2021.10.14 – MORI RICCARDO VASANTH – SPN – 122024154215

Oggetto: 2021.10.14 – MORI RICCARDO VASANTH – SPN – 122024154215

DENUNCIANTE
Nome: RICCARDO VASANTH
Cognome: MORI
in qualità di: PERSONA INFORMATA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:14/10/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:VILLA MARGHERITA di ARCUGNANO (VI) – casa di cura privata
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:OSPEDALE SAN BORTOLO DI VICENZA ( reparto di neurologia ) – VILLA MARGHERITA DI ARCUGNANO (VI) – ELENA BORTOTTO – TOSETTO ALESSANDRO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Il Presidente del MLNV e del GVP Sergio Bortotto fino al 13 Settembre 2021 è stato ricoverato presso il reparto neurologico della struttura ospedaliera San Bortolo di Vicenza in modo del tutto improprio.
Il ricovero forzato è avvenuto perché il Presidente aveva apparentemente difficoltà nel camminare. Non abbiamo avuto l’esatta diagnosi e prognosi per oltre tre settimane di ospedalizzazione.
Abbiamo tentato di interpellare il reparto di neurologia dove il Presidente è stato ricoverato, ovvero detenuto, dal giorno 23 agosto 2021, ma ci è stato risposto in modo generico che “era in lieve miglioramento ma per questione di privacy non si può dare più informazioni”.
Qualche rara e insufficiente informazione ci è stata data dalla sorella maggiore. Abbiamo cercato di far capire sia ai familiari che all’ospedale che il Presidente Sergio Bortotto è a tutti gli effetti un Capo di Stato in quanto il MLNV agisce al pari di uno Stato, ma a nulla è servito, mentre a noi appartenenti al MLNV, in quanto tali, deve essere garantito il diritto a ricevere tutte le informazioni riguardo il nostro Presidente senza essere ostacolati in alcun modo, tantomeno presupponendo articoli di legge e decreti dello stato occupante italiano.
Abbiamo sempre scelto la via diplomatica e la legalità attenendoci al percorso previsto dalle norme del diritto internazionale, ma il governo italiano, al corrente di tutto ciò sin dal primo giorno di ospedalizzazione in cui erano presenti polizia di stato digos e carabinieri, ha esagerato: il nostro Presidente è “TENUTO IN OSTAGGIO” come da lui stesso riferitoci durante l’unica visita in ospedale che ci è stata con fatica concessa dopo molto tempo.
Il Presidente è stato portato in ospedale a Vicenza con l’inganno in quanto la famiglia aveva promesso al Presidente di non portarlo né in ospedale a Treviso né a Vicenza. Questa era quindi la sua volontà. Questo è stato il motivo per cui ha tentato di ribellarsi una volta entrato al pronto soccorso intimando di denunciare tutti i responsabili. L’ospedale ha risposto con un ricovero forzato e sottoponendo il Presidente a una pesantissima sedazione protratta per giorni. Inoltre per almeno uno o due giorni gli sono stati legati i polsi.
Il Presidente era in realtà in piena facoltà di intendere e volere ma l’ospedale, il tribunale italiano e i familiari sono riusciti comunque in una sola settimana (quando di solito le tempistiche italiane richiedono un paio di mesi) a nominare una sorella come amministratrice di sostegno.
Siamo riusciti con fatica a comunicare con il Presidente via telefono e possiamo dimostrare che egli è assolutamente presente. E’ anche vero però che in alcuni momenti la voce del Presidente era appena percettibile, dando la netta sensazione che fosse spesso sotto sedativi.
L’ospedale ha espresso dopo poco più di un paio di settimane l’intenzione di trasferirlo in una casa di cura privata dove vengono trattati soprattutto i malati mentali mentre il Presidente, come già sottolineato, era perfettamente in grado di intendere e volere, tanto che lamentava anche la scarsità del cibo.
E’ chiaro quindi che sono stati commessi atti di gravità assoluta e indegni non solo nei confronti di un Capo di Stato ma di qualsiasi Essere Umano. Sono stati violati tutti i diritti del Presidente Sergio Bortotto e tutto ciò è inammissibile.
Il Presidente è stato quindi trasferito dall’ospedale San Bortolo di Vincenza alla struttura casa di cura privata Villa Margherita di Arcugnano (VI) il giorno venerdì 17.09.2021.
Questo trasferimento è stato deciso ed effettuato dall’ospedale e familiari.
Fin dall’inizio abbiamo avuto molte difficoltà nel comunicare con il Presidente, questa struttura impedisce inoltre in modo assoluto le visite di qualsiasi persona. Sembra un carcere confermato anche dalla portineria.
Siamo comunque riusciti ad avere qualche contatto telefonico dove più volte il Presidente ha lamentato l’impossibilità di poter accedere al sito internet del MLNV o alle varie applicazioni che gli permettono di comunicare con l’esterno. Più volte ha dichiarato che la struttura sta violando i suoi diritti umani alla comunicazione e che questo non può e non deve essere. Ad uno di noi disse anche di voler fare un esposto per questa grave violazione.
Siamo stati anche costretti a portargli un altro telefono cellulare nuovo perché il suo, stranamente, non riusciva più a ricaricarsi. Stranamente ci sono stati problemi a ricaricare anche questo secondo apparecchio. Dall’infermiera del reparto ci è stato risposto che il caricabatteria era stato messo nel foro sbagliato, fingendo di credere a queste parole abbiamo spiegato chiaramente come si ricarica un telefono, ma purtroppo l’apparecchio dato al Presidente risultava sempre spento, impedendo così al Presidente di poter comunicare con l’esterno, sia con noi che con famigliari e amici.
La segreteria della struttura inoltre non risponde il fine settimana e quindi per poter parlare con il Presidente siamo stati costretti ad andare personalmente e chiedere alla portineria di metterci in contatto con lui via telefono interno. Inoltre abbiamo avuto il serio sospetto che siano stati somministrati farmaci pesanti visto che il Presidente, pur restando sempre lucido, aveva difficoltà nella dizione, infatti la sua bocca era spesso “impastata”.
L’affermazione espressa da lui stesso “MI SENTO UN OSTAGGIO” era sempre più consistente, il Presidente inoltre affermava anche lui che tutto era molto strano, disse anche di “essere bloccato” ed impossibilitato a comunicare e ad agire.
Quando gli abbiamo chiesto se ha fatto la riabilitazione e se ha notato qualcosa di strano, egli rispondeva “insomma” lasciando chiaramente capire che accadono cose poco chiare.
Affermava anche che è da disgraziati e delinquenti impedire al “paziente” di comunicare con l’esterno e ribadiva che non è ammissibile tutto ciò essendo una violazione della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (art. 19) nonché della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (art. 10) del Consiglio d’Europa. Vogliamo inoltre sottolineare che tutto ciò che trovate nella homepage del sito www.mlnv.org ci è stato dettato dal Presidente nei rari contatti avvenuti e quindi da lui voluto.
La situazione si stava quindi aggravando di giorno in giorno e temevamo per l’incolumità del Presidente.
Noi membri del Direttivo abbiamo capito solo in seguito, verso il 12 Ottobre 2021, in una telefonata con la sorella del Presidente Elena Bortotto che il Presidente ha fatto passi da gigante e che è parzialmente autosufficiente; l’evoluzione positiva è stata confermata anche col colloquio telefonico con il reparto di riabilitazione dove hanno detto che il presidente ha cominciato a fare le scale; il presidente ora afferma egli stesso che riesce a camminare e fare le scale e che si sente incarcerato (sono oltre dieci giorni che non esce in giardino della struttura) e che a tutti gli effetti questo è anche un “SEQUESTRO DI PERSONA”. Tuttora non riesce a comunicare attraverso internet e i dati mobili altrimenti questa stessa segnalazione l’avrebbe fatta lui stesso di persona.
Noi pertanto abbiamo già pianificato a livello organizzativo sanitario il ritorno immediato del Presidente procurando già il personale sanitario compreso 2 fisioterapisti a domicilio per la prosecuzione del progetto riabilitativo con i relativi ausili ed una badante (solo inizialmente) .
Non si capisce pertanto questo rallentamento da parte dello stato italiano rappresentato dal magistrato Margerita Gastaldo ( giudice tutelare ), dalla signora Elena Bortotto : infatti il Presidente ha espresso la volontà di uscire compilando anche i documenti di autodimissioni, ma la sorella Elena, eletta dal magistrato italiano come “amministratore di sostegno”, si è opposta a tale volontà del fratello Presidente del MLNV.

in fede
Presidente F.F. PILLON ENRICO
Membro del MLNV e del Direttivo del GVP MORI RICCARDO
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
RICCARDO VASANTH MORI

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 122024154215) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO