2024.04.06 – BARP LIDIA – SPN – 0140608142232924 – referente: CONTEA BELLUNO

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Oggetto: 2024.04.06 – BARP LIDIA – SPN – 0140608142232924 – referente: CONTEA BELLUNO

DENUNCIANTE/SEGNALANTE
Nome: LIDIA
Cognome: BARP
Codice Unico Personale: 0140421194303111
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:18 AGOSTO 2022
luogo iniziale del fatto segnalato:MEL-BORGO VALBELLUNA
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:BATTOCCHIO PAOLO (DIRETTORE DELLA CASA DI RIPOSO), IVONNE (RESPONSABILE SANITARIA) E UN’ALTRA SANITARIA DI CUI NON CONOSCO IL NOME

DENUNCIA/SEGNALAZIONE QUANTO SEGUE
La sera del 17 agosto 2022 vengo contattata dalla casa di riposo di Mel, Borgo Valbelluna, dove era ricoverata mia madre Susana Palmira e mi avvisano che mia madre è peggiorata e che se il giorno dopo io fossi voluta entrare a farle visita in struttura mi avrebbero dovuto fare il tampone. Il giorno 18 agosto, verso le ore 9:00 mi reco in struttura e mi viene fatto obbligatoriamente il tampone per poter accedere nella stanza di mia mamma situata al terzo piano. Dopo circa 10 minuti di attesa mi comunicano che il tampone è negativo e che posso salire; mi reco al piano superiore, entro nella stanza e mi avvicino al letto di mia madre; abbasso la mascherina ( ffp2 ) e la saluto e mi rendo subito conto che questa volta siamo veramente alla fine, ma è ancora lucida e mi riconosce. In quel momento entra di corsa l’infermiera che mi aveva effettuato il tampone e mi dice con agitazione “ signora, lei è positiva, deve scendere”! Quindi vado giù di corsa, non prima di aver salutato la mamma e scendo alquanto innervosita; mi ritrovo nel corridoio dell’ uscita sempre con la stessa operatrice sanitaria che mi fa vedere l’ esito finale del tampone e mi chiede i miei documenti personali per segnalarmi al dipartimento di prevenzione; a quel punto le dico che non è mia intenzione dare i miei documenti e che non c’è motivo per segnalarmi visto che spesso il tampone è risultato inaffidabile e oltretutto privo di valore diagnostico, come ha fin dall’inizio affermato il suo ideatore Kary Mullis (stranamente morto nell’agosto 2019!); la sanitaria mi ha quindi invitata ad uscire dalla struttura immediatamente mentre lei stessa va a chiamare una sua superiore (Ivonne) come rinforzo.
Quest’ultima arriva e subito mi ordina di consegnarle i documenti per la segnalazione ed io ribadisco che non avrei dato in mano i miei documenti personali e le ho fatto presente che di sopra mia madre era moribonda e che loro si stavano appellando a dei protocolli demenziali.
A questo punto Ivonne chiama in causa anche il direttore della struttura, un certo Paolo Battocchio che mi dice che non mi avrebbe segnalato e che potevo accedere alla struttura solo qualora l’esito di un secondo tampone fosse stato negativo. La responsabile degli infermieri Ivonne non è d’accordo e continua a dire che devo essere segnalata all’ Ulss di Feltre e che quindi secondo loro devo essere rinchiusa in casa per 5 giorni.
Io ribadisco che non voglio che venga fatta la segnalazione e contemporaneamente il mio pensiero va a mia madre che sta morendo e mi viene imposto con la forza di non poterle stare accanto per accompagnarla nei suoi ultimi tragici momenti.
Vedendo la mia posizione ferma la signora Ivonne, insieme al direttore, decide di farmi il secondo tampone farlocco, per confermare o meno l’esito del primo, fuori nel cortile discriminandomi ed umiliandomi nuovamente .Preciso inoltre che stava arrivando un temporale.
Dopo aver aspettato 15 minuti in cortile, vedo la suddetta scendere ed andare direttamente dal direttore, il quale pochi minuti dopo mi viene incontro e mi dice, camminando a fianco nel cortile, lontano dai parenti dei pazienti e dalle persone della struttura, che il secondo tampone è negativo, ma che non posso in ogni caso entrare nuovamente in struttura perché secondo lui vale l’ esito del primo tampone (che ricordo essere risultato dapprima negativo e poi, per magia, positivo!). Me ne vado amareggiata da questa sua personale decisione; per fortuna mia sorella e mio nipote potevano entrare e stare a fianco di mia mamma sofferente.
La mattina seguente, il giorno 19, alle 8:30 circa mi telefona mia sorella e mi dice che la casa di riposo l’ha appena contattata per farle sapere che la mamma è deceduta alle 8:15 ( non comprendo il motivo per cui neanche mia sorella è stata chiamata nel momento del trapasso di nostra madre per darle almeno l’ultimo saluto).
Io a questo punto chiamo il direttore Battocchio per chiedere se posso entrare in struttura per vedere mia madre e lui mi risponde che mi fa
entrare nei sotterranei dell’ azienda con la ffp2 dove giace il corpo di mia madre. Si preoccupa inoltre di dirmi che mia madre, al momento del decesso, non era da sola ma erano presenti sia il medico Ben Giampaolo sia la responsabile degli infermieri Ivonne (peccato che in realtà mia madre avrebbe voluto accanto principalmente le sue figlie e suo nipote!)
Mia sorella mi riporta inoltre questo evento: mentre lei stava uscendo dalla stanza la sera del 18 agosto, la mamma era perfettamente vigile e l’ aveva salutata dicendo: “ciao, ci vediamo domani”. Quindi nostra mamma si aspettava di vedere il giorno dopo almeno una delle sue figlie! Era un suo e un nostro diritto, che è stato violato!
Credo che i sanitari avessero il dovere di chiamare almeno mia sorella visto che lei aveva il tampone negativo. Personalmente ritengo che i sanitari abbiano voluto vendicarsi per il mio comportamento fermo, più che motivato e legittimo.
Chiedo pertanto alla Polisia Nasionale Veneta del Movimento di Liberazione Nazionale del Popolo Veneto, sotto la cui tutela mi sono autodeterminata, di verificare tutto l’ accaduto e, qualora ci siano i presupposti, di condannare i suddetti responsabili della casa di riposo di Mel,
Borgo Valbelluna. Visto tutto l’accaduto mi sento di esprimere perplessità anche sulla composizione dei tamponi effettuati su di me.
Inoltre, visto che io ho sempre regolarmente pagato le rate, come dimostrabile dalle ricevute rilasciate dalla suddetta struttura, considero tutto l’accaduto un grave disservizio. Il signor Battocchio Paolo poteva benissimo creare una situazione più favorevole al benessere di nostra mamma vista la grave situazione in cui si trovava. Aggiungo anche che non sono mai stata informata né del cambio dei medici avvenuto durante la degenza di mia mamma , né mi è stato mai mostrato alcun documento relativo al consenso informato per la vaccinazione anti-covid che lei avrebbe firmato .
Una volta pubblicata in Gaxeta Uficiale del MLNV/GVP, questa mia segnalazione verrà notificata al direttore Battocchio Paolo e alle suddette sanitarie.

Email della struttura: paolo.battocchio@gmail.com
info@valbellunaservizi.it
urp.fe@aulss1.veneto.it
urp.bl@aulss1.veneto.it
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
LIDIA BARP

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 0140608142232924) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.