2025.10.20 – PENZO LUISA – SPN – 0151222092755737 – referente: ME MEDESIMA

Oggetto: 2025.10.20 – PENZO LUISA – SPN – 0151222092755737 – referente: ME MEDESIMA

DENUNCIANTE/SEGNALANTE
Nome: LUISA
Cognome: PENZO
Codice Unico Personale: 7981016101001000
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:18.10.2025
luogo iniziale del fatto segnalato:MIANE, VIA VITTORIO VENETO – TREVISO
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:PATTUGLIA DI CARABINIERI ITALIANI A MIANE, VIA VITTORIO VENETO – TREVISO

DENUNCIA/SEGNALAZIONE QUANTO SEGUE
Il giorno 18.10.2025 vengo fermata a Miane, via Vittorio Veneto (Treviso), da una pattuglia dei carabinieri italiani per un controllo. Dopo aver mostrato la mia patente, mi viene riferito che risulta ancora attiva una denuncia di smarrimento targa relativa alla mia auto.
In quella circostanza, riferisco loro che:
• Mi ero recata a suo tempo dai carabinieri di Puos d’Alpago, esibendo la mia SPN pubblicata in Gaxeta Uficiale del mio Governo (GVP), in quanto cittadina Veneta autodeterminata sotto l’egida del MLNV.
• Successivamente, avevo fatto una seconda SPN al mio Governo perché avevo trovato la targa e ne avevo dato comunicazione (dopo pubblicazione in G.U.), tramite email, agli stessi carabinieri di Puos.
La pattuglia, pur restando rispettosa, ha affermato che avrebbe riferito quanto da me detto al proprio Comando, senza però redigere alcun verbale o documento formale.
Resta quindi chiaro e inequivocabile che la responsabilità formale e amministrativa in merito alla denuncia e alle mie comunicazioni è di competenza esclusiva dei carabinieri di Puos d’Alpago, presso i quali sono stati notificati tutti i miei atti (SPN e RDN), regolarmente pubblicati nella Gaxeta Uficiale del Governo Veneto Provvisorio.
Una volta rientrata a casa, ho ricostruito dettagliatamente l’intera vicenda.
RICOSTRUZIONE COMPLETA DEI FATTI
• 29.06.2023 – Segnalo lo smarrimento della targa con SPN 0130900153633075 al Governo Veneto Provvisorio.
• 30.06.2023 – Mi reco (costretta dal fatto che mi viene imposta, contro la mia volontà, una targa italiana che in realtà non mi rappresenta né mi identifica) al comando dei carabinieri di Puos d’Alpago, presentando la suddetta SPN, con l’intento di fare una semplice dichiarazione di smarrimento, non una denuncia.
– L’appuntato Elia Daniele, pur informato fin dall’inizio della mia identità Veneta autodeterminata, non riconosce né la mia SPN né la mia identità dichiarativa.
– Mi viene detto che una semplice dichiarazione non esiste e mi viene imposta la firma su una denuncia, contro la mia volontà e senza alcuna base giuridica, visto che non si trattava di un reato.
– Mi viene detto che la motorizzazione mi avrebbe inviato copia della targa; successivamente scopro che, invece, era necessario reimmatricolare l’auto.
Mi chiedo se il carabiniere Elia fosse realmente all’oscuro della normativa oppure se abbia scelto consapevolmente di impormi quella procedura.
• 03.07.2023 – Scrivo un’email alla motorizzazione italiana per chiedere se, smarrita la targa, si ottiene una copia.
• 04.07.2023 – Ricevo risposta dal sig. Brugnera Paolo della motorizzazione: “bisogna rivolgersi ad un’agenzia di pratiche automobilistiche per reimmatricolare l’auto.”
• 12.07.2023 – Faccio un RDN (0130913125750367) in risposta al contenuto dell’email da parte della motorizzazione. • 14.07.2023 – Notifico il RDN suddetto e la SPN del 29.06.2023 alla motorizzazione e ai carabinieri di Puos.
• 31.08.2023 – Dopo aver ritrovato la targa, produco una seconda SPN (0131102184506352), notificata via email il 01.09.2023 a carabinieri di Puos e motorizzazione. • 01.09.2023 – Ricevo tre chiamate dal numero del Comando di Puos. Richiamo, ma nessuno risponde. Inoltro un’email chiedendo di essere informata sul motivo del contatto.
• 02.09.2023 – Non avendo ricevuto risposta, telefono di nuovo. Mi viene riferito che non rispondono a email “informali” e che sarei stata ricontattata telefonicamente. Invio quindi un’ulteriore email formale in cui:
– Riassumo quanto accaduto;
– Comunico il ritrovamento della targa;
– Dichiaro che non mi sarei più recata di persona al Comando, poiché l’errore procedurale era stato commesso all’origine.  È paradossale notare come, per i carabinieri di Puos, le mie email vengano considerate “informali” e prive di valore, mentre le loro telefonate, anche senza riscontro scritto o conferma, vengano trattate come comunicazioni formali.
Ricordo ai Carabinieri di Puos che il fatto di considerare le mie email “informali” non ha alcuna rilevanza giuridica rispetto agli atti da me regolarmente prodotti e notificati. I miei RDN e SPN sono atti formali a tutti gli effetti, in quanto pubblicati nella Gaxeta Uficiale del Governo Veneto Provisorio (GVP), organo ufficiale di un’istituzione che, in base al diritto internazionale, deve necessariamente costituirsi nell’ambito di un Movimento di Liberazione Nazionale. La loro pubblicazione equivale a notifica legale pienamente valida, e ignorarla significa disconoscere non solo il mio status giuridico, ma anche i principi fondamentali del diritto internazionale.
Se per i Carabinieri di Puos l’unica comunicazione “formale” è rappresentata dalla PEC, ricordo che tale strumento appartiene al sistema giuridico italiano, che non mi rappresenta né mi identifica. Di conseguenza, per quanto mi riguarda, l’utilizzo della PEC risulta privo di valore giuridico e inadatto a veicolare la mia volontà, essendo espressione di un ordinamento a me estraneo.
• 02.09.2023 – Produco una terza SPN (0131104184255986) presso il GVP, dove segnalo tutto l’accaduto.
• 04.09.2023 – Notifico la suddetta SPN ai carabinieri di Puos.
• 06.09.2023 – Produco un secondo RDN (0131108145007726) per contestare l’atto italiano (la denuncia indotta), ribadendo la mia identità Veneta autodeterminata e la costrizione a rivolgermi a istituzioni straniere, non potendo utilizzare una targa Veneta.
• 07.09.2023 – Notifico via email il suddetto RDN ai carabinieri di Puos.
Tutti gli atti da me prodotti e notificati (SPN e RDN) non sono mai stati confutati, né dai carabinieri né dalla motorizzazione, il che equivale – secondo diritto notificato – a tacito assenso e conferma della validità e veridicità di quanto da me dichiarato.
È importante precisare che, pur essendo a conoscenza del trasferimento del carabiniere Elia al Sud, ciò non lo esonera dalle responsabilità derivanti dai fatti sopra descritti. Le sue azioni hanno avuto un impatto diretto sulla mia situazione giuridica e amministrativa, e non possono essere ignorate né sminuite.
CONCLUSIONI
Il fatto che ad oggi risulti ancora attiva la denuncia di smarrimento targa, nonostante le mie comunicazioni e notifiche formali, dimostra una grave mancanza di considerazione da parte delle autorità italiane. In particolare:
• Le autorità italiane ignorano consapevolmente atti formalmente pubblicati nella Gaxeta Uficiale del Governo Veneto Provvisorio (GVP), la cui pubblicazione costituisce, secondo il diritto internazionale e l’ordinamento del GVP, notifica legale pienamente valida ai fini giuridici;
• La mia identità giuridica di cittadina Veneta autodeterminata non è stata riconosciuta né rispettata, nonostante sia stata dichiarata e documentata in modo conforme al diritto vigente del GVP;
• Sono stata obbligata a firmare un atto non voluto, in contrasto con la mia volontà, generando pesanti conseguenze giuridiche e amministrative;
• Sono stata costretta a rivolgermi alle autorità italiane unicamente per imposizione, a causa dell’impossibilità di utilizzare una targa Veneta, che rappresenta realmente la mia identità giuridica e nazionale;
• Gli enti coinvolti (Motorizzazione e Carabinieri) non hanno mai confutato formalmente gli atti da me emessi e notificati;
tale silenzio equivale a tacito assenso e accettazione piena del contenuto notificato, secondo i principi di diritto;
• È stata completamente ignorata la mia identità dichiarativa, nonché le mie dichiarazioni e documenti ufficiali, che identificano il mio essere giuridico e personale in modo conforme al diritto internazionale e al principio di autodeterminazione dei popoli.
A oggi risulta ancora attiva la denuncia di smarrimento targa, nonostante le mie ripetute comunicazioni e notifiche formali. Tale situazione dimostra una grave negligenza e mancanza di considerazione da parte delle autorità italiane nei miei confronti.
Pertanto, con la presente, sollecito formalmente un riscontro scritto e ufficiale in merito alla posizione della denuncia di smarrimento, non ancora revocata.
Per tutti questi motivi, mi sento derisa, ingannata e umiliata, sia come persona che come appartenente al Popolo Veneto, il quale non ha mai rinunciato alla propria sovranità e continua a vivere, autodeterminato, sotto il proprio Governo legittimo, il Governo Veneto Provvisorio (GVP).
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.

Ho Accettato il consenso de la Politega su la Privacy del sito.
LUISA PENZO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 0151222092755737) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.