno 09 giugno del anno 2020 l’avvocato di contro parte Irene Ceolin con studio in Marcon provincia di Venezia, sottoscrive il ricorso d’urgenza per motivi gravi e visto il periodo pandemico lo invia al tribunale competente, telematicamente su apposita pec. “procedimento N.R.G. 2588/2020” – promosso presso la volontaria giurisdizione da Vallongo Valter nei confronti di Rivadossi Paola, nel quale si denunciano dei maltrattamenti delle Minori Desirè di anni 16 e Gaia di anni 8 entrambe di cognome Vallongo, maltrattamenti eseguiti da Artuso Mirko con il silenzio assenso della Rivadossi Paola. Durante il percorso in CTU durato un anno seguiti da Psicologo Psicoterapeuta Psicopedagogista affiancati dalla CT di parte é emerso che la stessa Michela Battistuzzi raccontava falsità e viene subito ripresa da CTU e CTP allego testo “La CTU ha fatto presente che da quanto raccontato dagli interessati sembrava che la fase di convivenza della coppia fosse durata abbastanza a lungo, contemporaneamente alla frequentazione da entrambe le parti con i nuovi compagni, diversamente da quanto asserito dalla signora Battistuzzi che ha dichiarato che non era passato molto tempo da quando avevano iniziato la loro relazione, ad aprile-maggio.” Sempre in corso di dibattimento è emerso che la figlia maggiore ha raccontato numerose bugie per attirare l’attenzione del padre fin prima assente e la stessa è stata aggirata da un comportamento malato della nonna materna e del padre i quali l’avrebbero indotta a perseverare nel raccontare bugie con intento del Vallongo di accaparrarsi la casa coniugale e della Bignami di portarsi a vivere con se in casa le nipoti in quanto il Vallongo era impossibilitato nel accudimento quotidiano per problemi lavorativi. A fine del procedimento peritale sono state scongiurate tutte le accuse penali mosse dal Sig. Vallongo Valter infatti con provvedimento emesso il 20 aprile 2021 il giudice rigettava tutte le richieste formulate dall’attore per conto del suo procuratore, lasciando pressoché invariato tutto, l’affidamento delle minori alla madre, l’affidamento della casa coniugale alla madre, il mantenimento delle minori in egual misura.
Posso documentare quanto descritto mediante documenti elettronici, file audio e cartacei, non che gli atti emessi dall’avvocato Irene Ceolin difensore del Vallongo, mediante relazione del CTP del procuratore del Vallongo, mediante relazione della CTU del tribunale, messaggistica WhatzApp e Messanger.
Allego le dichiarazioni rese….
COLLOQUIO CON LA SIGNORA MICHELA BATTISTUZZI
In data 28 ottobre è stata sentita la compagna del signor Vallongo, signora Michela Battistuzzi (n.’70) che , presentandosi, di sè ha riferito di essere nata a Bologna dove la famiglia si era trasferita per il lavoro del padre (“lavorava all’Enel”) , originario di Orsago, dicendo di essere rientrata in Marcon nel ’76, dove abita e vivono anche i suoi genitori. Ha due sorelle , una maggiore e una minore. Invitata a riferire brevemente in merito alla sua storia di vita, ha riportato di aver frequentato le scuole superiori e di essere diplomata in ragioneria come analista contabile; ha descritto i periodi infantile e adolescenziale (“ un po’ come tutti, ci sono gli alti e i bassi […] “), ritenendo di aver avuto “da ragazza, una vita abbastanza tranquilla”, pur con degli scontri con il padre, una persona che – dal riferito- aveva sempre avuto un carattere molto forte e autoritario, dando tuttavia loro la possibilità di fare le loro esperienze. Dal punto di vista lavorativo aveva avuto nel corso degli anni esperienze diverse , dai lavori più umili, anche presso un avvocato e per cinque anni in una pizzeria al taglio , fino all’occupazione , da quasi vent’anni presso il casinò vicino all’aeroporto di Tessera svolgendo “ il lavoro di sala, riordino sala e sanificazione “. Su richiesta dalla CTU, ha comunicato di essere occupata a turni, a fasce orarie, con due riposi ogni quattro giorni , risultando il sabato e la domenica liberi ogni due mesi. Quanto alla propria vita affettiva antecedente al legame attuale, ha risposto di ritenere di non essere stata molto fortunata , del rapporto con il signor Vallongo riportando :” era all’epoca il mio confidente […] lo conosco da più di vent’anni […] io avevo circa sui 27 anni che abbiamo cominciato a conoscerci”. Della stessa compagnia , la signora si è riferita ad un rapporto amicale molto importante , ad un “volersi bene come persone”, caratterizzato dal rispetto che avevano sempre avuto reciprocamente , con un legame particolare . (” io stavo male se magari succedeva qualcosa di negativo e viceversa”). Accumunati da tante cose, ha riportato che parlavano “ tranquillamente”, ma che era più lei che parlava, segnalando :” forse parlavo più io, perché lui è sempre stato un po’ introverso, però forse era il mio modo di fare che forse lo tranquillizzava, ho sempre avuto toni abbastanza tranquilli, ogni tanto c’era il mio pianto perché magari aveva avuto sta relazione che era andata a finire male”. Su quando la relazione con il signor Vallongo fosse cambiata, la signora ha riportato che era passato molto tempo, affermando che durante il suo matrimonio si sarebbero visti tre- quattro volte, a casa sua , con Desirè molto piccola, sempre sentendosi per telefono. Al tempo la situazione in casa tra i due coniugi risultava tranquilla, e riteneva che tutto andasse bene, forse anche per il carattere particolarmente riservato del compagno nel “non fa vedere, non fa trapelare che c’era qualcosa che non andava”. Riferendosi alla Pasqua del 2013 , ha riportato che l’aveva chiamata per confidarle che la moglie gli aveva comunicato di avere una relazione, per il bisogno di sfogarsi con qualcuno, secondo un rapporto amicale , asserendo :” l’ho visto proprio… Molto giù di morale, lui per essere così…veramente per confidarsi, per chiamarmi, sentivo la sofferenza sua, vuol dire che proprio stava soffrendo quindi io ho accettato”, tenendo a sottolineare:” , quindi non è niente vero tutto quello che ha detto la Paola Rivadossi che noi avevamo intrapreso prima una relazione, è tutto falso anzi è l’opposto, perché c’erano i vicini che vedevano che il signor Mirko portava la colazione al mattino quando Valter andava a lavorare”. Proseguendo il racconto, ha asserito che lui la chiamava, che ogni tanto si trovavano, da parte sua ascoltando quanto intendeva dirle, mettendo in evidenza che la signora Rivadossi ”non era molto convinta di quello che stava facendo”;aveva intrapreso la relazione con il signor Artuso , ma – dalle sue parole – “ allo stesso tempo gli rompeva le scatole a Valter perché forse aveva avuto un ripensamento”, commentando che alla fine poteva avercela con lei in quanto “ forse voleva avere tutti e due”e che non sapeva poi alla fine se era giusto o non giusto”, e che era sempre incerta . Secondo quanto raccontato , ad un certo punto era stato il signor Vallongo a decidere di separarsi, riferendo:” più convinto rispetto a una volta, perché era già la seconda volta che lo cornificava, quindi alla fine ha detto: -ascolta, tu prendi la tua strada e io… Tu prendi la tua insomma”. Secondo la signora , “ visto che comunque gli aveva detto di uscire e di trovarsi qualcun altro”, probabilmente non le andava bene che fosse lei “ quel qualcun altro”. A domanda della CTU, ha risposto che la loro relazione sarebbe iniziata “dopo due mesi circa”, e di non sapere da quanto la signora Rivadossi frequentasse il signor Artuso, dicendo che il compagno aveva già dei dubbi a gennaio. Sul cosa fosse accaduto, dal suo punto di vista, all’interno del nucleo famigliare a seguito dell’ingresso suo e di quella di Mirko come nuovi compagni dei genitori, la signora Battistuzzi del signor Vallongo ha dichiarato :” è stato sbattuto fuori casa a luglio, mi ricordo benissimo, perché io ero stata, posso dire, ero stata invitata diciamo a cena visto che la Paola, la Paola usciva sempre con Mirko apposta perché aveva una forma di gelosia…e non voleva che uscisse con me, quindi lui stava a casa con le bimbe […]”. La CTU ha fatto presente che da quanto raccontato dagli interessati sembrava che la fase di convivenza della coppia fosse durata abbastanza a lungo, contemporaneamente alla frequentazione da entrambe le parti con i nuovi compagni, diversamente da quanto asserito dalla signora Battistuzzi che ha dichiarato che non era passato molto tempo da quando avevano iniziato la loro relazione, ad aprile-maggio. La dott.ssa Scorla (CTP) ha riportato la signora all’ episodio del giugno del 2013 , avendo la stessa a riferire che , invitata a cena a casa una sera in cui le bambine erano dalla nonna, quando era già iniziata la loro relazione , la signora Rivadossi, venuta a sapere che era lì , era andata a farle una sfuriata . Ha quindi precisato che da parte sua non c’era niente di male , visto che lei faceva entrare in casa il suo compagno , che usciva sempre e non dava la possibilità al signor Vallongo di fare altrettanto. Delle bambine , ha precisato che erano arrivate con la nonna che se n’era andata, e che Desirè assistendo alla scenata ,si era messa a piangere ; Gaia era piccolissima e suo padre cercava di farla addormentare in un’altra stanza, mentre Desirè era accanto a lei. Della signora Rivadossi ha riportato che sarebbe stato il compagno a fermarla, dicendo che le si era scagliata addosso, non volendo che fosse lì, offendendola pesantemente , riportando. “ mi ha dato della t…., p….., che penso ha sentito tutto il condominio, tutto il vicinato e anche sui social, che io potevo anche denunciarla”. Si sarebbe a rivolta anche ad un avvocato, poi aveva deciso “ per il quieto vivere che c’era la Gaia troppo piccola, di momentaneamente lasciar perdere”. Su come fosse proseguita la vicenda, la signora ha riferito che la signora Rivadossi ce l’aveva con lei e che stressava Desirè quando andava da loro il fine settimana con molte domande, mettendola in difficoltà. come si capiva dall’audio della ricezione sul telefonino, nello stesso tempo in cui da parte sua si stava facendo una vita con un’altra persona con l’intenzione di avere dei figli . Aveva anche saputo che si era anche rivolta ad un legale per fare in modo che non vedesse le sue figlie, mettendone la signora Battistuzzi in evidenza l’incongruenza del comportamento dato che nello stesso tempo il suo compagno poteva vederle, e che era entrato a vivere in casa , commentando :“ un giorno dopo che tu hai sbattuto fuori tuo marito e io non posso vederle il fine settimana? “. Da parte sua aveva accettato subito le figlie presso di sé, sempre dicendo loro di non aver mai voluto prendere il posto della loro madre, di essere un’amica, una confidente, se volevano. Si è capito che la signora comunque, dati gli orari lavorativi, non vedeva molto le ragazze. Invitata a riferire in merito sulla collocazione attuale , in cui viveva con il compagno, la signora ha riportato, essendo sola, di aver a suo tempo preso in affitto un miniappartamento , una nuova costruzione con angolo cottura e soggiorno insieme, una camera, e un piccolo giardino, asserendo tuttavia di ricercare un’altra sistemazione. Nei fine settimana presso il padre , le ragazze dormivano in un divano letto in una condizione di indubbia precarietà – come ha riconosciuto- . segnalando di avere in precedenza pensato di reperire un’abitazione più ampia, cosa che finora non le era stato possibile sue problematiche di salute sofferte , confermando che non era loro intenzione rimanere lì. Alla richiesta di descrivere le minori e il rapporto che esse avevano con lei, la signora ha presentato Gaia come una bambina espansiva, molto allegra, Desrièe invece come particolarmente introversa, segnalando tuttavia che le pareva stesse cambiando, mettendo in evidenza che le erano state date a suo avviso troppe responsabilità su tutto quello che succedeva e che dal suo punto di vista la signora Rivadossi non aveva limiti nel parlare davanti alle figlie, dovendosi invitare evitare di coinvolgerle in situazioni che non conoscevano. Della ragazza, sottolineando che “molto difficile, adesso forse meno, però fino a qualche anno fa era difficile tirarle fuori le cose “, si è riportata in particolare alla sua posizione, dicendo di riferirsi , se le pareva che qualcosa non andasse , al compagno. Riportando che Desiré le avrebbe sempre detto –“ le tue conversazioni sono poche ma buone-“, la signora ha tenuto a segnalare di intervenire quando riteneva ci fosse bisogno di aiuto ; si è riferita ad un recente episodio in cui aveva avuto un malore e che piangeva , in cui aveva cercato di sostenerla dicendole :_” adesso devi cercare di avere più autostima di te stessa e visto che vai bene anche a scuola, a parte qualche materia, è giusto che continui… nel tuo formarti della tua vita, di quello che vuoi-“. Dal riferito, la signora è parsa riuscire ad avere un colloquio anche profondo con la ragazza che le avrebbe detto : “ hai fatto più te con poco che gli altri-“, riferendosi a sua mamma e al suo compagno, in presenza anche della zia e della nonna materna . Alla domanda della Ctu se avesse conosciuto Francesco, il ragazzo di Desirèe, ha risposto affermativamente , dichiarando di averlo visto poche volte , ricordando che erano dovuti andare a prenderli a Caorle , riportando “ anche lì la Desirèe è stata male […] un attacco di panico…”, un episodio del quale ha riferito:” praticamente la Desirè e Francesco erano a Caorle e, diciamo, volevamo andare a fare una passeggiata, fare una girata…è subentrata la chiamata della signora Paola che non accettava il discorso di Francesco, della relazione e quindi di portarla a casa assolutamente, e allora siamo andati su e siamo andati a prendere la Desiree […]“. Quanto all’intenzione, ripresa dalla dott.ssa Franco (CTP) se, nell’ipotesi in cui la signora Rivadossi lasciasse l’abitazione in cui attualmente si trovava, di proprietà del signor Valter, avesse intenzione di trasferirsi lì, la signora ha risposto negativamente, dichiarando però di essere a conoscenza della volontà del compagno di tornare a vivere in quella casa ,e che poteva essere un suo diritto essendo stato “ letteralmente sbattuto fuori “. Sui loro progetti in merito alla gestione di Desirè e Gaia, la signora ha fatto presente che il cambiamento di casa si rendeva opportuno indipendentemente dalla presenza delle minori , per le sue esigenze. Riflettendo in merito alla sua disponibilità settimanale, rispetto agli orari lavorativi, la signora ha riferito di avere due giorni alla settimana di riposo, tuttavia non fissi, che avrebbero permesso comunque una programmazione, come figura che poteva essere di supporto al padre. Nel merito la stessa, pur confermando la propria disponibilità , ha riferito di essersi messa in disparte nel corso degli anni ,”perché conoscessero di più il loro papà”- come ha precisato-, asserendo di averne anche parlato con Desirè, sottolineando : “ Volevo che stessero con il loro papà perché la Gaia era troppo piccola quando si sono separati, e per me è fondamentale”. Invitata dalla dott.ssa Scorla a riflettere in merito al suo impatto emotivo nell’ipotesi in cui le minori stessero più tempo con il signor Vallongo, la signora ha dichiarato che ne sarebbe stata molto contenta, ma che fondamentale era che lo fossero loro , non volendo che fosse un obbligo. Quanto alle possibili difficoltà, con molta tranquillità ha affermato di non vederne, asserendo che c’erano cose peggiori nella vita, commentando che era un po’ difficile fare delle previsioni , che dipendeva anche dall’altra parte; si è detta infatti preoccupata per le reazioni della signora Rivadossi e del compagno per come potevano influenzare le ragazze (“ che non facciano il lavaggio del cervello sulle cose negative”) , per quello che potevano dire, mettendo in evidenza che da parte loro non c’era mai stato nessun commento negativo (“ noi non abbiamo mai detto niente verso di loro, purtroppo loro l’inverso”); si è riportata al sentirsi giudicati, (“ il fatto di dover essere sempre sotto pressione “) ;segnalando che Desirè ora era grande , si è riferita a Gaia (“ non vorrei che facessero la stessa cosa “) , ricordando di essersi stupita quando ancora un anno fa spontaneamente aveva chiesto al padre perchè non vedessero la mamma il fine settimana rimanendo da lui durante la settimana, volendone mettere in evidenza la naturale disponibilità nei suoi confronti. Al rilievo della Ctu sui tempi di frequentazione paterni particolarmente limitati negli anni, tenendo conto che era disponibile almeno due giorni a settimana per poter essere di supporto, permettendo così una frequentazione maggiore, la signora ha dichiarato:” perché siamo sempre collegati alla gelosia, perché la Desirèe una volta mi ha chiesto di venire a fare i compiti a casa nostra, sono andata a prenderla finita la scuola, ha avvertito sua madre e sua madre le ha detto: -ah va bene, se preferisci così- perché avevano avuto un piccolo battibecco, io le avevo detto: -ok Desirèe vengo a prenderti a Casale e ti porto a casa così studi- è stata lì a studiare, dopo di che sua mamma…[…]”. La CTU ha fermato la signora chiedendole se in questi anni fosse mai accaduto che le minori fossero andate dal padre nonostante non fosse il turno di frequentazione, risegnalando la stessa che era accaduto poche volte per i limiti imposti dalla signora Rivadossi, riportando :” io le dico, quel giorno lì lei ha telefonato urlando che doveva andare assolutamente a casa perché voleva dormire da noi […] e lei assolutamente no, perché la maggioranza dell’affido e quindi devi venire a casa […]”. Dal riferito, Desirè sarebbe sempre stata molto limitata dalla madre nelle scelte , commentando la signora :” si sentiva, se lo richiedeva, non si sentiva a suo agio perché sapeva che sua madre non andava e quindi logicamente la richiesta di sua figlia era limitata”. Alla richiesta della dott.ssa Franco (CTP) sull’idea che idea si fosse fatta del compagno e della madre come genitori , la signora ha risposto:” di Valter ho un’idea ovviamente più ampia perché quando ci sono le figlie a casa nostra vedo, lui ha una pazienza impressionante e probabilmente ha sempre dato fiducia al cento per cento”, segnalando , quanto a Desirè, di avergli detto a volte di valutare bene quello che diceva, di non prendere tutto sul serio, e che aveva ammesso di averle dato troppa fiducia in ragione probabilmente dell’età molto difficile, riferendosi ad un certo suo“ buonismo”. Il compagno le aveva sempre detto “-io sono in questo modo, mia figlia mi assomiglia abbastanza e quindi ho piena fiducia”, non valutando invece che “ ognuno è fatto in modo diverso”,e di dover “ avere un po’ la mente un po’ più aperta e valutare bene le cose”.-.Si è espressa sulla signora Rivadossi asserendo di non poter “ dire più di tanto verso la Gaia”, ritenendo tuttavia quanto a Desiré :” in alcune situazioni la pressa parecchio, l’ha fatta rinchiudere molto più in se stessa e di conseguenza l’ha oppressa dicendogli anche: -non dire questo che è successo in casa nostra- […] quindi tutto addosso a lei”. La Dott.ssa Franco (CTP) ha chiesto che rapporto ci fosse tra il compagno e la madre della signora Rivadossi, avendo la stessa a confermare i buoni rapporti, tuttavia segnalando:” però Valter comunque ha la sua testa, ragiona e sa che certi atteggiamenti magari un po’ troppo vivaci, come lo è anche Paola, sicuramente non fa parte di lui, però magari concettualmente su certe cose è d’accordo…”. Aveva occasione di parlare con la signora quando telefonava, notando :” […] È una persona molto esplosiva caratterialmente, però concettualmente le cose che dice non sono sbagliate, le sbaglia forse nel modo, però concettualmente su certe cose sono d’accordo”, in particolare riferendosi al signor Artuso , commentando :” bisognerebbe un po’ indagare un po’ di più, perché non è una presenza molto positiva, ma penso anche per la Paola, io la vedo così”. Ha quindi risposto alla dott.ssa Scorla (CTP) di aver conosciuto Mirko dicendo di aver parlato qualche volta insieme sempre in presenza del compagno, approfondendo alla successiva richiesta di spiegare le motivazioni per cui lo descriverebbe come una persona poco positiva:” perché non è chiaro, cioè, se tu hai intenzione di fare una famiglia ti dai da fare, non ho mai capito… Non lavori, non vuole trovare un lavoro, con cosa vuoi andare avanti, con cosa vuoi tirare avanti”. Non lo vedrebbe infatti una persona responsabile riportando :“ anche nei riguardi della Desirè, quell’anno che lei è stata bocciata alle medie lui le diceva che era un ignorante, che non capiva niente…non si fanno cose”. Questi aspetti denigratori nei confronti della ragazza , sarebbero emersi dalla minore stessa che si sarebbe confidata con lei. Ricordando: “ha detto che diverse volte…tant’è vero che lei ad un certo punto non invitava neanche più la gente in casa perché diceva che ogni volta che arrivava qualche sua amica le diceva sempre qualcosa di negativo nei confronti suoi “, la signora ne ha stigmatizzato lo “ sminuire ulteriormente la figura della Desirè”, commentando :” si deve invece incentivare una bambina che sta crescendo, non dire queste cose […] se vedi che la stimoli in maniera negativa devi cambiare, non puoi adottare lo stesso metodo perché magari tu sei stato cresciuto così, devi vedere chi hai di fronte, in base a chi hai di fronte devi prendere le decisioni […]”.
Dal lungo e articolato colloquio intercorso la signora Battistuzzi ha confermato la propria disponibilità nel sostenere il compagno nella gestione delle minori, sembrando aver valutato tutto il contesto relazionale con adeguata criticità. Sapendosi porre con un atteggiamento maturo e responsabile, si è espressa pacatamente , privilegiando aspetti concreti e razionali, dando l’impressione di poter costituire per le minori un buon supporto nella situazione.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MIRKO CRISTIAN GIOVANNI Artuso

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121439123235) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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