2024.03.28 – CELOT BENEDETTO – RDN – 0140530182847305 – Referente: ME STESSO

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Oggetto: 2024.03.28 – CELOT BENEDETTO – RDN – 0140530182847305 – Referente: ME STESSO

at
PRESUNTA “BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A.”, BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A. – RIVIERA TITO LIVIO, 39 – 35143 PADOVA – s.sbrogio@bppb.it


ATTO RIGETTATO
tipo atto: E-MAIL RICHIESTA PAGAMENTO PRESUNTO MUTUO E RICHIESTA CONTATTO TELEFONICO
emesso il: 25 MARZO 2024 ORE 11:20
avente nr./codice: OGGETTO DELLA E-MAIL “RE: I: RATA IN MORA MUTUO 218/600/65374 CAVALLIN SILVIA/CELOT BENEDETTO – RICHIESTA CONTATTO TELEFONICO”
emesso da: PRESUNTA “BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A.”
atto a firma di: SBROGIÒ SEBASTIANO – GESTORE FAMIGLIE/POE – FILIALE DI PADOVA DELLA PRESUNTA “BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A.”
notificato il: 25 MARZO 2024 ORE 11:20
atto notificato da: TRAMITE E-MAIL DA “S.SBROGIO@BPPB.IT

Il/La sottoscritto/a BENEDETTO CELOT, nato/a il 17 GENNAIO 1976, autodeterminatesi presso il Dipartimento Anagrafe, Istituzione del Governo Veneto Provisorio costituito dal Movimento de Liberasione Nasionale del Popolo Veneto (MLNV) ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo addizionale (1977) alle convenzioni di Ginevra del 1949), con attribuzione del seguente codice unico personale 20170913141401
PREMESSO
che l’antica Repubblica Veneta, anche detta “Serenissima”, fondata nell’anno 697, non ha mai cessato di esistere e “de jure” è tutt’ora esistente su tutti i propri Territori.
Che ogni Movimento di Liberazione Nazionale è l’organo deputato dal diritto internazionale a rivendicare il diritto all’autodeterminazione di un Popolo soggetto all’occupazione di uno stato straniero, ovvero da un regime razzista e/o colonialista.
Che questo MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO (MLNV), fondato il 29 settembre 2009, ha rivendicato il diritto di autodeterminazione del Popolo Veneto con “denuncia di occupazione, dominazione e colonizzazione della Nazione Veneta da parte dello stato straniero italiano – Rivendicazione di sovranità del Popolo Veneto”, depositate presso la sede O.N.U. di Ginevra in data 28 settembre 2010 e presso la sede O.N.U. di New York il 27 novembre 2011.
Che nessuna opposizione è mai stata avanzata contro la rivendicazione di sovranità di questo Popolo Veneto denunciata dal MLNV, né dallo stato occupante italiano né dall’ONU né da qualsiasi altro stato terzo.
Che questo MLNV, così come disposto dal diritto internazionale, dovendo dotarsi di un apparato istituzionale ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo aggiuntivo (1977) alla Convenzione di Ginevra del 1949, in data 4 febbraio 2012 ha così istituito il GOVERNO VENETO PROVISORIO (GVP).
CONSTATATO/A
01)-che in fatto e in diritto lo stato italiano sui Territori della Repubblica di Venezia rimane ad oggi uno stato straniero occupante, a nulla rilevando sotto il profilo della legittimazione dell’esercizio della sua sovranità sui Territori della Serenissima Patria gli anni di illecita e illegittima occupazione razzista e colonialista;
02)-la reiterata illegale occupazione “ab origine” dei Territori della Sovrana Repubblica di Venezia, per la frode posta in essere contro il Popolo Veneto e con la quale ha annesso “manu militari” i Territori della stessa;
03)-la reiterata e dolosa inosservanza e trasgressione del principio di autodeterminazione che rende nulli i trattati che, occupandosi di trasferimento di territori, non includono una disposizione che preveda una previa consultazione della popolazione interessata – (il “plebiscito” del 1866 è ben noto per essere stato una truffa nei confronti del Popolo Veneto perché la consultazione è avvenuta in stato di occupazione militare, con inganno e l’estorsione di una scelta non libera e già stabilita, anche nei falsi risultati, prima ancora del suo avverarsi).
04)-Uno Stato si estingue a livello internazionale solo quando si ha un mutamento rilevante di tutti e tre i suoi elementi costitutivi (territorio, popolazione e apparato di governo).
05)-Ad oggi è sempre più disperato il tentativo, posto in essere dallo stato straniero occupante italiano, nel disconoscere l’esistenza del Popolo Veneto.
06)-Questi avrebbe sentenziato, tramite il suo massimo Organo di Giustizia che “il Popolo Veneto avrebbe cessato di esistere in virtù del Plebiscito del 1866, scegliendo di diventare popolo italiano”.
07)-Pur essendo ben a conoscenza del falso storico di questo avvenimento, che di fatto è stato una frode commessa dal regno italiano, anche ammessa dallo stesso Conte Thaon di Revel, plenipotenziario del re d’italia di allora e responsabile dell’operazione, che ammise in un suo successivo memoriale il raggiro commesso, la Corte Costituzionale italiana e le più alte cariche istituzionali dello stato occupante dolosamente e in correità ignorano i fatti nel perpetuare una frode nei confronti del Popolo Veneto;
08)-che il Popolo Veneto è sottoposto al regime militare straniero nonostante facesse parte di uno Stato indipendente e comunque in possesso di uno status distinto da quello italiano;
09)-la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani con la conseguente condizione di messa in schiavitù di Esseri Umani in specie di Nazionalità Veneta;
10)-la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione del diritto all’ autodeterminazione con valore “jus congens”, di cui è detentore il Popolo Veneto;
11)-la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione della disposizione per cui lo stato occupante italiano non può disporre dell’utilizzo del territorio della Repubblica di Venezia e delle sue risorse naturali;
12)-la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione della disposizione che vieta allo stato occupante di stipulare accordi internazionali, relativi al territorio su cui è stanziato il Popolo Veneto, in particolare con la cessione di porzioni di esso a soggetti e sovranità straniera, (es. Eurogendfor….);
13)-la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione della disposizione per cui gli stati che opprimono popoli soggetti a dominio coloniale, a occupazione militare straniera o a governo razzista, sono obbligati a consentire l’esercizio del diritto all’autodeterminazione, in particolare a non impedire l’esercizio di questo diritto con mezzi coercitivi;
14)-la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione della divieto di cui all’art.2, par.4 della Carta delle Nazioni Unite, che proibisce agli Stati di ricorrere alla minaccia o all’uso della forza contro i Popoli che invocano il diritto all’Autodeterminazione;
15)-la reiterata dolosa inosservanza e trasgressione delle disposizioni per cui i Movimenti di Liberazione Nazionale sono destinatari delle norme sulla protezione e immunità degli individui che agiscono in nome e per conto loro;
16)-che lo stesso stato straniero occupante razzista e colonialista italiano ha sancito l’illecita e illegale permanenza della sua occupazione sui Territori della Repubblica di Venezia con il decreto legislativo 13.12.2010, n. 212, in vigore dal 16 dicembre 2010, che ha espressamente abrogato a tutti gli effetti il regio decreto italiano 04.11.1866, n. 3300, “col quale le provincie della Venezia e di Mantova fanno parte integrante del regno d’italia;
17)-che dal 1934 l’allora Regno d’Italia è divenuto una CORPORATION con denominazione “REPUBLIC OF ITALY” CIK#: 0000052782” perché registrata presso la Securities Exchange Commission (S.E.C.) – (www.sec.gov), quale corporation di tipo governativo, ovvero una azienda privata spogliata di qualsiasi sovranità.
18)-che grazie alla registrazione alla S.E.C., l’attuale stato italiano è soggetto alle leggi e le regole internazionali dell’Uniform Commercial Code (U.C.C.), agendo anche per il tramite del proprio copyright, dimostrando che non agisce come stato di diritto (stato italia e/o Repubblica Italiana), ma in qualità di “Company” e/o “Corporation”, vale a dire “società Privata” iscritta alla S.E.C. .
19)-che la successiva formale denuncia, denominata DECLARATION ON FACTS e relativa chiusura e pignoramento della Repubblica Italiana, con riferimento e per causa UCC DOC. #2012127914 e UCC DOC. #2013032035, mai confutata dall’attuale stato italiano entro il termine previsto, è diventata ora Legge Internazionale con piena validità giuridica in tutto il pianeta.
20)-che il documento nr. WA DC UCC Doc# 2012113593 depositato in U.C.C., è diventato legge internazionale e dispone a tutti gli effetti quanto segue:
“Se il Rispondente dovesse scegliere di agire in nome e per conto di una entità pignorata, causando al Proponente (in questo caso il rigettante) qualsiasi danno come qui stabilito, il Rispondente, nella sua individuale e illimitata capacità, viene ad esserne assolutamente responsabile.
Simili azioni possono dare luogo ad azioni legali portate avanti contro il Rispondente, ai sensi dell’ordine pubblico UCC1-305, incluso ma non limitatamente all’UCC COMMERCIAL BILL (vincolo/ipoteca) sul patrimonio del Rispondente”.
Pertanto, qualora qualsiasi individuo perseveri nel perseguire eventuali azioni per conto di una Banca pignorata o di “Governo pignorato”, causando ad un altro e qualsiasi individuo ogni danno ipotizzabile come qui rigettato, egli è a titolo personale e senza alcuna pregiudiziale assolutamente responsabile dei suoi atti”.
E CHE IN CONSEGUENZA DI TUTTO CIO’
Tutti gli organi e qualsiasi “autorità”, enti e società private o pubbliche, facenti parte o che agiscono in nome e per conto dello stato straniero occupante italiano agiscono in difetto assoluto di giurisdizione nei Territori della Repubblica di Venezia.
Tutti gli atti e/o i provvedimenti di qualsiasi natura, posti in essere da una qualsiasi autorità straniera italiana nei Territori occupati della Repubblica di Venezia sono privi di qualsiasi effetto giuridico perché posti in essere in difetto assoluto di giurisdizione ed altresì in difetto assoluto di competenza, ovvero in regime di incompetenza assoluta per materia e per territorio, con la derivante conseguenza che ogni e qualsiasi atto e/o provvedimento, comunque denominato, in ogni sua fase e/o grado del procedimento, posto in essere da una qualsiasi autorità e/o ente e/o società privata e/o pubblica straniera italiana di occupazione, sui Territori della Repubblica Veneta sono a tutti gli effetti INESISTENTI, ovvero tamquam non esset.
Tutti gli effetti di atti giuridici, sia pubblici che privati, recettizi e non, normativi e precettivi, discrezionali, dovuti e necessari, compresi quelli di provvedimenti amministrativi e giurisdizionali, siano essi unilaterali, bilaterali, plurilaterali e collegiali, e anche degli stessi negozi giuridici di diritto privato che si estrinsechino quali manifestazione di pensiero attraverso la parola, orale o scritta o altri segni, operazioni o atti materiali o atti reali, ossia comportamenti umani diversi dalle dichiarazioni che riguardino atti negoziali espressione di dichiarazioni di volontà o di conoscenza, di giudizio, di desiderio o d’autorità e d’imperio non possono produrre asservimento e sottomissione in schiavitù in qualsivoglia maniera e forma di qualsiasi Persona umana.
FORMALIZZO COSI’ IL PRESENTE RIGETTO CHIEDENDO
at PRESUNTA “BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A.”:
tutta la documentazione relativa all’atto di cui al rigetto.
Al proprio GOVERNO VENETO PROVVISORIO:
di assicurarsi che lo stato italiano non ignori e consenta il reiterarsi delle violazioni poste in essere come per l’atto di cui al rigetto.
Si chiede inoltre la pubblicazione del presente atto a mezzo ALBO UFFICIALE del Governo Veneto Provvisorio con valore di notificazione e l’iscrizione a ruolo giudiziario dei responsabili dell’emissione dell’atto e della successiva notifica o del suo tentativo, al fine di assicurare l’ulteriore a praticarsi in seno alla Giustizia Veneta.
Che sia riconosciuta l’inconfutabilità dell’illegale azione posta in essere da PRESUNTA “BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A.” per le ragioni in premessa.
NEGO IL CONSENSO
al presente procedimento senza pregiudizio UCC 1-308;
NEGO L’AUTORIZZAZIONE
al trattamento dei proprio dati personali UCC 1-103.
SONO INOLTRE A PRECISARE QUANTO SEGUE:
Con l’invio e la notifica del presente RDN, rispondo alle e-mail di cui si evidenzia l’ultima ricevuta in data 25 marzo 2024 alle ore 11:20 dalla presunta azienda e/o presunta corporation e/o presunta società e/o presunto ente e/o presunto istituto “BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A.”, pervenuta dall’indirizzo s.sbrogio@bppb.it e inviata in copia anche a d.picco@bppb.it (PICCO DAVIDE), sottoscritta e firmata da SBROGIO’ SEBASTIANO, Gestore Famiglie/POE – filiale di Padova della presunta “BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A.”, delle quali riporto il testo integrale delle discussioni intrattenute:
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Il 25/03/2024 12:19, ABC Benedetto Celot ha scritto:

Buongiorno,
Nessuna comunicazione ci è pervenuta in merito a tale operazione condotta, a nostra insaputa, dal presunto istituto di credito italiano Banca Popolare di Puglia e Basilicata in nome e per conto del quale lei sta operando.

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Il 25/03/2024 11:20, Sbrogio Sebastiano ha scritto:

Buongiorno.
Chi le scrive è un dipendente della Banca Popolare di Puglia e Basilicata, istituto con il quale Lei e la Sig.ra Cavallin avete stipulato il mutuo che ad oggi presenta una rata in mora da regolarizzare.
Il mutuo risulta cartolarizzato.
Attendiamo bonifico a sistemazione della rata in mora.
Cordiali saluti.

Sebastiano Sbrogiò
Gestore Famiglie/POE – Filiale di Padova
Riviera Tito Livio, 39
35143 – Padova
T +39 049 8364365
F +39 049 8761167
s.sbrogio@bppb.it
www.bppb.it

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Da: ABC Benedetto Celot <benedetto.celot@gmail.com>
Inviato: lunedì 25 marzo 2024 09:56
A: Sbrogio Sebastiano <s.sbrogio@bppb.it>
Cc: Picco Davide <d.picco@bppb.it>

Oggetto: Re: I: Rata in mora mutuo 218/600/65374 Cavallin Silvia/Celot Benedetto – richiesta contatto telefonico

Buongiorno,
Preferisco intrattenere comunicazioni scritte.
Le ho posto una domanda alla quale necessito di avere una risposta scritta.
Grazie

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Il 25/03/2024 09:51, Sbrogio Sebastiano ha scritto:

Buongiorno.
Mi perdoni, può gentilmente chiamarmi?
Magari mi lasci anche un recapito telefonico dove contattarLa.
Grazie.
Sebastiano Sbrogiò
Gestore Famiglie/POE – Filiale di Padova
Riviera Tito Livio, 39
35143 – Padova
T +39 049 8364365
F +39 049 8761167
s.sbrogio@bppb.it
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Da: ABC Benedetto Celot <benedetto.celot@gmail.com>
Inviato: lunedì 25 marzo 2024 09:47
A: Sbrogio Sebastiano <s.sbrogio@bppb.it>
Cc: Picco Davide <d.picco@bppb.it>

Oggetto: Re: I: Rata in mora mutuo 218/600/65374 Cavallin Silvia/Celot Benedetto – richiesta contatto telefonico

Buongiorno,
Constatando la sua premurosità, le sottopongo la segunete domanda alla quale ho bisogno di ricevere una risposta:
quello per cui lei sta richiedendo il pagamento è oggetto di cartolarizzazione da parte del presunto istituto italiano in nome e per conto del quale lei opera ?
Attendo riscontro.
Grazie

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Il 25/03/2024 09:37, Sbrogio Sebastiano ha scritto:

SOLLECITO
Buongiorno.
La presente per comunicare che alla data odierna non risulta essere pervenuto alcun accredito finalizzato al pagamento della rata insoluta.
La invitiamo a sistemare repentinamente lo sconfino in essere.
Distinti saluti.
Sebastiano Sbrogiò
Gestore Famiglie/POE – Filiale di Padova
Riviera Tito Livio, 39
35143 – Padova
T +39 049 8364365
F +39 049 8761167
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Il 20/03/2024 09:44, Sbrogio Sebastiano ha scritto:

Buongiorno.
Salvo errori, non verifichiamo ancora il bonifico richiesto per il pagamento della rata insoluta del mutuo.
Richiediamo inoltre, cortesemente, un numero telefonico dove poterLa contattare, in quanto non in nostro possesso nè il suo nè quello della Sig.ra Cavallin.
Rimaniamo ancora in attesa.
Cordiali saluti.
Sebastiano Sbrogiò
Gestore Famiglie/POE – Filiale di Padova
Riviera Tito Livio, 39
35143 – Padova
T +39 049 8364365
F +39 049 8761167
s.sbrogio@bppb.it
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Da: Sbrogio Sebastiano <s.sbrogio@bppb.it>
Inviato: martedì 12 marzo 2024 08:02
A: ABC Benedetto Celot <benedetto.celot@gmail.com>
Cc: Picco Davide <d.picco@bppb.it>

Oggetto: R: Rata in mora mutuo 218/600/65374 Cavallin Silvia/Celot Benedetto – richiesta contatto telefonico

Buongiorno Sig. Celot.
Innanzitutto mi scuso delle non corrette indicazioni fornite, frutto di un refuso su altra comunicazione via mail non riferita alla Sua posizione; tenga pertanto presente questa comunicazione.
In allegato ultima movimentazione del c/c nr. 11425 in essere presso la scrivente Filiale di Padova dove è collegato il pagamento delle rate del mutuo nr. 218/600/65374, cointestato con la Sig.ra Cavallin Silvia.
Alla data odierna risulta insoluta la rata nr. 82 scaduta il 29/02 per l’ importo, alla data odierna, di euro 377,18; considerato il saldo contabile presente sul c/c di euro 47,50 (cfr movimenti del c/c in allegato), risulta necessario versare in c/c la differenza per il pagamento della rata e pertanto almeno euro 350,00 (consigliamo di versare qualcosa in più che, ovviamente, rimarrà in c/c a Sua disposizione). Una volta pervenuto il bonifico, la procedura provvederà automaticamente a pagare la rata del mutuo.
In attesa, porgiamo cordiali saluti.
Sebastiano Sbrogiò
Gestore Famiglie/POE – Filiale di Padova
Riviera Tito Livio, 39
35143 – Padova
T +39 049 8364365
F +39 049 8761167
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Da: ABC Benedetto Celot <benedetto.celot@gmail.com>
Inviato: lunedì 11 marzo 2024 16:41
A: Sbrogio Sebastiano <s.sbrogio@bppb.it>
Cc: Picco Davide <d.picco@bppb.it>

Oggetto: Re: Rata in mora mutuo 218/600/65374 Cavallin Silvia/Celot Benedetto – richiesta contatto telefonico

Buonasera,
Vorrei maggiore chiarezza su quanto da lei scritto:
Lei scrive: Il pagamento delle rate avviene con addebito su altro Istituto bancario ma abbiamo ricevuto l’insoluto.
– che significa? a quale altro presunto istituto di credito spetterebbe tale pagamento?
Lei scrive: Non essendo presente il c/c presso la scrivente Filiale.
– in quale filiale sarebbe presente ora il mio c/c?
Constato che la filiale dove è stato aperto il c/c e che ha erogato il mutuo, fisicamente non c’è più.
Cordialmente
Benedetto Celot

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Il 11/03/2024 15:48, Sbrogio Sebastiano ha scritto:

Buonasera.
Di seguito le indicazioni per poter provvedere alla sistemazione della rata in arretrato, inviando un bonifico sulle coordinate Iban del c/c intestato alla Filiale di Padova, al fine di regolare “per cassa” la rata insoluta.
Le cause dell’ insoluto dovrà ovviamente verificarle presso l’ istituto di credito dove era appoggiato il pagamento.
Importo euro 377,10;
causale rata 82 del 29/02 mutuo nr. 218/600/65374 Cavallin Sivia/Celot Benedetto;
Iban: IT84O0538512100999999999999 Banca Popolare di Puglia e Basilicata – Filiale di Padova.
Stiamo cercando di contattarLa telefonicamente per altre informazioni/comunicazioni, purtroppo senza esito.
Richiediamo, cortesemente, un contatto da parte Sua.
In attesa, cordiali saluti.
Sebastiano Sbrogiò
Gestore Famiglie/POE – Filiale di Padova
Riviera Tito Livio, 39
35143 – Padova
T +39 049 8364365
F +39 049 8761167
s.sbrogio@bppb.it
www.bppb.it

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Da: ABC Benedetto Celot <benedetto.celot@gmail.com>
Inviato: lunedì 11 marzo 2024 15:31
A: Sbrogio Sebastiano <s.sbrogio@bppb.it>
Cc: Picco Davide <d.picco@bppb.it>

Oggetto: Re: Rata in mora mutuo 218/600/65374 Cavallin Silvia/Celot Benedetto – richiesta contatto telefonico

Buongiorno,
Con la presente sono a richiedere i riferimenti dell’altro istituto bancario.
Cordialmente
Benedetto Celot
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Il 08/03/2024 09:22, Sbrogio Sebastiano ha scritto:

Buongiorno Sig. Celot.
Abbiamo provato a contattarLa telefonicamente al nr. 335/1979215 in nostro possesso, purtroppo senza risultato.
La rata del mese di febbraio del mutuo in oggetto risulta insoluta e, alla data odierna, l’ importo da corrispondere è pari ad euro 376,84. Il pagamento delle rate avviene con addebito su altro Istituto bancario ma abbiamo ricevuto l’ insoluto.
Non essendo presente il c/c presso la scrivente Filiale, La preghiamo di contattarci con urgenza per le modalità di sistemazione.
In attesa, cordiali saluti.
Sebastiano Sbrogiò
Gestore Famiglie/POE – Filiale di Padova
Riviera Tito Livio, 39
35143 – Padova
T +39 049 8364365
F +39 049 8761167
s.sbrogio@bppb.it
www.bppb.it

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La proposta di contratto formulata da SBROGIO’ SEBASTIANO in nome e per conto della presunta azienda e/o della presunta corporation e/o della presunta società e/o del presunto ente e/o del presunto istituto “BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A.”, riportata nell’e-mail, viene RIGETTATA per i motivi di cui al presente RDN.

Rimane ancora priva di risposta, da parte di SBROGIO’ SEBASTIANO, l’ultima mia e-mail inviata in data 25 marzo 2024 ore 12:19, nella quale palesavo che:

“nessuna comunicazione ci è pervenuta in merito a tale operazione condotta, a nostra insaputa, dal presunto istituto di credito italiano Banca Popolare di Puglia e Basilicata in nome e per conto del quale lei sta operando”.

MAI ci è stato richiesto un esplicito consenso in merito all’azione di “cartolarizzazione” che avete condotto e che per ovvi motivi prevedeva la cessione di dati personali, cessione MAI autorizzata da parte nostra, il tutto a beneficio e servigio di una vostra operazione economico/finanziaria, che avete pattuito, instaurato e portato a termine con una parte terza a noi tutt’ora sconosciuta.

La nostra privacy non è stata tutelata dalla presunta “BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A.”, anzi è stata agli effetti pratici da quest’ultima venduta a una parte terza come se tutto ciò non ci riguardasse.

Tutto questo in cambio di denaro. Certo, perché la presunta “società veicolo” (così viene definita), tutt’ora a noi sconosciuta, acquista il presunto credito dalla presunta banca italiana e/o dal presunto istituto di credito italiano (originator), reperendo i fondi emettendo titoli da destinare al mercato degli investitori finanziari.

Ne consegue che la presunta “BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A.” abbia già riscosso la somma relativa al presunto credito dalla presunta “società veicolo” e per tale motivo NULLA può pretendere da Celot Benedetto e Cavallin Silvia nella nostra ESSENZA di ESSERI UMANI, come invece SBROGIO’ SEBASTIANO, pur essendo pienamente a conoscenza di quanto era avvenuto, ha cercato in qualche modo di tergiversare e solo dopo aver esposto per la seconda volta la volontà di ottenere una risposta in merito, ha ammesso che quello per cui lui richiedeva il pagamento era oggetto di “cartolarizzazione”.

In merito all’operazione condotta dalla presunta “BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A.” e da noi passivamente e coattivamente subìta, precisiamo altresì che nella nostra ESSENZA di ESSERI UMANI, non abbiamo MAI firmato alcun tipo di esplicito contratto con alcuna presunta “società veicolo”, che includesse il consenso all’acquisizione, alla cessione, all’utilizzo, al trattenimento dei nostri dati personali, nonché acconsentire, accettare e garantire di essere assoggettati a qualsiasi forma di pretesa economica per ragioni non dipendenti dalla nostra volontà, perché derivanti, a nostra insaputa, da accordi avvenuti fra due presunte aziende e/o presunte società e/o presunte corporation e/o presunti enti e/o presunti istituti, che hanno spontaneamente ignorato e sottovalutato la correttezza di una preventiva e giusta consultazione nei nostri confronti.

Tutto ciò è avvalorato dal fatto che il pagamento viene reclamato dalla presunta “BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A.” che di fatto, per effetto della “cartolarizzazione” ha già incassato il presunto credito dalla presunta “società veicolo”.

Presumibilmente ci saranno interessi economici da salvaguardare se intenzionalmente si cerca di celare questo tipo di operazioni alle persone che a loro insaputa vengono coinvolte.

Inoltre si precisa e notifica quanto segue:

Parlo di presunte aziende e/o presunte società e/o presunte corporation e/o presunti enti e/o presunti istituti in quanto, in riferimento ai punti 19 e 20 espressi e integranti nel presente RDN, si rammenta che nel sistema giurisprudenziale U.C.C. c’è tutt’ora un deposito incontestato che pignora stati/governi corporation e banche, fra i quali lo stato italiano.

Tutte le partite iva italiane sono emesse da presunti enti e/o presunti istituti, facenti capo allo stato italiano, che per effetto di tale pignoramento risultano anch’essi pignorati.

Ne consegue che:

– tutte le partite iva agiscono “de facto” ma NON “de jure”,
– tutti i contratti passati, presenti e/o futuri sono da ritenersi NULLI.

Le presunte aziende e/o presunte società e/o presunte corporation e/o presunti enti e/o presunti istituti NON parlano autonomamente, NON inviano e-mail autonomamente e NON agiscono autonomamente. Ne consegue che qualsiasi tipo di azione posta in essere da questi presunti soggetti, è la diretta conseguenza dell’azione che è stata avviata dall’ESSERE UMANO che ha agito in nome e per conto degli stessi e qualora questi presunti soggetti operino in difetto assoluto di giurisdizione e/o pretendano di imporre una presunta giurisdizione a un ESSERE UMANO che rivendica il proprio diritto ius cogens all’Autodeterminazione e/o si trovassero in stato di pignoramento, qualsiasi azione posta in essere è da ritenersi ILLEGALE.

Per cui l’ESSERE UMANO che decida di agire in nome e per conto di una presunta società e/o una presunta azienda e/o una presunta corporation e/o un presunto ente e/o un presunto istituto, deve identificarsi con il suo COGNOME e il suo NOME e nella consapevolezza che dovrà assumersi illimitatamente tutte le responsabilità personali per le azioni che pone in essere.

Inoltre in conseguenza a quanto sopra riportato espressamente chiedo:

SBROGIO’ SEBASTIANO e PICCO DAVIDE, unitamente a tutti i vostri superiori inclusi PATRONI GRIFFI LEONARDO, ABATISTA GIUSEPPE, PIOZZI ALESSANDRO MARIA (che a quanto si legge https://www.bppb.it/scopri-bppb/governance/ , risultano essere rispettivamente, Presidente, Vicepresidente, Amministratore Delegato e Direttore Generale, della presunta “BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A.”), avete il coraggio di GIURARE che la presunta azienda e/o la presunta corporation e/o la presunta società e/o il presunto ente e/o il presunto istituto “BANCA POPOLARE DI PUGLIA E BASILICATA S.C.P.A.”, per cui operate, non è coinvolta in tale pignoramento?

Detto ciò, l’ESSERE UMANO che a sua discrezione decida di avviare qualsiasi tipo di azione in nome e per conto di una presunta società e/o una presunta azienda e/o una presunta corporation e/o un presunto ente e/o un presunto istituto, dovrà assumersi illimitatamente la responsabilità personale per quanto esercitato nei confronti e/o contro un altro ESSERE UMANO e qualora questi presunti soggetti operino in difetto assoluto di giurisdizione e/o pretendano di imporre una presunta giurisdizione a un ESSERE UMANO che rivendica il proprio diritto ius cogens all’Autodeterminazione e/o si trovassero in stato di pignoramento, qualsiasi azione posta in essere è da ritenersi ILLEGALE.

Parlo di ESSERE UMANO perché vorrei precisare che io non ho mai firmato alcun esplicito contratto con lo stato straniero occupante italiano in cui spontaneamente e coscientemente accetto di essere un suo TRUST.

Non è sufficiente una firma che è stata a suo tempo apposta su di una carta di identità italiana, da un funzionario comunale italiano, che pur non conoscendomi si è arrogato il potere di dire chi ero io, per contrattualizzare contro la mia volontà e a mia insaputa una simile posizione.

Per cui chiunque abbia amministrato e/o sfruttato un trust e/o pretenda di amministrare e/o sfruttare un trust, per qualsivoglia titolo e/o per qualsivoglia ragione, creato e denominato con l’inganno carpendo senza consenso il mio nome e cognome, ha violato e viola la mia ESSENZA di ESSERE UMANO.

Qualcuno dovrà risarcirci per i danni subiti e/o subendi per l’esercizio di tale condotta contro le nostre persone.

A tal proposito si precisa che tutti coloro che ricevono il presente atto (RDN) diventano individualmente e totalmente responsabili delle loro azioni.

Il presente RDN verrà notificato a:

s.sbrogio@bppb.it
d.picco@bppb.it

28.03.2024
In fede:
BENEDETTO CELOT

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Oggetto: CERTIFICATO DI REGISTRO NR.0140530182847305

Si attesta che in data 2024.03.28, BENEDETTO CELOT, nato/a il 17 GENNAIO 1976, avendo ufficializzato la propria autocertificazione di Autodeterminazione, di Sovranità Personale, presso questo Dipartimento Anagrafe, Istituzione del Governo Veneto Provisorio costituito dal Movimento de Liberasione Nasionale del Popolo Veneto (MLNV) ai sensi e per gli effetti dell’art.96.3 del Primo Protocollo addizionale (1977) alle convenzioni di Ginevra del 1949, codice unico personale 20170913141401, ha compilato e confermato il rigetto di notifica con attribuzione del seguente codice unico: 0140530182847305.
La persona interessata ha chiesto la pubblicazione del presente atto a mezzo ALBO UFFICIALE del Governo Veneto Provvisorio con valore di notificazione e l’iscrizione a ruolo giudiziario dei responsabili dell’emissione dell’atto e della successiva notifica o del suo tentativo.

WSM
Venetia lì 28.03.2024
per la Segreteria di Stato

PRECISAZIONE A PUBBLICA MENZIONE:
il rigetto è l’atto formale attraverso il quale ogni Cittadino del Popolo Veneto si oppone e contrasta l’illegalità dell’azione posta in essere dalle forze e autorità di occupazione straniere italiane che agiscono in difetto assoluto di giurisdizione e lo fa informando delle loro responsabilità i destinatari secondo le norme vigenti, anche riferite a quelle dell’U.C.C. .
I rigetti di notifica non sono dei ricorsi posti in essere in ambito italiano ma sono atti espressioni di volontà attraverso i quali il Cittadino del Popolo Veneto, che liberamente e coscientemente si è autodeterminato e ha dichiarato la propria Nazionalità e Cittadinanza Veneta, si oppone alle illegali pretese italiane di obbligarlo al pagamento di imposte ed essere soggetto a controlli e provvedimenti da parte delle istituzioni di occupazione.
Questo Governo Veneto Provisorio (GVP) viene invece attivato sul fronte dell’iscrizione a ruolo giudiziario (IRG) dei responsabili che hanno emesso l’atto e/o il provvedimento oggetto di rigetto.
Tale procedura è deputata a sviluppare e potenziare il principio di effettività che prevede la concreta esecuzione di quanto stabilito dal diritto sostanziale, cioè dalle norme del nostro Ordinamento Giuridico Veneto Provvisorio, (l’obbiettivo è il disconoscimento della personalità dello stato straniero occupante italiano rispetto alla sua illegale sovranità sui nostri territori – la personalità dello Stato è infatti determinata e dimensionata dal criterio dell’effettività; nonché ai fini di determinare a chi spetti la sovranità di un territorio occupato, in base all’ effettivo esercizio del potere di governo).

N.B.: I funzionari e i dipendenti dello Stato e degli enti pubblici sono direttamente responsabili, secondo le leggi penali, civili e amministrative, degli atti compiuti in violazione di diritti.
In tali casi la responsabilità civile si estende allo Stato e agli enti pubblici.


(anche in riferimento at Vostra Legge italiana ex art.21nonies l. 7.8.1990 n. 241 si chiede il Vostro riesame in Autotutela per l’annullamento ex officio del summenzionato Vostro provvedimento contestato nell’an e nel quantum, in fatto e in diritto)

in forza alla norma contenuta all’art.1393 «giustificazione del potere del rappresentante» c.c. italiano, chiedo l’invio di copia autentica ex art.7/6° co. d.p.r. 12.4.2006 n.184 e di data certa del mandato che «diTe» conferitoVi dalla P.A. sedicente «creditrice», pena la denuncia per falsus procurator.
Chiedo inoltre le generalità complete di chi agisce e di coloro per le quali agiTe, nonché gli estremi completi relativi a importi non pagati di cui reclamaTe l’inventato credito.
Rinnovo «ex persona» la Vostra costituzione in mora debendi (già «ex re») ex art.1219 c.c. italiano.