2021.05.08 – Artuso MIRKO CRISTIAN GIOVANNI – SPN – 12151855858

Oggetto: 2021.05.08 – Artuso MIRKO CRISTIAN GIOVANNI – SPN – 12151855858

DENUNCIANTE
Nome: MIRKO CRISTIAN GIOVANNI
Cognome: Artuso
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:28 Ottobre 2020
luogo iniziale del fatto segnalato:Vittorio Veneto, via G Oberdan n.°44 cap 31029
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:Ceccardo Rivadossi nato a Brescia residente presso condominio denominato Zeus con sede in via Bonisiolo al civico n.° 11/B Casale sul Sile provincia di Treviso (TV) titolare presso la ditta Eurometaltech s.r.l. con sede in Frescada via G. Taliercio n.°37 cap 31022 Treviso (TV) tel. fisso: +39 0422 963581 tel. mob.: +39 3408 998180 email: info@eurometaltech.com

DENUNCIA QUANTO SEGUE
DENUNCIA QUANTO SEGUE
Con la presente denuncia si richiede per tanto che vengano indagati per i reati di ingiurie, diffamazione, diffamazione aggravata, calunnia, falso ideologico, falso in atto pubblico, false attestazioni in atti dello stato civile la persona sopra identificata che ha testimoniato dichiarando fatti non corrispondenti alla realtà distorgendoli, riportando parole di altre persone non veritiere.
Il giorno 09 giugno del anno 2020 l’avvocato di contro parte Irene Ceolin con studio in Marcon provincia di Venezia, sottoscrive il ricorso d’urgenza per motivi gravi e visto il periodo pandemico lo invia al tribunale competente, telematicamente su apposita pec. “procedimento N.R.G. 2588/2020” – promosso presso la volontaria giurisdizione da Vallongo Valter nei confronti di Rivadossi Paola, nel quale si denunciano dei maltrattamenti delle Minori Desirè di anni 16 e Gaia di anni 8 entrambe di cognome Vallongo, maltrattamenti eseguiti da Artuso Mirko con il silenzio assenso della Rivadossi Paola. Durante il percorso in CTU durato un anno seguiti da Psicologo Psicoterapeuta Psicopedagogista affiancati dalla CT di parte é emerso che lo stesso Ceccardo Rivadossi raccontava falsità, riportando fatti riportati dalla madre Amalia Maria Bignami, Vallongo Valtrer e Desirè Vallongo, quest’ ultima tra l’altro ritrattando in sede di CTU dichiarando di aver ingigantito la situazione per voler attirare l’assenza costante del padre.
In particolare lo stesso dichiarava riporto testo “Quanto alle problematiche che poteva ravvisare in Desirè ha risposto che gli pareva solo attraversare un momento di transizione adolescenziale gravato da una situazione famigliare per la quale tutto si amplificava , diventando, dalle sue parole, “un problema insormontabile”” nascondendo informazioni di cui era in possesso ma depositate agli atti.
Ancora dichiara “Interpellato dalla CTU su alcuni episodi che sarebbero accaduti con il suo ragazzo, il signor Ceccardo non si è dimostrato molto preoccupato, ritenendo che l’adolescenza di Desirè non fosse diversa da quella delle ragazze della sua età,” omettendo però che lo stesso chiamato in casa in maggio 2020 dalla Madre Rivadossi Paola e reso partecipe di quanto stesse accadendo mediante documentazione riferiva che in caso di bisogno di contattarlo che mandava lui stesso una persona a fargli fare una ripassatina a suo dire, fargli passare un brutto quarto d’ora al ex fidanzatino di Desirè tale Volpato Francesco, quindi anche in questo caso è stato omesso di dichiarare la verità alla CTU-CTP.
Ancora riportava ” si è riferito ad aspetti relativi al contesto ambientale, al lamentarsi di non avere molta libertà, di essere “ sempre costretta dalla mamma e dal compagno a fare cose che non vuole”, precisando :”la obbligano a fare cose che lei non vuole fare”, e viene obbligata alla presenza del fratello e delle sorelle”. anche in queste parole trascritte viene dichiarato il falso tra l’altro documentato.
Riporto ancora “Invitato a riferire il proprio parere in merito a Francesco, il fidanzatino di Desirè, il signor Ceccardo ha dichiarato di ritenerlo” “un semplicissimo ragazzo di 18 anni, 17, 18 anni, non diverso dai ragazzi della sua età”, dicendo di non conoscerlo a fondo, ma di essersi informato, concludendo :” […] non lo vedo così diverso o così problematico da dire: è un problema, c’è un problema. Ci sono due adolescenti che stanno vivendo assieme una situazione familiare complicata, in un momento probabilmente sbagliato della loro adolescenza,”
Ancora riporto “Sul rapporto della nipote con il signor Mirco, il compagno della signora Rivadossi, si è espresso vedendolo come “molto conflittuale”, commentando :”, ma è ovvio che sia così, non poteva essere altrimenti visto quello che è successo e come si è sviluppata tutta questa storia. Il giorno che suo padre è uscito di casa lui è entrato, non poteva essere altrimenti”, queste sono circostanze non veritiere di cui il Ceccardo non conosce ma dichiara per sentito dire dalla madre Amalia Maria Bignami e Vallongo Valter.
Riporto ancora “aggiungendo di aver sempre avuto un buon rapporto, buonissimo con sua sorella,” anche in questa frase dichiara il falso in quanto omette però di avergli messo le mani a dosso in più di una occasione.”
A fine del procedimento peritale sono state scongiurate tutte le accuse penali mosse dal Sig. Vallongo Valter infatti con provvedimento emesso il 20 aprile 2021 il giudice rigettava tutte le richieste formulate dall’attore per conto del suo procuratore, lasciando pressoché invariato tutto, l’affidamento delle minori alla madre, l’affidamento della casa coniugale alla madre, il mantenimento delle minori in egual misura.
Posso documentare quanto descritto mediante documenti elettronici, file audio e cartacei, non che gli atti emessi dall’avvocato Irene Ceolin difensore del Vallongo, mediante relazione del CTP del procuratore del Vallongo, mediante relazione della CTU del tribunale, messaggistica WhatzApp e Messanger.
Allego le dichiarazioni rese….
COLLOQUIO CON IL SIGNOR CECCARDO RIVADOSSI
Gli incontri con i familiari dei due nuclei si sono conclusi con l’audizione del signor Ceccardo, zio materno, sentito da solo, avendo lo stesso specificato di non voler essere coinvolto nella vertenza tra i due ex coniugi. Reso edotto quindi dalla Ctu sulle finalità della convocazione è stato invitato ad esprimere e il proprio pensiero in merito alle modalità con cui egli poteva essere d’aiuto nella situazione alle nipoti; ha lo stesso informato di avere una figlia 16 anni e la CTU ha quindi sottolineato l’importanza che il rapporto con questa cugina vicina d’età poteva ricoprire per Desirè. Invitato a fornire il proprio punto di vista, il signor Ceccardo ha espresso tutta la sua disponibilità, nei confronti della nipote , la sua prima nipote, come ha tenuto a sottolineare-, asserendo di esserle sempre stato di supporto, e che aveva “ un buon rapporto, un buonissimo rapporto “, con lui e con sua moglie. Ricordando che era stata a pranzo da loro anche la settimana precedente , ha segnalato:” di qualsiasi cosa Desirèe abbia avuto bisogno mi ha sempre cercato, mi ha sempre chiesto, viene da noi quando non ha, o ha modo di sfogarsi, vuole sfogarsi…”. La ragazza aveva pertanto modo di recarsi dallo zio anche in modo indipendente data la vicinanza abitativa. Quanto alle problematiche che poteva ravvisare in Desirè ha risposto che gli pareva solo attraversare un momento di transizione adolescenziale gravato da una situazione famigliare per la quale tutto si amplificava , diventando, dalle sue parole, “un problema insormontabile” , che la abbatteva e la faceva sentire in difficoltà . Interpellato dalla Ctu su alcuni episodi che sarebbero accaduti con il suo ragazzo, il signor Ceccardo non si è dimostrato molto preoccupato,, ritenendo che l’adolescenza di Desirè non fosse diversa da quella delle ragazze della sua età, rispondendo quindi alla consulente di parte paterna che gli aveva chiesto se fosse al corrente di quanto accaduto:”qualcosa mi dicono a casa, qualcosa no…”. La CTU ha ritenuto di dover sottolineare che c’erano degli aspetti particolarmente preoccupanti, potendosi cogliere dalle successive affermazioni dello zio che potesse avere delle informazioni parziali. Sulle difficoltà della nipote , a suo avviso non molto diverse da quelle di un’adolescente della sua età che viveva tale situazione familiare, si è riferito ad aspetti relativi al contesto ambientale, al lamentarsi di non avere molta libertà, di essere “ sempre costretta dalla mamma e dal compagno a fare cose che non vuole”, precisando :”la obbligano a fare cose che lei non vuole fare”, riportandosi pertanto ad aspetti adolescenziali , che in parte poteva vedere anche in sua figlia. Quanto alla nipote , ha precisato :” lei vuole libertà, vuole essere libera di fare delle scelte che non può fare […] la vedo… Desirè è molto matura per la sua età, molto più, molto più matura di una ragazzina di 17 anni, molto più matura, quindi la sua voglia di indipendenza va anche oltre le possibilità che in effetti lei ora ha […] di uscire, di fare, di vedere le sue cose, di stare fuori se vede le sue cose… e viene obbligata alla presenza del fratello e delle sorelle”. Invitato a riferire il proprio parere in merito a Francesco, il fidanzatino di Desirè, il signor Ceccardo ha dichiarato di ritenerlo” “un semplicissimo ragazzo di 18 anni, 17, 18 anni, non diverso dai ragazzi della sua età”, dicendo di non conoscerlo a fondo, ma di essersi informato, concludendo :” […] non lo vedo così diverso o così problematico da dire: è un problema, c’è un problema. Ci sono due adolescenti che stanno vivendo assieme una situazione familiare complicata, in un momento probabilmente sbagliato della loro adolescenza, perché questo è un momento in cui non dovrebbero avere questi tipi di pensieri o problemi, dovrebbero avere più che altro un genitore che, se per indirizzarli nel momento in cui escono dalla strada, ma non così…” Sul rapporto della nipote con il signor Mirco, il compagno della signora Rivadossi, si è espresso vedendolo come “molto conflittuale”, commentando :”, ma è ovvio che sia così, non poteva essere altrimenti visto quello che è successo e come si è sviluppata tutta questa storia. Il giorno che suo padre è uscito di casa lui è entrato, non poteva essere altrimenti”, intendendo pertanto stigmatizzare pertanto il comportamento materno. Da una domanda della ctu, si è avuto notizia di frequentazioni parse assidue con la nipote, :” io la sento e talvolta mi dice. -zio posso venire?- oppure la chiamo io: -vuoi venire? Vieni, andiamo al centro commerciale, andiamo a fare un giro, andiamo a cena fuori-“, e di un rapporto tra cugine parso molto positivo (“si vogliono un bene dell’anima […] hanno un anno di differenza però sono molto, sono legatissime”). Quanto ai rapporti con la sorella, il signor Ceccardo ha risposto con molta chiarezza di non condividerne certe scelte in relazione ai figli, commentando : “secondo me sono sbagliate perché in questa precisa situazione, secondo il mio punto di vista, le scelte che due adulti andrebbero a fare dovrebbero essere in funzione del far star bene i figli invece di fare scelte per ripicca personale, per scelte personali o per idee personali, questa situazione, visto che ci siete arrivati voi che siete genitori dovreste pensare al bene dei figli prima, quindi … invece di arrivare a questo punto ci si sedeva a tavola e si discuteva…Invitato a spiegare a quali scelte si riferisse, lo stesso ha precisato : “innanzitutto la prima clamorosa che mi viene in mette è il mettere al mondo altri due figli in una situazione già complicata per quelli che ci sono… con una situazione familiare che è…” aggiungendo di aver sempre avuto un buon rapporto, buonissimo con sua sorella, ricordando che si erano sempre aiutati fino a quando, dalle sue parole, la sua vita aveva preso una piega “ con delle idee strane, con dei movimenti, con delle situazioni che creava appositamente che non poteva condividere”. Della sorella, del carattere, ha messo in evidenza che fino a che le si dava ragione tutto poteva essere “ meraviglioso e splendente” e che dal momento in cui qualcuno le diceva che stava sbagliando allora – ha commentato- “ scoppia una bomba, scoppia il finimondo e non vuole più sentire ragioni”. A conclusione, quanto ad essere una figura di supporto per le nipoti, il signor Ceccardo, come chiaramente dagli interventi resi, ha dato la sua piena disponibilità, specificando di voler restare fuori dal conflitto tra gli ex coniugi , come cose loro , tra persone adulte , come avrebbe chiarito :” […] tenetemi fuori, non voglio sapere niente delle vostre cose, io ci sarà solo se le mie nipoti hanno bisogno delle cose, chiamatemi se loro hanno bisogno”. E’ stata una riflessione sulla quale non si è potuto che convenire, valutando come lo zio paterno possa costituire un’indubbia positiva risorsa per le nipoti, grazie ad un legame caratterizzato da buone consuetudini nelle frequentazioni, come figura in particolare che è parsa ricercata e apprezzata da Desiré.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MIRKO CRISTIAN GIOVANNI Artuso

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12151855858) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO