SEGNALAZIONI ALLA POLISIA NASIONALE

2021.05.13 – MARTIGNAGO FABIO – SPN – 121523183917

Oggetto: 2021.05.13 – MARTIGNAGO FABIO – SPN – 121523183917

DENUNCIANTE
Nome: FABIO
Cognome: MARTIGNAGO
in qualità di: PERSONA INFORMATA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:8 /5 /2021
luogo iniziale del fatto segnalato:VAX POINT DI VILLORBA TV
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:Addetti somministrazione vaccino covid 19

DENUNCIA QUANTO SEGUE
IN DATA 8/5/2021
LA SIGNORA Irma Dall’ Aqua DI ANNI 91 VENIVA SOTTOPOSTA ALLA 2″ SOMMINISTRAZIONE DEL VACCINO. Pfizer ACCOMPAGNATA DALLA FIGLIA PER OVVI MOTIVI !
QUANDO , DOPO CIRCA UN’ ORA DALL’ INOCULAZIONE DEL FARMACO LA SIGNORA STRAMAZZA AL SUOLO
A DETTA DEI SANITARI PRESENTI O PRESUNTI TALI IN PREDA AD ATTACCO CARDIO CIRCOLATORIO NON TRATTABILE PER MEZZO DEFIBILAZIONE E SUCCESSIVAMENTE TRASPORTA PRESSO L’OSPEDALE DI Treviso DOVE PERO
ARRIVAVA Gia DECEDUTA !
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
FABIO MARTIGNAGO

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121523183917) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.10.13 – CELOT BENEDETTO – SPN – 121523152834

Oggetto: 2021.10.13 – CELOT BENEDETTO – SPN – 121523152834

DENUNCIANTE
Nome: BENEDETTO
Cognome: CELOT
in qualità di: PERSONA INFORMATA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:10 maggio 2021
luogo iniziale del fatto segnalato:VILLORBA
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:ZAGO BRUNO proprietario della PROGEST SPA – ZAIA LUCA presidente regione italiana veneto

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Notizia riportata dal quotidiano on-line “oggitreviso”, di cui riporto link qui sotto:

https://oggitreviso.it/villorba-inaugurato-pi%C3%B9-grande-hub-vaccinale-del-veneto-253452

Riporto per intero quanto contenuto nell’articolo riconducibile al link di cui sopra:

cito testualmente

“A Villorba inaugurato il più grande hub vaccinale del Veneto
Garantirà la somministrazione di 8mila dosi di vaccino al giorno”

“TREVISO – Due settimane intense di lavori per trasformare oltre 5mila metri quadri collocati della maxi struttura ex Maber di Castrette di Villorba nell’hub vaccinale più grande del Veneto”.

“Inaugurato oggi al “Polo Faery” di proprietà dell’azienda Progest Spa, che ha concesso gratuitamente il capannone alla Regione, il centro vaccinale sarà in grado di somministrare 8mila dosi di vaccino al giorno e di accogliere almeno 200 persone all’ora”.

“Il nuovo centro vaccinale sarà operativo a partire da mercoledì 12 maggio. Al suo interno gli spazi sono stati resi pratici, intuitivi e confortevoli per i trevigiani che si recheranno per la vaccinazione contro il Covid e gli arredi delle postazioni operative interamente realizzati con cartone riciclato messo a disposizione dalla Progest di Bruno Zago. L’hub vaccinale è più ampio e informatizzato rispetto agli altri centri vaccinali utilizzati fino ad ora: 250 posti a sedere nella sala d’ingresso per l’attesa, 14 sportelli per l’accettazione, 25 postazioni per le procedure di anamnesi e 15 box vaccinali, oltre due ambulatori per le urgenze, una sala ristoro per gli operatori, bagni e spogliatoi dedicati”.

“Partiamo mercoledì con 4mila dosi per poi aumentare progressivamente fino ad arrivare a 8mila al giorno – ha detto il presidente del Veneto Luca Zaia – Noi siamo pronti, ora attendiamo i vaccini. La prossima settimana arrivano 200mila dosi di vaccino, noi mediamente facciamo 40mila dosi al giorno. Oggi almeno un veneto su 3 ha ricevuto la prima dose di vaccino, ma possiamo fare di più se arrivano più forniture”.

“Qui lavoreranno 120 sanitari su due turni, 60 al mattino e 60 nel pomeriggio, a cui saranno affiancati altri 60 volontari che gestiranno i flussi dal parcheggio agli spazi interni, spiega Mauro Busolin, responsabile dipartimento di prevenzione Ulss2 e referente organizzativo del nuovo centro vaccinale”.

“Ci si dovrà recare al centro vaccinale non prima di 10 minuti rispetto all’appuntamento, altrimenti ci sarà chiesto di attendere. Una volta entrati e inserita la propria tessera sanitaria in uno dei 4 totem all’ingresso si riceverà il ticket con un numero. Si attende il proprio turno nella grande sala d’attesa finché un pannello luminoso indicherà il proprio turno attraverso il numero del ticket e lo sportello a cui rivolgersi per l’accettazione. Una volta registrato il soggetto proseguirà con la procedura di anamnesi e la vaccinazione. Attesi i 15 minuti si potrà ritirare il certificato di avvenuta vaccinazione”.

Considerazioni:
PROGEST SPA concede gratuitamente il polo alla regione italiana veneto e al tempo stesso si aggiudica gli arredi in cartone riciclato, non a caso visto che è il settore in cui opera.
Si noti anche il caso che nel 2011, ZAIA ha venduto proprio a ZAGO, una casa ottocentesca sita a Refrontolo in via Mire, conosciuta con il nome “torre delle fate”. ( https://www.oggitreviso.it/zaia-vende-sua-villa-al-re-della-carta-36521 )
Sembra a questo punto che siano diventati soci in affari visto che visionando il link di cui sopra, al taglio del nastro, anche se ben mascherati, sembrano partecipare entrambi oltre ad altre cariche come SERENA MARCO sindaco del comune italiano di Villorba e BENAZZI FRANCESCO direttore generale ULSS2, oltre ad altre cariche italiane.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
BENEDETTO CELOT

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121523152834) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.05.13 – ARTUSO MIRKO CRISTIAN GIOVANNI – SPN – 121523103442

Oggetto: 2021.05.13 – ARTUSO MIRKO CRISTIAN GIOVANNI – SPN – 121523103442

DENUNCIANTE
Nome: MIRKO CRISTIAN GIOVANNI
Cognome: ARTUSO
in qualità di: PERSONA INFORMATA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:ore 11:00 del sabato 08 maggio 2021
luogo iniziale del fatto segnalato:Centro vaccinale
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:infermieri e dottori del HUB del centro vaccinale di Villorba e dell’orpedale dell’Angelo di Mestre

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Con la presente SPN chiedo che venga aperta un indagine per vagliare tutte le morti sospette di persone di qualsiasi età è sesso a seguito di somministrazione di “vaccino anti-Covid”(che poi non è un vaccino perché non contiene il patogeno o parti di esso ma è una TERAPIA GENICA) avvenute nel territorio del G.V.P. e che vengano indagate per omicidio colposo e i reati ravvisabili dal organo giudicante tutte le persone responsabili di dette somministrazioni.
Riporto testo riscontrato on line pubblicato da “Grandeinganno.it” pubblicato il 10 maggio 2021.
Titolo: Un’anziana di 91 anni un’ora dopo aver ricevuto la sua dose di vaccino si è sentita male nel punto somministrazioni di Villorba ed è morta.
Testo: Un’anziana di 91 anni a Treviso è un 51enne a Mestre sono morti sabato dopo aver assunto la seconda dose del vaccino anti-Covid. La prima tragedia è avvenuta alle 11, nel centro vaccinale di VIllorba. L’anziana sottoposta un’ora prima alla seconda dose di Pfizer Biontech, aveva aspettato che la figlia si vaccinasse.
Appena salita in auto per rientrare a casa, si è sentita male: medici ed infermieri dell’hub l’hanno soccorsa con il defribillatore, che purtroppo ha rilevato un ritmo cardiaco non defibrillabile. Così è stato per tutta la durata dell’intervento. Quando è arrivato l’equipaggio del Suem 118, allertato subito, ha proseguito le manovre di rianimazione, fino a quando è stato deciso il trasferimento all’ospedaleCa’Foncello di Treviso. Purtroppo per la donna, da tempo sofferente di patologie cardiovascolari e renali, non c’è stato nulla da fare. I medici non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

Dramma anche a Mestre, dove è morto Massimo Cristofoletti, 51 anni, trovato senza vita a 24 ore dalla seconda dosedi anti-Covid, assunta giovedì. ((L’ho trovato esanime a casa – racconta la moglie Sara Schiavo – sono convinta che se ne sia andato a causa di una reazione al vaccino. chiederò che sia effettuata l’autopsia)). Cristoforetti aveva ricevuto il richiamo di Pfizer Biontech all’ospedale dell’Angelo di Mestre in quanto soggetto fragile.
con ossequi saluti per questi martiri
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MIRKO CRISTIAN GIOVANNI ARTUSO

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121523103442) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.05.11 – ARTUSO MIRKO CRISTIAN GIOVANNI – SPN – 12152174525

Oggetto: 2021.05.11 – ARTUSO MIRKO CRISTIAN GIOVANNI – SPN – 12152174525

DENUNCIANTE
Nome: MIRKO CRISTIAN GIOVANNI
Cognome: ARTUSO
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:28 ottobre 2020
luogo iniziale del fatto segnalato:Vittorio Veneto, via G Oberdan n.°44 cap 31029
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:Bignami Amalia Maria nata nel 1959 a Carrara residente in via Cavinlungo al civico n.°4 San Cipriano frazione di Roncade provincia di Treviso (TV) lavora senza contratto presso un abitazione di Silea in provincia di Treviso (TV) come Operatore Socio Sanitario.

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Con la presente denuncia si richiede per tanto che vengano indagati per i reati di ingiurie, diffamazione, diffamazione aggravata, calunnia, falso ideologico, falso in atto pubblico, false attestazioni in atti dello stato civile la persona sopra identificata che ha testimoniato dichiarando fatti non corrispondenti alla realtà distorgendoli a favore del Vallongo, e dei propri interessi, riportando quindi informazioni non veritiere.
Il giorno 09 giugno del anno 2020 l’avvocato di contro parte Irene Ceolin con studio in Marcon provincia di Venezia, sottoscrive il ricorso d’urgenza per motivi gravi e visto il periodo pandemico lo invia al tribunale competente, telematicamente su apposita pec. “procedimento N.R.G. 2588/2020” – promosso presso la volontaria giurisdizione da Vallongo Valter nei confronti di Rivadossi Paola, nel quale si denunciano dei maltrattamenti delle Minori Desirè di anni 16 e Gaia di anni 8 entrambe di cognome Vallongo, maltrattamenti eseguiti da Artuso Mirko con il silenzio assenso della Rivadossi Paola. Durante il percorso in CTU durato un anno seguiti da Psicologo Psicoterapeuta Psicopedagogista affiancati dalla CT di parte é emerso che la stessa Amalia Maria Bignami raccontava falsità, le stesse CTU e CTP infatti parlano di un rapporto malato e malsano allego testo “La CTU ha evidenziato invece importanti criticità sotto il profilo delle improprie incursioni della nonna materna nella vita delle nipoti, sempre finalizzate al ritagliarsi ruoli genitoriali a lei non competenti.” La CTP a seguito al suo colloquio personale con la Bignami rilevava che la presente in corso di dibattimento molto vivace si è alzata dalla sedia e molto agitata e urlando sbattendo un foglio di carta(diffida a restare a suo posto familiare di nonna)sulla tavola rammostrando quello che gli aveva a suo dire fatto la figlia la stessa poi definirà la sig. Bignami una persona con patologie da curare ma che fin che non si rende conto lei stessa e non decide di curarsi autonomamente non si può fare altro che evitarla per non nuocere alle nipoti, in particolare si esprimeva su una doppia personalità del personaggio. nella stessa relazione depositata in atti le stesse CTU e CTP sono a richiamarla spesso a tornare a parlare dei fatti attuali in quanto la stessa si lascia trasportare vagando nei ricordi ormai confusi riportando verità manipolate a suo favore. Ha dichiarato il falso quando dice “asserendo che lui avrebbe fatto apposta a presentarsi e che le aveva detto sulle scale dell’ospedale testuali parole: “-prova ad impedirmelo ad entrare”. –Dal riferito, lì c’era stato “ un po’ di battibecco un po’ di liti…”. a queste affermazioni mendaci si richiede la testimonianza di Piero Bonel ex convivente della Bignami. Ha dichiarato il falso quando dice “segnalando che non aveva mai visto i difetti del compagno nemmeno quando le aveva messo le mani addosso ed era finita al Pronto Soccorso. Su sollecitazione della CTU, ha quindi riportato che era accaduto due- tre anni prima , precisando di avere anche il verbale del Pronto Soccorso, che avrebbe potuto sporgere denuncia, ma di non averlo fatto , commentando che ci sarebbero andate di mezzo anche le bambine e che era stato meglio evitarlo. Invitata a degli approfondimenti dalla consulente paterna, la signora, sempre con molti particolari e anche con un po’ di confusione nell’esposizione, si è riferita ad un diverbio avuto con il signor Artuso motivato, a suo dire, in sintesi , dall’essersi accorta di essere tolta a volte da Whats App nelle comunicazioni con la figlia e dall’aver potuto constatare, da quanto riferito, che Mirco ne aveva in gestione il telefono. (“ Paola non è padrona del suo telefono, perché qualsiasi telefonata, qualsiasi chiamata prima deve passare da Mirko prima di entrare da Paola”) Si è riportata quindi ad una spiacevole successiva scenata in casa presente la figlia asserendo che , dovendole dare dimostrazione della cosa, si era trovata reinserita in Whats App, a suo parere , da Mirko. Dal diverbio che poi ne era seguito, questi, trovatosi scoperto, sarebbe andato su tutte le furie, e, dalle sue parole:” ha avuto un momento di rabbia , mi ha preso e mi ha piegato in due sul tavolo della cucina tenendo presente che sapeva che venivo fuori da sei mesi di malattia alla schiena”. Alla richiesta della dott.ssa Scorla (CTP) la signora ha confermato :”certo che c’era Paola presente […]” a queste affermazioni mendaci si richiede la testimonianza di Paola Rivadossi figlia della suddetta Bignami. Nella presente causa si erano infatti coalizzati padre Vallongo Valter e nonna materna Amalia Maria Bignami con un comportamento “malato è malsano” come definito dai periti corrompendo la fragile e tenera ingenuità della Desirè nel suo perseverare ad ingigantire alcune fatti raccontando e o documentando stravolgendo la realtà cosi che da avere più materiale per instaurare quindi il procedimento sopra richiamato. infatti mentre alla Desirè si prometteva una vita più agiata dal altro canto il padre Vallongo aveva il fine di accaparrarsi la casa coniugale e dal altra la Bignami di portarsi a vivere con se in casa le nipoti in quanto il Vallongo era impossibilitato nel accudimento quotidiano per problemi lavorativi. A fine del procedimento peritale sono state scongiurate tutte le accuse penali mosse dal Sig. Vallongo Valter infatti con provvedimento emesso il 20 aprile 2021 il giudice rigettava tutte le richieste formulate dall’attore per conto del suo procuratore, lasciando pressoché invariato tutto, l’affidamento delle minori alla madre, l’affidamento della casa coniugale alla madre, il mantenimento delle minori in egual misura.
Posso documentare quanto descritto mediante documenti elettronici, file audio e cartacei, non che gli atti emessi dall’avvocato Irene Ceolin difensore del Vallongo, mediante relazione del CTP del procuratore del Vallongo, mediante relazione della CTU del tribunale, messaggistica WhatzApp e Messanger.
Allego le dichiarazioni rese….
COLLOQUIO CON LA SIGNORA AMALIA BIGNAMI
E’ stata sentita per la signora Rivadossi anche la madre, signora Amalia Bignami (n.’59) , che ha affrontato il colloquio rendendo subito evidente il forte coinvolgimento emotivo, esternando quanto intendeva dire sempre di getto, con modalità iper-espressive , anche in relazione ai contenuti. Invitata dalla CTU a riferire in merito al matrimonio della figlia con il signor Vallongo, la signora ha esplicitato tutto il suo apprezzamento nei confronti dell’ex genero, con il quale ha reso noto di aver sempre buoni rapporti da anni, descrivendolo come “ una persona innanzitutto educata, una persona molto che porta rispetto”, .. “ sempre stato, dal suo punto di vista- un bravo papà, un bravo marito, un bravo genero”, riconoscendo che gli erano state fatte cose che non meritava , pur asserendo di non poter entrare nei fatti che riguardavano la coppia, non potendo sapere cosa poteva succedere tra loro. Dopo queste premesse, alla richiesta della CTU su quali fossero i rapporti con la figlia, ha risposto che erano bruttissimi non tuttavia da quando si erano separati; riportandosi ai “classici rapporti tra madre e figlia nell’adolescenza” in cui potevano anche esserci dei contrasti (“ il figlio e la figlia uniti contro la madre”),si è richiamata a quanto accaduto durante l’ adolescenza, alla relazione che aveva avuto con l’attuale compagno all’età di 14, 13 anni , segnalando che c’erano stati “ purtroppo tanti disguidi perché non c’era rispetto della famiglia da parte di Mirko” – come ha avuto a commentare – . C’erano degli aspetti che però sopportavano , pensando che era un ragazzo giovane, che avrebbe fatto il militare, che sarebbe maturato, asserendo che quanto era accaduto le pesava ancora e aveva “compromesso tutti i loro rapporti” e , a suo parere, anche il rapporto tra la figlia e Mirko, “ interrotto – ha affermato- dal fatto che Paola sapesse già di essere incinta”. Nuovamente si è riportata alla mancanza di rispetto , di considerazione verso la famiglia da parte di Mirko, entrando nel vivo del problema, alle sollecitazioni della CTU, riportando :” allora Paola quando era a casa non voleva abortire, diceva di no: -no io lo sento come il mio, il mio bambino però lui non lo vuole, lui qui, lui là- “. e allora non ci si capiva, cerchiamo di capirci, se quello che desideri è prenderti la responsabilità di un figlio perché sei giovane ok, se è quello che tu vuoi anche andando contro al mio modo di vedere, il mio modo di pensare, giustamente non avrei mai fatto abortire, mai, mai, perché io sono contraria ok? “. La signora ha riportato con particolare partecipazione quanto allora sofferto, nel non poter obbligare la figlia ad avere un figlio se non lo voleva, mettendo in evidenza che a casa con lei “ il bambino lei lo sentiva, lei lo voleva”, diversamente da quando rientrava dopo essere uscita con Mirko, e allora asseriva “ -no io voglio abortire perché Mirko non lo vuole, perché Mirko qui, perché Mirko là”. Suo figlio era arrivato al punto di offrirsi di riconoscere lui il bambino , spiegando alla CTU che si intendeva , essendo Paola minorenne, che qualcuno se ne prendesse la responsabilità , chiarendo rispetto al fratello che si proponeva di pensarci lui, di aiutarla ad allevarlo, ad esserci “ come fratello, come zio”. Al commento della CTU che ha fatto notare che in quel caso si sarebbe creato una situazione familiare non proprio facile, la signora lo ha confermato asserendo tuttavia che c’erano tante famiglie nelle quali la figlia rimaneva incinta minorenne. La signora ha proseguito il racconto degli eventi accaduti, lasciandosi andare , come di frequente nel colloquio, ad una reazione di pianto, nel ricordare che erano arrivati all’aborto e di aver telefonato a Mirko la sera prima dicendo sia a lui che a sua madre :” sto commettendo, sto facendo una cosa che va contro i miei principi, va contro tutto, ti prego Mirko non ti presentare là domani, fammi questo favore perché io non so in quel momento cosa io potrei fare, abbi rispetto di questo dolore che permane come se, come se avessi avuto un funerale-“, asserendo che lui avrebbe fatto apposta a presentarsi e che le aveva detto sulle scale dell’ospedale testuali parole: “-prova ad impedirmelo ad entrare”. –Dal riferito, lì c’era stato “ un po’ di battibecco un po’ di liti…”. Invitata a proseguire nel racconto riferendosi alla situazione attuale, la signora Amalia ha riportato che quando la figlia le aveva comunicato di volersi separare dal marito per aver iniziato una nuova relazione , non si aspettava che si separassero e che quando gliene aveva dato l’annuncio , prima che lo sapesse da altri, come le aveva detto, comunicandole :” mi sono messa con Mirko-“, non pensava neanche più a questo Mirko. Si è quindi riportata a quanto nel passato avrebbe subito , dando dal suo stesso racconto l’immagine di un comportamento pesantemente disattivo della figlia e gravemente irresponsabile del ragazzo, asserendo : ” mi è preso un colpo perché ne abbiamo passate di tutti i colori, se la prendeva su una quattordicenne, se la prendeva su, andava a scuola a prendersela, se la portava via la teneva via due giorni e io non sapevo neanche dov’ era mia figlia minorenne quattordicenne, e noi cosa facevamo, prendevamo le macchine suo fratello, io, gli amici, tutti in giro per Treviso a cercare la Paola, a vedere dov’era, a girar le discoteche, giravamo dappertutto tanto che io ero arrivato al punto, nonostante io non, non ero d’accordo, però dicevo: -purché non ti prenda non ti porti via e non ti tenga via giorni interi che io non so neanche dove sei, io sono una mamma e devo sapere dove sei…-”. Sollecitando la signora a riferirsi al presente e non a quanto accaduto nel passato, la stessa ha asserito di aver allora detto a Mirko:_- le cose sono andate come sono andate, va bene, ricominciamo tutto da capo, però tu mi devi dimostrare che sei cambiato, che adesso sei un uomo, adesso non giocate più in due, giocate in quattro, ci sono due bambine minori”. Dal riferito non c’era stato invece rispetto per le bambine , per la famiglia, dichiarando la stessa di non avere rapporti con il signor Artuso, pur avendo provato. Quanto alla relazione dello stesso con Desirè e Gaia, la signora ha sottolineato di non essere stata d’accordo con le decisioni prese dalla figlia, nell’aver fatto conoscere il nuovo compagno alle bambine immediatamente senza la giusta gradualità , ritenendo questo un grande errore che non avrebbe mai fatto, riportandosi anche alla sua esperienza nella separazione, commentando :“ lì è stato tutto un bum, bum, bum […]Mirco è entrato in casa di Paola che c’era ancora Valter in casa”.Ha quindi con le sue riflessioni messo in evidenza “Io dico: ma mi stai dimostrando che sei maturato o no? Cioè entri in casa di Paola dove ci sono le due bimbe, dove c’è un marito con un, con una leggerezza, con una, come se tu entrassi in casa di un amico… Non stai entrando in una famiglia di un amico, stai entrando nella famiglia di quella che un giorno sarà la tua compagna…”. Nuovamente sollecitata a riferire in merito al rapporto esistente tra Mirko e le minori, si è quindi riportata al difficile rapporto con Desirè . Ammettendo che la nipote certe cose poteva amplificarle , data l’età, ha tuttavia dichiarato :” io ho assistito a situazioni che veramente deve ringraziare il signore che Desirè nonostante tutto è una ragazzina educata, perché se avesse avuto veramente una di quelle adolescenti isteriche, non so che fine avrebbe fatto”, riportando che sarebbe stata oggetto di continue pesanti svalorizzazioni (“ non sai fare un c… a scuola non vai bene, a casa non fai niente, non sei capace di fare niente, sei brutta, e sei qui, e sei stupida”), che ha ribadito di aver sentito in casa della figlia, anche con dei diverbi in famiglia intromettendosi come nonna più del necessario. E’ stato con una certa foga che la signora è parsa nel merito rivendicare il suo ruolo per tutto l’impegno sempre profuso per le nipoti , che aveva vissuto e cresciuto insieme a sua figlia, sempre pronta a rispondere positivamente alle sue richieste di aiuto. Vedendo certi comportamenti del compagno, le avrebbe raccomandato :Paola non è giusto che lui demoralizzi così la bambina, Desirè è un’adolescente, farà i suoi sbagli, farà i suoi errori, ma lui non può demolirla così, ogni cosa che lei fa non va bene…”. Alla domanda della CTU su come Desirè potesse vivere il rapporto con Mirko, ha risposto senza esitazione, piangendo :”malissimo, malissimo, malissimo, mi dispiace, perché Desirè è stata demolita, demolita del suo amor proprio, demolita dei suoi sentimenti, demolita del tutto da quell’uomo e anche dalla mamma, perché io non do la colpa a lui, lui non è il papà della Desirè e perciò ci può anche stare, giusto, ma tu che sei la mamma devi proteggere tua figlia da questo, se tu senti che Mirko dice una cosa fuori luogo, tu come mamma senza farsi accorgere magari dalla bambina…”. Alla successiva richiesta della CTU, sulle ipotesi che poteva avere , d’aiuto alla minore, ha risposto: “io vorrei tanto che Paola capisse gli errori che sono stati fatti e cercassero di rimediare a quegli errori, questo solo mi auguro, che Desirè possa rimanere con sua mamma, con i suoi fratellini, con sua sorella…”, specificando alle sollecitazioni della CTU:”: “rimediare agli errori che sono stati fatti, perché verso Desirè sono stati fatti troppi sbagli, troppi errori, troppe cose […] Cercare di rimediare”.Invitata ad esprimersi nel concreto, sempre piangendo ha ribadito :”quello sarebbe la cosa più giusta… cosa che invece… […] ma come si fa ad essere d’aiuto quando, se io come mamma vengo e ti dico: -Paola guarda che è sbagliato così non puoi lasciarla buttare giù così…- ”. Nuovamente sollecitata a riflettere sui rimedi a tale situazione, la signora ha infine dichiarato: “questo a me dispiace doverlo dire, perché mi creda, mi costa non so quanto dirla questa frase, ma in questo momento il meglio per mia nipote è stare con il padre perché è l’unico posto dove c’è sicurezza e stabilità” , segnalando a riguardo che in casa potevano decidere una cosa, che poi veniva cambiata, rispetto al bisogno di stabilità della nipote. Ad esemplificazione ha riportato che Desirè lamentava con lei di non riuscire a fare i compiti a distanza perchè alla mamma serviva il computer per lavoro , asserendo che le aveva detto che glielo avrebbe acquistato, ha precisato che doveva servire alle bambine , che non era per Mirko . Nel merito ha riferito che questi ne avrebbe già tolto uno a Desirè, un regalo che le aveva fatto lo zio per la scuola, riferendo :” ma il computer Desirè quanto l’ha tenuto? Quanto l’ha usato? Lo avrà usato un mese, poi è arrivato Mirko, Mirko si è appropriato del computer con la scusa del negozio, con la scusa di questo, con la scusa di quello, con la scusa di quell’altro, e Desirè, il suo regalo, perché quello è un regalo di Desirè non lo ha più visto, ce lo aveva sempre Mirko […]”. Alla domanda della dott.ssa Franco su cosa sapesse del ricorso e su cosa si aspettasse, la signora ha risposto di non sapere quasi nulla e di aspettarsi “il bene delle mie nipoti […] aggiungendo :” non sarò io a deciderlo, sarà chi di dovere a deciderlo, ma solo il bene delle bambine”. Su come potesse essere la figlia come madre, si è espressa dicendo :” io di Paola come mamma non posso dire niente, io non posso dire: mia figlia non è una brava mamma, perché mia figlia è una mamma coccolona, una mamma molto coccolona, non ho mai detto, non è mai uscito dalla mia bocca che mia figlia non sia una brava madre, però ci sono cose che se vuoi essere definita brava mamma, brava mamma non è solo coccolare i bambini quando sono piccoli, una brava mamma è una brava mamma soprattutto quando i bambini sono grandi, i figli sono grandi e vanno indirizzati sulla strada giusta, quella è una brava mamma”.
Ha quindi continuato riportando le raccomandazioni che faceva alla figlia, sul non dover parlar male a Desiré del padre, dilungandosi nello spiegare a suo modo, con un linguaggio colorito, in termini generici, le manipolazioni di cui poteva essere oggetto, potendosi appoggiare la ragazza all’uno o all’altra .(“ allora quando la bambina è arrabbiata con papà sta bene che mamma prenda per il c… il . papà davanti alle bambine, anche a quella più piccola? Non va bene così, ok, perché poi domani Desirè lo farò con te con il suo papà”) […]”. La dott.ssa Scorla (CTP) ha chiesto alla signora come le avesse risposto la figlia quando le aveva fatto notare che Mirko avrebbe “demolito” Desirè. A tal proposito ha spiegato che la figlia aveva sostenuto che non era vero, segnalando che non aveva mai visto i difetti del compagno nemmeno quando le aveva messo le mani addosso ed era finita al Pronto Soccorso. Su sollecitazione della CTU, ha quindi riportato che era accaduto due- tre anni prima , precisando di avere anche il verbale del Pronto Soccorso, che avrebbe potuto sporgere denuncia, ma di non averlo fatto , commentando che ci sarebbero andate di mezzo anche le bambine e che era stato meglio evitarlo. Invitata a degli approfondimenti dalla consulente paterna, la signora, sempre con molti particolari e anche con un po’ di confusione nell’esposizione, si è riferita ad un diverbio avuto con il signor Artuso motivato, a suo dire, in sintesi , dall’essersi accorta di essere tolta a volte da Whats App nelle comunicazioni con la figlia e dall’aver potuto constatare, da quanto riferito, che Mirco ne aveva in gestione il telefono. (“ Paola non è padrona del suo telefono, perché qualsiasi telefonata, qualsiasi chiamata prima deve passare da Mirko prima di entrare da Paola”) Si è riportata quindi ad una spiacevole successiva scenata in casa presente la figlia asserendo che , dovendole dare dimostrazione della cosa, si era trovata reinserita in Whats App, a suo parere , da Mirko. Dal diverbio che poi ne era seguito, questi, trovatosi scoperto, sarebbe andato su tutte le furie, e, dalle sue parole:” ha avuto un momento di rabbia , mi ha preso e mi ha piegato in due sul tavolo della cucina tenendo presente che sapeva che venivo fuori da sei mesi di malattia alla schiena”. Alla richiesta della dott.ssa Scorla (CTP) la signora ha confermato :”certo che c’era Paola presente […] non c’erano i bambini perché erano da Valter […]”; quanto alla reazione della figlia , dopo essersi dilungata sul suo stato di salute , ha precisato che al momento avrebbe gridato per fermare Mirko “-no Mirko non farlo, stai fermo, cosa fai?- “, asserendo che lui l’aveva lasciata per terra , e del prosieguo :” […] poi mia figlia mi ha mandato una diffida […] perché dice che io il primo di agosto sono andata a casa sua e l’ho minacciata verbalmente e fisicamente, è vero che io sono esplosa quel giorno perché ormai la mia pazienza non ne può più […]”. La dott.ssa Franco (CTP) ha infine chiesto alla signora se vedesse le nipoti, avendone una risposta affermativa , sostenendo , dopo la diffida che le aveva fatto, di doversi però accordare con la figlia che ne avrebbe limitato la frequentazione, riportando :”giustamente devo chiamare la mamma per potermi mettere d’accordo, giusto? E lei al telefono non mi risponde […] poi allora chiamato Desirè, Desirè è obbligata a rispondere alla nonna, giusto? Alla Desiré non può dirle: -no Desiré non rispondere a tua nonna- sempre in vivavoce tra l’altro […] cioè mi metto d’accordo con Desirè: -Desirè avrei piacere così, avrei piacere così- -ok nonna ne parlo con la mamma- poi chiama Desirè e Desirè mi dice: -nonna, la mamma ha detto oggi no, domani no, ti faremo sapere-“. E’ stato anche lasciandosi nuovamente andare al pianto che la signora ha concluso:” io è dal 16 di settembre che ho il regalo del mio nipotino Millian in macchina e ce l’ ho ancora in macchina e sto aspettando che mia figlia mi dica quando io posso andare sul parcheggio, perché non posso entrare in casa, sul parcheggio a vedere mio nipote, ok? e a fargli gli auguri per il suo compleanno, per i suoi due anni […] se ho visto le mie nipoti negli ultimi mesi è stato grazie a suo papà […]”. La nonna materna, nel lungo colloquio intercorso ha reso le sue argomentazioni sempre di getto, esternando un forte coinvolgimento , debordando nelle modalità iperespressive della comunicazione rispetto ad un adeguato contenimento emotivo. Al di là della validità di alcune osservazioni in difesa della nipote, l’audizione della signora ha confermato la problematicità del contesto relazionale in cui la minore è inserita per la contrapposizione tra le figure di riferimento .
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MIRKO CRISTIAN GIOVANNI ARTUSO

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12152174525) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.05.11 – MORI RICCARDO – SPN – 1215211681

Oggetto: 2021.05.11 – MORI RICCARDO – SPN – 1215211681

DENUNCIANTE
Nome: RICCARDO
Cognome: MORI
in qualità di: PERSONA INFORMATA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:8 maggio 2021
luogo iniziale del fatto segnalato:Villorba (Tv) e Mestre (Ve)
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:Medici e infermieri dell’hub – L’Usl Marca Trevigiana

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Un’anziana di 91 anni un’ora dopo aver ricevuto la sua dose di vaccino si è sentita male nel punto somministrazioni di Villorba ed è morta. La tragedia è avvenuta alle 11, nel centro vaccinale di Villorba. La donna, da tempo sofferente di patologie cardiovascolari e renali.
L’Usl Marca Trevigiana ha spiegato che le cause del decesso saranno chiarite da un’autopsia. «L’accaduto non è collegabile alla vaccinazione — anticipa il direttore generale Francesco Benazzi.

Dramma anche a Mestre, dove è morto Massimo Cristofoletti, 51 anni, trovato senza vita a 24 ore dalla seconda dose di anti-Covid, assunta giovedì. «L’ho trovato esanime a casa — racconta la moglie Sara Schiavo — sono convinta che se ne sia andato a causa di una reazione al vaccino. Chiederò che sia effettuata l’autopsia». Cristofoletti aveva ricevuto il richiamo di Pfizer Biontech all’ospedale dell’Angelo di Mestre in quanto soggetto fragile. Soffriva di una patologia rara, da anni era seguito dagli specialisti di endocrinologia e nel corso della sua vita era stato ricoverato più volte. La moglie, però, non ha dubbi sulle cause del decesso perché — anche se malato — il marito stava continuando la vita di sempre.

fonti:
https://corrieredelveneto.corriere.it/treviso/cronaca/21_maggio_08/treviso-90enne-muore-la-seconda-dose-pfizer-disposta-l-autopsia-2a45facc-b008-11eb-944c-d79c4b450c09.shtml

https://grandeinganno.it/2021/05/10/treviso-90enne-muore-nel-centro-vaccinale-dopo-la-seconda-dose-pfizer-a-mestre-51enne-caso-analogo/?fbclid=IwAR2_8cJ4xLCdodQi3yDbym7ArG9GNkW4YHSN3Ehhmw38yBuggF4SLiw8iKo

giornalisti: Nicola Cendron Matteo Riberto
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
RICCARDO MORI

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MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 1215211681) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.05.11 – PUIATTI ANNALISA – SPN – 12152112419

Oggetto: 2021.05.11 – PUIATTI ANNALISA – SPN – 12152112419

DENUNCIANTE
Nome: ANNALISA
Cognome: PUIATTI
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:FIN DAL PRIMO ISTANTE IN CUI HANNO INIZIATO A TRATTARE ILLEGALMENTE I MIEI DATU
luogo iniziale del fatto segnalato:TAMBRE
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:COMUNE DI TAMBRE

DENUNCIA QUANTO SEGUE
La presente segnalazione all’avvenuta pubblicazione in GAXETA UFICIALE verrà notificata tramite e-mail a e/o istituzioni straniere riconducibili allo stato straniero occupante italiano. In qualità di Cittadina Veneta di Nazionalità Veneta Auto determinata sotto egida del Movimento de Liberazione Nasionale del Popolo Veneto e Governo Veneto Provvisorio ho preso atto che: lo STATO STRANIERO italiano occupa illegalmente i Territori della Repubblica Veneta e che esso unitamente a tutti i suoi enti e/o istituzioni opera in DIFETTO ASSOLUTO DI GIURISTIZIONE alla’interno dei Territori della Repubblica Veneta.
In conseguenza di quanto sopra palesato comunico quanto segue:
Io sono Cittadina Veneta di Nazionalità Veneta Auto determinata sotto l’egida del Movimento de Liberazione Nazionale del popolo Veneto del Governo Veneto Provvisorio .Di conseguenza si ribadisce una volta per tutte ed in modo perentorio che l’imposta cittadinanza italiana non mi appartiene e tantomeno mi identifica ( art.15 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani) .Pertanto non voglio e non devo sottostare ad alcuna illegale pretesa e/o disposizione italiana . Qualsiasi tentativo messo in atto nei miei confronti da istituzioni e/o enti riconducibili alla stato straniero occupante italiano che con il suo verificarsi incorpori e reiteri tentativi intimidatori atti ad imporre contro la mia volontà qualsiasi disposizione, norma,pretesa economica, costituisce violazione dell’art.2 paragrafo 4 della Carta delle Nazioni Unite .
Con la notifica della presente segnalazione siete diffidati a cancellare tutti i miei dati personali siano essi in forma cartacea e/o telematica, numeri di cellulare compresi, fino ad oggi in vostro possesso i quali dovranno essere immediatamente e definitivamente da tutti i database e/o archivi informatici e/o cartacei riconducibili allo stato straniero occupante italiano e/o a qualsiasi. Istituzione e/o ente ad esso riconducibile e NEGO L’AUTORISAZIONE AL TRATTAMENTO DI TUTTI I MIEI DATI PERSONALI (riferimento UCC 1-103).Pertanto con decorrenza immediata siete diffidati a provvedere alla definitiva cancellazione di tutti i miei dati personali da tutti i vostri supporti informatici e/o archivi cartacei. Per i fatti su esposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili qualora ne sussistano le ragioni Annalisa Puiatti
Per i fatti su esposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistano le ragioni Annalisa Puiatti
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
ANNALISA PUIATTI

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12152112419) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.05.08 – Artuso MIRKO CRISTIAN GIOVANNI – SPN – 12151855858

Oggetto: 2021.05.08 – Artuso MIRKO CRISTIAN GIOVANNI – SPN – 12151855858

DENUNCIANTE
Nome: MIRKO CRISTIAN GIOVANNI
Cognome: Artuso
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:28 Ottobre 2020
luogo iniziale del fatto segnalato:Vittorio Veneto, via G Oberdan n.°44 cap 31029
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:Ceccardo Rivadossi nato a Brescia residente presso condominio denominato Zeus con sede in via Bonisiolo al civico n.° 11/B Casale sul Sile provincia di Treviso (TV) titolare presso la ditta Eurometaltech s.r.l. con sede in Frescada via G. Taliercio n.°37 cap 31022 Treviso (TV) tel. fisso: +39 0422 963581 tel. mob.: +39 3408 998180 email: info@eurometaltech.com

DENUNCIA QUANTO SEGUE
DENUNCIA QUANTO SEGUE
Con la presente denuncia si richiede per tanto che vengano indagati per i reati di ingiurie, diffamazione, diffamazione aggravata, calunnia, falso ideologico, falso in atto pubblico, false attestazioni in atti dello stato civile la persona sopra identificata che ha testimoniato dichiarando fatti non corrispondenti alla realtà distorgendoli, riportando parole di altre persone non veritiere.
Il giorno 09 giugno del anno 2020 l’avvocato di contro parte Irene Ceolin con studio in Marcon provincia di Venezia, sottoscrive il ricorso d’urgenza per motivi gravi e visto il periodo pandemico lo invia al tribunale competente, telematicamente su apposita pec. “procedimento N.R.G. 2588/2020” – promosso presso la volontaria giurisdizione da Vallongo Valter nei confronti di Rivadossi Paola, nel quale si denunciano dei maltrattamenti delle Minori Desirè di anni 16 e Gaia di anni 8 entrambe di cognome Vallongo, maltrattamenti eseguiti da Artuso Mirko con il silenzio assenso della Rivadossi Paola. Durante il percorso in CTU durato un anno seguiti da Psicologo Psicoterapeuta Psicopedagogista affiancati dalla CT di parte é emerso che lo stesso Ceccardo Rivadossi raccontava falsità, riportando fatti riportati dalla madre Amalia Maria Bignami, Vallongo Valtrer e Desirè Vallongo, quest’ ultima tra l’altro ritrattando in sede di CTU dichiarando di aver ingigantito la situazione per voler attirare l’assenza costante del padre.
In particolare lo stesso dichiarava riporto testo “Quanto alle problematiche che poteva ravvisare in Desirè ha risposto che gli pareva solo attraversare un momento di transizione adolescenziale gravato da una situazione famigliare per la quale tutto si amplificava , diventando, dalle sue parole, “un problema insormontabile”” nascondendo informazioni di cui era in possesso ma depositate agli atti.
Ancora dichiara “Interpellato dalla CTU su alcuni episodi che sarebbero accaduti con il suo ragazzo, il signor Ceccardo non si è dimostrato molto preoccupato, ritenendo che l’adolescenza di Desirè non fosse diversa da quella delle ragazze della sua età,” omettendo però che lo stesso chiamato in casa in maggio 2020 dalla Madre Rivadossi Paola e reso partecipe di quanto stesse accadendo mediante documentazione riferiva che in caso di bisogno di contattarlo che mandava lui stesso una persona a fargli fare una ripassatina a suo dire, fargli passare un brutto quarto d’ora al ex fidanzatino di Desirè tale Volpato Francesco, quindi anche in questo caso è stato omesso di dichiarare la verità alla CTU-CTP.
Ancora riportava ” si è riferito ad aspetti relativi al contesto ambientale, al lamentarsi di non avere molta libertà, di essere “ sempre costretta dalla mamma e dal compagno a fare cose che non vuole”, precisando :”la obbligano a fare cose che lei non vuole fare”, e viene obbligata alla presenza del fratello e delle sorelle”. anche in queste parole trascritte viene dichiarato il falso tra l’altro documentato.
Riporto ancora “Invitato a riferire il proprio parere in merito a Francesco, il fidanzatino di Desirè, il signor Ceccardo ha dichiarato di ritenerlo” “un semplicissimo ragazzo di 18 anni, 17, 18 anni, non diverso dai ragazzi della sua età”, dicendo di non conoscerlo a fondo, ma di essersi informato, concludendo :” […] non lo vedo così diverso o così problematico da dire: è un problema, c’è un problema. Ci sono due adolescenti che stanno vivendo assieme una situazione familiare complicata, in un momento probabilmente sbagliato della loro adolescenza,”
Ancora riporto “Sul rapporto della nipote con il signor Mirco, il compagno della signora Rivadossi, si è espresso vedendolo come “molto conflittuale”, commentando :”, ma è ovvio che sia così, non poteva essere altrimenti visto quello che è successo e come si è sviluppata tutta questa storia. Il giorno che suo padre è uscito di casa lui è entrato, non poteva essere altrimenti”, queste sono circostanze non veritiere di cui il Ceccardo non conosce ma dichiara per sentito dire dalla madre Amalia Maria Bignami e Vallongo Valter.
Riporto ancora “aggiungendo di aver sempre avuto un buon rapporto, buonissimo con sua sorella,” anche in questa frase dichiara il falso in quanto omette però di avergli messo le mani a dosso in più di una occasione.”
A fine del procedimento peritale sono state scongiurate tutte le accuse penali mosse dal Sig. Vallongo Valter infatti con provvedimento emesso il 20 aprile 2021 il giudice rigettava tutte le richieste formulate dall’attore per conto del suo procuratore, lasciando pressoché invariato tutto, l’affidamento delle minori alla madre, l’affidamento della casa coniugale alla madre, il mantenimento delle minori in egual misura.
Posso documentare quanto descritto mediante documenti elettronici, file audio e cartacei, non che gli atti emessi dall’avvocato Irene Ceolin difensore del Vallongo, mediante relazione del CTP del procuratore del Vallongo, mediante relazione della CTU del tribunale, messaggistica WhatzApp e Messanger.
Allego le dichiarazioni rese….
COLLOQUIO CON IL SIGNOR CECCARDO RIVADOSSI
Gli incontri con i familiari dei due nuclei si sono conclusi con l’audizione del signor Ceccardo, zio materno, sentito da solo, avendo lo stesso specificato di non voler essere coinvolto nella vertenza tra i due ex coniugi. Reso edotto quindi dalla Ctu sulle finalità della convocazione è stato invitato ad esprimere e il proprio pensiero in merito alle modalità con cui egli poteva essere d’aiuto nella situazione alle nipoti; ha lo stesso informato di avere una figlia 16 anni e la CTU ha quindi sottolineato l’importanza che il rapporto con questa cugina vicina d’età poteva ricoprire per Desirè. Invitato a fornire il proprio punto di vista, il signor Ceccardo ha espresso tutta la sua disponibilità, nei confronti della nipote , la sua prima nipote, come ha tenuto a sottolineare-, asserendo di esserle sempre stato di supporto, e che aveva “ un buon rapporto, un buonissimo rapporto “, con lui e con sua moglie. Ricordando che era stata a pranzo da loro anche la settimana precedente , ha segnalato:” di qualsiasi cosa Desirèe abbia avuto bisogno mi ha sempre cercato, mi ha sempre chiesto, viene da noi quando non ha, o ha modo di sfogarsi, vuole sfogarsi…”. La ragazza aveva pertanto modo di recarsi dallo zio anche in modo indipendente data la vicinanza abitativa. Quanto alle problematiche che poteva ravvisare in Desirè ha risposto che gli pareva solo attraversare un momento di transizione adolescenziale gravato da una situazione famigliare per la quale tutto si amplificava , diventando, dalle sue parole, “un problema insormontabile” , che la abbatteva e la faceva sentire in difficoltà . Interpellato dalla Ctu su alcuni episodi che sarebbero accaduti con il suo ragazzo, il signor Ceccardo non si è dimostrato molto preoccupato,, ritenendo che l’adolescenza di Desirè non fosse diversa da quella delle ragazze della sua età, rispondendo quindi alla consulente di parte paterna che gli aveva chiesto se fosse al corrente di quanto accaduto:”qualcosa mi dicono a casa, qualcosa no…”. La CTU ha ritenuto di dover sottolineare che c’erano degli aspetti particolarmente preoccupanti, potendosi cogliere dalle successive affermazioni dello zio che potesse avere delle informazioni parziali. Sulle difficoltà della nipote , a suo avviso non molto diverse da quelle di un’adolescente della sua età che viveva tale situazione familiare, si è riferito ad aspetti relativi al contesto ambientale, al lamentarsi di non avere molta libertà, di essere “ sempre costretta dalla mamma e dal compagno a fare cose che non vuole”, precisando :”la obbligano a fare cose che lei non vuole fare”, riportandosi pertanto ad aspetti adolescenziali , che in parte poteva vedere anche in sua figlia. Quanto alla nipote , ha precisato :” lei vuole libertà, vuole essere libera di fare delle scelte che non può fare […] la vedo… Desirè è molto matura per la sua età, molto più, molto più matura di una ragazzina di 17 anni, molto più matura, quindi la sua voglia di indipendenza va anche oltre le possibilità che in effetti lei ora ha […] di uscire, di fare, di vedere le sue cose, di stare fuori se vede le sue cose… e viene obbligata alla presenza del fratello e delle sorelle”. Invitato a riferire il proprio parere in merito a Francesco, il fidanzatino di Desirè, il signor Ceccardo ha dichiarato di ritenerlo” “un semplicissimo ragazzo di 18 anni, 17, 18 anni, non diverso dai ragazzi della sua età”, dicendo di non conoscerlo a fondo, ma di essersi informato, concludendo :” […] non lo vedo così diverso o così problematico da dire: è un problema, c’è un problema. Ci sono due adolescenti che stanno vivendo assieme una situazione familiare complicata, in un momento probabilmente sbagliato della loro adolescenza, perché questo è un momento in cui non dovrebbero avere questi tipi di pensieri o problemi, dovrebbero avere più che altro un genitore che, se per indirizzarli nel momento in cui escono dalla strada, ma non così…” Sul rapporto della nipote con il signor Mirco, il compagno della signora Rivadossi, si è espresso vedendolo come “molto conflittuale”, commentando :”, ma è ovvio che sia così, non poteva essere altrimenti visto quello che è successo e come si è sviluppata tutta questa storia. Il giorno che suo padre è uscito di casa lui è entrato, non poteva essere altrimenti”, intendendo pertanto stigmatizzare pertanto il comportamento materno. Da una domanda della ctu, si è avuto notizia di frequentazioni parse assidue con la nipote, :” io la sento e talvolta mi dice. -zio posso venire?- oppure la chiamo io: -vuoi venire? Vieni, andiamo al centro commerciale, andiamo a fare un giro, andiamo a cena fuori-“, e di un rapporto tra cugine parso molto positivo (“si vogliono un bene dell’anima […] hanno un anno di differenza però sono molto, sono legatissime”). Quanto ai rapporti con la sorella, il signor Ceccardo ha risposto con molta chiarezza di non condividerne certe scelte in relazione ai figli, commentando : “secondo me sono sbagliate perché in questa precisa situazione, secondo il mio punto di vista, le scelte che due adulti andrebbero a fare dovrebbero essere in funzione del far star bene i figli invece di fare scelte per ripicca personale, per scelte personali o per idee personali, questa situazione, visto che ci siete arrivati voi che siete genitori dovreste pensare al bene dei figli prima, quindi … invece di arrivare a questo punto ci si sedeva a tavola e si discuteva…Invitato a spiegare a quali scelte si riferisse, lo stesso ha precisato : “innanzitutto la prima clamorosa che mi viene in mette è il mettere al mondo altri due figli in una situazione già complicata per quelli che ci sono… con una situazione familiare che è…” aggiungendo di aver sempre avuto un buon rapporto, buonissimo con sua sorella, ricordando che si erano sempre aiutati fino a quando, dalle sue parole, la sua vita aveva preso una piega “ con delle idee strane, con dei movimenti, con delle situazioni che creava appositamente che non poteva condividere”. Della sorella, del carattere, ha messo in evidenza che fino a che le si dava ragione tutto poteva essere “ meraviglioso e splendente” e che dal momento in cui qualcuno le diceva che stava sbagliando allora – ha commentato- “ scoppia una bomba, scoppia il finimondo e non vuole più sentire ragioni”. A conclusione, quanto ad essere una figura di supporto per le nipoti, il signor Ceccardo, come chiaramente dagli interventi resi, ha dato la sua piena disponibilità, specificando di voler restare fuori dal conflitto tra gli ex coniugi , come cose loro , tra persone adulte , come avrebbe chiarito :” […] tenetemi fuori, non voglio sapere niente delle vostre cose, io ci sarà solo se le mie nipoti hanno bisogno delle cose, chiamatemi se loro hanno bisogno”. E’ stata una riflessione sulla quale non si è potuto che convenire, valutando come lo zio paterno possa costituire un’indubbia positiva risorsa per le nipoti, grazie ad un legame caratterizzato da buone consuetudini nelle frequentazioni, come figura in particolare che è parsa ricercata e apprezzata da Desiré.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MIRKO CRISTIAN GIOVANNI Artuso

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12151855858) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.05.05 – PIVA ALESSANDRA – SPN – 121515103228

Oggetto: 2021.05.05 – PIVA ALESSANDRA – SPN – 121515103228

DENUNCIANTE
Nome: ALESSANDRA
Cognome: PIVA
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:01/04/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:ORATORIO CASA DI SAN GIUSEPPE “P. MARIO MERLIN”, PIEVE DI SOLIGO (TV)
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:ISP. GIACOMIN R.

DENUNCIA QUANTO SEGUE
IN DATA 01/04/2021 MI SONO RECATA PRESSO L’ORATORIO FEMMINILE, CASA DI SAN GIUSEPPE “P. MARIO MERLIN” IN PIEVE DI SOLIGO, VIA L. CHISINI 89, CON ARRIVO ALLE ORE 8:20 PER “SVOLGERE ATTIVITA’ DI ASSISTENZA INFANZIA E ATTIVITA’ LUDICHE RICREATIVE”, SPOSTAMENTO RIENTRANTE NELLO STATO DI NECESSITA’, IN QUALITA’ DI VOLONTARIA DEL GRUPPO INFORMALE “91048430267”, AVENTE CODICE ATECO 98.20.00, ATTIVITA’ NON SOSPESA DAL DPCM 02/03/2021, COME DICHIARATO DALL’AUTOTODICHIARAZIONE CHE HO PRESENTATO ALL’AGENTE ALLEGANDO ALLA STESSA IL MODULO DI RICHIESTA DI VOLONTARIATO AL SUDDETTO GRUPPO DATATA 05/11/2020.
NEL VERBALE DI CONTESTAZIONE N. 33/2021 DEL 01/04/2021 MI VENGONO NOTIFICATE LE SEGUENTI VIOLAZIONI: ART. 4 DL 18/2020 CONV. L. 35/2020 – DPCM 02/03/2021 ART. 4 , ART. 40 E ART.40.
NEL VERBALE VIENE SCRITTO CHE IO MI STAVO RECANDO PRESSO L’ORATORIO ALLE ORE 10:00, COSA NON VERA. L’AGENTE INFATTI E’ ENTRATO NELLA PROPRIETA’ TROVANDO I CANCELLI APERTI A CAUSA DEI LAVORI AL PIANO TERRA. L’AGENTE ACCERTATORE SI E’ PRESENTATO ALLA PORTA DALLA STANZA DATA AL GRUPPO, PER SVOLGERE LE ATTIVITA’, VERSO LE ORE 10:00, HO DICHIARATO CHE PRESTAVO SERVIZIO IN QUALITA’ DI VOLONTARIA PRESSO IL GRUPPO SUDDETTO CON FINALITA’ DI ASSISTENZA MINORI. L’AGENTE HA POI CHIESTO LE GENERALITA’ A ME MEDESIMA E AI BAMBINI PRESENTI, DOPO SI CIO’ MI E’ STATO DETTO CHE NON ERANO CONSENTITE ATTIVITA’ SCOLASTICHE, AL CHE HO RIBADITO CHE L’ATTIVITA’ ERA DI CARATTERE ASSISTENZIALE E LUDICA, L’AGENTE HA ANNOTATO I NOSTRI NOMI FOTOGRAFATO I MIEI DOCUMENTI IDENTIFICATIVI. HO CHIESTO ALL’AGENTE SE POTEVO CHIAMARE UNA DELLE RESPONSABILI PER CHIARIRE LA SITUAZIONE CON LEI, DANDOMI CONFERMA, HA POI RIBADITO CHE LE ATTIVITA’ SCOLASTICHE NON ERANO CONSENTITE, HO SPIEGATO ALL’AGENTE CHE IL GRUPPO ERA COSTITUITO DA SOLI TRE NUCLEI FAMILIARI E CHE LO STESSO E’ STATO CREATO AL FINE DI DARE ASSISTENZA AI FIGLI, ANCHE PER EVITARE CHE L’ACCUDUMENTO RICADA SUI NONNI. DOPO DI CHE L’AGENTE HA LASCIATO LA STANZA E NON HO PIU’ AVUTO NESSUN CONTATTO CON LUI.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
ALESSANDRA PIVA

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121515103228) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.05.05 – CATTARIN SABA – SPN – 121515161743

Oggetto: 2021.05.05 – CATTARIN SABA – SPN – 121515161743

DENUNCIANTE
Nome: SABA
Cognome: CATTARIN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:12/01/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:LANCENIGO V.LO CAVOUR
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:BARBON LUCA

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Segnalo quanto segue:
Risulto ancora oggi moglie di Barbon Luca anche se entrambi conduciamo separatamente la propria vita.
Non ho un lavoro e non riesco ad occuparmi economicamente dei nostri due figli. Infatti Luca ,mio ex marito ,fino a pochi giorni fa si occupava economicamente dei nostri due figli. Ho sempre dovuto chiedere il favore di darmi ciò che serve per nutrirli e vestirli.
Da gennaio 2021 Luca mi ha sempre chiesto di occuparmi di sua madre ,incapace di intendere e di volere ( arrivata improvvisamente il 12 gennaio 2021) .
Finora sono stata disponibile per quanto ho potuto ,ma ora mi viene chiesto di controllarla mentre in realtà viene “segregata” in taverna dal 3 maggio 2021. Io non sono mai stata d’accordo su questa sua personale scelta perchè la ritengo un sequestro di persona. Capisco che la madre debba essere controllata soprattutto per la sua incolumità , ma credo ci siano soluzioni migliori e comunque non sono certo io che devo decidere cosa fare nè tantomeno esser coinvolta .Tengo a precisare che mi sono sempre occupata, per quello che potevo, anche della figlia piccola di Luca ,avuta da una precedente relazione che oggi risulta essere alquanto problematica. Infatti la ex coppia non va più d’accordo ed anche in questo caso Luca ha cercato di coinvolgermi a tal punto da chiedermi di andare a testimoniare in suo favore diffronte a tre psicologi, coinvolgendo anche i nostri due figli ,di cui una minore.
Luca da fine aprile ha deciso di non darmi più il denaro che serve per i nostri due figli ,in particolare perchè non accetto di contribuire ad occuparmi di sua madre( che, ripeto, è “segregata” in taverna) e di questo non devo e non voglio essere complice.
Il giorno 3 maggio 2021 ho chiesto a Luca i soldi per il mangiare dei nostri figli e lui ha alzato la voce ,come fa spesso, dicendomi: “Te l’ho già detto! Adesso basta soldi! Sono dieci anni (non so a quale tempo si riferisca)che li mantengo io. Ora ti arrangi tu!” Io gli ho risposto;: se vuoi non darmi i soldi per me stessa ,ok, ma loro sono anche i tuoi figli. Lui mi ha risposto: “ora penso solo alla piccola!(intendeva quella avuta dalla precedente relazione di circa cinque anni fa) e del resto non me ne frega più niente!”
Luca mi ha sempre minacciata di non darmi i soldi quando mi rifiutavo di fare ciò che mi chiedeva, ma finora, prima o poi, i soldi mi venivano dati. Ora invece non mi dà alcunchè. Ieri, 4 maggio 2021,ho presentato a Luca anche una piccola lista della spesa per qualche giorno settimanale contenente voci relative al mangiare dei nostri due figli, ma l’ha strappata e gettata a terra.
Tengo a ribadire che non ho mai voluto nè voglio essere coinvolta nella gestione della mamma di Luca e concludo dicendo che ritengo fondamentale che i figli non debbano subire danni, anche economici.
Saba Cattarin
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
SABA CATTARIN

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121515161743) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
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2021.05.02 – PENZO LUISA – SPN – 121512121247

Oggetto: 2021.05.02 – PENZO LUISA – SPN – 121512121247

DENUNCIANTE
Nome: LUISA
Cognome: PENZO
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:FIN DAL PRIMO ISTANTE IN CUI HANNO INIZIATO A TRATTARE ILLEGALMENTE I MIEI /NOSTRI DATI PERSONALI
luogo iniziale del fatto segnalato:TAMBRE
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:COMUNE DI TAMBRE

DENUNCIA QUANTO SEGUE
La presente segnalazione all’avvenuta pubblicazione in GAXETA UFICIALE verrà notificata tramite email a enti e/o istituzioni straniere riconducibili alla stato straniero occupante italiano.
In qualità di Cittadina Veneta di Nazionalità Veneta Autodeterminata sotto egida del Movimento de Liberasione Nasionale del Popolo Veneto e Governo Veneto Provisorio ho preso atto che :
lo STATO STRANIERO italiano occupa illegalmente i Territori della Repubblica Veneta e che esso unitamente a tutti i suoi enti e/o istituzioni opera in DIFETTO ASSOLUTO DI GIURUSDIZIONE all’interno dei Territori della Repubblica Veneta .
In conseguenza di quanto sopra palesato comunico quanto segue :
Io sono Cittadina Veneta di Nazionalità Veneta Autoderminata sotto l’egida del Movimento de Liberasione Nasionale del Popolo Veneto e del Governo Veneto Provisorio .Di conseguenza si ribadisce una volta per tutte ed in modo perentorio che l’imposta cittadinanza italiana non mi appartiene e tantomeno mi identifica (art.15 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani).Pertanto non voglio e non devo sottostare ad alcuna illegale pretesa e/o disposizione italiana.
Qualsiasi tentativo messo in atto nei miei confronti da istituzioni e/o enti riconducibili alla stato straniero occupante italiano che con il suo verificarsi incorpori e reiteri tentativi intimidatori atti ad imporre contro la mia volontà qualsiasi disposizione,norma,pretesa economica, costituisce violazione dell’art.2 paragrafo 4 della Carta delle Nazioni Unite .
Con la notifica della presente segnalazione siete diffidati a cancellare tutti i miei dati personali siano essi in forma cartacea e/o telematica,numeri di cellulare compresi ,fino ad oggi in vostro possesso i quali dovranno essere immediatamente e definitivamente eliminati da tutti i database e/o archivi informatici e/o cartacei riconducibili allo stato straniero occupante italiano e/o a qualsiasi istituzione e/o ente ad esso riconducibile e NEGO L’AUTORIZZAZIONE AL TRATTAMENTO DI TUTTI I MIEI DATI PERSONALI (riferimento UCC 1-103).Pertanto con decorrenza immediata siete diffidati a provvedere alla definitiva cancellazione di tutti i miei dati personali da tutti i vostri supporti informatici e/o archivi cartacei .
Per i fatti su esposti si chiede registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili qualora ne sussistano le ragioni.
Luisa Penzo
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
LUISA PENZO

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MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121512121247) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.04.29 – ARTUSO MIRKO CRISTIAN GIOVANNI – SPN – 121439123235

Oggetto: 2021.04.29 – ARTUSO MIRKO CRISTIAN GIOVANNI – SPN – 121439123235

DENUNCIANTE
Nome: MIRKO CRISTIAN GIOVANNI
Cognome: Artuso
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:28 ottobre 2020
luogo iniziale del fatto segnalato:Vittorio Veneto, via G Oberdan n.°44 cap 31029
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:Battistuzzi Michela 1970 nata a Bologna residente in Marcon in via Armando Diaz civico n.° 92 lavora presso il Casino di Venezia denominato Cà Noghera sito in via Paliaga al civico 4,6,8 con mansione di pulizie dell’ambiente sala e servizi.

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Con la presente denuncia si richiede per tanto che vengano indagati per i reati di ingiurie, diffamazione, diffamazione aggravata, calunnia, falso ideologico, falso in atto pubblico, false attestazioni in atti dello stato civile la persona sopra identificata che ha testimoniato dichiarando fatti non corrispondenti alla realtà distorgendoli a favore del Vallongo e riportando informazioni per sentito dire quindi non veritiere.
Il giorno 09 giugno del anno 2020 l’avvocato di contro parte Irene Ceolin con studio in Marcon provincia di Venezia, sottoscrive il ricorso d’urgenza per motivi gravi e visto il periodo pandemico lo invia al tribunale competente, telematicamente su apposita pec. “procedimento N.R.G. 2588/2020” – promosso presso la volontaria giurisdizione da Vallongo Valter nei confronti di Rivadossi Paola, nel quale si denunciano dei maltrattamenti delle Minori Desirè di anni 16 e Gaia di anni 8 entrambe di cognome Vallongo, maltrattamenti eseguiti da Artuso Mirko con il silenzio assenso della Rivadossi Paola. Durante il percorso in CTU durato un anno seguiti da Psicologo Psicoterapeuta Psicopedagogista affiancati dalla CT di parte é emerso che la stessa Michela Battistuzzi raccontava falsità e viene subito ripresa da CTU e CTP allego testo “La CTU ha fatto presente che da quanto raccontato dagli interessati sembrava che la fase di convivenza della coppia fosse durata abbastanza a lungo, contemporaneamente alla frequentazione da entrambe le parti con i nuovi compagni, diversamente da quanto asserito dalla signora Battistuzzi che ha dichiarato che non era passato molto tempo da quando avevano iniziato la loro relazione, ad aprile-maggio.” Sempre in corso di dibattimento è emerso che la figlia maggiore ha raccontato numerose bugie per attirare l’attenzione del padre fin prima assente e la stessa è stata aggirata da un comportamento malato della nonna materna e del padre i quali l’avrebbero indotta a perseverare nel raccontare bugie con intento del Vallongo di accaparrarsi la casa coniugale e della Bignami di portarsi a vivere con se in casa le nipoti in quanto il Vallongo era impossibilitato nel accudimento quotidiano per problemi lavorativi. A fine del procedimento peritale sono state scongiurate tutte le accuse penali mosse dal Sig. Vallongo Valter infatti con provvedimento emesso il 20 aprile 2021 il giudice rigettava tutte le richieste formulate dall’attore per conto del suo procuratore, lasciando pressoché invariato tutto, l’affidamento delle minori alla madre, l’affidamento della casa coniugale alla madre, il mantenimento delle minori in egual misura.
Posso documentare quanto descritto mediante documenti elettronici, file audio e cartacei, non che gli atti emessi dall’avvocato Irene Ceolin difensore del Vallongo, mediante relazione del CTP del procuratore del Vallongo, mediante relazione della CTU del tribunale, messaggistica WhatzApp e Messanger.
Allego le dichiarazioni rese….
COLLOQUIO CON LA SIGNORA MICHELA BATTISTUZZI
In data 28 ottobre è stata sentita la compagna del signor Vallongo, signora Michela Battistuzzi (n.’70) che , presentandosi, di sè ha riferito di essere nata a Bologna dove la famiglia si era trasferita per il lavoro del padre (“lavorava all’Enel”) , originario di Orsago, dicendo di essere rientrata in Marcon nel ’76, dove abita e vivono anche i suoi genitori. Ha due sorelle , una maggiore e una minore. Invitata a riferire brevemente in merito alla sua storia di vita, ha riportato di aver frequentato le scuole superiori e di essere diplomata in ragioneria come analista contabile; ha descritto i periodi infantile e adolescenziale (“ un po’ come tutti, ci sono gli alti e i bassi […] “), ritenendo di aver avuto “da ragazza, una vita abbastanza tranquilla”, pur con degli scontri con il padre, una persona che – dal riferito- aveva sempre avuto un carattere molto forte e autoritario, dando tuttavia loro la possibilità di fare le loro esperienze. Dal punto di vista lavorativo aveva avuto nel corso degli anni esperienze diverse , dai lavori più umili, anche presso un avvocato e per cinque anni in una pizzeria al taglio , fino all’occupazione , da quasi vent’anni presso il casinò vicino all’aeroporto di Tessera svolgendo “ il lavoro di sala, riordino sala e sanificazione “. Su richiesta dalla CTU, ha comunicato di essere occupata a turni, a fasce orarie, con due riposi ogni quattro giorni , risultando il sabato e la domenica liberi ogni due mesi. Quanto alla propria vita affettiva antecedente al legame attuale, ha risposto di ritenere di non essere stata molto fortunata , del rapporto con il signor Vallongo riportando :” era all’epoca il mio confidente […] lo conosco da più di vent’anni […] io avevo circa sui 27 anni che abbiamo cominciato a conoscerci”. Della stessa compagnia , la signora si è riferita ad un rapporto amicale molto importante , ad un “volersi bene come persone”, caratterizzato dal rispetto che avevano sempre avuto reciprocamente , con un legame particolare . (” io stavo male se magari succedeva qualcosa di negativo e viceversa”). Accumunati da tante cose, ha riportato che parlavano “ tranquillamente”, ma che era più lei che parlava, segnalando :” forse parlavo più io, perché lui è sempre stato un po’ introverso, però forse era il mio modo di fare che forse lo tranquillizzava, ho sempre avuto toni abbastanza tranquilli, ogni tanto c’era il mio pianto perché magari aveva avuto sta relazione che era andata a finire male”. Su quando la relazione con il signor Vallongo fosse cambiata, la signora ha riportato che era passato molto tempo, affermando che durante il suo matrimonio si sarebbero visti tre- quattro volte, a casa sua , con Desirè molto piccola, sempre sentendosi per telefono. Al tempo la situazione in casa tra i due coniugi risultava tranquilla, e riteneva che tutto andasse bene, forse anche per il carattere particolarmente riservato del compagno nel “non fa vedere, non fa trapelare che c’era qualcosa che non andava”. Riferendosi alla Pasqua del 2013 , ha riportato che l’aveva chiamata per confidarle che la moglie gli aveva comunicato di avere una relazione, per il bisogno di sfogarsi con qualcuno, secondo un rapporto amicale , asserendo :” l’ho visto proprio… Molto giù di morale, lui per essere così…veramente per confidarsi, per chiamarmi, sentivo la sofferenza sua, vuol dire che proprio stava soffrendo quindi io ho accettato”, tenendo a sottolineare:” , quindi non è niente vero tutto quello che ha detto la Paola Rivadossi che noi avevamo intrapreso prima una relazione, è tutto falso anzi è l’opposto, perché c’erano i vicini che vedevano che il signor Mirko portava la colazione al mattino quando Valter andava a lavorare”. Proseguendo il racconto, ha asserito che lui la chiamava, che ogni tanto si trovavano, da parte sua ascoltando quanto intendeva dirle, mettendo in evidenza che la signora Rivadossi ”non era molto convinta di quello che stava facendo”;aveva intrapreso la relazione con il signor Artuso , ma – dalle sue parole – “ allo stesso tempo gli rompeva le scatole a Valter perché forse aveva avuto un ripensamento”, commentando che alla fine poteva avercela con lei in quanto “ forse voleva avere tutti e due”e che non sapeva poi alla fine se era giusto o non giusto”, e che era sempre incerta . Secondo quanto raccontato , ad un certo punto era stato il signor Vallongo a decidere di separarsi, riferendo:” più convinto rispetto a una volta, perché era già la seconda volta che lo cornificava, quindi alla fine ha detto: -ascolta, tu prendi la tua strada e io… Tu prendi la tua insomma”. Secondo la signora , “ visto che comunque gli aveva detto di uscire e di trovarsi qualcun altro”, probabilmente non le andava bene che fosse lei “ quel qualcun altro”. A domanda della CTU, ha risposto che la loro relazione sarebbe iniziata “dopo due mesi circa”, e di non sapere da quanto la signora Rivadossi frequentasse il signor Artuso, dicendo che il compagno aveva già dei dubbi a gennaio. Sul cosa fosse accaduto, dal suo punto di vista, all’interno del nucleo famigliare a seguito dell’ingresso suo e di quella di Mirko come nuovi compagni dei genitori, la signora Battistuzzi del signor Vallongo ha dichiarato :” è stato sbattuto fuori casa a luglio, mi ricordo benissimo, perché io ero stata, posso dire, ero stata invitata diciamo a cena visto che la Paola, la Paola usciva sempre con Mirko apposta perché aveva una forma di gelosia…e non voleva che uscisse con me, quindi lui stava a casa con le bimbe […]”. La CTU ha fatto presente che da quanto raccontato dagli interessati sembrava che la fase di convivenza della coppia fosse durata abbastanza a lungo, contemporaneamente alla frequentazione da entrambe le parti con i nuovi compagni, diversamente da quanto asserito dalla signora Battistuzzi che ha dichiarato che non era passato molto tempo da quando avevano iniziato la loro relazione, ad aprile-maggio. La dott.ssa Scorla (CTP) ha riportato la signora all’ episodio del giugno del 2013 , avendo la stessa a riferire che , invitata a cena a casa una sera in cui le bambine erano dalla nonna, quando era già iniziata la loro relazione , la signora Rivadossi, venuta a sapere che era lì , era andata a farle una sfuriata . Ha quindi precisato che da parte sua non c’era niente di male , visto che lei faceva entrare in casa il suo compagno , che usciva sempre e non dava la possibilità al signor Vallongo di fare altrettanto. Delle bambine , ha precisato che erano arrivate con la nonna che se n’era andata, e che Desirè assistendo alla scenata ,si era messa a piangere ; Gaia era piccolissima e suo padre cercava di farla addormentare in un’altra stanza, mentre Desirè era accanto a lei. Della signora Rivadossi ha riportato che sarebbe stato il compagno a fermarla, dicendo che le si era scagliata addosso, non volendo che fosse lì, offendendola pesantemente , riportando. “ mi ha dato della t…., p….., che penso ha sentito tutto il condominio, tutto il vicinato e anche sui social, che io potevo anche denunciarla”. Si sarebbe a rivolta anche ad un avvocato, poi aveva deciso “ per il quieto vivere che c’era la Gaia troppo piccola, di momentaneamente lasciar perdere”. Su come fosse proseguita la vicenda, la signora ha riferito che la signora Rivadossi ce l’aveva con lei e che stressava Desirè quando andava da loro il fine settimana con molte domande, mettendola in difficoltà. come si capiva dall’audio della ricezione sul telefonino, nello stesso tempo in cui da parte sua si stava facendo una vita con un’altra persona con l’intenzione di avere dei figli . Aveva anche saputo che si era anche rivolta ad un legale per fare in modo che non vedesse le sue figlie, mettendone la signora Battistuzzi in evidenza l’incongruenza del comportamento dato che nello stesso tempo il suo compagno poteva vederle, e che era entrato a vivere in casa , commentando :“ un giorno dopo che tu hai sbattuto fuori tuo marito e io non posso vederle il fine settimana? “. Da parte sua aveva accettato subito le figlie presso di sé, sempre dicendo loro di non aver mai voluto prendere il posto della loro madre, di essere un’amica, una confidente, se volevano. Si è capito che la signora comunque, dati gli orari lavorativi, non vedeva molto le ragazze. Invitata a riferire in merito sulla collocazione attuale , in cui viveva con il compagno, la signora ha riportato, essendo sola, di aver a suo tempo preso in affitto un miniappartamento , una nuova costruzione con angolo cottura e soggiorno insieme, una camera, e un piccolo giardino, asserendo tuttavia di ricercare un’altra sistemazione. Nei fine settimana presso il padre , le ragazze dormivano in un divano letto in una condizione di indubbia precarietà – come ha riconosciuto- . segnalando di avere in precedenza pensato di reperire un’abitazione più ampia, cosa che finora non le era stato possibile sue problematiche di salute sofferte , confermando che non era loro intenzione rimanere lì. Alla richiesta di descrivere le minori e il rapporto che esse avevano con lei, la signora ha presentato Gaia come una bambina espansiva, molto allegra, Desrièe invece come particolarmente introversa, segnalando tuttavia che le pareva stesse cambiando, mettendo in evidenza che le erano state date a suo avviso troppe responsabilità su tutto quello che succedeva e che dal suo punto di vista la signora Rivadossi non aveva limiti nel parlare davanti alle figlie, dovendosi invitare evitare di coinvolgerle in situazioni che non conoscevano. Della ragazza, sottolineando che “molto difficile, adesso forse meno, però fino a qualche anno fa era difficile tirarle fuori le cose “, si è riportata in particolare alla sua posizione, dicendo di riferirsi , se le pareva che qualcosa non andasse , al compagno. Riportando che Desiré le avrebbe sempre detto –“ le tue conversazioni sono poche ma buone-“, la signora ha tenuto a segnalare di intervenire quando riteneva ci fosse bisogno di aiuto ; si è riferita ad un recente episodio in cui aveva avuto un malore e che piangeva , in cui aveva cercato di sostenerla dicendole :_” adesso devi cercare di avere più autostima di te stessa e visto che vai bene anche a scuola, a parte qualche materia, è giusto che continui… nel tuo formarti della tua vita, di quello che vuoi-“. Dal riferito, la signora è parsa riuscire ad avere un colloquio anche profondo con la ragazza che le avrebbe detto : “ hai fatto più te con poco che gli altri-“, riferendosi a sua mamma e al suo compagno, in presenza anche della zia e della nonna materna . Alla domanda della Ctu se avesse conosciuto Francesco, il ragazzo di Desirèe, ha risposto affermativamente , dichiarando di averlo visto poche volte , ricordando che erano dovuti andare a prenderli a Caorle , riportando “ anche lì la Desirèe è stata male […] un attacco di panico…”, un episodio del quale ha riferito:” praticamente la Desirè e Francesco erano a Caorle e, diciamo, volevamo andare a fare una passeggiata, fare una girata…è subentrata la chiamata della signora Paola che non accettava il discorso di Francesco, della relazione e quindi di portarla a casa assolutamente, e allora siamo andati su e siamo andati a prendere la Desiree […]“. Quanto all’intenzione, ripresa dalla dott.ssa Franco (CTP) se, nell’ipotesi in cui la signora Rivadossi lasciasse l’abitazione in cui attualmente si trovava, di proprietà del signor Valter, avesse intenzione di trasferirsi lì, la signora ha risposto negativamente, dichiarando però di essere a conoscenza della volontà del compagno di tornare a vivere in quella casa ,e che poteva essere un suo diritto essendo stato “ letteralmente sbattuto fuori “. Sui loro progetti in merito alla gestione di Desirè e Gaia, la signora ha fatto presente che il cambiamento di casa si rendeva opportuno indipendentemente dalla presenza delle minori , per le sue esigenze. Riflettendo in merito alla sua disponibilità settimanale, rispetto agli orari lavorativi, la signora ha riferito di avere due giorni alla settimana di riposo, tuttavia non fissi, che avrebbero permesso comunque una programmazione, come figura che poteva essere di supporto al padre. Nel merito la stessa, pur confermando la propria disponibilità , ha riferito di essersi messa in disparte nel corso degli anni ,”perché conoscessero di più il loro papà”- come ha precisato-, asserendo di averne anche parlato con Desirè, sottolineando : “ Volevo che stessero con il loro papà perché la Gaia era troppo piccola quando si sono separati, e per me è fondamentale”. Invitata dalla dott.ssa Scorla a riflettere in merito al suo impatto emotivo nell’ipotesi in cui le minori stessero più tempo con il signor Vallongo, la signora ha dichiarato che ne sarebbe stata molto contenta, ma che fondamentale era che lo fossero loro , non volendo che fosse un obbligo. Quanto alle possibili difficoltà, con molta tranquillità ha affermato di non vederne, asserendo che c’erano cose peggiori nella vita, commentando che era un po’ difficile fare delle previsioni , che dipendeva anche dall’altra parte; si è detta infatti preoccupata per le reazioni della signora Rivadossi e del compagno per come potevano influenzare le ragazze (“ che non facciano il lavaggio del cervello sulle cose negative”) , per quello che potevano dire, mettendo in evidenza che da parte loro non c’era mai stato nessun commento negativo (“ noi non abbiamo mai detto niente verso di loro, purtroppo loro l’inverso”); si è riportata al sentirsi giudicati, (“ il fatto di dover essere sempre sotto pressione “) ;segnalando che Desirè ora era grande , si è riferita a Gaia (“ non vorrei che facessero la stessa cosa “) , ricordando di essersi stupita quando ancora un anno fa spontaneamente aveva chiesto al padre perchè non vedessero la mamma il fine settimana rimanendo da lui durante la settimana, volendone mettere in evidenza la naturale disponibilità nei suoi confronti. Al rilievo della Ctu sui tempi di frequentazione paterni particolarmente limitati negli anni, tenendo conto che era disponibile almeno due giorni a settimana per poter essere di supporto, permettendo così una frequentazione maggiore, la signora ha dichiarato:” perché siamo sempre collegati alla gelosia, perché la Desirèe una volta mi ha chiesto di venire a fare i compiti a casa nostra, sono andata a prenderla finita la scuola, ha avvertito sua madre e sua madre le ha detto: -ah va bene, se preferisci così- perché avevano avuto un piccolo battibecco, io le avevo detto: -ok Desirèe vengo a prenderti a Casale e ti porto a casa così studi- è stata lì a studiare, dopo di che sua mamma…[…]”. La CTU ha fermato la signora chiedendole se in questi anni fosse mai accaduto che le minori fossero andate dal padre nonostante non fosse il turno di frequentazione, risegnalando la stessa che era accaduto poche volte per i limiti imposti dalla signora Rivadossi, riportando :” io le dico, quel giorno lì lei ha telefonato urlando che doveva andare assolutamente a casa perché voleva dormire da noi […] e lei assolutamente no, perché la maggioranza dell’affido e quindi devi venire a casa […]”. Dal riferito, Desirè sarebbe sempre stata molto limitata dalla madre nelle scelte , commentando la signora :” si sentiva, se lo richiedeva, non si sentiva a suo agio perché sapeva che sua madre non andava e quindi logicamente la richiesta di sua figlia era limitata”. Alla richiesta della dott.ssa Franco (CTP) sull’idea che idea si fosse fatta del compagno e della madre come genitori , la signora ha risposto:” di Valter ho un’idea ovviamente più ampia perché quando ci sono le figlie a casa nostra vedo, lui ha una pazienza impressionante e probabilmente ha sempre dato fiducia al cento per cento”, segnalando , quanto a Desirè, di avergli detto a volte di valutare bene quello che diceva, di non prendere tutto sul serio, e che aveva ammesso di averle dato troppa fiducia in ragione probabilmente dell’età molto difficile, riferendosi ad un certo suo“ buonismo”. Il compagno le aveva sempre detto “-io sono in questo modo, mia figlia mi assomiglia abbastanza e quindi ho piena fiducia”, non valutando invece che “ ognuno è fatto in modo diverso”,e di dover “ avere un po’ la mente un po’ più aperta e valutare bene le cose”.-.Si è espressa sulla signora Rivadossi asserendo di non poter “ dire più di tanto verso la Gaia”, ritenendo tuttavia quanto a Desiré :” in alcune situazioni la pressa parecchio, l’ha fatta rinchiudere molto più in se stessa e di conseguenza l’ha oppressa dicendogli anche: -non dire questo che è successo in casa nostra- […] quindi tutto addosso a lei”. La Dott.ssa Franco (CTP) ha chiesto che rapporto ci fosse tra il compagno e la madre della signora Rivadossi, avendo la stessa a confermare i buoni rapporti, tuttavia segnalando:” però Valter comunque ha la sua testa, ragiona e sa che certi atteggiamenti magari un po’ troppo vivaci, come lo è anche Paola, sicuramente non fa parte di lui, però magari concettualmente su certe cose è d’accordo…”. Aveva occasione di parlare con la signora quando telefonava, notando :” […] È una persona molto esplosiva caratterialmente, però concettualmente le cose che dice non sono sbagliate, le sbaglia forse nel modo, però concettualmente su certe cose sono d’accordo”, in particolare riferendosi al signor Artuso , commentando :” bisognerebbe un po’ indagare un po’ di più, perché non è una presenza molto positiva, ma penso anche per la Paola, io la vedo così”. Ha quindi risposto alla dott.ssa Scorla (CTP) di aver conosciuto Mirko dicendo di aver parlato qualche volta insieme sempre in presenza del compagno, approfondendo alla successiva richiesta di spiegare le motivazioni per cui lo descriverebbe come una persona poco positiva:” perché non è chiaro, cioè, se tu hai intenzione di fare una famiglia ti dai da fare, non ho mai capito… Non lavori, non vuole trovare un lavoro, con cosa vuoi andare avanti, con cosa vuoi tirare avanti”. Non lo vedrebbe infatti una persona responsabile riportando :“ anche nei riguardi della Desirè, quell’anno che lei è stata bocciata alle medie lui le diceva che era un ignorante, che non capiva niente…non si fanno cose”. Questi aspetti denigratori nei confronti della ragazza , sarebbero emersi dalla minore stessa che si sarebbe confidata con lei. Ricordando: “ha detto che diverse volte…tant’è vero che lei ad un certo punto non invitava neanche più la gente in casa perché diceva che ogni volta che arrivava qualche sua amica le diceva sempre qualcosa di negativo nei confronti suoi “, la signora ne ha stigmatizzato lo “ sminuire ulteriormente la figura della Desirè”, commentando :” si deve invece incentivare una bambina che sta crescendo, non dire queste cose […] se vedi che la stimoli in maniera negativa devi cambiare, non puoi adottare lo stesso metodo perché magari tu sei stato cresciuto così, devi vedere chi hai di fronte, in base a chi hai di fronte devi prendere le decisioni […]”.
Dal lungo e articolato colloquio intercorso la signora Battistuzzi ha confermato la propria disponibilità nel sostenere il compagno nella gestione delle minori, sembrando aver valutato tutto il contesto relazionale con adeguata criticità. Sapendosi porre con un atteggiamento maturo e responsabile, si è espressa pacatamente , privilegiando aspetti concreti e razionali, dando l’impressione di poter costituire per le minori un buon supporto nella situazione.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MIRKO CRISTIAN GIOVANNI Artuso

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121439123235) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.04.28 – CAVALLIN SILVIA – SPN – 121438165052

Oggetto: 2021.04.28 – CAVALLIN SILVIA – SPN – 121438165052

DENUNCIANTE
Nome: SILVIA
Cognome: CAVALLIN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:APRILE 2021
luogo iniziale del fatto segnalato:TREVISO
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:SPAMPINATO FILIPPO – RESPONSABILE U.P.D. ULSS2 ( UFFICIO PROCEDIMENTI DISCIPLINARI )

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Con la presente denuncia, comunico che nonostante i rigetti precedentemente inviati al Sig. SPAMPINATO FILIPPO, responsabile dell’ufficio procedimenti disciplinari (U.P.D.) dell’azienda ULSS n. 2 marca trevigiana, lo stipendio relativo al mese di aprile 2021 non mi è stato corrisposto.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
SILVIA CAVALLIN

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121438165052) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
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2021.04.26 – DA COL RICCARDO – SPN – 121436235356

Oggetto: 2021.04.26 – DA COL RICCARDO – SPN – 121436235356

DENUNCIANTE
Nome: RICCARDO
Cognome: Da Col
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:FIN DAL PRIMO ISTANTE IN CUI HANNO INIZIATO A TRATTARE ILLEGALMENTE I MIEI DATI PERSONALI
luogo iniziale del fatto segnalato:Treviso
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:Comune di Treviso

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Si premette che la presente segnalazione all’avvenuta pubblicazione in GAXETA UFICIALE verrà notificata tramite e-mail a enti o istituzioni straniere riconducibili allo stato occupante italiano.
In qualità di Cittadino Veneto di Nazionalità Veneta Autodeterminato sotto l’Egida del MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO E GOVERNO VENETO PROVISORIO, ho preso atto che:
Lo stato straniero italiano occupa illegalmente i Territori della Repubblica Veneta e che esso unitamente a tutti i suoi enti e a tutte le sue istituzioni opera in difetto assoluto di giurisdizione all’interno dei Territori della Repubblica Veneta. In conseguenza di quanto sopra palesato comunico quanto segue: io sono Cittadino Veneto di Nazionalità Veneta Autodeterminato sotto l’Egida del MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO E DEL GOVERNO VENETO PROVISORIO. Di conseguenza si ribadisce una volta per tutte ed in modo perentorio che l’imposta cittadinanza italiana non mi appartiene e non mi identifica (art. 15 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani). Pertanto non voglio e non devo sottostare ad alcuna illegale pretesa e/o disposizione italiana. Qualsiasi tentativo messo in atto nei miei confronti da istituzioni o enti riconducibili allo stato straniero occupante italiano che col suo verificarsi incorpori e reiteri tentativi intimidatori atti ad imporre contro la mia volontà qualsiasi disposizione, norma o pretesa economica costituisce violazione dell’art. 2 paragrafo 4 della Carta delle Nazioni Unite.
Con la notifica della presente segnalazione siete DIFFIDATI A CANCELLARE TUTTI I MIEI DATI PERSONALI, SIANO ESSI IN FORMA CARTACEA O TELEMATICA, NUMERI DI CELLULARE COMPRESI FINO AD OGGI IN VOSTRO POSSESSO, I QUALI DOVRANNO ESSERE IMMEDIATAMENTE E DEFINITIVAMENTE ELIMINATI DA TUTTI I DATABASE E/O ARCHIVI INFORMATICI E CARTACEI RICONDUCIBILI ALLO STATO STRANIERO OCCUPANTE ITALIANO E/O A QUALSIASI ISTITUZIONE E/O ENTE AD ESSO RICONDUCIBILE E NEGO L’AUTORIZZAZIONE AL TRATTAMENTO DI TUTTI I MIEI DATI PERSONALI (riferimento UCC1-103). Pertanto con decorrenza immediata siete diffidati a provvedere alla definitiva cancellazione di tutti i miei dati personali da tutti i vostri supporti informatici e/o archivi cartacei.
Per i fatti su esposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
Riccardo Da Col
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
RICCARDO Da Col

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121436235356) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.04.25 – BERGANTIN JURI – SPN – 121435231751

Oggetto: 2021.04.25 – BERGANTIN JURI – SPN – 121435231751

DENUNCIANTE
Nome: JURI
Cognome: BERGANTIN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:25/04/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:CENTRO COMMERCIALE PALLADIO, VICENZA
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:GUARDIE DEL CENTRO COMMERCIALE PALLADIO DI VICENZA

DENUNCIA QUANTO SEGUE
MI SONO RECATO PRESSO IL CENTRO COMMERCIALE PALLADIO CON UN AMICO NON AUTODETERMINATO. DOVEVO ENTRARE PRESSO IL SUPERMERCATO EMISFERO PER FARE DEGLI ACQUISTI, QUANDO MI SENTO CHIAMARE DA DUE GUARDIE DELLA SICUREZZA APPOSTATE FUORI DAL SUPERMERCATO STESSO. UNA DELLE DUE MI INTIMA DI PORTARE IMMEDIATAMENTE LA MASCHERINA SOPRA IL NASO, ALLORCHÉ IO GLI RISPONDO CHE NON HO L’OBBLIGO DI INDOSSARLA. A QUEL PUNTO MI CHIEDE DI ESIBIRE UNA CARTA CHE ATTESTI IL MIO ESONERO ED IO ESIBISCO LA MIA IDENTITÀ DICHIARATIVA, IDENTIFICANDOMI COME AUTODETERMINATO PRESSO IL MLNV. LUI RISPONDE DICENDO CHE ALTRE PERSONE “DEI NOSTRI” SONO STATI PRESI E PORTATI IN QUESTURA DALLA POLIZIA PERCHÉ NON INDOSSAVANO CORRETTAMENTE LA MASCHERINA. INIZIA UNA DISCUSSIONE E IO GLI RISPONDO CHE PUÒ PURE CHIAMARE I POLIZIOTTI, DATO CHE MINACCIAVA DI CHIAMARLI. ALLA MIA DOMANDA DI DARMI LE SUE GENERALITÀ, HA RIBATTUTO DICENDO CHE A ME NON DEVE FREGARMENE NULLA DI CHI È, COPRENDO ADDIRITTURA IL CARTELLINO APPESO SUI PANTALONI. QUESTO STA A SIGNIFICARE CHE SANNO DI ESSERE IN DIFETTO ASSOLUTO DI GIURISDIZIONE NEL TERRITORIO DELLA REPUBBLICA VENETA. NEL MOMENTO IN CUI VOLEVO FARE UNA FOTO AL SUO VISO, SI È PERMESSO DI METTERMI LE MANI ADDOSSO PER CERCARE DI PRENDERE IL TELEFONO. IL MIO AMICO TESTIMONE, HA VISTO BENE LE DUE GUARDIE. LA PERSONA CON CUI HO AVUTO LA DISCUSSIONE È DI MEDIA STATURA, CALVO, BIANCO. L’ALTRO È ALTO, CALVO, DI COLORE.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
JURI BERGANTIN

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121435231751) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.04.21 – BERGANTIN PAOLO – SPN – 121431152944

Oggetto: 2021.04.21 – BERGANTIN PAOLO – SPN – 121431152944

DENUNCIANTE
Nome: PAOLO
Cognome: BERGANTIN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:19/04/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:TORRI DI QUARTESOLO – VICENZA
soggetti ritenuti responsabili:SCONOSCIUTI MA RICONOSCIBILI
Precisazione:PERSONA IN DIVISA DIPENDENTE DELLA DYNAMO SECURITY S.R.L.

DENUNCIA QUANTO SEGUE
LUNEDI’ 19 APRILE 2021 ALLE ORE 16,20 CIRCA MI SONO RECATO AL NEGOZIO LEROY MERLIN SITO A TORRI DI QUARTESOLO (VICENZA) IN VIA BRESCIA 19 C/O PARCO COMM.LE LE PIRAMIDI.
DOVEVO FARE DEGLI ACQUISTI, MA PURTROPPO NON HO POTUTO FARLI.
ALL’ENTRATA C’ERA UNA PERSONA DELLA SICUREZZA INACARICATA DI CONTROLLARE LA TEMPERATURA ALLE PERSONE E TALE PERSONA DI NOME CLAUDIA VERGOLLI CHE LAVORA PER LA DITTA DYNAMO SECURITY S.R.L. DI VIA BUGATTA 13, CAP. 20121 MILANO. PROBABILMENTE SENTENDOSI UN PO’ SCERIFFO DELLA SITUAZIONE, PUNTAVA LA PISTOLA PER LA MISURAZIONE DELLA TEMPERATURA ALLA TESTA DI TUTTI. IO HO DETTO CHE NON AVREBBE DOVUTO PUNTARMELA ALLA TESTA MA AVREI ACCETTATTO DI ENTRARE SOLTANTO MISURANDOLA AL POLSO TANTO NON CAMBIAVA NULLA. TALE CLAUDIA VERGOLLI HA ESPRESSAMENTE DETTO CHE LEI NON ACCETTAVA IL POLSO E CHE IL SUO LAVORO L’AVREBBE SVOLTO SOLTANTO COSI’. A QUESTO PUNTO HO DETTO CHE SAREI ANDATO VIA SENZA ACQUISTI, MA NON L’HA MINIMAMENTE SCALFITTA. DOVEVA DIMOSTRARE LA PROPRIA AUTORITA’, E ALLORA ESERCITANDO LA MIA POSIZIONE DI AUTODETERMINATO AL MLNV HO CHIESTO I SUOI DATI. HA RISPOSTO DICENDO IL NOME E HA DETTO CHE AVREI POTUTO RIVOLGERMI TRANQUILLAMENTE ANCHE AL DIRETTORE MA FACENDO BEN INTENDERE CHE LEI NON MI AVREBBE FATTO PASSARE SE NON MI MISURAVA LA TEMPERATURA ALLA TESTA, COSA CHE OLTRETUTTO LASCIA INTENDERE UN SEGNO DI SOTTOMISSIONE. ALLORA HO TIRATO FUORI IL TELEFONO E HO CHIESTO DI POTERE FARE UNA FOTO AI CARTELLINI CON I SUOI DATI, COSA CHE A LEI NON SEMBRA AVERE DATO ALCUN FASTIDIO, QUASI FOSSE STATA UNA COSA PIACEVOLE.
AGGIUNGO CHE LA STESSA COSA E’ SUCCESSA NELLO STESSO PERIODO AD ALTRI COMPONENTI DELLA MIA FAMIGLIA.
SONO INOLTRE A PRECISARE, ALTRA COSA ALQUANTO STRANA, CHE HO CERCATO DI AVERE DA LEROY MERLIN UN INDIRIZZO E-MAIL PER POTERE INVIARE LA PRESENTE, MA NON C’E’ STATO VERSO DI AVERE UN RIFERIMENTO PUR AVENDO TENTATO IN VARI MODI. E ALCUNE TELEFONATE.
PER I FATTI SUEPOSTI SI CHIEDE LA REGISTRAZIONE A RUOLO GIUDIZIARIO DEI RESPONSABILI SE NE SUSSISTONO LE RAGIONI.
PAOLO BERGANTIN
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
PAOLO BERGANTIN

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121431152944) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

 

2021.04.15 – PENZO LUISA – SPN – 12142516137

Oggetto: 2021.04.15 – PENZO LUISA – SPN – 12142516137

DENUNCIANTE
Nome: LUISA
Cognome: PENZO
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:FIN DAL PRIMO ISTANTE IN CUI HANNO INIZIATO A TRATTARE ILLEGALMENTE I MIEI /NOSTRI DATI PERSONALI
luogo iniziale del fatto segnalato:Treviso
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:Comune di Treviso

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Sì premette che la presente segnalazione all’avvenuta pubblicazione in GAXETA UFICIALE verrà notificata tramite email a enti o istituzioni straniere riconducibili allo stato occupante italiano.
In qualità di Cittadina Veneta di Nazionalità Veneta Autodeterminata sotto l’Egida del MOVIMENTO DE LIBERASIONE NAZIONALE DEL POPOLO VENETO E GOVERNO VENETO PROVISORIO ,ho preso atto che :
lo stato straniero italiano occupa illegalmente i Territori della Repubblica Veneta e che esso unitamente a tutti i suoi enti e a tutte le sue istituzioni opera in DIFETTO ASSOLUTO DI GIURISDIZIONE all’interno dei Territori della Repubblica Veneta .
In conseguenza di quanto sopra palesato comunico quanto segue :

Io e tutti i componenti del mio nucleo familiare siamo Cittadini Veneti di Nazionalità Veneta Autodeterminati sotto l’Egida del MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO E DEL GOVERNO VENETO PROVVISORIO. Di conseguenza si ribadisce una volta per tutte in modo perentorio che l’imposta cittadinanza italiana non ci appartiene e non ci identifica (art.15 Dichiarazione Universale dei Diritti Umani) .Pertanto non vogliamo e non dobbiamo sottostare ad alcuna illegale pretesa e/o disposizione italiana .Qualsiasi tentativo messo in atto nei nostri confronti da istituzioni o enti riconducibili allo stato straniero occupante italiano che col suo verificarsi incorpori e reiteri tentativi intimidatori atti ad imporre contro la nostra volontà qualsiasi disposizione , norma o pretesa economica costituisce violazione dell’art.2 paragrafo 4 della Carta delle Nazioni Unite .
Con la notifica della presente segnalazione siete DIFFIDATI A CANCELLARE TUTTI I MIEI/NOSTRI DATI PERSONALI, SIANO ESSI IN FORMA CARTACEA O TELEMATICA, NUMERI DI CELLULARE COMPRESI FINO AD OGGI IN VOSTRO POSSESSO ,i quali dovranno essere immediatamente e definitivamente eliminati da tutti i database e / o archivi informatici e cartacei riconducibili allo stato straniero occupante italiano e/o a qualsiasi istituzione e /o ente ad esso riconducibile e NEGO/NEGHIAMO l’autorizzazione al trattamento di tutti i nostri dati personali (riferimento UCC 1-103).Pertanto con decorrenza immediata siete diffidati a provvedere alla definitiva cancellazione di tutti i miei /nostri dati personali da tutti i vostri supporti informatici e/o archivi cartacei.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
LUISA PENZO

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12142516137) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.04.15 – CAVALLIN SILVIA – SPN – 121425155143

Oggetto: 2021.04.15 – CAVALLIN SILVIA – SPN – 121425155143

DENUNCIANTE
Nome: SILVIA
Cognome: CAVALLIN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:FIN DAL PRIMO MOMENTO IN CUI HANNO INIZIATO A TRATTARE ILLEGALMENTE I MIEI / NOSTRI DATI PERSONALI
luogo iniziale del fatto segnalato:TERRITORI DELLA REPUBBLICA VENETA
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:TUTTI GLI ENTI E TUTTE LE ISTITUZIONI RICONDUCIBILI ALLO STATO STRANIERO OCCUPANTE ITALIANO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Si premette che la presente segnalazione, all’avvenuta pubblicazione in GAXETA UFICIALE verrà notificata, tramite e-mail, a enti e/o istituzioni straniere riconducibili allo stato occupante italiano.
In qualità di Cittadina Veneta di Nazionalità Veneta Autodeterminata sotto l’Egida del MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO e GOVERNO VENETO PROVISORIO,
ho preso atto che:
lo stato straniero italiano occupa illegalmente i Territori della Repubblica Veneta e che esso unitamente a tutti suoi enti e a tutte le sue istituzioni operano in difetto assoluto di giurisdizione all’interno dei Territori della Repubblica Veneta.
Quanto sopra palesato, comunico quanto segue:
io e tutti i componenti del mio nucleo familiare siamo Cittadini Veneti di Nazionalità Veneta Autodeterminati sotto l’Egida del MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO e GOVERNO VENETO PROVISORIO, di conseguenza si ribadisce una volta per tutte e in maniera perentoria che l’imposta cittadinanza italiana non ci appartiene e non ci identifica (art. 15 Dichiarazione Universale Diritti Umani).
Pertanto NON vogliamo e NON dobbiamo sottostare ad alcuna illegale pretesa e/o disposizione italiana. Qualsiasi tentativo messo in atto, nei nostri confronti, da istituzioni o enti riconducibili allo stato straniero occupante italiano, che col suo verificarsi, incorpori e reiteri tentativi intimidatori atti a imporre contro la nostra volontà qualsiasi disposizione, norma o pretesa economica, costituisce violazione dell’articolo 2 paragrafo 4 della carta delle Nazioni Unite.
Con la notifica della presente segnalazione, siete diffidati a cancellare tutti i miei / nostri dati personali, siano essi in forma cartacea o in forma telematica, numeri di cellulari compresi, fino a oggi in vostro possesso, i quali dovranno essere immediatamente e definitivamente eliminati da tutti i database e/o archivi informatici o cartacei, riconducibili allo stato straniero occupante italiano e/o a qualsiasi istituzione e/o ente a esso riconducibile e NEGO / NEGHIAMO l’autorizzazione al trattamento di tutti i nostri dati personali, riferimento UCC 1-103.
Pertanto, con decorrenza immediata, siete diffidati a provvedere alla definitiva cancellazione di tutti i miei / nostri dati personali, da tutti i vostri supporti informatici e/o archivi cartacei.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
SILVIA CAVALLIN

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121425155143) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.04.15 – CELOT BENEDETTO – SPN – 121425112139

Oggetto: 2021.04.15 – CELOT BENEDETTO – SPN – 121425112139

DENUNCIANTE
Nome: BENEDETTO
Cognome: CELOT
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:FIN DAL PRIMO MOMENTO IN CUI HANNO INIZIATO A TRATTARE ILLEGALMENTE I MIEI / NOSTRI DATI PERSONALI
luogo iniziale del fatto segnalato:TERRITORI DELLA REPUBBLICA VENETA
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:TUTTI GLI ENTI E TUTTE LE ISTITUZIONI RICONDUCIBILI ALLO STATO STRANIERO OCCUPANTE ITALIANO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Si premette che la presente segnalazione, all’avvenuta pubblicazione in GAXETA UFICIALE verrà notificata, tramite e-mail, a enti e/o istituzioni straniere riconducibili allo stato occupante italiano.
In qualità di Cittadino Veneto di Nazionalità Veneta Autodeterminato sotto l’Egida del MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO e GOVERNO VENETO PROVISORIO,
ho preso atto che:
lo stato straniero italiano occupa illegalmente i Territori della Repubblica Veneta e che esso unitamente a tutti suoi enti e a tutte le sue istituzioni operano in difetto assoluto di giurisdizione all’interno dei Territori della Repubblica Veneta.
Quanto sopra palesato, comunico quanto segue:
io e tutti i componenti del mio nucleo familiare siamo Cittadini Veneti di Nazionalità Veneta Autodeterminati sotto l’Egida del MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO e GOVERNO VENETO PROVISORIO, di conseguenza si ribadisce una volta per tutte e in maniera fervida che l’imposta cittadinanza italiana non ci appartiene e non ci identifica (art. 15 Dichiarazione Universale Diritti Umani).
Pertanto NON vogliamo e NON dobbiamo sottostare ad alcuna illegale pretesa e/o disposizione italiana. Qualsiasi tentativo messo in atto, nei nostri confronti, da istituzioni o enti riconducibili allo stato straniero occupante italiano, che col suo verificarsi, incorpori e reiteri tentativi intimidatori atti a imporre contro la nostra volontà qualsiasi disposizione, norma o pretesa economica, costituisce violazione dell’articolo 2 paragrafo 4 della carta delle Nazioni Unite.
Con la notifica della presente segnalazione, siete diffidati a cancellare tutti i nostri dati personali, siano essi in forma cartacea o in forma telematica, numeri di cellulari compresi, fino a oggi in vostro possesso, i quali dovranno essere immediatamente e definitivamente eliminati da tutti i database e/o archivi informatici o cartacei, riconducibili allo stato straniero occupante italiano e/o a qualsiasi istituzione e/o ente a esso riconducibile e NEGO / NEGHIAMO l’autorizzazione al trattamento di tutti i nostri dati personali, riferimento UCC 1-103.
Pertanto, con decorrenza immediata, siete diffidati a provvedere alla definitiva cancellazione di tutti i nostri dati personali, da tutti i vostri supporti informatici e/o archivi cartacei.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
BENEDETTO CELOT

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121425112139) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.04.15 – PENZO LUISA – SPN – 12142513144

Oggetto: 2021.04.15 – PENZO LUISA – SPN – 12142513144

DENUNCIANTE
Nome: LUISA
Cognome: PENZO
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:FIN DAL PRIMO ISTANTE IN CUI HANNO INIZIATO A TRATTARE ILLEGALMENTE I MIEI /NOSTRI DATI PERSONALI
luogo iniziale del fatto segnalato:Treviso
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:Comune di Treviso

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Sì premette che la presente segnalazione,all’avvenuta pubblicazione in GAXETA UFICIALE del Governo Veneto Provvisori ,verrà notificata tramite email a enti e/o istituzioni straniere riconducibili allo stato occupante italiano .
In qualità di Cittadina Veneta di Nazionalità Veneta Autodeterminata sotto l’Egida del MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO E GOVERNO VENETO PROVISORIO , ho preso atto che :
lo stato straniero italiano occupa illegalmente i territori della Repubblica Veneta e che esso unitamente a tutti i suoi enti e a tutte le sue istituzioni opera in DIFETTO ASSOLUTO DI GIURISDIZIONE ALL’INTERNO DEI TERRITORI DELLA REPUBBLICA VENETA .
In virtù di quanto suddetto comunico quanto segue :
Io e tutti i componenti del mio nucleo familiare SIAMO CITTADINI VENETI di NAZIONALITÀ VENETA , AUTODETERMINATI SOTTO L’EGIDA DEL MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO E GOVERNO VENETO PROVISORIO.Di conseguenza si ribadisce una volta per tutte ed in modo fervido che L’IMPOSTA CITTADINANZA ITALIANA NON CI APPARTIENE E NON CI IDENTIFICA (art.15 Dichiarazione Universale Dei Diritti Umani ).
Pertanto NON vogliamo e NON dobbiamo sottostare ad alcuna illegale pretesa e/o disposizione italiana .
Qualsiasi tentativo messo in atto nei nostri confronti da istituzioni o enti riconducibili allo stato straniero occupante italiano ,che col suo verificarsi incorpori e reiteri tentativi intimidatori atti a imporre contro la nostra volontà qualsiasi disposizione,norma o pretesa economica costituisce violazione dell’art.2 paragrafo 4 della Carta delle Nazioni Unite.
Con la notifica della presente segnalazione SIETE DIFFIDATI A CANCELLARE TUTTI I NOSTRI DATI PERSONALI , siano essi in forma cartacea o in forma telematica,numeri di cellulari compresi ,fino ad oggi in vostro possesso ,i quali dovranno essere immediatamente e definitivamente eliminati da tutti i database e/o archivi informatici o cartacei ,riconducibili allo stato straniero occupante italiano e/o a qualsiasi istituzione e /o ente ad esso riconducibile e NEGO/NEGHIAMO l’autorizzazione al trattamento di tutti i nostri dati personali (riferimento UCC 1-103 ).
Pertanto CON DECORRENZA IMMEDIATA siete diffidati a provvedere alla CANCELLAZIONE DEFINITIVA DI TUTTI I NOSTRI DATI PERSONALI da tutti i vostri supporti informatici e/o archivi cartacei.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
LUISA PENZO

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12142513144) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.04.15 – CELOT BENEDETTO – SPN – 121425154922

Oggetto: 2021.04.15 – CELOT BENEDETTO – SPN – 121425154922

DENUNCIANTE
Nome: BENEDETTO
Cognome: CELOT
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:FIN DAL PRIMO MOMENTO IN CUI HANNO INIZIATO A TRATTARE ILLEGALMENTE I MIEI / NOSTRI DATI PERSONALI
luogo iniziale del fatto segnalato:TERRITORI DELLA REPUBBLICA VENETA
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:TUTTI GLI ENTI E TUTTE LE ISTITUZIONI RICONDUCIBILI ALLO STATO STRANIERO OCCUPANTE ITALIANO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Si premette che la presente segnalazione, all’avvenuta pubblicazione in GAXETA UFICIALE verrà notificata, tramite e-mail, a enti e/o istituzioni straniere riconducibili allo stato occupante italiano.
In qualità di Cittadino Veneto di Nazionalità Veneta Autodeterminato sotto l’Egida del MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO e GOVERNO VENETO PROVISORIO,
ho preso atto che:
lo stato straniero italiano occupa illegalmente i Territori della Repubblica Veneta e che esso unitamente a tutti suoi enti e a tutte le sue istituzioni operano in difetto assoluto di giurisdizione all’interno dei Territori della Repubblica Veneta.
Quanto sopra palesato, comunico quanto segue:
io e tutti i componenti del mio nucleo familiare siamo Cittadini Veneti di Nazionalità Veneta Autodeterminati sotto l’Egida del MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO e GOVERNO VENETO PROVISORIO, di conseguenza si ribadisce una volta per tutte e in maniera perentoria che l’imposta cittadinanza italiana non ci appartiene e non ci identifica (art. 15 Dichiarazione Universale Diritti Umani).
Pertanto NON vogliamo e NON dobbiamo sottostare ad alcuna illegale pretesa e/o disposizione italiana. Qualsiasi tentativo messo in atto, nei nostri confronti, da istituzioni o enti riconducibili allo stato straniero occupante italiano, che col suo verificarsi, incorpori e reiteri tentativi intimidatori atti a imporre contro la nostra volontà qualsiasi disposizione, norma o pretesa economica, costituisce violazione dell’articolo 2 paragrafo 4 della carta delle Nazioni Unite.
Con la notifica della presente segnalazione, siete diffidati a cancellare tutti i miei / nostri dati personali, siano essi in forma cartacea o in forma telematica, numeri di cellulari compresi, fino a oggi in vostro possesso, i quali dovranno essere immediatamente e definitivamente eliminati da tutti i database e/o archivi informatici o cartacei, riconducibili allo stato straniero occupante italiano e/o a qualsiasi istituzione e/o ente a esso riconducibile e NEGO / NEGHIAMO l’autorizzazione al trattamento di tutti i nostri dati personali, riferimento UCC 1-103.
Pertanto, con decorrenza immediata, siete diffidati a provvedere alla definitiva cancellazione di tutti i miei / nostri dati personali, da tutti i vostri supporti informatici e/o archivi cartacei.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
BENEDETTO CELOT

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121425154922) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.04.15 – CAVALLIN SILVIA – SPN – 121425154214

Oggetto: 2021.04.15 – CAVALLIN SILVIA – SPN – 121425154214

DENUNCIANTE
Nome: SILVIA
Cognome: CAVALLIN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:FIN DAL PRIMO MOMENTO IN CUI HANNO INIZIATO A TRATTARE ILLEGALMENTE I MIEI / NOSTRI DATI PERSONALI
luogo iniziale del fatto segnalato:TERRITORI DELLA REPUBBLICA VENETA
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:TUTTI GLI ENTI E TUTTE LE ISTITUZIONI RICONDUCIBILI ALLO STATO STRANIERO OCCUPANTE ITALIANO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Si premette che la presente segnalazione, all’avvenuta pubblicazione in GAXETA UFICIALE verrà notificata, tramite e-mail, a enti e/o istituzioni straniere riconducibili allo stato occupante italiano.
In qualità di Cittadina Veneta di Nazionalità Veneta Autodeterminata sotto l’Egida del MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO e GOVERNO VENETO PROVISORIO,
ho preso atto che:
lo stato straniero italiano occupa illegalmente i Territori della Repubblica Veneta e che esso unitamente a tutti suoi enti e a tutte le sue istituzioni operano in difetto assoluto di giurisdizione all’interno dei Territori della Repubblica Veneta.
Quanto sopra palesato, comunico quanto segue:
io e tutti i componenti del mio nucleo familiare siamo Cittadini Veneti di Nazionalità Veneta Autodeterminati sotto l’Egida del MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO e GOVERNO VENETO PROVISORIO, di conseguenza si ribadisce una volta per tutte e in maniera fervida che l’imposta cittadinanza italiana non ci appartiene e non ci identifica (art. 15 Dichiarazione Universale Diritti Umani).
Pertanto NON vogliamo e NON dobbiamo sottostare ad alcuna illegale pretesa e/o disposizione italiana. Qualsiasi tentativo messo in atto, nei nostri confronti, da istituzioni o enti riconducibili allo stato straniero occupante italiano, che col suo verificarsi, incorpori e reiteri tentativi intimidatori atti a imporre contro la nostra volontà qualsiasi disposizione, norma o pretesa economica, costituisce violazione dell’articolo 2 paragrafo 4 della carta delle Nazioni Unite.
Con la notifica della presente segnalazione, siete diffidati a cancellare tutti i nostri dati personali, siano essi in forma cartacea o in forma telematica, numeri di cellulari compresi, fino a oggi in vostro possesso, i quali dovranno essere immediatamente e definitivamente eliminati da tutti i database e/o archivi informatici o cartacei, riconducibili allo stato straniero occupante italiano e/o a qualsiasi istituzione e/o ente a esso riconducibile e NEGO / NEGHIAMO l’autorizzazione al trattamento di tutti i nostri dati personali, riferimento UCC 1-103.
Pertanto, con decorrenza immediata, siete diffidati a provvedere alla definitiva cancellazione di tutti i nostri dati personali, da tutti i vostri supporti informatici e/o archivi cartacei.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
SILVIA CAVALLIN

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121425154214) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.04.14 – BELLIN MARIA CRISTINA – SPN – 12142413828

Oggetto: 2021.04.14 – BELLIN MARIA CRISTINA – SPN – 12142413828

DENUNCIANTE
Nome: MARIA CRISTINA
Cognome: BELLIN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:06.04.2021
luogo iniziale del fatto segnalato:VIA G. GALILEI, 10 – ODERZO (TV)
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:DIRIGENTE RESPONSABILE ULSS2 MARCA TREVIGINA DOTT.SSA ORIANNA ROMANELLO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
SONO STATA CONVOCATA DALL ‘ULSS2 MARCA TREVIGIANA C/O IL DISTRETTO DIREZIONE GENERALE VILLA CARISI, A SEGUITO DELLA SEGNALAZIONE FATTA DAI CONIUGI PAOLO FORNASIER E ROSANNA BIROLO, PER IL NON USO DEI PRESIDI SANITARI COVID (MASCHERINA) DURANTE LE MIE VISITE AMBULATORIALI.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MARIA CRISTINA BELLIN

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La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12142413828) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.04.14 – BELLIN MARIA CRISTINA – SPN – 121424132932

Oggetto: 2021.04.14 – BELLIN MARIA CRISTINA – SPN – 121424132932

DENUNCIANTE
Nome: MARIA CRISTINA
Cognome: BELLIN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:08.04.2021
luogo iniziale del fatto segnalato:—
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:DIRETTORE SANITARIO ULSS2 MARCA TREVIGIANA DOTT. LIVIO DALLA BARBA

DENUNCIA QUANTO SEGUE
LETTERA RICEVUTA DA PARTE DELL’ULSS2 MARCA TREVIGIANA ALL’OBBLIGO VACCINALE ANTI COVID D.L. 44 DEL 1 APRILE 2021.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MARIA CRISTINA BELLIN

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GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121424132932) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.04.09 – PUIATTI ANNALISA – SPN – 12141911519

Oggetto: 2021.04.09 – PUIATTI ANNALISA – SPN – 12141911519

DENUNCIANTE
Nome: ANNALISA
Cognome: PUIATTI
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:09/04/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:NEGOZIO VIALE MARCONI 70
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:IDA FAGIAN

DENUNCIA QUANTO SEGUE
La signora è entrata nel mio negozio per acquistare dei prodotti, e mi ha chiesto come mai non indosso la mascherina.Io le ho risposto che dentro il mio negozio di attività veneta non uso mascherina.Lei ha reagito permettendosi di scattarmi una foto.L’ho invitata a cancellarla ma non so se l’abbia fatto .
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
ANNALISA PUIATTI

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MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12141911519) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.04.01 – SCAPPINI JACOPO – SPN – 121411111113

Oggetto: 2021.04.01 – SCAPPINI JACOPO – SPN – 121411111113

DENUNCIANTE
Nome: JACOPO
Cognome: SCAPPINI
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:28/03/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:CASTEL D’AZZANO (VR)
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:CARABINIERI E SINDACO DEL COMUNE DI CASTEL D’AZZANO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Domenica 28/03/2021 dalle ore 16:00 circa, mi trovavo nel comune di Castel d’Azzano in compagnia della mia fidanzata e di 2 amici, all’interno di un parco pubblico denominato “Martin Pescatore”.
In quel momento, essendo all’aria aperta, non indossavo la mascherina di protezione delle vie respiratorie, anche per il fatto che sono asmatico, così sono stato richiamato più volte dal Vigilante del parco sig. Alessandro Munari, operatore dell’azienda di Vigilanza FORTEZZA di San Giovanni Lupatoto (VR) e-mail: info@lafortezzavr.com, che telefonò al Sindaco sig. Antonello Panuccio e-mail: sindaco@comune.castel-d-azzano.vr.it, che è venuto sul posto assieme alla moglie ed ha avvertito i carabinieri e-mail: 042036.001@carabinieri.it della stazione di Castel d’Azzano, per la quale sono intervenuti il comandante LGT. ZANARINI Davide e Car. GUARINO Stefano, che mi hanno da subito intimorito dicendo che devo mettere la mascherina e chiedendomi un documento di riconoscimento.
Io da subito, visto questo atteggiamento autoritario, mi sono spaventato dalla situazione creata e non sapendo come comportarmi, ho subito chiamato mio padre chiedendogli di venire al parco così, una volta arrivato, il Vigilante si era allontanato ed il sindaco con la moglie se n’erano già andati via, mentre il comandante ha detto a mio padre di dargli un documento di riconoscimento.
Mio padre dicendo il suo nome cognome e data di nascita ,dichiarò di essere AUTOCERTIFICATO VENETO ma non venne nemmeno considerato, e fece presente inoltre che stava registrando un audio come suo Diritto per tutelarci nel momento che servisse davanti un Legale e riferì che non verrà pubblicato su nessun social, ma il comandante, ABUSANDO DEL SUO POTERE, consigliava più volte di interrompere la registrazione altrimenti lo avrebbero portato in caserma.
Mio padre a quel punto, chiese al comandante QUALE LEGGE COSTITUZIONALE ITALIANA STESSERO VIOLANDO, ma lui non seppe nemmeno rispondere e, dopo aver pensato un pò rispose: “HO PROVATO PENSARE A QUALCHE ARTICOLO, PERO’ NON MI VIENE IN MENTE, MA SE VIENE CON NOI IN CASERMA GLIELO DICIAMO”, così, accertata l’insistenza degli agenti, mio padre ha interrotto la registrazione ed in quel momento gli chiesero nuovamente un documento di riconoscimento, così esibii la patente dichiarando ancora una volta di essere CITTADINO VENETO ma sempre senza essere ascoltato.
Il comandante, contestando più volte che non la patente non è valida per il riconoscimento ma solo una abilitazione alla giuda, trascrisse i dati e verbalizzò in un secondo momento senza la nostra presenza, come da Legge.
Oltre a ciò, i due agenti hanno pure dichiarato il falso dicendo che stavano facendo un giro di controllo quando in realtà sono stati chiamati dal Sindaco, ABUSANDO DI POTERE e causando PROCURATO ALLARME.

Il giorno lunedì 29/03/2021, si sono presentati i carabinieri della stazione di Vigasio per notificarmi il verbale.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
JACOPO SCAPPINI

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121411111113) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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GOVERNO VENETO PROVISORIO

 

2021.04.01 – TOFFOLIN MARIA VALLI’ – SPN – 121411213523

Oggetto: 2021.04.01 – TOFFOLIN MARIA VALLI’ – SPN – 121411213523

DENUNCIANTE
Nome: MARIA VALLI’
Cognome: TOFFOLIN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:01.04.2021
luogo iniziale del fatto segnalato:VIA CHISINI, 89 – PIEVE DI SOLIGO (TV)
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:CARABINIERI DI PIEVE DI SOLIGO – MARESCIALLO BOSCO ALBERTO E CROCENSI FRANCESCO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
VERSO LE ORE 11.00 LA PATTUGLIA DEI CARABINIERI E’ INTERVENUTA ENTRANDO ANCHE LORO SENZA PERMESSO E SENZA MANDATO SU RICHIESTA DEL VIGILE GIACOMIN ROBERTO, NELLA PROPRIETA’ PRIVATA DELLA CONGREGAZIONE DOVE SI INCONTRA IL GRUPPO INFORMALE “PRIMAVERA” CON I VOLONTARI, REGOLARMENTE REGISTRATO. MI SONO SUBITO PRESENTATA CON IL MIO TESSERINO IDENTIFICATIVO COME SOGGETTO IN AUTODETERMINAZIONE. LI HO AVVISATI DELLE VIOLAZIONI CHE STAVANO COMETTENDO (VIOLAZIONE DI DOMICILIO E DI PROPRIETA’ PRIVATA) E CHE ERANO IN DIFETTO ASSOLUTO DI GIURISDIZIONE E NON AVEVANO NESSUN DIRITTO DI ESSERE IN QUEL LUOGO. PIU’ VOLTE GLI E’ STATO CHIESTO LA MOTIVAZIONE DELLA LORO PRESENZA, IGNORANDOMI HANNO CERCATO DI ENTRARE NELL’ABITAZIONE PRIVATA DELLA CONGREGAZIONE. INTIMIDENDO I RELIGIOSI. PIU’ VOLTE LI HO BLOCCATI IMPEDENDO LORO L’INGRESSO PER CIRCA 30 MINUTI.
SONO STATA INTIMATA PER LA MANCANZA DI MASCHERINA, AVVISANDOMI CHE MI ARRIVERA’ A CASA LORO NOTIZIE.
SE NE SONO ANDATI SENZA LASCIAR NESSUN VERBALE.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MARIA VALLI’ TOFFOLIN

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121411213523) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.04.01 – TOFFOLIN MARIA VALLI’ – SPN – 12141120347

Oggetto: 2021.04.01 – TOFFOLIN MARIA VALLI’ – SPN – 12141120347

DENUNCIANTE
Nome: MARIA VALLI’
Cognome: TOFFOLIN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:01.04.2021
luogo iniziale del fatto segnalato:VIA CHISINI, 89 – PIEVE DI SOLIGO (TV)
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:VIGILE DI PIEVE DI SOLIGO GIACOMIN ROBERTO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
VERSO LE 10.00 SONO STATA AVVISATA DI INTERVENIRE IN QUANTO UN VIGILE, OMETTENDO LA PRESENTAZIONE, E’ ENTRATO SENZA PERMESSO E SENZA MANDATO NELLA PROPRIETA’ PRIVATA DELLA CONGREGAZIONE DOVE SI INCONTRA IL GRUPPO INFORMALE “PRIMAVERA” CON I VOLONTARI, REGOLARMENTE REGISTRATO. L’AGENTE GIACOMIN ROBERTO CON TONO SOSTENUTO, VIOLANDO IL DOMICILIO HA CHIESTO E TRASCRITTO I DATI PERSONALI DELLA VOLONTARIA E DI TUTTI MINORI IN AUTODETERMINAZIONE.
DOPO AVERGLI CHIESTO PIU’ VOLTE DI ESIBIRMI IL MANDATO DI PERQUISIZIONE E LA MOTIVAZIONE DELLA SUA INTRUSIONE NELLA PROPRIETA’ PRIVATA L’HO AVVISATO CHE ERA IN DIFETTO ASSOLUTO DI GIURISDIZIONE. CON ARROGANZA HA CERCATO DI INTIMIDIRMI E SOSTENENDO CHE L’AUTODETERMINAZIONE NON ESISTE, NON HA NESSUN VALORE E CHE QUELLO E’ SUOLO ITALIANO E LUI ERA L’UNICA AUTORITA’. A QUESTO PUNTO L’HO INVITATO PIU’ VOLTE AD USCIRE DALLA PROPRIETA’ PRIVATA, IGNORANDOMI. NON RIUSCIENDO HA DARMI RISPOSTA HA FATTO INTERVENIRE UNA PATTUGLIA DI CARABINIERI. TRASCORSI CIRCA 15 MINUTI SONO ARRIVATI PARCHEGGIANDO ANCHE LORO ALL’INTERNO DELLA PROPRIETA’ PRIVATA COMETTENDO LE STESSE VIOLAZIONI.
IL VIGILE OLTRETUTTO, HA CERCATO PIU’ VOLTE DI ENTRARE IN MODO IRRUENTO E TRUFFALDINO ANCHE NELL’ABITAZIONE DI PROPRIETA’ DELLA CONGREGAZIONE, NONOSTANTE LA LORO COMPLETA ESTRANEITA’ DEI FATTI, CHIEDENDO DI VOLERSI CONFESSARE, COSI’ SPAVENTANDOLI.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MARIA VALLI’ TOFFOLIN

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12141120347) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

 

2021.04.01 – SCAPPINI STEFANO – SPN – 12141193330

Oggetto: 2021.04.01 – SCAPPINI STEFANO – SPN – 12141193330

DENUNCIANTE
Nome: STEFANO
Cognome: SCAPPINI
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:28/03/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:CASTEL D’AZZANO (VR)
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:CARABINIERI E SINDACO DEL COMUNE DI CASTEL D’AZZANO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Domenica 28/03/2021 alle ore 16:00 circa, mio figlio si trovava nel comune di Castel d’Azzano in compagnia della fidanzata e di amici, all’interno di un parco pubblico denominato “Martin Pescatore”.
In quel momento, essendo all’aria aperta, non indossava la mascherina D.P.I., così è stato richiamato più volte dal Vigilante del parco sig. Alessandro Munari, dipendente dell’azienda di Vigilanza FORTEZZA di San Giovanni Lupatoto (VR) e-mail: info@lafortezzavr.com, il quale a sua volta telefonò al Sindaco sig. Antonello Panuccio dello stesso comune, indirizzo e-mail: sindaco@comune.castel-d-azzano.vr.it, che è intervenuto sul posto assieme alla moglie ed ha chiamato i carabinieri e-mail: 042036.001@carabinieri.it, per la quale sono intervenuti sul posto il comandante LGT. ZANARINI Davide e Car. GUARINO Stefano, che hanno subito raccolto i dati personali.
A quel punto mio figlio, spaventato in intimorito dalla situazione creata, non sapendo come comportarsi, mi ha subito chiamato chiedendomi di recarmi sul posto, così, una volta giunto al parco, notai che il Vigilante si era allontanato, sindaco e moglie se n’erano già andati, mentre il comandante mi chiese un documento di riconoscimento.
A quel punto, io dichiarai di essere AUTOCERTIFICATO VENETO riferendo le mie Generalità ma non venni considerato, facendo presente inoltre che stavo registrando un audio come da mio Diritto per tutelarmi nel momento che servisse per vie Legali e che non verrà pubblicato su nessun social, ma il comandante, VIOLANDO I MIEI DIRITTI e ABUSANDO DI POTERE, mi consigliava più volte di interrompere la registrazione altrimenti mi avrebbero portato in caserma.
Accertata la loro insistenza, ho interrotto la registrazione, mi venne chiesto nuovamente un documento di riconoscimento, così esibii la patente dichiarando ancora di essere CITTADINO VENETO ma ancora senza essere ascoltato.
Il comandante trascrisse i dati del mio SOGGETTO GIURIDICO e ha verbalizzato in un secondo momento senza la nostra presenza, però nel momento in cui chiedevo QUALE ARTICOLO DI LEGGE COSTITUZIONALE ITALIANA STAVO VIOLANDO, nessuno dei due carabinieri ha saputo rispondermi e mi dicevano che se fossi andato con loro in caserma, me lo avrebbero saputo dire (questo si sente anche sulla registrazione audio che verrà messa a disposizione per accertamenti).
Oltre a ciò, i due agenti hanno pure dichiarando il falso dicendo che stavano facendo un giro di controllo quando in realtà sono stati chiamati dal Sindaco, ABUSANDO DI POTERE e causando PROCURATO ALLARME.

Il giorno successivo, cioè lunedì 29/03/2021, si sono presentati i carabinieri della stazione di Vigasio per notificarmi il verbale.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
STEFANO SCAPPINI

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12141193330) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.04.01 – VIVIANI EMERI – SPN – 12141122230

Oggetto: 2021.04.01 – VIVIANI EMERI – SPN – 12141122230

DENUNCIANTE
Nome: EMERI
Cognome: VIVIANI
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:01.04.2021
luogo iniziale del fatto segnalato:VIA CHISINI, 89 – PIEVE DI SOLIGO (TV)
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:VIGILE DI PIEVE DI SOLIGO GIACOMIN ROBERTO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
VERSO LE 10.00 SONO STATA AVVISATA DI INTERVENIRE IN QUANTO UN VIGILE, OMETTENDO LA PRESENTAZIONE, E’ ENTRATO SENZA PERMESSO E SENZA MANDATO NELLA PROPRIETA’ PRIVATA DELLA CONGREGAZIONE DOVE SI INCONTRA IL GRUPPO INFORMALE “PRIMAVERA” CON I VOLONTARI, REGOLARMENTE REGISTRATO. L’AGENTE GIACOMIN ROBERTO CON TONO SOSTENUTO, VIOLANDO IL DOMICILIO HA CHIESTO E TRASCRITTO I DATI PERSONALI DELLA VOLONTARIA E DI TUTTI MINORI IN AUTODETERMINAZIONE.
DOPO AVERGLI CHIESTO PIU’ VOLTE DI ESIBIRMI IL MANDATO DI PERQUISIZIONE E LA MOTIVAZIONE DELLA SUA INTRUSIONE NELLA PROPRIETA’ PRIVATA L’HO AVVISATO CHE ERA IN DIFETTO ASSOLUTO DI GIURISDIZIONE. CON ARROGANZA HA CERCATO DI INTIMIDIRMI E SOSTENENDO CHE L’AUTODETERMINAZIONE NON ESISTE, NON HA NESSUN VALORE E CHE QUELLO E’ SUOLO ITALIANO E LUI ERA L’UNICA AUTORITA’. A QUESTO PUNTO L’HO INVITATO PIU’ VOLTE AD USCIRE DALLA PROPRIETA’ PRIVATA, IGNORANDOMI. NON RIUSCIENDO HA DARMI RISPOSTA HA FATTO INTERVENIRE UNA PATTUGLIA DI CARABINIERI. TRASCORSI CIRCA 15 MINUTI SONO ARRIVATI PARCHEGGIANDO ANCHE LORO ALL’INTERNO DELLA PROPRIETA’ PRIVATA COMETTENDO LE STESSE VIOLAZIONI.
IL VIGILE OLTRETUTTO, HA CERCATO PIU’ VOLTE DI ENTRARE IN MODO IRRUENTO E TRUFFALDINO ANCHE NELL’ABITAZIONE DI PROPRIETA’ DELLA CONGREGAZIONE, NONOSTANTE LA LORO COMPLETA ESTRANEITA’ DEI FATTI, CHIEDENDO DI VOLERSI CONFESSARE, COSI’ SPAVENTANDOLI.
ALL’IMPROVVISO, NONOSTANTE PIU’ VOLTE LI ABBIA AVVISATI DELLE LORO VIOLAZIONI DI DOMICILIO E CHE NON POTEVANO ASSOUTAMENTE AGIRE CON CERTE MODALITA’ IL VIGILE E IL MARESCIALLO BOSCO ALBERTO SI SONO INCAMMINATI VELOCEMENTE VERSO IL RITROVO DEI BAMBINI E SENZA PRESENTARSI SONO ENTRATI ED HANNO PERLUSTRATO LA STANZA INTIMORENDOLI E SPAVENTANDOLI.
SONO STATA INTIMATA PERCHE’ ERO FUORI COMUNE, AVVISANDOMI CHE MI ARRIVERA’ A CASA LORO NOTIZIE.
SE NE SONO ANDATI SENZA LASCIAR NESSUN VERBALE.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
EMERI VIVIANI

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12141122230) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

 

2021.04.01 – VIVIANI EMERI – SPN – 121411222534

Oggetto: 2021.04.01 – VIVIANI EMERI – SPN – 121411222534

DENUNCIANTE
Nome: EMERI
Cognome: VIVIANI
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:01.04.2021
luogo iniziale del fatto segnalato:VIA CHISINI, 89 – PIEVE DI SOLIGO (TV)
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:CARABINIERI DI PIEVE DI SOLIGO – MARESCIALLO BOSCO ALBERTO E CROCENSI FRANCESCO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
VERSO LE 10.00 SONO STATA AVVISATA DI INTERVENIRE IN QUANTO UN VIGILE, OMETTENDO LA PRESENTAZIONE, E’ ENTRATO SENZA PERMESSO E SENZA MANDATO NELLA PROPRIETA’ PRIVATA DELLA CONGREGAZIONE DOVE SI INCONTRA IL GRUPPO INFORMALE “PRIMAVERA” CON I VOLONTARI, REGOLARMENTE REGISTRATO. L’AGENTE GIACOMIN ROBERTO CON TONO SOSTENUTO, VIOLANDO IL DOMICILIO HA CHIESTO E TRASCRITTO I DATI PERSONALI DELLA VOLONTARIA E DI TUTTI MINORI IN AUTODETERMINAZIONE.
DOPO AVERGLI CHIESTO PIU’ VOLTE DI ESIBIRMI IL MANDATO DI PERQUISIZIONE E LA MOTIVAZIONE DELLA SUA INTRUSIONE NELLA PROPRIETA’ PRIVATA L’HO AVVISATO CHE ERA IN DIFETTO ASSOLUTO DI GIURISDIZIONE. CON ARROGANZA HA CERCATO DI INTIMIDIRMI E SOSTENENDO CHE L’AUTODETERMINAZIONE NON ESISTE, NON HA NESSUN VALORE E CHE QUELLO E’ SUOLO ITALIANO E LUI ERA L’UNICA AUTORITA’. A QUESTO PUNTO L’HO INVITATO PIU’ VOLTE AD USCIRE DALLA PROPRIETA’ PRIVATA, IGNORANDOMI. NON RIUSCIENDO HA DARMI RISPOSTA HA FATTO INTERVENIRE UNA PATTUGLIA DI CARABINIERI. TRASCORSI CIRCA 15 MINUTI SONO ARRIVATI PARCHEGGIANDO ANCHE LORO ALL’INTERNO DELLA PROPRIETA’ PRIVATA COMETTENDO LE STESSE VIOLAZIONI.
IL VIGILE OLTRETUTTO, HA CERCATO PIU’ VOLTE DI ENTRARE IN MODO IRRUENTO E TRUFFALDINO ANCHE NELL’ABITAZIONE DI PROPRIETA’ DELLA CONGREGAZIONE, NONOSTANTE LA LORO COMPLETA ESTRANEITA’ DEI FATTI, CHIEDENDO DI VOLERSI CONFESSARE, COSI’ SPAVENTANDOLI.
ALL’IMPROVVISO, NONOSTANTE PIU’ VOLTE LI ABBIA AVVISATI DELLE LORO VIOLAZIONI DI DOMICILIO E CHE NON POTEVANO ASSOLUTAMENTE AGIRE CON CERTE MODALITA’, IL VIGILE E IL MERESCIALLO BOSCO ALBERTO SI SONO INCAMMINATI VELOCEMENTE VERSO IL RITROVO DEI BAMBINI E SENZA PRESENTARSI SONO ENTRATI ED HANNO PERLUSTRATO LA STANZA INTIMORENDOLI E SPAVENTANDOLI.
SONO STATA INTIMATA PERCHE’ ERO FUORI COMUNE AVVISANDOMI CHE MI SAREBBERO ARRIVATE A CASA LORO NOTIZIE. SE NE SONO ANDATI SENZA LASCIAR NESSUN VERBALE.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
EMERI VIVIANI

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121411222534) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.03.31 – ZANON PAOLA – SPN – 121341173757

Oggetto: 2021.03.31 – ZANON PAOLA – SPN – 121341173757

DENUNCIANTE
Nome: PAOLA
Cognome: ZANON
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:24/03/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:LEROI MARLEN ( TORRI DI QUARTESOLO ) VI
soggetti ritenuti responsabili:SCONOSCIUTI MA RICONOSCIBILI
Precisazione:Un uomo e una donna all entrata del negozio

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Il giorno 24/03/2021,mi recai da LEROY MALEN DI TORRI DI QUARTESOLO VI ,verso le 15,all entrata c erano due persone, un uomo e una donna, con visiera , mascherina con termometro in mano pronto all uso.Mi hanno imposto che dovevano misurare la temperatura sulla fronte , tassativo sennò non entra, alche più volte ho chiesto di misurarla al polso, ma assolutamente no! Quindi non mi hanno fatto entrare. Sono dovuta andarmene…Se andranno avanti così perderanno parecchia clientela.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
PAOLA ZANON

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121341173757) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

 

2021.03.31 – ZANON PAOLA – SPN – 121341173757

Oggetto: 2021.03.31 – ZANON PAOLA – SPN – 121341173757

DENUNCIANTE
Nome: PAOLA
Cognome: ZANON
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:24/03/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:LEROI MARLEN ( TORRI DI QUARTESOLO ) VI
soggetti ritenuti responsabili:SCONOSCIUTI MA RICONOSCIBILI
Precisazione:Un uomo e una donna all entrata del negozio

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Il giorno 24/03/2021,mi recai da LEROY MALEN DI TORRI DI QUARTESOLO VI ,verso le 15,all’ entrata c’ erano due persone, un uomo e una donna, con visiera , mascherina con termometro in mano pronto all uso.Mi hanno imposto che dovevano misurare la temperatura sulla fronte , tassativo senno’ non entra, alchè piu’ volte ho chiesto di misurarla al polso, ma assolutamente no! Quindi non mi hanno fatto entrare. Sono dovuta andarmene. Se andranno avanti così perderanno parecchia clientela.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
PAOLA ZANON

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121341173757) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

 

2021.03.29 – CELOT BENEDETTO – SPN – 121339191349

Oggetto: 2021.03.29 – CELOT BENEDETTO – SPN – 121339191349

DENUNCIANTE
Nome: BENEDETTO
Cognome: CELOT
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:29 marzo 2021 ore 09:16
luogo iniziale del fatto segnalato:VILLORBA – ricevuta chiamata sul mio cellulare, da ente straniero italiano, mentre mi trovavo all’interno del Territorio del Distretto di Villorba
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:MINELLO PAOLA operatrice presso ente italiano ISTITUTO COMPRENSIVO DI VILLORBA E POVEGLIANO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Oggi giorno 29 marzo 2021 alle ore 09:16 ricevo una chiamata dal numero 0422 910803. L’operatrice donna che parla si identifica come istituto italiano comprensivo di Villorba e Povegliano. Chiedo all’operatrice donna di identificarsi con cognome e nome e mi risponde MINELLO PAOLA.
Inizia a chiedermi informazioni riguardo un ipotetico esame che mio figlio deve sostenere presso i loro enti.
Faccio subito presente a MINELLO PAOLA che noi non siamo italiani, rendendola altresì edotta del fatto che lo stato italiano, i suoi enti e le sue istituzioni, stanno agendo in difetto assoluto di giurisdizione all’interno del Territori della Repubblica Veneta e appunto per questo motivo non siamo tenuti a fornire indicazioni o dati e tanto meno a rispondere a qualsiasi delle loro richieste poste in essere nei nostri confronti.
L’operatrice italiana MINELLO PAOLA non si accontenta e tenta di replicare dicendo che a loro risulta che mio figlio frequenti una scuola parentale. Io ribadisco, in virtù di quanto sopra, che noi non siamo tenuti a fornire nessuna indicazione o informazione allo stato straniero occupante italiano e quindi neanche a enti e/o istituzioni a quest’ultimo riconducibili. L’operatrice italiana MINELLO PAOLA, non soddisfatta, rincara la dose e mi chiede se mio figlio si trovi in italia e io le ho risposto se non avesse ancora capito che qui non siamo in italia.
A questo punto mi dice che ha capito tutto e riattacca.
Alle ore 09:24 ricevo una chiamata da mia moglie che mi comunica che ha ricevuto una chiamata dallo stesso numero di telefono al quale avevo già risposto io, ovvero lo 0422 910803, le ho detto di non preoccuparsi che avrei richiamato io l’operatrice italiana per sincerarmi che potesse capire una volta per tutte le nostre ragioni e che non avrebbe più dovuto importunarci.
Richiamo il numero e mi faccio passare l’operatrice italiana MINELLO PAOLA, alla quale chiedo, di non importunare più mia moglie con ulteriori chiamate, ribadisco che noi siamo tutti Cittadini Veneti di Nazionalità Veneta Autodeterminati sotto l’egida del MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE DEL POPOLO VENETO e GOVERNO VENETO PROVVISORIO, pertanto non abbiamo alcun obbligo nei confronti dello stato straniero occupante italiano.
A questo punto faccio presente all’operatrice italiana MINELLO PAOLA che essendo così insistente ci sentiamo violati nei nostri diritti e quindi devo procedere con la segnalazione di quanto accaduto alla DIVISIONE INVESTIGATIVA DELLA POLISIA NASIONALE VENETA. A tal proposito chiedo che mi fornisca un suo indirizzo mail ove poterle inviare per conoscenza la segnalazione nel momento in cui sarà pubblicata in GAXETA UFICIALE, ma lei si è data a una sonora risata e ha riagganciato.
Gli indirizzi e-mail relativi all’istituto comprensivo di Villorba e Povegliano, a cui invierò la presente segnalazione, all’attenzione di MINELLO PAOLA, sono i seguenti:
comprensivo@icvillorbapovegliano.it
TVIC876001@istruzione.it
Con la notifica della presente segnalazione, si avverte, che tutti i nostri dati siano essi in forma cartacea o in forma telematica, numeri di cellulari compresi, fino a oggi in vostro possesso, dovranno essere immediatamente cancellati da tutti i database e/o archivi informatici o cartacei, riconducibili allo stato straniero occupante italiano e NEGO / NEGHIAMO l’autorizzazione al trattamento di tutti i nostri dati personali, riferimento UCC 1-103.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
BENEDETTO CELOT

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MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121339191349) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.03.16 – LORENZIN MICHELE – SPN – 121326131151

Oggetto: 2021.03.16 – LORENZIN MICHELE – SPN – 121326131151

DENUNCIANTE
Nome: MICHELE
Cognome: LORENZIN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:14/03/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:VIA CREVADA SUSEGANA LOC. CREVADA
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:APS. QS. MARCHESIN ROBERTO E MORLANDO DOMENICO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
I carabinieri Aps. Qs. Marchesin Roberto e Morlando Domenico il 14/03/2021 appostati in territorio Veneto mi fermano rilasciandomi ben 2 verbali. Il primo per una presunta invasione di corsia che avrebbero rilevato a più di 500 metri di distanza, al buio con una curva in mezzo e numerose macchine che mi seguivano e precedevano. La seconda per divieto di spostamento da comune a comune.

Eseguendo evidentemente gli ordini a loro impartiti senza assumersi nessuna responsabilità di verificarne la fondatezza legislativa, come è loro dovere, compiono atti gravissimi di abuso di potere, violenza privata e limitazioni delle libertà personali, compresa l’inosservanza dei numerosi trattati internazionali sui diritti umani, acquisendo il fatto gravità ancora maggiore, perché compiuto in Nazione Veneta ai danni di Cittadino Veneto.

Hanno tenuto un atteggiamento sufficiente e omertoso pretendendo la consegna dei documenti e la mia uscita dal veicolo, cose che non ho fatto e rifiutandosi di fornirmi le loro generalità che in parte sono riuscito a ricostruire con le registrazioni video.

Ho filmato per mia tutela l’intera vicenda.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MICHELE LORENZIN

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MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121326131151) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.03.11 – BALDIN EUSEBIO – SPN – 12132183730

Oggetto: 2021.03.11 – BALDIN EUSEBIO – SPN – 12132183730

DENUNCIANTE
Nome: EUSEBIO
Cognome: BALDIN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:09/03/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:CASTELFRANCO VENETO
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:UNICO AGENTE PRESENTE! MALEDUCATO CON I PASSANTI E ARROGANTE

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Il giorno marti 09 marso 2021 passeggiavo col me can sensa indossar a mascherina. Attraverso a strada so e strise pedonai e un agente in macchina de a polizia locale me fa segno de indossar a mascarina e mi ghe fo segno che non a serve. Lu me affianca in macchina e ripete che go da indossar a mascarina e mi ghe rispondo che no vuio morire e che no vuio che fosse lu a causa de a me morte obbligandome a indossar a mascarina. Continuo a camminar par a me strada so a pista pedonae quando me vedo na macchina rivar da da drio de mi a destra e fermarsi par scavesso contro man occupando a pista pedonae e col cueo dea machina anca in carreggiata. Sera e ore 10:00 de matina in via pio x a Castelfranco Veneto davanti al supermercato . a sto punto el ferma a machina el smonta inrabia el ghe dise a do signore e a na donna col passeggin e neonato se e ga da passar proprio de a dove che el ga moea a machina Sora a pista pedonae. Co brute maniere el me dise che go da metter a mascarina e diso de no che no a serve , el dise che ghe se na legge e ghe domando quaea ? Diso che no se vero, el dise ghe se na pandemia in atto e go risposto che no se vero. El me ga fare ato qualche foto e dito che el me fa el verbae, a sto punto el me domanda un documento e gentile rispondo che no go documenti el me dise che se obbligatorio avere i documenti drio e go risposto de no, el me domanda e me generalità e mi ghe fornisso e me generalità da VENETO (GVP) e spiego che go ricevuo indicazioni diverse e lu no me scolta gnanca e el fa ma montar in macchina e ndar via, allora o go ciama indrio e ghe go chiesto nome e cognome de chi me fa el verbae e lu no me risponde ghe domando da novo e gnanca sta volta el me risponde el me dise mi son questo indicandome a scritta so e portiere dea machina! O vardo e ghe diso che lu no le polizia locale , vuoi nome e cognome ripeto par a tersa volta e visto che nol vol dirme nome e cognome me metto i ociai e vardo leso el tesserin e leso matricola 283 ! A sto punto el me dise nome e cognome. O saeudo e vo via.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
EUSEBIO BALDIN

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MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12132183730) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.03.11 – ZANON PAOLA – SPN – 121321152252

Oggetto: 2021.03.11 – ZANON PAOLA – SPN – 121321152252

DENUNCIANTE
Nome: PAOLA
Cognome: ZANON
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:09/03/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:UFFICIO INAIL VIALE MILANO , 63 VICENZA
soggetti ritenuti responsabili:SCONOSCIUTI MA RICONOSCIBILI
Precisazione:DUE DONNE ALLO SPORTELLO INAIL

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Il giorno 09 / 03/ 2021 alle ore 10 : 30 mi reco allo sportello dell’Inail, indossavo la mascherina sotto il naso, come mi avvicino allo sportello una signora si è espressa in modo autoritario, dicendomi di alzarla sopra il naso e deve eseguire il triage, misurazione temperatura, usare il disinfettante per le mani e compilare un modulo che mi obbligava dichiarare al pubblico i dati personali e sono stata costretta contro la mia volontà, dopo firmato l’ho consegnato allo sportello della Reception. Mentre consegnavo il modulo mi sono dichiarata cittadina Veneta in quanto autodeterminata presso il MOVIMENTO LIBERAZIONE NAZIONALE – GOVERNO VENETO PROVISORIO presentandole il certificato di AUTOCERTIFICAZIONE DI SOVRANITA VENETA CHE AVEVO IN CARTACEO, la signora visto il documento ha chiesto perplessa il significato del documento. Io ho risposto che essendo di Nazionalità Veneta le leggi Italiane non sono tenuta a rispettarle. A questo punto sono andata a fare la pratica che dovevo svolgere.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
PAOLA ZANON

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121321152252) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.03.07 – BASSAN GIOVANNI – SPN – 121317202311

Oggetto: 2021.03.07 – BASSAN GIOVANNI – SPN – 121317202311

DENUNCIANTE
Nome: GIOVANNI
Cognome: BASSAN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:06/03/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:THIENE
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:CARABINIERI COMANDO CASERMA DI SCHIO (VI) – MASSIMO BALARDIN

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Segnalazione alla Polisia Nasionale Veneta, fatti del 06/03/2021 ore 01:13
Il sottoscritto Giovanni Bassan, mi trovavo in auto di Vecchiato Giuseppe alla guida, io seduto nel sedile anteriore destro e nel sedile posteriore destro Olivo Luigi; mentre si percorreva, in direzione del comune di Thiene, a velocità moderata via Bartolomeo Colleoni presso il civico n.76 circa in località Molina di Malo, (VI), vediamo appostata una macchina dei carabinieri con porte aperte e illuminata dai lampioni pubblici. Percorso circa un chilometro ci raggiunge un’auto che lampeggia ripetutamente dal retro con gli abbaglianti, poi accende i lampeggianti blu, si suppone che chiedesse spazio per poter superare, dopo qualche chilometro superato la rotonda a Thiene con accesso in via dei Quartieri, della Nuova Gasparona in direzione Bassano Del Grappa, troviamo uno spazio per fermarci in sicurezza. Costatiamo che era l’auto degli stessi carabinieri visti appostati precedentemente. I carabinieri fermano l’auto di servizio sostando in obliquo davanti alla nostra auto, l’area è poco illuminata e non si distingueva particolari sommatici degli agenti e dalla posizione in cui ci trovavamo non si poteva leggere la targa dell’auto, scendono due persone in divisa, con mascherina e con fare autoritario si avvicinano al finestrino di Giuseppe Vecchiato dicendo che da cinque chilometri facevano i fari azionando gli abbaglianti e con luce blu lampeggianti chiedendo di fermarci!
Giuseppe risponde: ho pensato che mi volevate sorpassare e sono andato ad una velocità moderata e quando era possibile il sorpasso non lo avete effettuato, allora ho pensato di cercare uno spazio adeguato in sicurezza per fermarmi. Perché mi avete seguito? Eventualmente ho fatto qualche grave inflazione che giustificava questo inseguimento?
I carabinieri rispondono: no di quello che dice lei, solo normale controllo. Potete esibire i documenti anche delle persone a bordo?
Giuseppe risponde: voi mi fate vedere il tesserino di servizio o un vostro documento con residenza?
I carabinieri rispondono: noi siamo carabinieri in servizio del Comando della Caserma di Schio, Via Pietro Maraschi 65, email: stvi548410@carabinieri.it (VI) e non siamo tenuti ad esibire nessun documento che giustifica chi siamo, le divise e l’auto di servizio dimostrano chi siamo e insistono ripetutamente che devono identificare anche tutte le persone a bordo.
Mentre Giuseppe e Luigi fanno vedere la patente attraverso il finestrino chiuso, Luigi ha aggiunto di fare presto perché doveva andare a casa prima possibile a prendere una medicina perché cardiopatico e se gli succedeva qualcosa di grave loro erano responsabili.
Io ho comunicato di essere cittadino di Nazionalità Veneta, in quanto autodeterminato nel Movimento Liberazione Nazione Veneta – Governo Veneto Provvisorio M.L.N.V. – G.V.P., insistevo a dire che se loro non mi dicevano come si chiamavano, non comunicavo nessun mio dato personale, anche perché da piccolo mia mamma mi diceva che non devo mai dare confidenza a sconosciuti, ed io ancora oggi mi ricordo cosa mi ha detto e voglio rispettare la sua volontà, inoltre ho ripetuto più volte che gli contestavo il “Difetto Assoluto di Giurisdizione nei Territorio della Nazione Veneta”.
Un agente si è dimostrato più saggio del suo collega presentandosi con nome e cognome sig. Massimo Balardin e allo stesso agente ho permesso di fotografare “l’Identità Dichiarativa” appoggiando il documento al vetro del finestrino chiuso.
A questo punto gli agenti hanno salutato, sono saliti sull’auto di servizio e si sono allontanati facendo l’inversione di marcia direzione Thiene.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
GIOVANNI BASSAN

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121317202311) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
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2021.03.06 – BASSAN GIOVANNI – SPN – 121341214918

Oggetto: 2021.03.06 – BASSAN GIOVANNI – SPN – 121341214918

DENUNCIANTE
Nome: GIOVANNI
Cognome: BASSAN
in qualità di: PERSONA INFORMATA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:06/03/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:VIA CA’MAGRE, NR. 40 THIENE (VI)
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:Cinque persone piu’ due carabinieri

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Segnalazione Polixia Naxionale Veneta 06/03/2021
Il giorno 06/03/2021 ore 08:29, ricevo una telefonata dalla Sig.ra Daniela Garbinato, mamma di Silvio e Massimo Laghetto. Mi comunica tutta ansiosa e preoccupata che ci sono delle persone che stanno tagliando delle piante di sua proprietà , in questo momento i miei figli sono assenti, si sono assentanti per una commissione e sono sola in casa. Tranquillizzo la Daniela dicendogli che arrivavo prima possibile. Arrivo alle ore 08:45 a casa della Sig.ra Daniela Garbinato in via Ca’Magre, 40, Thiene (VI), trovo i figli della Daniela Silvio e Massimo che discutevano con le cinque persone attrezzate con motosega a scoppio, accette, coltelli ricurvi, un trattore con rimorchio, questo ultimo con targa VI r10661, impegnati in tutta fretta a raccogliere le ramaglie e tronchi già  a terra pronti a essere caricati nel carro.
Queste persone non si sono presentate con nome e cognome, nonostante la nostra insistenza, ma riconoscibili in alcuni proprietari dei fondi agricoli confinanti:1) Speranzina Maculan, 2) Carollo Bruno, 3) Laghetto Francesco, 4) Laghetto Andrea e 5) un giovane di aspetto, non conosciuto, si sospetta che sia figlio di Andrea Laghetto.
Laghetto Andrea non è proprietario del fondo agricolo, ma chiamato ad eseguire i lavori, il quale con arroganza e prepotenza, forte della ragione di quanto faceva perchè era autorizzato dal Giudice.
Massimo e Silvio Laghetto hanno chiesto di vedere l’autorizzazione del Giudice.
Andrea Laghetto ha risposto che non aveva nessun documento in questo momento.
Silvio e Massimo hanno ripetuto piu’ volte di sospendere i lavori, di non asportare la ramaglia in attesa di vedere le disposizioni del Giudice e di fare un ulteriore incontro per visionare la mappa catastale per poter stabilire l’esatto confine della proprietà .
Andrea Laghetto insiste che è stato autorizzato dal Giudice. Silvio e Massimo hanno chiesto piu’ volte il nome del Giudice, Andrea Laghetto si è rifiutato di dire il nome del Giudice continuando nel taglio della legna. Ad un certo punto non riuscendo motivare legalmente quanto stesse facendo, minaccia di chiamare i carabinieri, così fece con una telefonata dal suo cellulare che aveva con se.
Dopo qualche minuto sono arrivati due carabinieri con l’auto di servizio, FIAT PUNTO targa CCDH917, avevano la mascherina che copriva anche il naso. I due carabinieri del comando della Caserma di Thiene, su invito di Andrea Laghetto si sono appartati discutendo fra loro per qualche minuto e come nulla fosse i due carabinieri non si sono opposti al taglio delle piante nonostante non sia stato dimostrato l’ordine del Giudice. Invece i carabinieri rivolgendomi alla mia persona mi chiedono di presentarmi. Io chiedo a loro chi sono e di esibire il tesserino di riconoscimento di servizio. Rispondono che non sono tenuti a dichiarare le loro generalità perchè sono riconoscibili dalla divisa e dall’auto di servizio. Io rispondo che la divisa d’ordinanza mi dimostra il tipo di lavoro e fate parte dell’esercito italiano nel corpo dei carabinieri, con questo non riesco ad individuare come vi chiamate! Ho ripetuto piu’ volte di poter conoscere le loro generalità  ed il loro grado da ufficiale. Il carabiniere che sembrava piu’ giovane nonostante portassero la mascherina sopra il naso mi comunico’ di essere APPUNTATO ed il suo collega BRIGADIERE. L’APPUNTATO insiste di conoscere le mie generalità  e che se non lo facevo era costretto a portarmi in caserma con la forza per identificarmi. Io risposi che per altre circostanze mi avevano già  portato in caserma contro la mia volontà  e per questo mi conoscete bene. Vi ricordo che io sono Cittadino di Nazionalità  Veneta, sono Giovanni Bassan autodeterminato nel MLNV-GVP Movimento Liberazione Nazione Veneta-Governo Veneto Provvisorio e VI CONTESTO IL DIFETTO ASSOLUTO DI GIURISDIZIONE NEL TERRITORIO DELLA NAZIONE VENETA. Hanno risposto che quanto dicevo non ha nessun valore. IO mi sono presentato, ora mi conoscete perchè nascondete le vostre generalità , se siete persone di legge non dovreste aver nulla da temere nel comunicarmi le vostre generalità . L’appuntato ed il brigadiere sentendo quanto dicevo mi hanno girato le spalle allontanandosi per non dover rispondere.
Mentre continuavano tagliare le piante e caricarle nel carro, i due carabinieri nulla facevano per interrompere i lavori che ci avrebbe permesso di verificare nella mappa catastale chi avesse ragione. In conclusione Silvio Laghetto rivolgendosi al Brigadiere ha chiesto che si procurassero l’ordinanza del Giudice e copia della mappa catastale per poter verificare chi avesse ragione, il Brigadiere accetto’ la proposta prendendo nota del numero telefonico di Silvio Laghetto dicendogli che lo avrebbe chiamato in breve per un incontro e visionare assieme la documentazione.
Alle ore 10:15 circa se ne sono andati tutti, con il carro pieno di legna.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
GIOVANNI BASSAN

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121341214918) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

 

2021.03.06 – BASSAN GIOVANNI – SPN – 121341214918

Oggetto: 2021.03.06 – BASSAN GIOVANNI – SPN – 121341214918

DENUNCIANTE
Nome: GIOVANNI
Cognome: BASSAN
in qualità di: PERSONA INFORMATA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:06/03/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:VIA CA’MAGRE, NR. 40 THIENE (VI)
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:Cinque persone più due carabinieri

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Segnalazione Polixia Naxionale Veneta 06/03/2021
Il giorno 06/03/2021 ore 08:29, ricevo una telefonata dalla Sig.ra Daniela Garbinato, mamma di Silvio e Massimo Laghetto. Mi comunica tutta ansiosa e preoccupata che ci sono delle persone che stanno tagliando delle piante di sua proprietà, in questo momento i miei figli sono assenti, si sono assentanti per una commissione e sono sola in casa. Tranquillizzo la Daniela dicendogli che arrivavo prima possibile. Arrivo alle ore 08:45 a casa della Sig.ra Daniela Garbinato in via Ca’Magre, 40, Thiene (VI), trovo i figli della Daniela Silvio e Massimo che discutevano con le cinque persone attrezzate con motosega a scoppio, accette, coltelli ricurvi, un trattore con rimorchio, questo ultimo con targa VI r10661, impegnati in tutta fretta a raccogliere le ramaglie e tronchi già a terra pronti a essere caricati nel carro.
Queste persone non si sono presentate con nome e cognome, nonostante la nostra insistenza, ma riconoscibili in alcuni proprietari dei fondi agricoli confinanti:1) Speranzina Maculan, 2) Carollo Bruno, 3) Laghetto Francesco, 4) Laghetto Andrea e 5) un giovane di aspetto, non conosciuto, si sospetta che sia figlio di Andrea Laghetto.
Laghetto Andrea non è proprietario del fondo agricolo, ma chiamato ad eseguire i lavori, il quale con arroganza e prepotenza, forte della ragione di quanto faceva perché era autorizzato dal Giudice.
Massimo e Silvio Laghetto hanno chiesto di vedere l’autorizzazione del Giudice.
Andrea Laghetto ha risposto che non aveva nessun documento in questo momento.
Silvio e Massimo hanno ripetuto più volte di sospendere i lavori, di non asportare la ramaglia in attesa di vedere le disposizioni del Giudice e di fare un ulteriore incontro per visionare la mappa catastale per poter stabilire l’esatto confine della proprietà.
Andrea Laghetto insiste che è stato autorizzato dal Giudice. Silvio e Massimo hanno chiesto più volte il nome del Giudice, Andrea Laghetto si è rifiutato di dire il nome del Giudice continuando nel taglio della legna. Ad un certo punto non riuscendo motivare legalmente quanto stesse facendo, minacciò di chiamare i carabinieri, così fece con una telefonata dal suo cellulare che aveva con se.
Dopo qualche minuto sono arrivati due carabinieri con l’auto di servizio, FIAT PUNTO targa CCDH917, avevano la mascherina che copriva anche il naso. I due carabinieri del comando della Caserma di Thiene, su invito di Andrea Laghetto si sono appartati discutendo fra loro per qualche minuto e come nulla fosse i due carabinieri non si sono opposti al taglio delle piante nonostante non sia stato dimostrato l’ordine del Giudice. Invece i carabinieri rivolgendomi alla mia persona mi chiedono di presentarmi. Io chiedo a loro chi sono e di esibire il tesserino di riconoscimento di servizio. Rispondono che non sono tenuti a dichiarare le loro generalità perché sono riconoscibili dalla divisa e dall’auto di servizio. Io rispondo che la divisa d’ordinanza mi dimostra il tipo di lavoro e fate parte dell’esercito italiano nel corpo dei carabinieri, con questo non riesco ad individuare come vi chiamate! Ho ripetuto più volte di poter conoscere le loro generalità ed il loro grado da ufficiale. Il carabiniere che sembrava più giovane nonostante portassero la mascherina sopra il naso mi comunicò di essere APPUNTATO ed il suo collega BRIGADIERE. L’APPUNTATO insiste di conoscere le mie generalità e che se non lo facevo era costretto a portarmi in caserma con la forza per identificarmi. Io risposi che per altre circostanze mi avevano già portato in caserma contro la mia volontà e per questo mi conoscete bene. Vi ricordo che io sono Cittadino di Nazionalità Veneta, sono Giovanni Bassan autodeterminato nel MLNV-GVP Movimento Liberazione Nazione Veneta-Governo Veneto Provvisorio e VI CONTESTO IL DIFETTO ASSOLUTO DI GIURISDIZIONE NEL TERRITORIO DELLA NAZIONE VENETA. Hanno risposto che quanto dicevo non ha nessun valore. IO mi sono presentato, ora mi conoscete perché nascondete le vostre generalità, se siete persone di legge non dovreste aver nulla da temere nel comunicarmi le vostre generalità. L’appuntato ed il brigadiere sentendo quanto dicevo mi hanno girato le spalle allontanandosi per non dover rispondere.
Mentre continuavano tagliare le piante e caricarle nel carro, i due carabinieri nulla facevano per interrompere i lavori che ci avrebbe permesso di verificare nella mappa catastale chi avesse ragione. In conclusione Silvio Laghetto rivolgendosi al Brigadiere ha chiesto che si procurassero l’ordinanza del Giudice e copia della mappa catastale per poter verificare chi avesse ragione, il Brigadiere accettò la proposta prendendo nota del numero telefonico di Silvio Laghetto dicendogli che lo avrebbe chiamato in breve per un incontro e visionare assieme la documentazione.
Alle ore 10:15 circa se ne sono andati tutti, con il carro pieno di legna.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
GIOVANNI BASSAN

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121341214918) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.02.26 – CIVIERO BUBACCO GIOVANNI – SPN – 1212361430041

Oggetto: 2021.02.26 – CIVIERO BUBACCO GIOVANNI – SPN – 1212361430041

DENUNCIANTE
Nome: GIOVANNI
Cognome: CIVIERO BUBACCO
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:25/02/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:Riese Pio X Via Callalta 57/A
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:DUE CARABINIERI

DENUNCIA QUANTO SEGUE
IN DATA 25/02/2021 PRESSO LA MIA ABITAZIONE SITA IN RIESE PIO X IN VIA CALLALTA 57/A ALLE ORE 18:15 SI E’ PRESENTATA UNA PATTUGLIA DEI CARABINIERI. PROPRIO IN QUELL’ISTANTE STAVA TORNANDO A CASA DA LAVORO LA MIA EX COMPAGNA CON MIO FIGLIO NICOLA. I DUE CARABINIERI CHE NEL FRATTEMPO ERANO SCESI DALL’AUTO SI SONO AVVICINATI ALLA MIA EX COMPAGNA E HANNO INIZIATO A FARLE UN VERO E PROPRIO INTEROGATORIO CHE E’ DURATO PER CIRCA 10 MINUTI. LE DOMANDE CHE HANNO FATTO I DUE CARABINIERI SONO QUESTE: SEI LA COMPAGNA O MOGLIE DI GIOVANNI? CHE TIPO DI PERSONA E’ GIOVANNI? ABITA IN QUESTA CASA? DOVE ABITA? A VOLTE VEDIAMO LA SUA MACCHINA PARGHEGGIATA QUA FUORI, PERCHE’? CHE TIPO DI PADRE E’? COME SI COMPORTA CON I FIGLI? ECC….
DENUNCIO I DUE CARABINIERI PERCHE’ IN PRIMO LUOGO SONO ENTRATI IN UNA PROPRIETA’ PRIVATA CON LA LORO AUTO, IN SECONDO LUOGO HANNO VIOLATO COMPLETAMENTE LA MIA PRIVACY, PER FINIRE COSA PIU’ IMPORTANTE STANNO CREANDO DEI GROSSI PROBLEMI ALLA MIA FAMIGLIA, AI MIEI GENITORI CHE ABITANO VICINO A ME’, MA SOPPRATUTTO GROSSI PROBLEMI AI MIEI DUE FIGLI MINORENNI CHE VEDENDOSI DEN 2 VOLTE IN MENO DI UNA SETTIMANA I CARABINIERI ENTRARE NELLA NOSTRA PROPRIETA’ SONO MOLTO SPAVENTATI E PREOCCUPATI.
TENGO A PRECISARE CHE TUTTO QUESTO E’ DOCUMENTABILE GRAZIE ALLE TELECAMERE CHE HO INSTALLATO PRESSO LA MIA ABITAZIONE. GRAZIE ALLE TELECAMERE POSSO FORNIRE ANCHE LA TARGA DELL’AUTO DELLA PATTUGLIA CHE SI E’ PRESENTATA A CASA MIA.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
GIOVANNI CIVIERO BUBACCO

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GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 1212361430041) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.02.23 – CIVIERO BUBACCO GIOVANNI – SPN – 121233165616

Oggetto: 2021.02.23 – CIVIERO BUBACCO GIOVANNI – SPN – 121233165616

DENUNCIANTE
Nome: GIOVANNI
Cognome: CIVIERO BUBACCO
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:23/02/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:CASTELFRANCO VENETO VIA SAN PIO X (TELEFONATA DAI CARRABINIERI DI RIESE PIO X)
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:APPUNTATO MEREO MAURO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
In data odierna alle ore 15:00 circa, i Carabinieri di Riese Pio X si sono presentati a casa mia in Via Callalta 57/A a Poggiana di Riese Pio X. A casa non c’era nessuno. Alle ore 15:21 sono stato contattato dall’ Appuntato Mereo Mauro della Caserma dei Carabinieri di Riese Pio X il quale mi ha intimato ad andare in caserma a Riese Pio X a portargli la mia patente di guida dicendomi che mi era stata sospesa, senza comunicarmi il motivo.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
GIOVANNI CIVIERO BUBACCO

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MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121233165616) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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 2021.02.17 – SANTAGIULIANA PAOLA – SPN – 121227203043

Oggetto: 2021.02.17 – SANTAGIULIANA PAOLA – SPN – 121227203043

DENUNCIANTE
Nome: PAOLA
Cognome: SANTAGIULIANA
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:07/02/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:CENTRO COMMERCIALE PALLADIO
soggetti ritenuti responsabili:SCONOSCIUTI MA RICONOSCIBILI
Precisazione:ADDETTI ALLA SICUREZZA

DENUNCIA QUANTO SEGUE
IL GIORNO DOMENICA 07/02/2021 ALLE ORE 19,00 CIRCA, MI TROVAVO IN COMPAGNIA DI UN’AMICA, AL CENTRO COMMERCIALE PALLADIO DI VICENZA. LA MIA AMICA AVEVA LA MASCHERINA SOTTO IL NASO PER PROBLEMI DI RESPIRAZIONE. AD UN CERTO PUNTO SI E’ INTROMESSA UNA CASSIERA CHE HA SUBITO CHIAMATO UN ADDETTO ALLA SICUREZZA. LA MIA AMICA DI NOME PAOLA ZANON E AUTODETERMINATA AL MLNV COME ME, RICEVE UN PRIMO RIMPROVERO AL QUALE LEI RISPONDE CERCANDO DI DIFENDERSI. IO LA RAGGIUNGO SUBITO DOPO AVERE PAGATO ALLA CASSA DEL SUPERMERCATO EMISFERO, E INSIEME CI AVVIAMO ALL’USCITA. QUI’ VENIAMO FERMATI DA 3 ADDETTI ALLA SICUREZZA E UNO DEI QUALI ERA QUELLO CHE AVEVA RIMPROVERATO LA MIA AMICA PAOLA ZANON. QUI’ INIZIA UNA DISCUSSIONE ANIMATA, PERCHE’ INSIEME CERCHIAMO DI FAR VALERE LE NOSTRE RAGIONI E FACCIAMO NOTARE CHE SIAMO AUTODETERMINATE AL MLNV E QUINDI NON ABBIAMO NIENTE IN COMUNE CON LE LEGGI ITALIANE. UNO DEI TRE ADDETTI CHIAMA LA POLIZIA E DOPO ALCUNI MINUTI CI DICE CHE ALL’ARRIVO DELLA POLIZIA CI DOVEVAMO TOGLIERE LE MASCHERINE DAVANTI ALLE TELECAMERE. SECONDO NOI QUESTA ERA PROPRIO UNA PROVOCAZIONE. AD UN CERTO PUNTO STANCHE DI ASPETTARE INUTILMENTE L’ARRIVO DELLA POLIZIA CE NE SIAMO ANDATE CON DISAPPUNTO DA PARTE LORO PERCHE’ AVREBBERO DOVUTO AVVISARE NUOVAMENTE LA POLIZIA CHE STANCHE DI ASPETTARE CE NE ERAVAMO ANDATE. DURANTE LA STRADA DI RITORNO ABBIAMO AVUTO IL DUBBIO DI ESSERE STATE SEGUITE DA QUALCUNO. PS. DIMENTICAVO DI DIRE CHE SIAMO STATE DERISE QUANDO ABBIAMO DETTO DI ESSERE CITTADINE DELLA REPUBBLICA VENETA.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
PAOLA SANTAGIULIANA

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121227203043) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.02.11 – CELOT BENEDETTO – SPN – 121221182944

Oggetto: 2021.02.11 – CELOT BENEDETTO – SPN – 121221182944

DENUNCIANTE
Nome: BENEDETTO
Cognome: CELOT
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:venerdì 5 febbraio 2021 alle ore 23:00/23:10
luogo iniziale del fatto segnalato:sede del MLNV – GVP in vicolo FRATELLI ROSSELLI distretto di VILLORBA, contea di TREVISO
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:UNA PATTUGLIA DELLA POLIZIA LOCALE DEL COMUNE ITALIANO DI VILLORBA e TRE PATTUGLIE DEI CARABINIERI

DENUNCIA QUANTO SEGUE
FATTI AVVENUTI QUALCHE MINUTO DOPO LA CONCLUSIONE DELLA RIUNIONE DEL DIRETTIVO DEL MLNV PRESSO LA SEDE DI VILLORBA VICOLO FRATELLI ROSSELLI

La sera di venerdì 5 febbraio 2021 verso le ore 10:45 / 10:50 si è conclusa la riunione e immediatamente è iniziato il deflusso dei membri del Direttivo del MLNV.

Fra le 23:00 / 23:10 sopraggiunge una vettura della polizia locale del comune italiano di Villorba. Autovettura marca DACIA modello DUSTER targata YA715AL, con a bordo un agente uomo alla guida (statura medio alta con capelli bianchi/brizzolati) e un agente donna seduta lato passeggero (statura bassa e capelli scuri). Appena scesi dall’auto l’agente donna si è subito preoccupata di chiedere informazioni sulla MASCHERINA. Probabilmente l’attività anticrimine cui sono obbligati a svolgere e a cui sono normalmente preposti (APM 2020.11.06 – MLNV-GVP – AVVISO E SOLLECITO AL GOVERNO ITALIANO, di cui gli agenti della forza di occupazione straniera sono stati messi al corrente anche quella sera mediante lettura del APM stesso), si ferma solo ed esclusivamente alla convinta e ferma imposizione delle illegali disposizioni italiane del momento, che vogliono imporre in difetto assoluto di giurisdizione, nei confronti del Popolo Veneto.

A questo punto i due agenti hanno iniziato a chiedere i documenti, alcuni membri del direttivo hanno esibito l’identità autodichiarativa, ma loro volevano che ci identificassimo mediante una carta di identità italiana che ovviamente non potevano avere, per cui hanno iniziato a chiedere le nostre generalità. A questo punto abbiamo subito puntualizzato che noi avremo fornito le nostre ma anche loro avrebbero dovuto fare altrettanto. Inizialmente l’agente uomo (da me riconosciuto nella persona di GRECO MASSIMILIANO, già destinatario di rigetti e segnalazioni pregressi), ci ha rassicurato che avrebbero fornito le generalità, ma subito dopo siamo riusciti a ottenere la prova che stava mentendo. Infatti mentre l’agente donna era impegnata a raccogliere le nostre generalità, lui se ne stava letteralmente con le mani in mano per cui, io Celot Benedetto che avevo già comunicato le mie e che in quel momento mi trovavo a svolgere la funzione di verbalizzante per conto del direttivo del MLNV, ho chiesto che mi declinasse le sue di generalità, ma a quel punto ha iniziato palesemente a tergiversare diventando sempre più arrogante e sbruffone, in quanto con aria saccente voleva convincerci che le loro generalità erano ben visibili all’esterno della loro auto. In pratica, pienamente convinto che potessimo essere degli idioti facilmente convincibili, ha cercato di far passare il fatto che la scritta POLIZIA LOCALE all’esterno della loro auto fungesse da generalità per loro (peccato che l’auto non parli per loro e soprattutto che l’auto non sia condotta sempre dalla stessa coppia di agenti). In quel momento abbiamo capito che si stavano palesemente prendendo gioco di noi, per cui abbiamo subito messo in chiaro che se loro non avessero provveduto a comunicarci i loro cognomi e nomi, non avremmo continuato a comunicare i nostri. A questo punto hanno capito che non avrebbero avuto la strada spianata, perché dall’altra parte vi erano delle persone molto più preparate di quello che pensavano e quindi hanno preso l’iniziativa di chiamare a rinforzo i carabinieri, obbligandoci di fatto a subire un’imposizione di autorità straniera, rimanendo di fatto bloccati senza alcuna motivata ragione.

Alle ore 23:18 sopraggiunge la prima autovettura dei carabinieri, una ALFAROMEO GIULIETTA (qualcuno mi ha riferito della radio mobile di Treviso), targata CCDZ087, con a bordo due carabinieri uomini, per quello che ricordo entrambi di statura media uno con capelli scuri (sceso dal posto di guida) e uno un po’ più brizzolato (sceso dal lato passeggero). Purtroppo il buio della notte e le loro facce mascherate mi hanno impedito di memorizzarli meglio. Appena scesi dalla loro auto, hanno iniziato a discutere delle mascherine, degli ospedali, di famiglie colpite dal virus, un pretesto secondo me per cercare lo scontro con il Vice Presidente del MLNV De Marchi Renzo, in quanto di certo non erano stati chiamati dalla polizia locale per istruirci su temi di questo genere, ma per il fatto che avevamo deciso di non fornire più alcuna altra generalità visto il rifiuto della polizia locale di fornire le loro, motivo per il quale anche la pattuglia dei carabinieri si trovava in difficoltà nei nostri confronti in quel momento, tanto da decidere di far intervenire un’ulteriore pattuglia, obbligandoci di fatto a subire una seconda imposizione di autorità straniera, rimanendo di fatto bloccati senza alcuna motivata ragione.

Alle 23:35 sopraggiunge la seconda autovettura dei carabinieri, una JEEP RENEGADE della stazione di Maserada sul Piave, targata CCDM048, con a bordo due carabinieri uomini. Quello sceso dal posto passeggero, con il grado di maresciallo due binari, giovane, capelli scuri, statura media e corporatura esile. Quello sceso dal posto di guida, giovane, capelli castano chiaro, statura medio / alta, di corporatura magra e mi sembra di ricordare indossasse occhiali da vista. Purtroppo il buio della notte e le loro facce mascherate mi hanno impedito di memorizzarli meglio, perché mentre il maresciallo discuteva con noi in merito alla nostra richiesta di ottenere le loro generalità, gli altri carabinieri erano impegnati a fotografare le targhe delle auto presenti nel parcheggio in modo da poter risalire a noi tutti. Nel frattempo anche gli agenti di polizia locale hanno iniziato a defilarsi passando di fatto la responsabilità nel sostenere la discussione ai carabinieri. Il maresciallo due binari, non sapendo e non volendo prendere posizione, perché come da lui stesso ammesso durante la discussione “così gli era stato detto di fare”, decise di conseguenza di far intervenire il maresciallo dei carabinieri di Villorba che in quel momento si trovava a casa e quindi un’ulteriore pattuglia sarebbe dovuta andare a prenderlo per condurlo sul posto, obbligandoci di fatto a subire una terza imposizione di autorità straniera, rimanendo di fatto bloccati senza alcuna motivata ragione.
Il maresciallo della stazione di Maserada sul Piave, a un certo punto ha fatto una esternazione che per noi era irricevibile, infatti sosteneva che le persone appartenenti al MLNV che avessero già provveduto a fornire le generalità potevano andarsene. Questa soluzione aveva il chiaro e unico scopo da parte di tutti loro di dividerci in maniera da poter mettere più paura a quelli che rimanevano, ma abbiamo risposto che non avremmo mai assunto un simile atteggiamento. Per quanto ci riguarda siamo il direttivo non permetteremo loro di smembrarci; anzi va sottolineato il fatto che alcuni membri del direttivo che erano partiti pochi minuti prima dell’arrivo della polizia locale, appena avvisati di quello che stava succedendo sono rientrati immediatamente in sede a supporto degli altri membri del direttivo MLNV.

Verso la mezzanotte o poco dopo sopraggiunge la terza autovettura dei carabinieri, una JEEP RENEGADE della stazione di Villorba, targata CCDZ762, con a bordo tre carabinieri uomini: due scesi dai posti anteriori dell’auto e posizionatisi fuori da essa (dei quali non ricordo alcun tratto fisico), il terzo sceso dai posti posteriori dell’auto identificatosi nella persona di VADALA’ SALVATORE appartenente alla forza di occupazione straniera con grado di LUOGO TENENTE CON CARICA SPECIALE.
Vadalà Salvatore, una volta sceso dall’auto si è presentato davanti a noi, identificandosi con nome cognome e grado, pronunciando testualmente quanto segue: “ormai sappiamo chi siete, vi arriverà quello che vi deve arrivare, dopodiché farete quello che dovrete fare”, poi ha aggiunto che qualora il MLNV dovesse arrivare all’obiettivo, si era già proposto al Presidente del MLNV, Sergio Bortotto, di fare “il ministro dell’interno per euro cinquemila al mese”. Affermazioni che non dovrebbero lasciare alcun dubbio su chi venerdì sera 5 febbraio 2021 stesse agendo nella legalità e chi invece no.

Durante tutto il tempo trascorso, io personalmente avevo palesato e comunicato ad alta voce, in maniera che tutte le forze di occupazione straniera potessero sentire, che negavo il consenso al trattamento dei dati, questo perché mi sono accorto che sia gli agenti di polizia locale che i carabinieri avevano provveduto e stavano in quel momento provvedendo a riprendere con telefoni e piccole videocamere la situazione e i vari membri del direttivo del MLNV (infatti il carabiniere giovane sceso dal lato guidatore dell’autovettura proveniente dalla caserma di Maserada sul Piave, aveva costantemente una luce rossa che lampeggiava in corrispondenza del taschino della sua divisa, classico segnale visivo che conferma all’operatore che la telecamera sta funzionando e quindi riprendendo).

Preciso, che quando abbiamo chiesto le generalità agli agenti della polizia locale e loro continuavano a rifiutare, io personalmente ho detto all’agente uomo di dare le sue generalità perché lui sapeva che io sapevo chi fosse. A questo punto lui mi dice: so che sai chi sono per cui non serve che ti dico io chi sono. Io ho ribadito che avrebbe dovuto dirlo anche agli altri membri del direttivo del MLNV, per cui gli ho rivolto la seguente domanda: come ti chiami ? … e lui mi ha risposto testualmente: “io … io … MASSIMO”.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
BENEDETTO CELOT

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121221182944) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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GOVERNO VENETO PROVISORIO

 

2021.02.11 – CELOT BENEDETTO – SPN – 121221182944

Oggetto: 2021.02.11 – CELOT BENEDETTO – SPN – 121221182944

DENUNCIANTE
Nome: BENEDETTO
Cognome: CELOT
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:venerdì 5 febbraio 2021 alle ore 23:00/23:10
luogo iniziale del fatto segnalato:sede del MLNV – GVP in vicolo FRATELLI ROSSELLI distretto di VILLORBA, contea di TREVISO
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:UNA PATTUGLIA DELLA POLIZIA LOCALE DEL COMUNE ITALIANO DI VILLORBA e TRE PATTUGLIE DEI CARABINIERI

DENUNCIA QUANTO SEGUE
FATTI AVVENUTI QUALCHE MINUTO DOPO LA CONCLUSIONE DELLA RIUNIONE DEL DIRETTIVO DEL MLNV PRESSO LA SEDE DI VILLORBA VICOLO FRATELLI ROSSELLI

La sera di venerdì 5 febbraio 2021 verso le ore 10:45 / 10:50 si è conclusa la riunione e immediatamente è iniziato il deflusso dei membri del Direttivo del MLNV.

Fra le 23:00 / 23:10 sopraggiunge una vettura della polizia locale del comune italiano di Villorba. Autovettura marca DACIA modello DUSTER targata YA715AL, con a bordo un agente uomo alla guida (statura medio alta con capelli bianchi/brizzolati) e un agente donna seduta lato passeggero (statura bassa e capelli scuri). Appena scesi dall’auto l’agente donna si è subito preoccupata di chiedere informazioni sulla MASCHERINA. Probabilmente l’attività anticrimine cui sono obbligati a svolgere e a cui sono normalmente preposti (APM 2020.11.06 – MLNV-GVP – AVVISO E SOLLECITO AL GOVERNO ITALIANO, di cui gli agenti della forza di occupazione straniera sono stati messi al corrente anche quella sera mediante lettura del APM stesso), si ferma solo ed esclusivamente alla convinta e ferma imposizione delle illegali disposizioni italiane del momento, che vogliono imporre in difetto assoluto di giurisdizione, nei confronti del Popolo Veneto.

A questo punto i due agenti hanno iniziato a chiedere i documenti, alcuni membri del direttivo hanno esibito l’identità autodichiarativa, ma loro volevano che ci identificassimo mediante una carta di identità italiana che ovviamente non potevano avere, per cui hanno iniziato a chiedere le nostre generalità. A questo punto abbiamo subito puntualizzato che noi avremo fornito le nostre ma anche loro avrebbero dovuto fare altrettanto. Inizialmente l’agente uomo (da me riconosciuto nella persona di GRECO MASSIMILIANO, già destinatario di rigetti e segnalazioni pregressi), ci ha rassicurato che avrebbero fornito le generalità, ma subito dopo siamo riusciti a ottenere la prova che stava mentendo. Infatti mentre l’agente donna era impegnata a raccogliere le nostre generalità, lui se ne stava letteralmente con le mani in mano per cui, io Celot Benedetto che avevo già comunicato le mie e che in quel momento mi trovavo a svolgere la funzione di verbalizzante per conto del direttivo del MLNV, ho chiesto che mi declinasse le sue di generalità, ma a quel punto ha iniziato palesemente a tergiversare diventando sempre più arrogante e sbruffone, in quanto con aria saccente voleva convincerci che le loro generalità erano ben visibili all’esterno della loro auto. In pratica, pienamente convinto che potessimo essere degli idioti facilmente convincibili, ha cercato di far passare il fatto che la scritta POLIZIA LOCALE all’esterno della loro auto fungesse da generalità per loro (peccato che l’auto non parli per loro e soprattutto che l’auto non sia condotta sempre dalla stessa coppia di agenti). In quel momento abbiamo capito che si stavano palesemente prendendo gioco di noi, per cui abbiamo subito messo in chiaro che se loro non avessero provveduto a comunicarci i loro cognomi e nomi, non avremmo continuato a comunicare i nostri. A questo punto hanno capito che non avrebbero avuto la strada spianata, perché dall’altra parte vi erano delle persone molto più preparate di quello che pensavano e quindi hanno preso l’iniziativa di chiamare a rinforzo i carabinieri, obbligandoci di fatto a subire un’imposizione di autorità straniera, rimanendo di fatto bloccati senza alcuna motivata ragione.

Alle ore 23:18 sopraggiunge la prima autovettura dei carabinieri, una ALFAROMEO GIULIETTA (qualcuno mi ha riferito della radio mobile di Treviso), targata CCDZ087, con a bordo due carabinieri uomini, per quello che ricordo entrambi di statura media uno con capelli scuri (sceso dal posto di guida) e uno un po’ più brizzolato (sceso dal lato passeggero). Purtroppo il buio della notte e le loro facce mascherate mi hanno impedito di memorizzarli meglio. Appena scesi dalla loro auto, hanno iniziato a discutere delle mascherine, degli ospedali, di famiglie colpite dal virus, un pretesto secondo me per cercare lo scontro con il Vice Presidente del MLNV De Marchi Renzo, in quanto di certo non erano stati chiamati dalla polizia locale per istruirci su temi di questo genere, ma per il fatto che avevamo deciso di non fornire più alcuna altra generalità visto il rifiuto della polizia locale di fornire le loro, motivo per il quale anche la pattuglia dei carabinieri si trovava in difficoltà nei nostri confronti in quel momento, tanto da decidere di far intervenire un’ulteriore pattuglia, obbligandoci di fatto a subire una seconda imposizione di autorità straniera, rimanendo di fatto bloccati senza alcuna motivata ragione.

Alle 23:35 sopraggiunge la seconda autovettura dei carabinieri, una JEEP RENEGADE della stazione di Maserada sul Piave, targata CCDM048, con a bordo due carabinieri uomini. Quello sceso dal posto passeggero, con il grado di maresciallo due binari, giovane, capelli scuri, statura media e corporatura esile. Quello sceso dal posto di guida, giovane, capelli castano chiaro, statura medio / alta, di corporatura magra e mi sembra di ricordare indossasse occhiali da vista. Purtroppo il buio della notte e le loro facce mascherate mi hanno impedito di memorizzarli meglio, perché mentre il maresciallo discuteva con noi in merito alla nostra richiesta di ottenere le loro generalità, gli altri carabinieri erano impegnati a fotografare le targhe delle auto presenti nel parcheggio in modo da poter risalire a noi tutti. Nel frattempo anche gli agenti di polizia locale hanno iniziato a defilarsi passando di fatto la responsabilità nel sostenere la discussione ai carabinieri. Il maresciallo due binari, non sapendo e non volendo prendere posizione, perché come da lui stesso ammesso durante la discussione “così gli era stato detto di fare”, decise di conseguenza di far intervenire il maresciallo dei carabinieri di Villorba che in quel momento si trovava a casa e quindi un’ulteriore pattuglia sarebbe dovuta andare a prenderlo per condurlo sul posto, obbligandoci di fatto a subire una terza imposizione di autorità straniera, rimanendo di fatto bloccati senza alcuna motivata ragione.
Il maresciallo della stazione di Maserada sul Piave, a un certo punto ha fatto una esternazione che per noi era irricevibile, infatti sosteneva che le persone appartenenti al MLNV che avessero già provveduto a fornire le generalità potevano andarsene. Questa soluzione aveva il chiaro e unico scopo da parte di tutti loro di dividerci in maniera da poter mettere più paura a quelli che rimanevano, ma abbiamo risposto che non avremmo mai assunto un simile atteggiamento. Per quanto ci riguarda siamo il direttivo non permetteremo loro di smembrarci; anzi va sottolineato il fatto che alcuni membri del direttivo che erano partiti pochi minuti prima dell’arrivo della polizia locale, appena avvisati di quello che stava succedendo sono rientrati immediatamente in sede a supporto degli altri membri del direttivo MLNV.

Verso la mezzanotte o poco dopo sopraggiunge la terza autovettura dei carabinieri, una JEEP RENEGADE della stazione di Villorba, targata CCDZ762, con a bordo tre carabinieri uomini: due scesi dai posti anteriori dell’auto e posizionatisi fuori da essa (dei quali non ricordo alcun tratto fisico), il terzo sceso dai posti posteriori dell’auto identificatosi nella persona di VADALA’ SALVATORE appartenente alla forza di occupazione straniera con grado di LUOGO TENENTE CON CARICA SPECIALE.
Vadalà Salvatore, una volta sceso dall’auto si è presentato davanti a noi, identificandosi con nome cognome e grado, pronunciando testualmente quanto segue: “ormai sappiamo chi siete, vi arriverà quello che vi deve arrivare, dopodiché farete quello che dovrete fare”, poi ha aggiunto che qualora il MLNV dovesse arrivare all’obiettivo, si era già proposto al Presidente del MLNV, Sergio Bortotto, di fare “il ministro dell’interno per euro cinquemila al mese”. Affermazioni che non dovrebbero lasciare alcun dubbio su chi venerdì sera 5 febbraio 2021 stesse agendo nella legalità e chi invece no.

Durante tutto il tempo trascorso, io personalmente avevo palesato e comunicato ad alta voce, in maniera che tutte le forze di occupazione straniera potessero sentire, che negavo il consenso al trattamento dei dati, questo perché mi sono accorto che sia gli agenti di polizia locale che i carabinieri avevano provveduto e stavano in quel momento provvedendo a riprendere con telefoni e piccole videocamere la situazione e i vari membri del direttivo del MLNV (infatti il carabiniere giovane sceso dal lato guidatore dell’autovettura proveniente dalla caserma di Maserada sul Piave, aveva costantemente una luce rossa che lampeggiava in corrispondenza del taschino della sua divisa, classico segnale visivo che conferma all’operatore che la telecamera sta funzionando e quindi riprendendo).

Preciso, che quando abbiamo chiesto le generalità agli agenti della polizia locale e loro continuavano a rifiutare, io personalmente ho detto all’agente uomo di dare le sue generalità perché lui sapeva che io sapevo chi fosse. A questo punto lui mi dice: so che sai chi sono per cui non serve che ti dico io chi sono. Io ho ribadito che avrebbe dovuto dirlo anche agli altri membri del direttivo del MLNV, per cui gli ho rivolto la seguente domanda: come ti chiami ? … e lui mi ha risposto testualmente: “io … io … MASSIMO”.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
BENEDETTO CELOT

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121221182944) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.02.09 – TOSELLI MARCELLO – SPN – 1212200613

Oggetto: 2021.02.09 – TOSELLI MARCELLO – SPN – 1212200613

DENUNCIANTE
Nome: MARCELLO
Cognome: TOSELLI
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:22/01/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:SUPERMERCATO MARTINELLI DI BUSSOLENGO VR
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:IN QUEST SITUAZIONE SONO COINVOLTI IL DIRETTORE DEL SUPERMERCATO, IL VIGILANTE DI TURNO I CARABINIERI DELLA STAZIONE DI BUSSOLENGO E I CARABINIERI DELLA VOLANTE DI PESCHIERA DEL GARDA

DENUNCIA QUANTO SEGUE
IL GIORNO 22/01/2021 MI SONO RECATO PRESSO IL SUPERMERCATO MARTINELLI DI BUSSOLENGO PER FARE LA SPESA VISTO CHE SONO TITOLARE DI UNA ATTIVITA DI RISTORAZIONE E DI UNA DITTA PER MANUTENZIONI TECNICHE SU IMPIANTI DI DEPURAZIONE ACQUE.
SONO ENTRATO SENZA MASCHERINA PERCHE RITENGO SIA UN MIO DIRITTO RESPIRARE LIBERAMENTE. IL VIGILANTE DI TURNO HA CERCATO SUBITO DI BLOCCARMI FISICAMENTE. IO HO FORZATO IL BLOCCO E SONO ENTARTO LOSTESSO SPIEGANDO CHE ERA MIO DIRITTO RESPIRARE LIBERAMENTE. E’ STATO ALLERTATO IL DIRETTORE DEL SUPERMERCATO IL QUALE HA CHIAMATO I CARABINIERI DELLA STAZIONE DI BUSSOLENGO CHE MI HANNO RAGGIUNTO ALL’INTERNO DEL SUPERMERCATO MI HANNO BLOCCATO E CHIESTO DI CONSEGNARE LORO UN DOCUMENTO DI IDENTIFICAZIONE. IO MI SONO RIFIUTATO DI CONSEGNARE IL DOCUMENTO MA L’HO MOSTRATO E HO COMUNICATO I MIEI DATI DI RICONOSCIMENTO. MA LORO CONTINUAVANO A CHIEDERMI DI CONSEGNARE IL DOCUMENTO IN PARTICOLARE IL CARABINIERE DI NOME FAITER FRANCESCO CHE IO HO RICONOSCIUTO E GLI HO RICORDATO CHE LUI GIA’ MI CONOSCEVA PERCHE FU LUI A FARE LE PRATICHE PER IL PORTO D’ARMI PER UN VECCHIO FUCILE DOPPIETTA EREDITATO DA MIO PADRE CHE IO DETENEVO REGOLARMENTE IN CASA E FU SEMPRE LUI A RECARSI AL MIO DOMICILIO PER AVVISARE MIA MOGLIE CHE IL PORTO D’ARMI ERA DISPONIBILE PER IL RITIRO. MA LUI HA FATTO FINTA DI NON CONOSCERMI E HA CONTINUATO E CHIEDERMI DI CONSEGNARE IL DOCUMENTO DI IDENTITA’ COSA CHE IO NON HO FATTO. NEL FRATTEMPO E’ ARRIVATA ANCHE LA PATTUGLIA DELLA VOLANTE DI PESCHIERA DEL GARDA COMPOSTA DA ALTRI DUE CARABINIERI. TUTTI E 4 MI HANNO SCORTATO FUORI DAL SUPERMERCATO INTIMANDOMI DI METTERE LA MASCHERINA COSA CHE IO NON HO FATTO SPIEGANDO LORO CHE E’ MIO DIRITTO RESPIRARE LIBERAMENTE E CHE I DPCM SONO ILLEGITTIMI PERCHE VIOLANO LE LEGGI DELLO STATO E LA COSTITUZIONE PRIMA DI TUTTO. QUINDI HANNO DECISO DI PORTARMI IN CASERMA E PRIMA DI FARMI SALIRE SULLA LORO AUTO MI HANNO CHIESTO SE AVEVO COSE TAGLIENTI O PERICOLOSE IN TASCA E IO HO DETTO CHE AVEVO UNA PICCOLA RONCOLA CHE USAVO PER LAVORO IN QUANTO SPESSO LA USAVO PER APRIRE IMBALLAGGI DI CARTONE SIGILLATI. MI HANNO INTIMATO DI CONSEGNARLA A LORO E COSI HO PRONTAMENTE FATTO IN QUANTO LA DETENEVO IN UNA TASCA LATERALE DX DEI PANTALONI.MI HANNO CARICATO SULL’AUTO E PORTATO IN CASERMA SPOGLIATO E PERQUISITO TUTTI GLI INDUMENTI. NEL FRATTEMPO VENIVO ATTACCATO VERBALMENMTE CON FRASI DEL TIPO : MA CHI TI CREDI DI ESSERE …MA PERCHE’ VOI GUARDATE QUELLE COSE SU INTERNET E POI VI COMPORTATE COSI…MA COSA VUOI FARE…
INFINE HANNO DISPOSTO IL SEQUESTRO PREVENTIVO A SCOPO CAUTELARE DELL’ARMA CHE DETENEVO REGOLARMENTE A CASA E DELLE MUNIZIONI E HANNO VERBALIZZATO UNA DENUNCIA PER DETENZIONE ILLEGALE DI ARMI DA TAGLIO. POI MI HANNO PORTATO A CASA SONO ENTRATI E SALITI AL PIANO SUPERIORE E MI HANNO INTIMATO DI CONSEGNARE IL FUCILE E LE MUNIZIONI COSA CHE HO FATTO PRONTAMENTE.
CREDO CHE IN TUTTA QUESTA STORIA SIANO STATI COMMESSI PARECCHI ABUSI E SAREBBE GIUSTO FARE QUALCOSA A RIGUARDO.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MARCELLO TOSELLI

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GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 1212200613) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.02.03 – CAVALLIN SILVIA – SPN – 121213114430

Oggetto: 2021.02.03 – CAVALLIN SILVIA – SPN – 121213114430

DENUNCIANTE
Nome: SILVIA
Cognome: CAVALLIN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:29 gennaio 2021
luogo iniziale del fatto segnalato:OSPEDALE CA’ FONCELLO
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:CASONATO SAVINA – CAMPANA ANNAMARIA – CANOVA GIUSEPPE

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Faccio riferimento al RDN 12121116171 del 01.02.2021 per segnalare i seguenti fatti successi prima e dopo aver ricevuto le chiamate da CAMPANA ANNAMARIA e la sua successiva e-mail che ricordo aveva messo in copia anche al direttore CANOVA GIUSEPPE:

– alle ore 13:00 del giorno 29 gennaio 2021, quindi prima delle chiamate di CAMPANA ANNAMARIA, ho ricevuto una chiamata dalla Sig.ra CASONATO SAVINA, caposervizio del servizio per le professioni infermieristiche dell’Azienda Ospedaliera Ca’ Foncello di Treviso, mi chiede una data di appuntamento per avere un incontro per discutere con me a riguardo dell’iscrizione all’Albo degli infermieri, io rifiuto categoricamente di avere un incontro con lei e di essere già informata in merito alla questione e di aver già rigettato all’OPI di Treviso (Ordine delle professioni infermieristiche) quanto da loro notificatomi.

– successivamente a partire dalla sera del 29 gennaio 2021 e fino a stamattina 03 febbraio 2021 sono stata contattata da alcuni colleghi, sia mezzo messaggi sia mezzo chiamate, che oltre a chiedermi conferma che io stia bene, alcuni mi hanno confermato a voce e anche per iscritto, che CAMPANA ANNAMARIA avrebbe chiesto a tutti di non contattarmi usando la scusante che era una questione personale e delicata. Alcuni altri colleghi smentiscono che abbia chiesto di non contattarmi, forse perché non presenti alla riunione o forse per paura, ammettendo piuttosto che possa essere obbligata a ricevere ordini da persone che probabilmente stanno sopra di lei e anche di CANOVA GIUSEPPE.

Preciso che relativamente alle chiamate (registro non conversazioni complete), alle e-mail e ai messaggi sia scritti che vocali, ho tenuto copia (fino a oggi 03 febbraio 2021 alle ore 11:42).
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
SILVIA CAVALLIN

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2021.02.03 – FURLANETTO MANUEL – SPN – 121213155428

Oggetto: 2021.02.03 – FURLANETTO MANUEL – SPN – 121213155428

DENUNCIANTE
Nome: MANUEL
Cognome: FURLANETTO
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:03/02/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:VILLORBA
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:DITTA LUXWAY SRLS DI ZERO BRANCO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
BUONGIORNO,
CHIEDO ALL’ AUTORITA’ COMPETENTE IN MATERIA DI PUBBLICARE ED INTERVENIRE CONTRO LA DITTA LUXWAY SRLS CON RESIDENZA FISCALE IN VIA VASCO DE GAMA, 6 A ZERO BRANCO DI TV, INDIRIZZO EMAIL info@luxwaysrls.it QUALE INSOLVENTE DI UNA MIA FATTURA N.11201993825 EMESSA IN DATA 09/10/2020 DI 195.30 EURO.
RESTANDO IN ATTESA ANCHE DI EVENTUALI VOSTRE COMUNICAZIONI IN MERITO, PORGO I MIEI PIU’ CORDIALI SALUTI,
MANUEL FURLANETTO
FURLANETTO 4X4 COMPANY
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MANUEL FURLANETTO

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La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121213155428) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.01.28 – PUIATTI ANNALISA – SPN – 121138153223

Oggetto: 2021.01.28 – PUIATTI ANNALISA – SPN – 121138153223

DENUNCIANTE
Nome: ANNALISA
Cognome: PUIATTI
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:28/01/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:TAMBRE
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:BORTOLUZZI BRUNA

DENUNCIA QUANTO SEGUE
SEGNALO QUANTO SEGUE:
OGGI 28/01/2021 RICEVO UNA TELEFONATA DA MIA FIGLIA
CHE MI COMUNICA DI AVER RICEVUTO UNA EMAIL DA PARTE
DEL COMUNE DI TAMBRE DI CHIAMARE URGENTEMENTE
MIA FIGLIA CHIAMA E LE RISPONDE LA SIGNORA BORTOLUZZI BRUNA,
CHE ORA SOSTITUISCE LA SIGNORA FACCHIN CARMEN ADDETTA FINO A POCHI GIORN FA ALLA RISCOSSIONE TRIBUTI PER IL COMUNE DI TAMBRE ,PRESSO UNIONE
MONTANA ALPAGO, VIA MATTEOTTI 2/C – FARRA DI ALPAGO
RICORDO CHE IL GIORNO 31/12/2020 HO RIGETTATO PRESSO IL GVP IL PAGAMENTO DI IMU/TASI
(RDN N° 11224113452 ) E IN SEGUITO A TALE RIGETTO SONO STATA CHIAMATA PER TELEFONO
DALLA SIGNORA FACCHIN CARMEN CHE MI DISSE: HO RICEVUTO UNA TUA EMAIL (QUELLA RELATIVA AL MIO RIGETTO). COSA È , UNO SCHERZO? . ED IO LE HO RISPOSTO: NO. È TUTTO LEGALE.
RITORNANDO ALLA SIGNORA BORTOLUZZI BRUNA , QUESTA DICE. A MIA FIGLIA:
TU SEI ASSESSORE COMUNALE DI MINORANZA PRESSO IL COMUNE DI TAMBRE
E NON PUOI NON CONOSCERE LE SCELTE DI TUA MADRE. ( SI RIFERISCE NATURALMENTE ALLA MIA SCELTA DI AUTODETERMINAZIONE PRESSO IL MNLV E GVP ) . LE FA COSÌ CAPIRE CHE NON SAREBBE OPPORTUNO CHE RIMANESSE NEL CONSIGLIO COMUNALE ANCHE PERCHÈ, AGGIUNGE,
LA DOCUMENTAZIONE DI TUA MADRE ANDRÀ IN PROCURA.MIA FIGLIA LE RISPONDE: LE SCELTE DI MIA MADRE RIGUARDANO SOLO MIA MADRE. IO NON SONO TENUTA A CONOSCERE LA SUE SCELTE. PER CIÒ SE SI HA QUALCOSA DA COMUNICARLE NON SI FA ALTRO CHE SCRIVERE UNA EMAIL A MIA MADRE .
QUESTA TELEFONATA È CHIARAMENTE UNA MINACCIA SIA VERSO MIA FIGLIA ( FARLE CAPIRE CHE È MEGLIO CHE SI DIMETTA) SIA VERSO ME STESSA ( FARMI SAPERE INDIRETTAMENTE CHE TUTTO ANDRÀ ALLA PROCURA). SEMBRA QUASI CHE LA SIGNORA BORTOLUZZI BRUNA TEMA CHE MIA FIGLIA DIVENTI UN INFILTRATA!
LA TELEFONATA SI È COSÌ CONCLUSA .
CORDIALMENTE
ANNALISA PUIATTI
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
ANNALISA PUIATTI

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La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 121138153223) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.01.26 – SPADA SERGIO – SPN – 12123619251

Oggetto: 2021.01.26 – SPADA SERGIO – SPN – 12123619251

DENUNCIANTE
Nome: SERGIO
Cognome: SPADA
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:22/01/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:BERTIOLO (CODROIPO)
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:1 Polizotto giovane e 1 anziano TOTALE 2

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Ero in corsa verso le 11.00 sulla statale per passare a Codroipo in direzione Pordenone e dopo un sorpasso regolare sono stato approcciato in un primo momento da dietro da una Volante della Polizia e poi affiancato e fermato.
Praticamente mi hanno contestato lo specchietto rotto, che é vero.
Poi mi hanno chiesto i documenti.
Io non ho consegnato niente ma ho esibito tutto:
PATENTE, LIBRETTO E REVISIONE, ASSICURAZIONE e RESIDENZA e numero di telefono: tutto regolare.
Ma il polizitto anziano mi ha contestato la NON CONSEGNA dei documenti dicendomi che la cosa é penale.
Da qui io comunque non ho preso in consegna ne firmato nessun verbale.
Dopodiché prima di “lasciarmi”andare il poliziotto anziano mi ha detto 4 volte : “COMPLIMENTI”.

Poi sono stato contattato al telefono il 26 Gennaio alle 19.29 e mi hanno chiesto se ho un avvocato per consegnare delle carte. io ho risposto di si ma che declinavo a loro il nominativo.

Oggi 26 febbraio sono stato di nuovo contattato alle 17.54 sempre per avvocato o andare in questura e ho declinato l’invito.

Penso che mi invieranno le carte alla mia residenza.

GRAZIE.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
SERGIO SPADA

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2021.01.12 – FILIPPINI GIORGIO – SPN – 12112211413

Oggetto: 2021.01.12 – FILIPPINI GIORGIO – SPN – 12112211413

DENUNCIANTE
Nome: GIORGIO
Cognome: FILIPPINI
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:11-12-2020
luogo iniziale del fatto segnalato:DISTRETTO DI POLIZIA LOCALE PD1A CITTADELLA PD
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:IST.FABIO FRIGO MATR.12 – BERLATO RENZA

DENUNCIA QUANTO SEGUE
DI NON AVER ACCOLTO IL RIGETTO EFFETTUATO IL 2020.08.03 – FILIPPINI GIORGIO – RDN –
111813101235 E DI AVER INVIATO NUOVO VERBALE N. 113316 TIPO B N.REGISTRO 20108946/2020 VERBALIZZAZIONE 11-12-2020
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
GIORGIO FILIPPINI

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La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12112211413) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2021.01.03 – CIVIERO BUBACCO GIOVANNI – SPN – 12111316231

Oggetto: 2021.01.03 – CIVIERO BUBACCO GIOVANNI – SPN – 12111316231

DENUNCIANTE
Nome: GIOVANNI
Cognome: CIVIERO BUBACCO
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:01/01/2021
luogo iniziale del fatto segnalato:PEVE DI CADORE
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:DUE FUNZIONARI DELLA POLIZIA STRADALE (UN MASCHIO E UNA DONNA)

DENUNCIA QUANTO SEGUE
IN DATA 01/01/2021 ORE 13:50 CIRCA, IN PIEVE DI CADORE IN VIA FERDINANDO COLETTI 8 SONO STATO FERMATO PER UN CONTROLLO DA UNA PATTUGLIA DELLA POLIZIA STRADALE FERMA NEL PIAZZALE DEL DISTRIBUTORE DI BENZINA IP. MI SONO FERMATO, HO ABASSATO LEGGERMENTE IL FINESTRINO DELL’ AUTO E IN MODO TRANQUILLO E PACIFICO HO DETTO AL FUNZIONARIO DELLA POLIZIA CHE IO ERO UN SOGGETTO IN AUTODERMINAZIONE TUTELATO DAL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALE VENETO SOGETTO DI DIRITTO INTERNAZIONALE. IL FUNZIONARIO DI POLIZIA SI E’ MESSO A RIDERE E CON ARIA INDIFFERENTE, MI HA CHIESTO I SEGUENTI DOCUMENTI: PATENTE, LIBRETTO AUTO E ASSICURAZIONE. PER PRIMO HO CONSEGNATO AL FUNZIONARIO IL FOGLIO CON LA RICEVUTA DELLA TRASMISSIONE DELLA RELAZIONE MEDICA AI FINI DEL RINNOVO DELLA PATENTE DI GUIDA RILASCITO DALL’ AGENZIA PRATICHE AUTO LUNARDON DI CASTELFRANCO VENETO IN QUANTO LA MIA PATENTE ERA SCADUTA E SONO IN ATTESA CHE MI CONSEGNINO QUELLA NUOVA. L’ UFFICIALE DELLA POLIZIA MI HA CHIESTO DI CONSEGNARGLI LA MIA PATENTE. IO HO APPOGGIATO LA PATENTE SUL FINESTRINO DELLA MACCHINA DICENDOGLI CHE NON ERA MIA INTENZIONE CONSEGNARGLIELA IN QUANTO LA LEGGE PREVEDE DI ESIBIRE IL DOCUMENTO E NON CONSEGNARLO. IL FUNZIONARIO ARRABIATO MI HA MINNACCIATO DICENDOMI CHE MI AVREBBE TENUTO LI BLOCCATO TUTTO IL POMERIGGIO E CHE ORA SCRIVEVA AL MAGISTRATO.
POI MI HA CHIESTO SE COMPILAVO L’ AUTOCERTIFICAZIONE, IO AL QUANTO INFASTIDITO DAL SUO COMPORTAMENTO ARROGANTE GLI HO RISPOSTO CHE NON LO AVREI COMPILATO IN QUANTO VA CONTRO A DIVERSI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE ITALIANA. POI IL FUNZIONARIO HA CHIESTO AD UNA MIA COLLEGA DI LAVORO CHE ERA IN MACCHINA CON ME’ (GLORIA CAPOVILLA) SE LEI AVEVA INTENZIONE DI FIRMARE L’ AUTOCERTIFICAZIONE. LEI HA VOLUTO COMPILARLA INDICANDO NELLA CERTIFICAZIONE CHE ERAVAMO LI IN ZONA PER MOTIVI DI LAVORO IN QUANTO DOVEVAMO FARE UNA STIMA IMMOBILIARE AD UN B&B DELLA ZONA. IL FUNZIONARIO POI E’ RITORNATO DA ME’ CHIEDENDOMI DI NUOVO I DOCUMENTI, DICENDOMI CHE PER LEGGE DOVEVO CONSEGNARGLIELI IN MANO PERCHE’ DOVEVA VERIFICARE CHE IL DOCUMENTO NON FOSSE FALSO. IO HO PRESO I DOCUMENTI LI HO POSIZIONATI NEL FINESTRINO IN MODO CHE FOSSERO LEGGIBILI E IL FUNZIONARIO CON IL SUO TELEFONO HA RIPRESO TUTTO. HO FATTO NOTARE AL FUNZIONARIO CHE ERA IN DIFFETTO ASSOLUTO DI GIURISDIZIONE NEL NOSTRO TERRITORIO VENETO IN BASE ALLA LEGGE 881 E LA 212. TENGO A PRECISARE CHE IN QUESTE PRIME FASI LA COLLEGA DEL FUNZIONARIO E’ RIMASTA IN AUTO E NON HA SEGUITO TUTTO QUANTO SCRITTO SOPRA. POI IL FUNZIONARIO SEMPRE CON ARIA INTIMIDATORIA MI HA CHIESTO SE AI SENSI DELL’ ARTICOLO 650 DEL CODICE PENALE AVESSI BEVUTO ALCOLICI E ALLA MIA RISPOSTA NO, MI HA CHIESTO FACCIAMO IL TEST? IO INFASTIDITO PER IL SUO COMPORTAMENTO E ATTEGGIAMENTO DA SUPERMEN HO RISPOSTO DI NO! “(DALLE INFORMAZIONI PRESE SUCCESIVAMENTE HO SCOPERTO CHE L’ ALTERNATIVA AL TEST ERA DI ANDARE A FARE GLI ESAMI DEL SANGUE IN OSPEDALE, ALTERNATIVA CHE NON MI E’ STATA DATA).” TENGO A PRECISARE CHE STAVAMO TORNANDO DA UNA PASSEGGIATA FATTA IN MONTAGNA VERSO IL RIFUGIO ANTELAO CHE SI TROVA A PIEVE DI CADORE POCO DISTANTE DA DOVE CI HANNO FERMATO TUTTO QUESTO E’ DOCUMENTATO DA FOTO E VIDEO FATTI CON IL TELEFONO POCO PRIMA.
HO FATTO NOTARE PER L’ ENNESIMA VOLTA AL FUNZIONARIO CHE STAVA FACENDO ABBUSO DI POTERE NEI MIEI CONFRONTI E CHE IO STAVO SEMPLICEMENTE RISPETTANDO QUELLA CHE E’ LA LEGGE. (HO RIMARCATO PER L’ ENNESIMA VOLTA CHE LA LEGGE PREVEDE CHE IL DOCUMENTO VENGA ESIBITO E NON CONSEGNATO IN MANO, IL FUNZIONARIO MI HA RISPOSTO CHE NON E’ COSI). PRECISO INOLTRE CHE ALLA RICHIESTA DELLE MIE GENERALITA’ PER LEGGE HO COMUNICATO AL FUNZIONARIO TUTTE LE MIE GENERALITA’. PER FINIRE A DIMOSTRAZIONE DELL’ USO DI POTERE CHE HANNO DIMOSTRATO I DUE AGGENTI DI POLIZIA, LA POLIZIOTTA CHE NEL FRATTEMPO ERA SCESA DALL’ AUTO HA DETTO ALLA MIA COLLEGA DI LAVORO CHE GLI SAREBBE ARRIVATA UNA DENUNCIA PENALE IN QUANTO NON AVEVA MESSO NELL’ AUTOCERTIFICAZIONE IL NUMERO DI CARTA D’ IDENTITA’…(AVEVAMO FATTO PRESENTE AL FUNZIONARIO DI POLIZIA POCHI MINUTI PRIMA CHE LA CARTA D’ IDENTITA’ DI GLORIA ERA RIMASTA NEL B&B DOVE ABBIAMO ALLOGGIATO. CONCLUDENDO IL FUNZIONARIO DI POLIZIA CI HA FATTO PRESENTE CHE IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI HA FATTO UN DECRETO CHE PREVEDE CERTI CONPORTAMENTI NEL DISTANZIAMENTO SOCIALE PER L’ EMMERGENZA SANITARIA, FACENDOMI NOTARE CHE QUEL GIORNO ERA ZONA ROSSA E CHE C’ERANO DELLE PRESCRIZIONI PER CIRCOLARE PER STRADA. BENE CI TENGO A PRECISARE CHE IL 01/01/2021BENSI’ PIEVE DI CADORE FOSSE ZONA ROSSA, PER MOTIVI DI LAVORO POTEVO SPOSATRMI TRANQUILLAMENTE E NON ERA VIETATO FARE ATTIVITA’ FISICA. IL B&B DOVE ERAVAMO ALLOGGIATI (B&B CAMILLA) RISIEDE SEMPRE NEL COMUNE DI PIEVE DI CADORE, QUINDI ABBIAMO RISPETATO QUELLO CHE PREVEDEVA IL DECRETO.
CONCLUDO:
ALLA FINE HO CHIESTO AL FUNZIONARIO DI POLIZIA CHE FOSSE MESSO A VERBALE CHE IL SOTTOSCRITTO E’ UN SOGGETTO IN AUTODETERMINAZIONE SOTTO IL MOVIMENTO DI LIBERAZIONE NAZIONALITA’ VENETA E CHE STAVANO VIOLANDO MOLTI ARTICOLI DELLA COSTITUZIONE. LA RISPOSTA DEL FUNZIONARIO DI POLIZIA E’ STATA NON LE RILASCIAMO NESSUN VERBALE, LE ARRIVERA’ TUTTO A CASA….NON MI HANNO NEANCHE DATO MODO DI METTERE A VERBALE LE MIE DICHIARAZIONI… QUESTO E’ ABUSO DI POTERE…
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
GIOVANNI CIVIERO BUBACCO

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12111316231) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

2021.01.05 – DE ROSSI FABRIZIO – SPN – 12111523285

Oggetto: 2021.01.05 – DE ROSSI FABRIZIO – SPN – 12111523285

DENUNCIANTE
Nome: FABRIZIO
Cognome: DE ROSSI
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:03-01-2021
luogo iniziale del fatto segnalato:VEDELAGO
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:AGENTE DI POLIZIA STRADALE MAURO BERNARDI

DENUNCIA QUANTO SEGUE
MI TROVAVO A BORDO DEL MIO VEICOLO E ALL’ALTEZZA DI VEDELAGO SONO STATO FERMATO DA UNA PATTUGLIA DI POLIZIA STRADALE APPOSTATA SU LATO DESTRO DELLA STRADA CONTESTANDOMI IL FATTO CHE NON POTEVO CIRCOLARE SE NON PER VALIDI MOTIVI. HO SUBITO REPLICATO CHE SONO UN SOGGETTO IN AUTODETRMINAZIONE SOTTO EGIDA DEL MLNV E DUNQUE NON SOTTOPOSTO A GIURISDIZIONE ITALIANA. L’AGENTE MAURO BERNARDI, PESSIMO ELEMENTO QUANTO EDUCAZIONE E PREPARAZIONE ESCLAMAVA AD ALTA VOCE ” NO ME NE FREGA UN CASSO QUA TE SI IN ITALIA E TE RISPETTI E LEGGI ITALIANE!” DOPO VARI CONTROLLI SONO STATO INVITATO A SEGUIRLI IN CASERMA E GRAZIE AL SUPPORTO DEL PRESIDENTE DEL MLNV COLLEGATO IN VIVAVOCE GLI ANIMI SI SONO CALMATI. CHIEDO ISCRIZIONE A RUOLO GIUDIZIARIO DELL’AGENTE MAURO BERNARDI. PESSIMO ELEMENTO PER EDUCAZIONE E AUTOCONTROLLO E NESSUNA CONOSCENZA DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LEGGI CHE LO CONTEMPLANO.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
FABRIZIO DE ROSSI

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 12111523285) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

2020.12.31 – FELTRIN UMBERTO – SPN – 112241212551

Oggetto: 31.12.31 – FELTRIN UMBERTO – SPN – 112241212551

DENUNCIANTE
Nome: UMBERTO
Cognome: FELTRIN
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:31/12/2020
luogo iniziale del fatto segnalato:SILEA CENTRO COMMERCIALE SILEA
soggetti ritenuti responsabili:IGNOTI
Precisazione:DIRETTORE DEL CENTRO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
OGGI SONO ANDATO A FARE LA SPESA NEL CENTRO COMMERCIALE EMISFERO DI SILEA E ALL’INTERNO HO TROVATO TANTI SCAFFALI CHIUSI TIPO BIANCHERIA CARTOLERIA E FERRAMENTA, HO CHIESTO AD UNA INSERVIENTE DEL PERCHÈ E LEI MI HA RISPOSTO CHE HANNO AVUTO ORDINI PER IL MOTIVO COVID, NON È MATERIALE DISPENSABILE, HO CHIESTO DI PARLARE COL DIRETTORE MA NON ERA PRESENTE…(NON CI CREDO)…VORREI DENUNCIARE IL FATTO PERCHÈ QUALSIASI OGGETTO È DISPENSABILE PER LE PERSONE, E POI NESSUNO DEVE VENIRE A DIRCI COSA È O COSA NON È DISPENSABILE PER UNA PERSONA MA QUI CON QUESTO STATO INVASORE VUOLE IMPORCI QUELLO CHE È E QUELLO CHE NON È GIUSTO PER NOI…STIMO PERDENDO LA NOSTRA LIBERTÀ…STA SOPRAGGIUNGENDO LA DITTATURA DELLO STATO INVASORE..
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
UMBERTO FELTRIN

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 112241212551) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

2020.12.29 – CELOT BENEDETTO – SPN – 112239121957

Oggetto: 2020.12.29 – CELOT BENEDETTO – SPN – 112239121957

DENUNCIANTE
Nome: BENEDETTO
Cognome: CELOT
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:27 dicembre 2020
luogo iniziale del fatto segnalato:TREVISO
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:ZAIA LUCA presidente regione italiana veneto

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Il gazzettino riporta le seguneti dichiarazioni di ZAIA LUCA di cui riporto il link del quotidiano qui sotto:
https://www.ilgazzettino.it/nordest/treviso/vaccino_covid_zaia_ospedale_treviso-5667246.html

Zaia sostiene ( cito testualmente quanto riportato dal gazzettino ) che il vaccino “non solo previene dalla malattia, ma disinfetta anche”, probabilmente stava parlando di un semplice detergente chimico che si può acquistare in supermercato. Questo però fa riflettere in che misura e fino a quanto questo soggetto è disposto a prendersi gioco dei Veneti.
Sul video postato sempre all’interno del gazzettino si vedono i responsabili (zaia e altri) applaudire la vaccinata quasi come fosse un fuoriclasse sportivo; tutto questo ovvimente per incentivare.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
BENEDETTO CELOT

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 112239121957) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

2020.12.24 – PENZO LUISA – SPN – 11223321203

Oggetto: 2020.12.24 – PENZO LUISA – SPN – 11223321203

DENUNCIANTE
Nome: LUISA
Cognome: PENZO
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:22/12/2020
luogo iniziale del fatto segnalato:Treviso
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:Famiglia Ed Dahraoui ,avvocato Danieli Giampietro

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Buongiorno,
con riferimento alle precedenti segnalazioni alla Polisia Nasionale Veneta codice unico assegnato 112017123744 del 7/102020 e codice unico 111935234710 del 25/09/2020 sono costretta ad integrazione dei fatti a segnalare quanto segue :
Il giorno 22/12/2020 sono venuta a conoscenza che l’avvocato Danieli Giampietro ha scritto una email dicendo che la situazione nella mia proprietà sita in via Capodistria 17 ,secondo piano( e ad oggi ancora occupato abusivamente dalla famiglia Ed dahraoui che ,dopo aver ricevuto con largo anticipo disdetta del contratto di locazione stipulato da mia madre quando era in vita ,finge che nulla sia accaduto ed anzi continua ad avere pretese affinché io sistemi l’appartamento che la famiglia stessa ha degradato noncurante delle cose altrui ….Per esempio muffa in più muri dovuta alla cattiva gestione,visto che gli altri appartamenti non presentano tale problema !)non è cambiata .
C’era stata una perdita di acqua di cui sono stata avvertita i primi di agosto e che è stata sistemata siliconando le piastrelle del bagno il 13/08/2020.
La camera adiacente è stata dotata di un pannello tale da poter essere rimosso per eventuali controlli di eventuali perdite. Per fissarlo basta solo mettere quattro viti ai lati , ma per ora non sono state messe per i motivi suddetti e comunque sono talmente semplici da applicare che di certo non ci vuole un esperto ..
Il tutto è stato anche visionato l’8/10/2020 ed il 13/10/2020 (per ulteriore conferma )dalla ditta Termoidraulica Susin,che ha confermato che la situazione è risolta e che non sussiste alcuna perdita (email del 19/10/2020) in quanto l’infiltrazione, dovuta alle piastrelle non più ‘salde’,era stata appunto già risolta (come dettp sopra il 13/08/2020 da un tecnico da me personalmente inviato) .
La cosa grave è che l’avvoc. Danieli continua a dire che il problema (non ho capito quale a questo punto ) sussiste e mi minaccia dicendo che qualora io non agisca dovrà procedere .
Danieli mi ha già minacciata in passato chiamandomi al cellulare (il numero può averlo avuto solo in un modo !) il giorno 10/08/2020 e dicendomi le testuali parole :
sono andato con l’idraulico (termoclima A.B) in appartamento ed è stato riscontrato che i tubi non sono rotti ,ma SONO LE PIASTRELLE CHE CON IL TEMPO HANNO INFILTRAZIONI (premetto che,come detto sopra ,il problema È STATO RISOLTO PERCHÉ LE PIASTRELLE SONO STATE SALDATE E LE INFILTRAZIONI SONO STATE RIPARATE ….cosa dimostrabile con le foto in mio possesso )e che SI TRATTA SOLO DI METTERE QUALCOSA DI ISOLANTE (cosa che è stata appunto fatta).L’avvocato Danieli ha anche dichiarato che il tecnico che avevo inviato subito i primi di agosto per capire il problema (e che si è visto costretto a rompere il muro della stanza accanto al bagno e precisamente in corrispondenza della vasca per poter accertare che non fosse una perdita dai tubi ) è un incapace.Premetto ancora che il muro è stato chiuso con un pannello bianco momentaneamente appoggiato (come posso dimostrare con foto ) proprio per tenere sotto controllo la situazione !L’avvocato mi ha sottilmente minacciata dicendomi di sbrigare a sistemare il tutto ,compreso il muro della camera, altrimenti avrei pagato le conseguenze perché colpevole !
Ho risposto chiedendogli se sapeva che il contratto era già scaduto il 7/2020 .Lui mi ha risposto che anche se il contratto è scaduto ma viene comunque pagato l’affitto, la famiglia ha il diritto di abitare (ed aggiunge che avrebbe diritto anche se non pagasse!).Continuò dicendomi che ci vuole un atto del giudice (aggiungo….italiano)che si chiama licenza di finita locazione e convalida dello sfratto .Solo così, secondo lui, la famiglia deve andar via .Quindi ha aggiunto che io posso far valere i miei diritti solo così e che la disdetta è SOLO un pezzo di carta che non ha valore di titolo per dire ‘tu non puoi più abitare qui ‘.
Quando gli ho risposto che io ho il diritto ora di averlo libero perché il tempo di locazione è scaduto lui mi ha risposto che ,onestamente, visto che esercita da quaranta anni e che dice il vero, i signori che abitano nella mia proprietà hanno comunque diritto di restare finché non c’è procedimento del giudice (italiano aggiungo) e che non c’è altro che io possa fare (per lo stato italiano e per chi si riconosce tale ,ma io non sono italiana ma Veneta e sottolineo che la cittadinanza italiana mi viene imposta con la forza!).
Ha aggiunto anche che sono in una posizione di colpa perché non permetto alla famiglia di godere del bene di cui (secondo lui) ha diritto ! (Ma mi sembra che non debba essere il privato a dover garantire il diritto alla casa MA LO STATO ! )
Mi ha poi minacciato dicendo che se non avessi sistemato tutto (cosa che ripeto mi risulta essere stata fatta come posso dimostrare con foto !) AVREI DOVUTO PAGARE I DANNI! MI disse che lui è un avvocato ed ha l’obbligo di verità (??????).Mi minacciò dicendo che entro 48 ore dovevo sistemare tutto (faccio presente anche che eravamo vicini a ferragosto !) e che se non l’avessi fatto avrei dovuto pagare i danni!Quando gli ho risposto che le sue minacce vada a rivolgere ad altri mi ha detto che non è una minaccia ma un DIRITTO CHE LUI HA !Gli avvocati ,disse ,non minacciano ma RIVENDICANO DIRITTI (????viste le mie esperienze passate non direi ….Ho avuto inquilini che sono rientrati il giorno stesso dello sfratto ed ho dovuto ripetere l’eterna procedura italiana per ri-eseguire un secondo sfratto !) e che io posso essere Veneta ,ma se non sto alla legge (italiana !) pagherò le conseguenze.
A questo punto ho salutato ed ho preso atto .
Ora è tornato alla carica perciò ho deciso di agire perché stanca di essere presa in giro anche da chi lavora per uno stato (italiano) che non solo è abusivo nella Repubblica di Venezia ,mai diventata italiana ,ma che in realtà a tutto pensa ma non certo al benessere degli italiani! E mi sembra che le prove oggi siano evidenti anche agli italiani!
Cordiali saluti .
Luisa Penzo
WSM
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
LUISA PENZO

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2020.12.23 – DAL BALCON ISABELLA – SPN – 112233174220

Oggetto: 2020.12.23 – DAL BALCON ISABELLA – SPN – 112233174220

DENUNCIANTE
Nome: ISABELLA
Cognome: DAL BALCON
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:21 DICEMBRE 2020
luogo iniziale del fatto segnalato:UFFICIO POSTALE DI MALO, SITO IN VIA BOLOGNA A MALO (VICENZA)
soggetti ritenuti responsabili:IGNOTI
Precisazione:7 CARABINIERI IN DIVISA, ACCORSI SUL POSTO CON TRE VOLANTI PER IL FATTO CONTESTATO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
VERSO LE ORE 11 DI MATTINA INDOSSAVO LA MASCHERINA SULLA BOCCA MA NON SUL NASO, L’IMPIEGATA DELL’UFFICIO POSTALE MI CHIEDEVA DI COPRIRE IL NASO ED AL MIO RIPETUTO RIFIUTO CHIAMAVA CON IL TELEFONO I CARABINIERI DEL COMANDO LOCALE CHE GIUNGEVANO DOPO POCHI MINUTI CON TRE VOLANTI, ED ENTRANDO IN TRE NELL’UFFICIO MI INTIMAVANO DI SEGUIRLI E RECARMI PRESSO IL COMANDO DEI CARABINIERI.
VISTA L’IMPOSSIBILITA’ DI PROCEDERE CON L’OBIETTIVO PREFISSATOMI NELL’ENTRARE NELL’UFFICIO, MI RECAI PRESSO LA MIA BICICLETTA E LORO MI “SCORTAVANO”.
INIZIARONO A MINACCIARMI DI GRAVI E PESANTI CONSEGUENZE LEGALI PER NON AVER INDOSSATO LA MASCHERINA CORRETTAMENTE.
RESAMI CONTO DI INDOSSARLA ANCORA ME LA TOLSI DEL TUTTO.
INSISTEVANO PERCHE’ GLI DESSI UN DOCUMENTO, CHE NON AVEVO CON ME, MA RIFERII I MIEI DATI IDENTIFICATIVI, A QUEL PUNTO ENUNCIAI DI FAR PARTE DEL MLNV E CHIESI I DATI IDENTIFICATIVI (NOME E COGNOME) DEL CARABINIERE A CUI LI AVEVO DATI. LUI ME LI NEGO’, E COSI’ PURE MI NEGO’ LA MATRICOLA E NESSUN ALTRO ACCONSENTI’ A FORNIRMI IL SUO NOME E COGNOME NEPPURE LA MATRICOLA. MI RIFERISCE UN AMICO CHE DUE CARABINIERI SONO VENUTI A SUONARE IL CAMPANELLO PRESSO LA MIA DIMORA MEZZO’RA DOPO IL FATTO, MA IO NON ERO A CASA. MI RIFERISCE MIO PADRE DI ESSERE STATO OGGI POMERIGGIO 23 DICEMBRE DISTURBATO NELL’ESERCIZIO DELLA SUA ATTIVITA’ PROFESSIONALE, CON LA QUALE IO NON HO NULLA A CHE FARE, DA DUE GIOVANI CARABINIERI CHE CHIEDONO CHE IO VADA IN CASERMA A FIRMARE QUALCOSA.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
ISABELLA DAL BALCON

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MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 112233174220) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2020.12.21 – CELOT BENEDETTO – SPN – 112231103336

Oggetto: 2020.12.21 – CELOT BENEDETTO – SPN – 112231103336

DENUNCIANTE
Nome: BENEDETTO
Cognome: CELOT
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:30 aprile 2020 ore 15:15
luogo iniziale del fatto segnalato:VILLORBA VIA GALANTI 10 – presso la mia abitazione
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:POLIZIA LOCALE DEL COMUNE ITALIANO DI VILLORBA – una donna ( SCONOSCIUTA ) – un uomo ( GRECO MASSIMILIANO )

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Riporto un atto, che ha i connotati della VIOLENZA PRIVATA, messo in atto da parte delle forze di occupazione straniera italiane “POLIZIA LOCALE DEL COMUNE ITALIANO DI VILLORBA”, ai danni miei e della mi famiglia.
Riporto di seguito i fatti:
era il giorno 30 aprile 2020 alle ore 15:15, giornate di carcerazione, tramite lockdown col pretesto della pandemia da covid19, messe in atto dallo stato straniero occupante italiano sui Territori della Repubblica Veneta. Mia moglie era appena rientrata a casa, neanche cinque minuti prima, da fare la spesa e mi ha riferito che a un certo punto era tallonata da un’autovettura appartenente alle forze di occupazione straniera POLIZIA LOCALE, che l’ha seguita per un buon tratto di strada.
A un certo punto per non dare troppo nell’occhio, hanno deciso di pedinarla da più lontano effettuando un percorso alternativo, ma questo ha consentito a mia moglie, ignara delle intenzioni di questi soggetti, di arrivare e parcheggiare sul garage interrato come di consuetudine, cosa che loro non si aspettavano, perché con tutta probabilità pensavano di arrivare prima di lei, mentre, in pratica, lei è arrivata a destinazione qualche secondo prima di loro.
A questo punto, gli agenti della forza di occupazione straniera italiana, hanno avuto modo di constatare visivamente il residence dentro il quale aveva parcheggiato, hanno deciso di intercettare qualche residente che in quel momento si trovava nei pressi del condominio e chiedere a chi appartenesse quel tipo di veicolo che mia moglie conduceva e dove abitasse il proprietario. Questa è semplicemente una deduzione logica, ma ritengo sia avvalorata e confermata da come i fatti si sono svolti da questo momento in avanti.

Innanzitutto premetto che i nostri nominativi NON COMPAIONO né sul campanello esterno, né sul campanello interno, né sulla cassetta delle lettere; inoltre alla data del 30 aprile 2020 l’auto guidata da mia moglie riportava il seguente numero di targa SLOVENA: KPVK691.

Fatta questa opportuna, importante e significativa premessa, utile per comprendere il susseguirsi dei fatti, riporto quanto segue: sento suonare il campanello posizionato all’esterno del portoncino blindato di ingresso del mio appartamento. Vista la situazione ho ritenuto molto strano tale evento tanto da verificare dallo spioncino del portoncino chi stesse suonando, a quell’ora, alla mia porta. A quel punto prendo atto che si tratta di due agenti delle forze di occupazione straniera italiana “POLIZIA LOCALE DEL COMUNE ITALIANO DI VILLORBA”, un uomo e una donna e immediatamente mi chiedo come abbiano fatto ad arrivare al mio appartamento vista la premessa sopra esposta.
L’agente donna era di corporatura bassa e non snella; mentre l’agente uomo di corporatura medio/alta con capelli brizzolati/bianchi, da me riconosciuto nella persona di GRECO MASSIMILIANO, già segnalato e identificato quale AGENTE 2 relativamente a un episodio accaduto in data 10 aprile 2020 di cui riporto di seguito gli estremi della segnalazione e del rigetto (SPN 111422175334 – RDN 1114221864 entrambi del 2020.04.12).
Ero perplesso su come avessero potuto raggiungere il mio appartamento in maniera mirata, vista la premessa sopra esposta, riuscendo a entrare nell’area privata condominiale così facilmente. A questo punto un’unica deduzione logica possibile mi è balzata alla mente, ovvero che doveva esserci, per forza di cose, una spia / suggeritore / informatore residente nello stesso condominio in cui abito. Non vi era alternativa, mia moglie non ha praticamente neanche fatto in tempo a entrare in casa che questi stavano già suonando al campanello (esecutore materiale di tale operazione era GRECO MASSIMILIANO).
Ero determinato a vederci chiaro, così ho deciso di osservare la situazione dallo spioncino per capire come tutto questo era potuto succedere e soprattutto cosa stesse realmente succedendo.
A quel punto GRECO MASSIMILIANO ha iniziato a suonare ripetutamente il campanello di casa, tenendolo persino premuto per diversi secondi a più riprese, in maniera da creare un suono acuto e disturbatore all’interno dell’appartamento proprio con l’intento di voler mettere paura, lanciando un messaggio di minaccia atto a far intendere che dentro casa mia comandano loro.
Questo loro comportamento ha avvalorato la mia tesi sopra esposta, ovvero che per andare a colpo sicuro e sicuri che eravamo in casa, qualcuno aveva dovuto condurli fino al mio portoncino.
Ho continuato a osservarli e questa loro violenta invadenza ha continuato per cinque minuti durante i quali non ho mai risposto. Nonostante la loro insistenza, decisi di non rispondere perché volevo fare in modo di renderli dubbiosi sul fatto che qualcuno si trovasse in casa in quel momento e quindi indurli a pensare che potessero essere stati condotti all’ingresso dell’appartamento sbagliato.
Durante questi cinque minuti, probabilmente, hanno iniziato a farsi venire qualche dubbio e a riflettere sul fatto che se nessuno rispondeva poteva darsi il caso che nessuno si trovasse in casa e che quello non fosse l’appartamento corretto a cui suonare; di conseguenza avrebbero dovuto chiedere conferma a colui o colei che li ha condotti fino a là, visto che si era fatto carico, qualche minuto prima, della responsabilità di una simile decisione.
Così è stato, passati questi cinque minuti, durante i quali li ho sempre controllati dallo spioncino, si sono recati presso un altro appartamento, hanno suonato, hanno chiesto conferma, gli è stata data, sono ritornati e hanno iniziato di nuovo a suonare in maniera molesta per altri due / tre minuti, dopodiché hanno realizzato che non avrei mai aperto e hanno deciso di andarsene. Preciso che questo fatto ha impaurito molto i miei bambini che sono piccoli.
Vorrei portare all’attenzione quanto segue: quando hanno suonato il campanello dell’appartamento terzo, non hanno suonato al campanello dell’alloggio attaccato al mio, i cui portoncini di ingresso sono confinanti e praticamente attaccati, ma sono andati indietro di qualche metro e hanno suonato al campanello di un’altra abitazione che accede sempre dallo stesso corridoio comune. Con questo voglio dire che se stavano cercando una persona per nome e cognome ed erano veramente certi di quale fosse l’appartamento di questa persona, avrebbero potuto più semplicemente suonare il campanello attaccato e chiedere conferma; invece in quel momento non stavano cercando una persona ma il proprietario di un’autovettura a loro sconosciuto e solo chi li ha condotti prima avrebbe potuto dare una successiva conferma.
Ora faccio anche un appello affinché colui o colei che li ha condotti, senza alcuna ragione, al mio appartamento, trovi il coraggio di costituirsi e ammettere le proprie responsabilità.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
BENEDETTO CELOT

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 112231103336) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2020.12.20 – MORI RICCARDO KUMAR – SPN – 112230204938

Oggetto: 2020.12.20 – MORI RICCARDO KUMAR – SPN – 112230204938

DENUNCIANTE
Nome: RICCARDO KUMAR
Cognome: Mori
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:20/12/2020
luogo iniziale del fatto segnalato:Hotel Tuscany inn di Montecatini Terme ore 9:25
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:V. ISP. BOGAZZI FRANCESCO E AG PANZALI ERIK

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Mentre soggiornavo nell’ albergo per un corso di formazione professionale con l’azienda ATS Sharing mi vengono i camerieri ad interrompere la colazione dicendo che alla reception mi volevano : quando arrivai nel luogo indicato mi si avvicinarono due individui in divisa della polizia di Montecatini che mi dissero che dovevano notificarmi qualcosa chiedendomi se avevo la patente in possesso. Mi dissero che erano lì su invito della stazione dei carabinieri di Farra di Soligo. Mi hanno trattenuto per circa un ora rallentando l’inizio della mia formazione causando disagio anche nei confronti degli organizzatori i quali mi avvertirono che non avrebbero iniziato se c’era la presenza dei poliziotti. Mi fecero aspettare dicendomi che aspettavano delle carte dalla stazione dei carabinieri di Farra di Soligo. Uno di loro era ritornato per prendere determinate carte . Tutto questo mi ha creato disagio e perdita della colazione, il rifacimento della stanza dell’albergo facendomi rallentare l’operazione visto l’orario di check out. Sinceramente non capisco il motivo della loro presenza in albergo visto che sapevano dove abitavo e che lì potevano notificarmi. Mi sono sentito trattare ennesima volta come un delinquente quale non lo sono. Chiedo alla polisia nasionale veneta di intervenire ed iscrivere a ruolo giudiziario i rappresentanti dell’autorità dello stato italiano nel ruolo di carabinieri di Farra di Soligo e carabinieri della stazione di Egna – ora di Bolzano. Il poliziotto nel frattempo parlava con un avvocato suppongo dicendo che non c’era nulla di grave e che stavano eseguendo una notifica specificando di una sospensione della patente. Finora non mi hanno ancora restituito la mia patente sequestrata immotivatamenete ed ingiustamente.

WSM
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
RICCARDO KUMAR Mori

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 112230204938) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2020.12.17 – CELOT BENEDETTO – SPN – 112227155712

Oggetto: 2020.12.17 – CELOT BENEDETTO – SPN – 112227155712

DENUNCIANTE
Nome: BENEDETTO
Cognome: CELOT
in qualità di: PERSONA INFORMATA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:17 dicembre 2020
luogo iniziale del fatto segnalato:giornale quotidiano CORRIERE
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:ZAIA LUCA presidente regione italiana veneto

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Zaia Luca continua a seminare terrore sulla finta pandemia in maniera tale da soggiogare sempre più il Popolo Veneto rendendolo schiavo fino a incarcerarlo a casa propria.
Oramai la situazione di terrore che vuole infondere è divenuta a tutti gli effetti una minaccia per la Nazione Veneta.
Di seguito i link da cui ho tratto le notizie:
– giorno 17 dicembre 2020 fonte CORRIERE dove annuncia che dal 19 dicembre al 6 gennaio non ci si potra spostare dal proprio comune dopo le ore 14:00 per evitare il disastro
https://www.corriere.it/cronache/20_dicembre_17/covid-zaia-anticipa-tutti-sabato-le-14-vietato-uscire-confini-comunale-754278d6-4062-11eb-b55d-be40d0705ed1.shtml
– https://www.leggo.it/pay/roma_pay/record_di_vittime_e_nuovi_casi_il_veneto_ora_e_un_caso_e_zaia_avvisa_chiudiamo_subito_rischiamo_il_disastro-5649846.html
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
BENEDETTO CELOT

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 112227155712) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2020.12.04 – GERI FILIPPO – SPN – 11221411937

Oggetto: 2020.12.04 – GERI FILIPPO – SPN – 11221411937

DENUNCIANTE
Nome: FILIPPO
Cognome: GERI
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:10-10-2020
luogo iniziale del fatto segnalato:BRESCIA VIA TRIESTE
soggetti ritenuti responsabili:AUTORITA ITALIANE O PRESUNTE TALI
Precisazione:LEGIONE CARABINIERI LOMBARDIA – COMPAGNIA DI BRESCIA – NOR

DENUNCIA QUANTO SEGUE
LA SERA DEL 10-10-2020, MENTRE LAVORAVO AL MIO RISTORANTE (LA FABBRICA, BRESCIA, VIA TRIESTE 23/A) SONO ENTRATE NEL LOCALE ALCUNI CARABINIERI PER EFFETTUARE CONTROLLI PER LA SITUAZIONE COVID 19. NONOSTANTE VENISSERO INFORMATI SUL FATTO CHE SIA IO CHE L’ATTIVITà NON SIAMO ITALIANI HANNO VOLUTO PROCEDERE ALLO SGOMBERO COATTO DEI LOCALI E ALLA COMPILAZIONE DI UN VERBALE PER UNA SANZIONE AMMINISTRATIVA. POICHè MI SONO FATTO RICONOSCERE COME CITTADINO VENETO, NON AVENDO UN DOCUMENTO VALIDO ITALIANO, IL SIGNOR MARIN JACOPO (AL COMANDO DELLE OPERAZIONI) NON CREDENDO ALLE MIE AFFERMAZIONI DECIDEVA DI PORTARMI IN CASERMA PER PRENDERMI LE GENERALITà.
IN CASERMA ERO FERMATO PER DIVERSE ORE NELLE QUALI MI VENIVANO PRESE IMPRONTE DIGITALI, FOTO SEGNALETICHE E DATI GENERALI.
ALLA FINE MI LASCIAVANO ANDARE CONSEGNANDOMI DUE DOCUMENTI:
– ACCERTAMENTO DI VIOLAZIONE AMMINISTRATIVA (DOC NR BSC001-49/106)
– VERBALE DI IDENTIFICAZIONE, NOMINA DIFENSORE, DICHIARAZIONE O ELEZIONE DI DOMICILIO, INFORMAZIONE SUL DIRITTO DI DIFESA, INFORMATIVA AI FINI DELLA CONOSCENZA DEL PROCEDIMENTO.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
FILIPPO GERI

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 11221411937) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2020.12.01 – FURLANETTO MANUEL – SPN – 112211141139

Oggetto: 2020.12.01 – FURLANETTO MANUEL – SPN – 112211141139

DENUNCIANTE
Nome: MANUEL
Cognome: FURLANETTO
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:01/12/2020
luogo iniziale del fatto segnalato:PONZANO VENETO
soggetti ritenuti responsabili:SCONOSCIUTI MA RICONOSCIBILI
Precisazione:CASSIERA DI CARNAGIONE UN PO’ SCURA.

DENUNCIA QUANTO SEGUE
IN DATA ODIERNA PRESSO LA CONAD DI PONZANO VENETO, IO MANUEL FURLANETTO, PER LA SECONDA VOLTA, NELL’ ARCO DI DUE SETTIMANE CIRCA, AL MOMENTO DI PAGARE ALLA CASSA, NON MI DANNO IL CENTESIMO DI RESTO CHE MI SPETTA. FACCIO SPESA DI 2,99 EURO, LA CASSIERA BATTE LO SCONTRINO DI 2.99 EURO E MI DICE CHE IL TOTALE E’ DI TRE 3,00 EURO, SENZA DARMI IL CENTESIMO DI RESTO CHE MI SPETTA.
CHIEDO CHE VENGA FATTO UN RICHIAMO ALLA CONAD PER UN FATTO COSì GRAVE (NON PER IL VALORE DEL CENTESIMO) MA PERCHE’ SI TRATTA DI TRUFFARE, INGANNARE E DENIGRARE LE PERSONE IN GENERE, FACENDOLE PASSARE ANCHE PER STUPIDE.
IN FEDE,
MANUEL FURLANETTO
WSM
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MANUEL FURLANETTO

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 112211141139) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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GOVERNO VENETO PROVISORIO

2020.11.30 – RIGATO MARCO – SPN – 11214095235

Oggetto: 2020.11.30 – RIGATO MARCO – SPN – 11214095235

DENUNCIANTE
Nome: MARCO
Cognome: RIGATO
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:30-11-2020
luogo iniziale del fatto segnalato:LEGNARO – PADOVA
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:PAOLO MODANESE (RESPONSABILE DIVISIONE)

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Il soggetto Paolo Modanese (Responsabile divisione) entra in ufficio a controllare se ho la mascherina indossata. Mi obbliga a metterla alzando la voce. Le regole sono che per lavorare in ufficio DEVO indossare la mascherina. Chiedo di poter lavorare da casa e non mi risponde. Mi ripete che le regole sono queste o posso andarmene dall’ufficio. Inoltre mi comunica, sempre a voce sostenuta, che potrei perdere il posto di lavoro.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MARCO RIGATO

REPUBLICA VENETA
MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO
GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 11214095235) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2020.11.26 – NARDON GIAMPIETRO – SPN – 11213619189

Oggetto: 2020.11.26 – NARDON GIAMPIETRO – SPN – 11213619189

DENUNCIANTE
Nome: GIAMPIETRO
Cognome: NARDON
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:DAL 2007 AL 2013
luogo iniziale del fatto segnalato:VICENZA FIOM – CGIL
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:TUTTE LE PARTI IN CAUSA

DENUNCIA QUANTO SEGUE
FALLIMENTO MARCHETTI GIOVANNI FONTANIVA
I fatti citati risalgono dal 2007 al 2013.
Nel 2013 l’Avv. Lando Paolo mi contatta di persona e mi comunica di aver ottenuto un accordo con il curatore fallimentare De Franceschi Alessandro per la somma di 40.000,00 euro (quarantamila/00 euro) a mio favore.
Successivamente, in riferimento a quanto prima esposto, ci siamo incontrati una sera alle 20:30 presso la FIOM – CGIL di Vicenza e mi ha fatto firmare un documento per il quale non ho mai ricevuto copia.
Visto il passare degli anni, quanto a me dovuto da chi è stato incassato?

LANDO PAOLO avv.paololando@libero.it
DE FRANCESCHI ALESSANDRO alessandrodefranceschi@studiocasella.it
RIZZOTTO DANILO segreteria@cgilvicenza.it
ELBURGO MANUELA fallimenti.tribunale.padova@giustizia.it
BORTOT BARBARA lavoro.tribunale.padova@giustizia.it
In onore e rispetto.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
GIAMPIETRO NARDON

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2020.11.25 – LAGHETTO SILVIO – SPN – 11213521239

Oggetto:  2020.11.25 – LAGHETTO SILVIO – SPN – 11213521239

DENUNCIANTE
Nome: SILVIO
Cognome: LAGHETTO
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:25/11/2020
luogo iniziale del fatto segnalato:THIENE
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:AVVOCATO LISA FAVERO E DOTTORESSA PANTANO SONIA

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Oggi attorno alle ore 19:00 del giorno 25/11/2020 ricevo una telefonata dall’avvocato Lisa Favero che spacciandosi per custode nominato dal tribunale di Vicenza mi chiede se poteva avere un incontro con me per discutere alcune cose riguardanti la mia abitazione sita in via a’magre n. 40 di Thiene (VI). Chiedendo spiegazioni in merito mi viene comunicato che l’immobile sta’ per essere messo all’asta e che dovevo dare la mia disponibilità in settimana perché’ lei e un architetto dovevano entrare nella mia proprietà’ per fare una valutazione dell’immobile, minacciando che se collaboravo bene, altrimenti avrebbe chiesto l’ausilio delle forze dell’ordine. Io ho risposto che non ho nessun obbligo di collaborare con l’Italia e i tribunali falliti e pignorati Italiani in quanto cittadino di nazionalità’ Veneta. Ho chiesto il nome del giudice responsabile del procedimento (dottoressa Pantano Sonia)
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
SILVIO LAGHETTO

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La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 11213521239) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2020.11.25 – NARDON GIAMPIETRO – SPN – 11213521416

Oggetto: 2020.11.25 – NARDON GIAMPIETRO – SPN – 11213521416

DENUNCIANTE
Nome: GIAMPIETRO
Cognome: NARDON
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:08.03.2020
luogo iniziale del fatto segnalato:MONTEBELLO VICENTINO
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:TUTTI I RESPONSABILI

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Si segnalano alla Polizia Nazionale Veneta le sotto citate persone per aver limitato qualsiasi contatto parentale e non di mia sorella Maria Pia Nardon con persone esterne alla casa di riposo.

COLASSANTO MARCELLO – tribunale.vicenza@giustizia.it
GALLIO FRANCESCA – avv.gallio@libero.it
FLORIAN GABRIELLA – info@cdrbattista.it
NICOLETTI FABIO – info@cdrbattista.it
MAGNABOSCO DINO – info@cdrbattista.it / segreteria@comune.montebello.vi.it
DAL MOLIN GABRIELLA – distretto.montecchio@aulss8.veneto.it
SCARATI ANTONIO – antonio.scarati@giustizia.it
TURRISI GIULIANA – tribunale.vicenza@giustizia.it
PICARDI ANTONIO – tribunale.vicenza@giustizia.it
ARNONE EMILIA – tribunale.vicenza@giustizia.it
COLASELLA GIANNI – tribunale.vicenza@giustizia.it
PENAZZATO MARCO – info@studiolegalepenazzato.it
MORTILLARO MARIA TERESA – tribunale.vicenza@giustizia.it
ABBATTISTA GIACOMO – tribunale.vicenza@giustizia.it
COLONNA CARLA – unep.tribunale.vicenza@giustizia.it
ZAIA LUCA – presidenza@regione.veneto.it

In Onore e rispetto
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
GIAMPIETRO NARDON

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GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 11213521416) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2020.11.25 – NARDON GIAMPIETRO – SPN – 112135205929

Oggetto: 2020.11.25 – NARDON GIAMPIETRO – SPN – 112135205929

DENUNCIANTE
Nome: GIAMPIETRO
Cognome: NARDON
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:OTTOBRE 2020
luogo iniziale del fatto segnalato:MONTEBELLO VICENTINO
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:TUTTE LE PARTI IN CAUSA

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Segnalo le persone sotto citate alla Polizia Nazionale Veneta per la colpa di eventuali problematiche che dovessero insorgere a mia sorella Maria Pia Nardon a seguito di somministrazione di qualsiasi tipo di vaccino.

FLORIAN GABRIELLA – info@cdrbattista.it
NICOLETTI FABIO – info@cdrbattista.it
MAGNABOSCO DINO – info@cdrbattista.it / segreteria@comune.montebello.vi.it
PENAZZATO MARCO – info@studiolegalepenazzato.it

In Onore e Rispeto.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
GIAMPIETRO NARDON

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GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 112135205929) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2020.11.25 – NARDON GIAMPIETRO – SPN – 112135191521

Oggetto: 2020.11.25 – NARDON GIAMPIETRO – SPN – 112135191521

DENUNCIANTE
Nome: GIAMPIETRO
Cognome: NARDON
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:AGOSTO ED OTTOBRE 2020
luogo iniziale del fatto segnalato:MONTEBELLO VICENTINO
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:PERSONE PARTECIPANTI AI FATTI

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Segnalo le persone sotto citate alla Polizia Nazionale Veneta per aver approfittato della situazione di grave infermità di mia sorella Maria Pia Nardon per appropriarsi indebitamente di tutti i suoi beni mobili ed immobili.

FLORIAN GABRIELLA – info@cdrbattista.it
NICOLETTI FABIO – info@cdrbattista.it
MAGNABOSCO DINO – info@cdrbattista.it / segreteria@comune.montebello.vi.it
PENAZZATO MARCO – info@studiolegalepenazzato.it
GALLIO FRANCESCA – avv.gallio@libero.it

In Onore e Rispeto.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
GIAMPIETRO NARDON

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 112135191521) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2020.11.25 – NARDON GIAMPIETRO – SPN – 112135185527

Oggetto: 2020.11.25 – NARDON GIAMPIETRO – SPN – 112135185527

DENUNCIANTE
Nome: GIAMPIETRO
Cognome: NARDON
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:13.10.2020
luogo iniziale del fatto segnalato:MONTECCHIO MAGGIORE
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:ASSISTENTE SOCIALE ARIANNA

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Fatto accaduto il 13 ottobre 2020:
Il giorno 13 ottobre 2020, l’assistente sociale sig.ra Arianna della casa di riposo si è permessa di contattare telefonicamente mio cugino Meggiolaro Fausto per informarlo che le visite a mia sorella Maria Pia Nardon sono sospese a tempo indeterminato e che il fratello Giampietro Nardon non ha più il ruolo di amministratore di sostegno e pertanto lui è già esonerato da tale incarico e quindi gli è negato qualsiasi accesso alla casa di riposo in visita alla sorella.
L’iniziativa per la telefonata da chi è partita?
Personalmente ritengo tutte le sottostanti figure responsabili e sono coinvolte nella gestione della situazione.
FLORIAN GABRIELLA – info@cdrbattista.it
NICOLETTI FABIO – info@cdrbattista.it
MAGNABOSCO DINO – info@cdrbattista.it / segreteria@comune.montebello.vi.it
PENAZZATO MARCO – info@studiolegalepenazzato.it

In onore e rispetto.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
GIAMPIETRO NARDON

REPUBLICA VENETA MOVIMENTO DE LIBERASIONE NASIONALE DEL POPOLO VENETO GOVERNO VENETO PROVISORIO

La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 112135185527) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2020.11.23 – VECCHIATO GIUSEPPE – SPN – 112133201752

Oggetto: 2020.11.23 – VECCHIATO GIUSEPPE – SPN – 112133201752

DENUNCIANTE
Nome: GIUSEPPE
Cognome: VECCHIATO
in qualità di: PARTE LESA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:ANNO 1990
luogo iniziale del fatto segnalato:CASTELFRANCO VENETO,
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:ROSSANNA VECCHIATO – GEREMIA EDA

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Segnalazione Polizia Veneta di beni mobili e immobili sottratti illegalmente.
Da Inviare a: Dott. Ivano Abbatantuono, dirigente Tribunale di Treviso, viale Vermi, 18, email: dirigenza.tribunale.treviso@giustizia.it
Il sottoscritto Giuseppe Vecchiato, nell’anno 1990 ero titolare di una società “Immobiliare Rossana srl”.
La suddetta società era proprietaria di beni immobili di seguito elencati:
1 casa dove risiedevo sita in via brigata cesare battisti, 26 – Castelfranco Veneto (tv)
Ammobiliata con 3 pianoforti , 1 a coda marca Bluttner, 1 verticale marca Anelli,
1mezza coda marca Petrof, una trentina di quadri di notevole valore di cui 10 di Massarin, 1 quadro Marina di Guidi, una decina di quadri a icona in oro e argento ecc., 1 enciclopedia Treccani completa di aggiornamenti, argenteria varia, 40 circa tappeti persiani, mobili antichi di arredo, collezione di statue Capodimonte e Seischelles, 1 biliardo…e altro.
1 casa rurale in via soranza 113 – Castelfranco Veneto (tv)
1 casa colonica via motte- Castelfranco Veneto
10.000 mc circa terreno fabbricabile circonvallazione est – Castelfranco Veneto (tv)
8 appartamenti a Tortima comune di Conco (Vi).
Nello stesso anno a seguito di una verifica fiscale nella mia società Immobiliare Rossana sono stato sanzionato di una notevole somma che ritenevo ingiusta.
Il mio commercialista rag. Mario Conte di Castelfranco Veneto insieme al Rag. Mario Tommasini mi consigliarono di costituire due società “Immobiliare Fortuna srl” e “Vemar sas” a nome dei figli Paolo e Rossana e la moglie Geremia Eda, per poi trasferire tutti i miei beni nella suddetta società Immobiliare Fortuna .
Tutto ciò dicevano, per evitare il sequestro di tutti i beni dalla guardia di finanza a causa dell’ impossibilità di pagare l’esorbitante ed ingiusta sanzione.
Nello stesso tempo 1990 avevo acquistato un capannone con 20.000 mt di terreno in Castelfranco Veneto via bella Venezia 113, anche questo bene mi è stato consigliato di intestarlo direttamente alla società Immobiliare Fortuna srl per gli stessi motivi fiscali.
Nel 1992 mentre stavo lavorando in questo capannone ho avuto un gravissimo
Incidente che mi ha costretto di essere ricoverato al centro ustionati San Bortolo di Vicenza per oltre due anni.
Nel frattempo mi hanno sempre tenuto all’oscuro della situazione finanziaria, vendendo tutto il materiale da me lavorato e i macchinari per la lavorazione della plastica, senza aver nessun riscontro economico, inoltre , al mio rientro ho scoperto che tutto il mio lavoro di una vita e i miei beni non mi sono più stati riconosciuti, mi hanno addirittura proibito di entrare nella mia proprietà.
Mi sono rivolto ai legali Pietro Barolo e Luigi Ronfini di Treviso per tornare in possesso dei beni che mi sono stati estorti con I’inganno.
Hanno avviato due cause legali, una penale, e una civile, che non hanno avuto nessun esito positivo.
Gli stessi legali mi hanno danneggiato per oltre venti milioni di lire.
Mi sono ulteriormente rammaricato , con la prematura e improvvisa scomparsa di mio figlio Paolo, di cui sapevo che era socio delle ditte al 50 % con la sorella Rossana, scoprendo che Paolo raggirato lui stesso non aveva più nessuna quota societaria nella “Immobiliare Fortuna”.
A seguito della morte di mio figlio Paolo ho incaricato il legale Roberto Roberti di Bassano del Grappa ad invitare sua madre Geremia Eda e mia figlia Rossana quale amministratrice provvisoria della ditta legnami e trasporti di Vecchiato Paolo e C. sas a presentare il bilancio economico, con il risultato che la Madre ha respinto la raccomandata e Rossana non si è neanche presentata all’invito.
Questo comprova che si è appropriata di tutti i beni, sia della società “Immobiliare Fortuna” che della ditta “Legnami e Trasporti di Vecchiato Paolo e C. sas”, che corrispondono a circa 12 camion, svariati muletti, impianto per la lavorazione del legname, oltre a 100-mila quintali di legna in pronta consegna.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
GIUSEPPE VECCHIATO

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La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 112133201752) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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2020.11.22 – GOTTARDELLO MICHELE – SPN – 1121321929

Oggetto: 2020.11.22 – GOTTARDELLO MICHELE – SPN – 1121321929

DENUNCIANTE
Nome: MICHELE
Cognome: GOTTARDELLO
in qualità di: PERSONA INFORMATA

CIRCOSTANZE
data iniziale del fatto segnalato:15/11/2020
luogo iniziale del fatto segnalato:VISNADELLO
soggetti ritenuti responsabili:NOTI E CONOSCIUTI
Precisazione:FACENTI PARTE DEL DIRETTIVO

DENUNCIA QUANTO SEGUE
Come scritto sopra il giorno 15/11 mi sono recato a recuperare il telefono della segreteria del Movimento in quanto Donatella Freschi, che era incaricata di rispondere per dare informazioni sul Movimento, da tempo non si faceva più vedere ne sentire. Durante il colloquio mi riferisce che Paola Manzan, altro membro del direttivo e di un gruppo di lavoro, le ha detto che il Presidente Bortotto non avrebbe apprezzato uno spot realizzato dal marito della Freschi, Giorgio Bughetto, perchè l’attrice protagonista sembrava una pornostar. Questa affermazione è assolutamente falsa, il Presidente non l’ha mai fatta con nessuno di noi, tantomeno con la Manzan che da tempo è uscita dal Movimento. Riteniamo che queste gravi maldicenze siano fatte solo per infangare il Presidente e creare scompiglio e divisione tra di noi, e crediamo che la POLISIA VENETA deva indagare e riportare alla luce la specchiabilità del nostro Presidente.
Per i fatti suesposti si chiede la registrazione a ruolo giudiziario dei responsabili se ne sussistono le ragioni.
MICHELE GOTTARDELLO

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La presente comunicazione (contrassegnata dal codice 1121321929) è pervenuta a seguito dalla compilazione del modulo on-line, predisposto dal Proveditorato Generale de la Polisia Nasionale Veneta del Governo Veneto Provisorio.

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