Oggetto: 2019.10.03 – Rossignoli Pavesi Elena Eugenia – SPN – 102013212816
—
DENUNCIANTE
Nome: Elena Eugenia
Cognome: Rossignoli Pavesi
sesso: f
paternità: Pavesi
maternità: Rossignoli
data di nascita: 30-12-1976
Distretto di nascita (ex comune): Novara
Contea di nascita (ex provincia o stato estero): Novara
indirizzo di residenza: via garibaldi 23
Distretto di residenza (ex comune): Vespolate
Contea di residenza (ex provincia): Novara
E-mail: pavesi.elena@libero.it
Telefono: 3487653211
Eventuale fax: non ce l’ho
in qualità di: PARTE LESA
—
CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:danni e lesioni a mio figluo matias pavesi
luogo iniziale del fatto segnalato:borgosesia
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:il campo onlus Sostegno (BI) scuola elementare Borgosesia, cisa ovest ticino, consorzio in rete ivrea, carabinieri borgosesia, tribunale minorenni torino e tutti i complici menzionati in pubblica menzione
—
DENUNCIA QUANTO SEGUE
ente governativo: Elena Pavesi Trustee
il giorno 27 settembre 2019 alle ore 17,30 circa sono stata contattata telefonicamente da numero privato facente capo a pronto soccorso Borgosesia, il dott. OOlita Nicola mi informa del fatto che mio figlio è ricoverato in pronto soccorso con trauma cranico e lesione che ha necessitato sutura con cinque punti. il dottore chiede a me, madre in possesso di patria potestà il consenso alla vacinazione antitetanica.
ho risposto che non ho nessun elemento per prestare tale consenso informato e che mi sareu recata personalmente per accertarmi dello stato di mio figlio e ricevere le informazioni necessarie, il picolo ha ricevuto una piccola parte di vaccinazioni consigliate, non obbligatorie già che in Spagna non vige la dittatura dei trattamenti sanitari obbligatori sui neonati e bambini ed interrotto a causa di gravi reazioni avvrese manifestate dal piccolo.
sapendo che la dittatura italiana oltre a prevedere l’avvelenamento obbligatoro delle nuove generazioni non si asume neanche la responsabilità dei danni arrecati ho voluto quindi raccogliere più informazioni possibili riguardo al contenuto di tali iniezioni e possibili danni e lesioni permanenti arrecati da essi.
all’arrivo in ospedale trovo due uomini armati in veste di carabinieri di Borgosesia, che rifiutano di identificarsi, e che comunicano verbalmente, senza presentare alcuna documentazione che attesti le loro dichiarazioni, che non posso vedere mio figlio nemmeno in quello stato di ricovero in pronto soccorso. alludendo a una qualche disposizione del tribunale dei minorenni che di fatto esiste ma che non vieta che io veda mio figlio, quindi dichiarando il falso.
il maresciallo, uno dei due mercenari armati presenti, interrompe in continuazione il mio dialogo con il medico, cercando di mettermi fretta e di non ricevere le informazioni. sotto tale pressione ed interferenza cerco di rimanere calma e lucida e di capire cosa comunica e spiega il medico ed acconsento al trattamento di sieroprofilassi antitetanica ad uso intramuscolare pur sapendo che eso è soggetto a gravi rischi per evitare ulteriori danni e pressioni e maltrattamenti a me e a mio figlio, pregando che non sia roba troppo contaminatata e contaminante, come normalmente è il materiale ospedaliero.
il dottore dichiara che per lui è INDIFFERENTE che io veda o non veda mio figlio. faccio presente al medico che mio figlio ha dei sentimenti, un’anima e una mamma e che un abbraccio materno in quelle condizioni può solo fargli bene, ma il medico, nella sua indifferenza a ciò, come mio figlio fosse solo un pezzo di carne traumatizzato, ferito, ricucito e siringato, allude ai mercenari militari che impediscono che mio figlio abbracci sua madre. ho chiesto il motivo essendo pulita a norma di legge e non avendo compito alcun crimine, il motivo di tale ulteriore tortura psicologica sul bambino e su di me, ma i mercenari sono stati irremovibili. sono uscita a comunicare ai miei due amici che hanno accompagnato ed il maresciallo ha chiesto documenti ed identificazione anche a loro, molestando e sequestrando uno dei due testimoni accompagnati dentro la caserma di borgosesia.
sono riuscita grazie al medico successivo, dott. Lorusso a far consegnare dei regali che avevo portato a mio figlio dopo che i mercenari hanno perquisito il contenuto e rilevato la non pericolosità. eh certo, una madre che fa visita al figlio in pronto soccorso come minimo porta al figlio regali pericolosi, nella logica malata dei criminali che invece da due anni e quasi tre mesi commettono ogni sorta di violazione ed abuso nei confronti del bambino, miei e della famiglia, non in ultimo l’invenzione della criminale asssitente sociale Chersan Cristina, avvallata da Premoli Enrica e Bertone Valentina, in piena e totale violazione del proprio codice deontologico di professione e di ogni legge nazionale e sovranazionale in corso di validità, secondo cui io non posso più vedere né sentire mio figlio dal giorno 13 giugno 2019 AD, dopo averlo visto in due anni circa 40 ore perché Chersan dichiara: a me va bene così (registrazione disponibile n.d.r.)
denuncio quindi anche questi danni e lesioni causati a mio figlio oltre a quelli denunciati in questi due anni e tre mesi quasi di abusi di ogni sorta, richiedo che venga immediatamente aperta indagine su come sia successo ciò che ha portato a questi danni e lesioni su mio figlio, il foglio di pronto soccorso non specifica. le lesioni in zona occipitale fanno pensare che il bambino sia stato aggredito e spinto all’indietro o buttato contro qualcosa di metallico alle sue spalle, già che mio figlio cammina in avanti e non all’indietro. che si apra quindi imputazione delle responsabilità alla scuola che risulta da carta di ambulanza sita in piazza martiri n.2 a Borgosesia.
il giorno 30 settembre 2019 sono scaduti i termini di 90 giorni dalla pubblica menzione effettuata al Governo Veneto, ad oggi inconfutati, richiedo quindi al governo le misure necessarie ed urgenti per liberare il piccolo Matias rapito il 21 luglio 2017 e varie volte deportato, detenuto prigioniero contro la sua volontà in Sostegno (BI), presso Onlus IL campo dal 5 luglio 2019.
elena eugenia della ascendenza rossignoli pavesi
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
Elena Eugenia Rossignoli Pavesi
La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 102013212816) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.