2021.12.14 – CELOT BENEDETTO – SPN – 122224175650

Oggetto: 2021.12.14 – CELOT BENEDETTO – SPN – 122224175650

DENUNCIANTE
Nome: BENEDETTO
Cognome: CELOT
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:lunedì 13 dicembre 2021 ore 18:20
luogo iniziale del fatto segnalato:VILLORBA – LANCENIGO parcheggio lungo via Piave ( fra via galanti e via chiesa )
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:CARABINIERI di VILLORBA pattuglia delle ore 18:00 – due carabinieri di sesso maschile – loro auto di servizio RENAULT CLIO targa -CC DK 145-

DENUNCIA QUANTO SEGUE
La sera del 13 dicembre 2021 alle ore 18:20, ho subito un’imposizione di autorità straniera italiana.
Riporto i fatti:
in località Lancenigo di Villorba, lungo via Piave, in corrispondenza dell’ingresso del parcheggio ubicato nello spazio compreso fra via galanti e via chiesa, mentre procedevo per la mia strada, mi viene intimato l’ALT da una pattuglia di carabinieri italiani, che in quel momento si trovava già ferma con i due carabinieri fuori dall’auto.
I carabinieri erano due, entrambi di sesso maschile di statura medio alta, uno indossava occhiali da vista e avevano il volto travisato da maschera, per cui complice il buio della sera non sono riuscito a cogliere con precisione altri tratti somatici.
Mi fermo, spengo l’auto e abbasso di poco il finestrino lato guida e uno dei due carabinieri mi chiede patente e carta di circolazione. A questo punto io dichiaro loro di essere Cittadino Veneto di Nazionalità Veneta Autodeterminato sotto l’Egida del MLNV e che contestavo loro il difetto assoluto di giurisdizione. Uno dei due carabinieri (quello con occhiali da vista) mi chiede cosa stessi dicendo, allora gli faccio presente che loro appartengono a una forza di occupazione straniera italiana e che di conseguenza stavano agendo in regime di incompetenza assoluta sia per territorio che per materia, aggiungendo che avrei esibito i documenti personali che mi stavano richiedendo, esponendoli dalla parte interna del finestrino in maniera che potessero visionarne i dati; dati che il carabiniere senza occhiali da vista ha provveduto a trascrivere.
Dopo aver trascritto i dati il carabiniere con gli occhiali da vista ha esclamato: questa è un’operazione di polizia apra il bagagliaio dell’auto e io immediatamente ribadisco di nuovo quanto avevo dichiarato loro poc’anzi ovvero che contestavo loro il difetto assoluto di giurisdizione e che stavano agendo in regime di incompetenza assoluta sia per territorio che per materia. A questo punto interviene il carabiniere senza occhiali da vista, il quale, con tono seccato, non lascia spazio a ulteriori dibattiti e mi dice che dovevo aprire il bagagliaio della mia autovettura in quanto il suo collega me lo aveva chiesto (art. 2 paragrafo 4 carta delle Nazioni Unite).
A questo punto io dico loro che non avendo nulla da nascondere, il bagagliaio dell’auto l’avrei aperto ma che tenessero presente quanto da me dichiarato; detto ciò sono sceso dall’auto e ho aperto il bagagliaio. Dopo qualche istante mi hanno detto che potevo richiuderlo, dicendomi testualmente “per noi apposto così”.
Nonostante avessi ribadito le mie dichiarazioni per ben due volte, come sopra riportato, hanno comunque voluto lo stesso obbligarmi a farmi aprire l’auto, che per inciso è un bene personale di mia proprietà, per effettuare una loro perquisizione anche se soltanto visiva e per pochi istanti (art. 2 paragrafo 4 carta delle Nazioni Unite).
Prima di andarmene ho chiesto se mi davano i loro dati personali, ma la risposta è stata semplicemente la seguente: “carabinieri di Villorba, pattuglia delle ore 18:00, nel caso debba fare un esposto”. A questo punto sono risalito in macchina e me ne sono andato. La loro auto era una vettura di marca RENAULT modello CLIO targata -CC DK 145-.
Mi sono sentito umiliato da questi appartenenti alla forza di occupazione straniera italiana in quanto mi hanno praticamente obbligato a essere l’oggetto di una perquisizione, messa in atto nei miei confronti, anche se visiva e per pochi attimi, chiedendomi perentoriamente di aprire il baule della mia vettura, mostrando di fatto materiale di mia proprietà che in quel momento custodivo nel bagagliaio della mia auto, che per quanto possa essere modico il valore economico dello stesso per contro il valore della mia privacy violata non ha prezzo.
Deduco inoltre che avrebbero dovuto rilasciarmi un verbale in merito al loro operato e quindi alla perquisizione, il quale avrebbe dovuto di conseguenza contemplare anche i loro cognomi e nomi, ma nulla è stato da loro prodotto e consegnatomi.
Il tutto si è svolto in un lasso di tempo di circa 10 minuti.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
BENEDETTO CELOT

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 122224175650) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO