2023.09.02 – PENZO LUISA – SPN – 0131104184255986 – referente: ME MEDESIMA

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Oggetto: 2023.09.02 – PENZO LUISA – SPN – 0131104184255986 – referente: ME MEDESIMA

DENUNCIANTE
Nome: LUISA
Cognome: PENZO
Codice Unico Personale: 28072015101001
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:02.09.2023
luogo iniziale del fatto segnalato:PUOS D’ALPAGO-BELLUNO
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:CARABINIERI DI PUOS D’ALPAGO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
In riferimento alle mie precedenti SPN (0130900153633075 del 2023.06.29 e 0131102184506352 del 2023.08.31) e in seguito a ripetute chiamate da parte dei carabinieri di Puos d’Alpago (3 il giorno 01.09.2023 e almeno 5 volte il giorno 02.09.2023 alle quali non mi è stato possibile rispondere) sul mio numero di cellulare che non mi risulta aver mai dato loro, ribadisco ed aggiungo quanto segue:
Il giorno 29.06.2023 ho fatto una prima SPN(0130900153633075 del 2023.06.29) al MLNV/GVP in cui segnalavo lo smarrimento della targa anteriore della mia auto. Dopo pubblicazione in Gaxeta Uficiale il giorno 30.06.2023 sono andata dai carabinieri di Puos d’Alpago con la suddetta ufficiale SPN perché, per ora, sono costretta a tenere una targa illegale italiana sulla mia auto in quanto le forze di occupazione straniere italiane non mi permettono di porre una targa veneta. Oltre a presentare la suddetta SPN difronte all’app.sc. Elia Daniele, mi sono dichiarata per ciò che ho legalmente deciso di essere e cioè Cittadina di Nazionalità e Cittadinanza Veneta autodeterminata sotto l’egida del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto e ho inoltre presentato la mia Identità Dichiarativa emessa dal mio legale Governo (GVP). Il signor Elia si è rifiutato di scrivere tutto ciò e ha insistito perché io gli mostrassi un documento italiano per poi scrivere nell’atto italiano ciò che lui riteneva andasse scritto, non considerando minimamente le mie dichiarazioni. Così sono stata costretta ad esibire la patente italiana che ho dichiarato difronte a lui essere un documento falso e illegale nei Territori della Repubblica di Venezia e che perciò non mi identifica. Ho inoltre chiarito al signor Elia che io mi presentavo per una semplice dichiarazione di smarrimento targa e non per una denuncia , ma lui mi ha risposto che tali dichiarazioni non esistono e che bisogna fare una denuncia. (Poi mi sono informata e non sembra che le cose stiano proprio così).
Cosa a mio parere più grave è che egli non ha accettato la mia reale identificazione come Cittadina di Nazionalità e Cittadinanza Veneta, ma ha riportato nel documento che lui considera denuncia le testuali parole: “Penzo Luisa, cittadina italiana(dichiarandosi Veneta)” facendo così facilmente credere che io mi sia presentata come cittadina della regione italiana veneto. Preciso ancora che IO NON APPARTENGO ALLA REGIONE ITALIANA VENETO. Quindi la mia reale identificazione è stata rifiutata e non considerata. Sembra un atto di razzismo, con chiara impossibilità da parte mia di esprimere ciò che ho deciso di essere e ancor peggio viene dichiarato dall’arma dei carabinieri italiani ciò che io non ho mai dichiarato. Come si chiama questo? Abuso d’ufficio? Falso ideologico in un atto pubblico? E’ questo l’onore che mostra l’arma straniera italiana dei carabinieri? E’ essere in onore rifiutarsi di scrivere ciò che io dichiaro e travisare le mie dichiarazioni? E’ più importante lo smarrimento di una targa o il fatto che io in buona fede vengo a fare una semplice dichiarazione (che viene volutamente travisata come denuncia) di smarrimento targa e tu ti rifiuti di scrivere la mia vera identificazione e riporti dati che io ti ho verbalmente confutato?
Successivamente ho fatto un’ulteriore SPN( 0131102184506352 del 2023.08.31) che, una volta pubblicata in Gaxeta Uficiale, ho inviato per email ai carabinieri di Puos e alla motorizzazione it. Con questa mia legale SPN ho dichiarato al mio Governo che la targa è stata trovata dopo pochi giorni dalla mia dichiarazione semplice di smarrimento e posizionata sull’auto. Da questo istante sono iniziate le continue telefonate da parte dei carabinieri. Ieri, 01.09.2023, dopo aver trovate le suddette tre telefonate, ho scritto una email ai carabinieri di Puos dove chiedevo gentilmente di inviarmi per email la motivazione delle loro chiamate. Nessuna risposta. Allora oggi, 02.09.2023,decido di chiamare io e chiedo a colui che mi ha risposto di non essere chiamata ulteriormente ma gentilmente di inviare comunicazione scritta al mio indirizzo email. Mi viene risposto che i carabinieri non rispondono a email informali e che dovrebbero eventualmente fare una lettera d’ufficio firmata dal comandante perché l’ufficio non è un ufficio qualunque. Viene aggiunto che il collega che si occupa della cosa mi contatterà (per telefono). A questo punto decido di scrivere una email ai carabinieri in risposta a questa telefonata e il cui testo riporto qui di seguito:
” Buongiorno, premetto che il giorno 30.06.2023 mi sono presentata a voi con la mia segnalazione SPN 0130900153633075 del 2023.06.29 (fatta presso il mio Governo (GVP) e pubblicata in Gaxeta Uficiale del Governo Veneto Provvisorio, Istituzione di cui si deve dotare per Legge Internazionale il Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, soggetto giuridico previsto dalle Norme del Diritto Internazionale) per una SEMPLICE DICHIARAZIONE DI SMARRIMENTO TARGA ( che voi chiamate denuncia ,ma è, ripeto, una dichiarazione e questo è ciò che vi avevo chiesto ,ma voi mi avete risposto che non si fanno “dichiarazioni” ma solo denunce). Non mi risulta in realtà essere così. Dichiarazione e denuncia sono due cose diverse. Il giorno 01.09.2023 vi ho inviato una seconda SPN(0131102184506352 del 2023.08.31) pubblicata in Gaxeta Uficiale del Governo Veneto Provvisorio. Nella suddetta SPN viene da me dichiarato che, dopo pochi giorni dalla dichiarazione di smarrimento della targa, la situazione si era risolta e la targa era stata trovata. Sempre lo 01.09.2023, dopo aver visto le vostre telefonate alle quali in quel momento non potevo rispondere, vi ho chiesto per email la gentilezza di scrivermi e non di chiamarmi. Oggi, 02.09.2023, vi ho chiamato alle 10.16 chiedendovi la cortesia di inviarmi risposta scritta sul perché delle vostre chiamate del giorno precedente. Mi avete risposto che voi non potete rispondere ad una email informale e che dovreste fare comunque una lettera d’ufficio firmata dal comandante perché non siete un ufficio qualunque. Vi chiedo allora la gentilezza di inviarmi via email una lettera di risposta firmata dal comandante generale dell’arma. Detto questo, ripeto che la mia è stata una semplice dichiarazione di smarrimento. Vi ho già inviato le mie formali SPN . Quindi DICHIARO FORMALMENTE CHE AD OGNI EFFETTO DI LEGGE LA TARGA ANTERIORE DELLA MIA AUTO E’ STATA TROVATA ED E’ STATA POSIZIONATA dopo pochi giorni dalla mia dichiarazione di smarrimento. Questa mia dichiarazione è tale per cui non c’è bisogno che io, come voi vorreste costringermi a fare facendo passare la mia segnalazione come una denuncia, venga fisicamente nuovamente presso di voi. Io il mio dovere l’ho fatto. Se sarà necessario inoltrerò il tutto alla questura italiana. Vi inoltro anche copia della mia IDENTITA’ DICHIARATIVA (che sapete essere assolutamente legale) emessa dal mio Governo.
Cordiali saluti.
Luisa Penzo ”

A questa aggiungo una seconda email inviata dopo poco e precisamente;
” Buongiorno nuovamente. Ho dimenticato di chiarire che mi sono rivolta a voi per la semplice dichiarazione di smarrimento targa solo ed esclusivamente perché sono stata costretta, visto che mi viene imposto con la forza da parte delle istituzioni italiane, da sempre illegali nei nostri Territori della Repubblica di Venezia, il posizionamento di targa italiana e non sono libera di posizionare la targa Veneta, come dovrebbe essere per legge (le leggi italiane non hanno in realtà giurisdizione nei nostri Territori fin dalle loro origini).
Cordiali saluti
Luisa Penzo ”

Riassumendo: -Mi sono rivolta ai carabinieri di Puos per una semplice dichiarazione di smarrimento targa (avendo ancora purtroppo una targa straniera italiana che mi viene imposta con la forza dalle istituzioni straniere illegali italiane) e non per una denuncia come invece hanno voluto fare i carabinieri. -Il documento che i carabinieri di Puos considerano denuncia in realtà non riporta chi io ho dichiarato di essere . Infatti sono riportati tutti dati illegali italiani che non mi identificano. Mi chiedo: è di conseguenza un documento valido? Credo non sia valido nemmeno per le istituzioni straniere italiane in quanto riporta dati falsi. -La targa, anche se italiana, è al suo posto. Perciò per quanto riguarda la mia semplice dichiarazione di smarrimento fatta presso i carabinieri di Puos il giorno 30.06.2023 il discorso per me è chiuso e null’altro io devo comunicare ancora ai carabinieri italiani. Ricordo loro che essi sono forza di occupazione illegale straniera nei Territori della Repubblica di Venezia e quindi per eventuali future richieste o comunicazioni chiedo cortesemente loro di interfacciarsi direttamente con il MLNV/GVP (info@mlnv.org) perché io ,come ho già detto, ho fatto ciò che dovevo fare anche se mi aspettavo più correttezza e rispetto per le mie dichiarazioni. Di conseguenza la chiusura di quella che i carabinieri considerano denuncia spetta ora ai carabinieri e non a me in quanto io ho già presentato loro sufficiente documentazione.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
LUISA PENZO

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO POLISIA NASIONALE

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 0131104184255986) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO