2021.02.11 – CELOT BENEDETTO – SPN – 121221182944

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Oggetto: 2021.02.11 – CELOT BENEDETTO – SPN – 121221182944

DENUNCIANTE
Nome: BENEDETTO
Cognome: CELOT
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:venerdì 5 febbraio 2021 alle ore 23:00/23:10
luogo iniziale del fatto segnalato:sede del MLNV – GVP in vicolo FRATELLI ROSSELLI distretto di VILLORBA, contea di TREVISO
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:UNA PATTUGLIA DELLA POLIZIA LOCALE DEL COMUNE ITALIANO DI VILLORBA e TRE PATTUGLIE DEI CARABINIERI

DENUNCIA QUANTO SEGUE
FATTI AVVENUTI QUALCHE MINUTO DOPO LA CONCLUSIONE DELLA RIUNIONE DEL DIRETTIVO DEL MLNV PRESSO LA SEDE DI VILLORBA VICOLO FRATELLI ROSSELLI

La sera di venerdì 5 febbraio 2021 verso le ore 10:45 / 10:50 si è conclusa la riunione e immediatamente è iniziato il deflusso dei membri del Direttivo del MLNV.

Fra le 23:00 / 23:10 sopraggiunge una vettura della polizia locale del comune italiano di Villorba. Autovettura marca DACIA modello DUSTER targata YA715AL, con a bordo un agente uomo alla guida (statura medio alta con capelli bianchi/brizzolati) e un agente donna seduta lato passeggero (statura bassa e capelli scuri). Appena scesi dall’auto l’agente donna si è subito preoccupata di chiedere informazioni sulla MASCHERINA. Probabilmente l’attività anticrimine cui sono obbligati a svolgere e a cui sono normalmente preposti (APM 2020.11.06 – MLNV-GVP – AVVISO E SOLLECITO AL GOVERNO ITALIANO, di cui gli agenti della forza di occupazione straniera sono stati messi al corrente anche quella sera mediante lettura del APM stesso), si ferma solo ed esclusivamente alla convinta e ferma imposizione delle illegali disposizioni italiane del momento, che vogliono imporre in difetto assoluto di giurisdizione, nei confronti del Popolo Veneto.

A questo punto i due agenti hanno iniziato a chiedere i documenti, alcuni membri del direttivo hanno esibito l’identità autodichiarativa, ma loro volevano che ci identificassimo mediante una carta di identità italiana che ovviamente non potevano avere, per cui hanno iniziato a chiedere le nostre generalità. A questo punto abbiamo subito puntualizzato che noi avremo fornito le nostre ma anche loro avrebbero dovuto fare altrettanto. Inizialmente l’agente uomo (da me riconosciuto nella persona di GRECO MASSIMILIANO, già destinatario di rigetti e segnalazioni pregressi), ci ha rassicurato che avrebbero fornito le generalità, ma subito dopo siamo riusciti a ottenere la prova che stava mentendo. Infatti mentre l’agente donna era impegnata a raccogliere le nostre generalità, lui se ne stava letteralmente con le mani in mano per cui, io Celot Benedetto che avevo già comunicato le mie e che in quel momento mi trovavo a svolgere la funzione di verbalizzante per conto del direttivo del MLNV, ho chiesto che mi declinasse le sue di generalità, ma a quel punto ha iniziato palesemente a tergiversare diventando sempre più arrogante e sbruffone, in quanto con aria saccente voleva convincerci che le loro generalità erano ben visibili all’esterno della loro auto. In pratica, pienamente convinto che potessimo essere degli idioti facilmente convincibili, ha cercato di far passare il fatto che la scritta POLIZIA LOCALE all’esterno della loro auto fungesse da generalità per loro (peccato che l’auto non parli per loro e soprattutto che l’auto non sia condotta sempre dalla stessa coppia di agenti). In quel momento abbiamo capito che si stavano palesemente prendendo gioco di noi, per cui abbiamo subito messo in chiaro che se loro non avessero provveduto a comunicarci i loro cognomi e nomi, non avremmo continuato a comunicare i nostri. A questo punto hanno capito che non avrebbero avuto la strada spianata, perché dall’altra parte vi erano delle persone molto più preparate di quello che pensavano e quindi hanno preso l’iniziativa di chiamare a rinforzo i carabinieri, obbligandoci di fatto a subire un’imposizione di autorità straniera, rimanendo di fatto bloccati senza alcuna motivata ragione.

Alle ore 23:18 sopraggiunge la prima autovettura dei carabinieri, una ALFAROMEO GIULIETTA (qualcuno mi ha riferito della radio mobile di Treviso), targata CCDZ087, con a bordo due carabinieri uomini, per quello che ricordo entrambi di statura media uno con capelli scuri (sceso dal posto di guida) e uno un po’ più brizzolato (sceso dal lato passeggero). Purtroppo il buio della notte e le loro facce mascherate mi hanno impedito di memorizzarli meglio. Appena scesi dalla loro auto, hanno iniziato a discutere delle mascherine, degli ospedali, di famiglie colpite dal virus, un pretesto secondo me per cercare lo scontro con il Vice Presidente del MLNV De Marchi Renzo, in quanto di certo non erano stati chiamati dalla polizia locale per istruirci su temi di questo genere, ma per il fatto che avevamo deciso di non fornire più alcuna altra generalità visto il rifiuto della polizia locale di fornire le loro, motivo per il quale anche la pattuglia dei carabinieri si trovava in difficoltà nei nostri confronti in quel momento, tanto da decidere di far intervenire un’ulteriore pattuglia, obbligandoci di fatto a subire una seconda imposizione di autorità straniera, rimanendo di fatto bloccati senza alcuna motivata ragione.

Alle 23:35 sopraggiunge la seconda autovettura dei carabinieri, una JEEP RENEGADE della stazione di Maserada sul Piave, targata CCDM048, con a bordo due carabinieri uomini. Quello sceso dal posto passeggero, con il grado di maresciallo due binari, giovane, capelli scuri, statura media e corporatura esile. Quello sceso dal posto di guida, giovane, capelli castano chiaro, statura medio / alta, di corporatura magra e mi sembra di ricordare indossasse occhiali da vista. Purtroppo il buio della notte e le loro facce mascherate mi hanno impedito di memorizzarli meglio, perché mentre il maresciallo discuteva con noi in merito alla nostra richiesta di ottenere le loro generalità, gli altri carabinieri erano impegnati a fotografare le targhe delle auto presenti nel parcheggio in modo da poter risalire a noi tutti. Nel frattempo anche gli agenti di polizia locale hanno iniziato a defilarsi passando di fatto la responsabilità nel sostenere la discussione ai carabinieri. Il maresciallo due binari, non sapendo e non volendo prendere posizione, perché come da lui stesso ammesso durante la discussione “così gli era stato detto di fare”, decise di conseguenza di far intervenire il maresciallo dei carabinieri di Villorba che in quel momento si trovava a casa e quindi un’ulteriore pattuglia sarebbe dovuta andare a prenderlo per condurlo sul posto, obbligandoci di fatto a subire una terza imposizione di autorità straniera, rimanendo di fatto bloccati senza alcuna motivata ragione.
Il maresciallo della stazione di Maserada sul Piave, a un certo punto ha fatto una esternazione che per noi era irricevibile, infatti sosteneva che le persone appartenenti al MLNV che avessero già provveduto a fornire le generalità potevano andarsene. Questa soluzione aveva il chiaro e unico scopo da parte di tutti loro di dividerci in maniera da poter mettere più paura a quelli che rimanevano, ma abbiamo risposto che non avremmo mai assunto un simile atteggiamento. Per quanto ci riguarda siamo il direttivo non permetteremo loro di smembrarci; anzi va sottolineato il fatto che alcuni membri del direttivo che erano partiti pochi minuti prima dell’arrivo della polizia locale, appena avvisati di quello che stava succedendo sono rientrati immediatamente in sede a supporto degli altri membri del direttivo MLNV.

Verso la mezzanotte o poco dopo sopraggiunge la terza autovettura dei carabinieri, una JEEP RENEGADE della stazione di Villorba, targata CCDZ762, con a bordo tre carabinieri uomini: due scesi dai posti anteriori dell’auto e posizionatisi fuori da essa (dei quali non ricordo alcun tratto fisico), il terzo sceso dai posti posteriori dell’auto identificatosi nella persona di VADALA’ SALVATORE appartenente alla forza di occupazione straniera con grado di LUOGO TENENTE CON CARICA SPECIALE.
Vadalà Salvatore, una volta sceso dall’auto si è presentato davanti a noi, identificandosi con nome cognome e grado, pronunciando testualmente quanto segue: “ormai sappiamo chi siete, vi arriverà quello che vi deve arrivare, dopodiché farete quello che dovrete fare”, poi ha aggiunto che qualora il MLNV dovesse arrivare all’obiettivo, si era già proposto al Presidente del MLNV, Sergio Bortotto, di fare “il ministro dell’interno per euro cinquemila al mese”. Affermazioni che non dovrebbero lasciare alcun dubbio su chi venerdì sera 5 febbraio 2021 stesse agendo nella legalità e chi invece no.

Durante tutto il tempo trascorso, io personalmente avevo palesato e comunicato ad alta voce, in maniera che tutte le forze di occupazione straniera potessero sentire, che negavo il consenso al trattamento dei dati, questo perché mi sono accorto che sia gli agenti di polizia locale che i carabinieri avevano provveduto e stavano in quel momento provvedendo a riprendere con telefoni e piccole videocamere la situazione e i vari membri del direttivo del MLNV (infatti il carabiniere giovane sceso dal lato guidatore dell’autovettura proveniente dalla caserma di Maserada sul Piave, aveva costantemente una luce rossa che lampeggiava in corrispondenza del taschino della sua divisa, classico segnale visivo che conferma all’operatore che la telecamera sta funzionando e quindi riprendendo).

Preciso, che quando abbiamo chiesto le generalità agli agenti della polizia locale e loro continuavano a rifiutare, io personalmente ho detto all’agente uomo di dare le sue generalità perché lui sapeva che io sapevo chi fosse. A questo punto lui mi dice: so che sai chi sono per cui non serve che ti dico io chi sono. Io ho ribadito che avrebbe dovuto dirlo anche agli altri membri del direttivo del MLNV, per cui gli ho rivolto la seguente domanda: come ti chiami ? … e lui mi ha risposto testualmente: “io … io … MASSIMO”.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
BENEDETTO CELOT

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121221182944) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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